Una selezione, fra le poesie più belle, delle opere poetiche ermetiche di Mario Luzi, composte dal 1930 al 1952.

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Una selezione, fra le poesie più belle, delle opere poetiche ermetiche
di Mario Luzi, composte dal 1930 al 1952.

La prima opera poetica ermetica di M. Luzi fu LA BARCA pubblicata nel 1936. Io, Biagio Carrubba, da questa opera poetica, ho scelto queste due poesie ermetiche perché mi sembrano emblematiche e belle della sua produzione ermetica.

Testo della prima poesia.

Toccata

Ecco aprile, la noia
dei cieli d’acqua di polvere,
la quiete della stuoia
alla finestra, un tocco
di vento, una ferita;
questa aliena presenza della vita
nel vano delle porte
nei fiumi tenui di cenere
nel tuo passo echeggiato dalle volte.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editore. Pag. 17.

Testo della seconda poesia.

Giovinetta, giovinetta

Giovinetta, giovinetta
per le scogliose vie di Firenze
disperse in un etereo continente
i venti s’avvicendano e i tuoi passi
al colmo traboccano nell’assente;
gli adolescenti
nel silenzio delle strade
ricercano i tuoi passi dispersi,
l’ombra, gli sguardi lenti caduti dalle tue ciglia
sulle livide pietre dei crepuscoli:
risfiorando le porte e i davanzali
la tua forma mortale si ripete
in altri corpi in altre odorate carezze,
e sulla terra dovunque
la triste realtà di una fanciulla.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editore. Pag. 43.

Dall’opera poetica ermetica AVVENTO NOTTURNO, pubblicata nel 1940, io, Biagio Carrubba, ho scelto questa bellissima e unica poesia.

Testo della poesia.

Cimitero delle fanciulle

Eravate:
le taciturne selve aprono al piano
e al sole il vasto seno:
questo è il campo di fieno ove correste.
E dai profondi borghi alta la torre
suona ancora le feste
onde animava ognuna alle finestre
di gioia umana il volto inesistente.
Ma le mani chimeriche e le ciglia
deserte chi solleva più al suo nome
nelle vie silenziose e l’aria come
quando la luna le celesti chiome
odorava di rose fiorentine?
Ma l’amore? e i balconi della sera?
le braccia abbandonate
dal sole alla profonda luce nera
negli orti ove dirada
impallidendo ignota la contrada
chi premi più, chi bacia? Dallo spazio
lontano un vento vuoto
s’alza e parla coi tetti di voi morte.
Ma io sono: ho natura e fede e il tempo
mio umano intercede
per me dalle sostanze eterne amore
ancora, e grave d’esistenze il giorno
s’aggira qui d’intorno mentre tace
il mare delle vostre ombre al mio piede
con un triste e mirifico soggiorno.
L’ora langue sui colli e il cielo fa
di me il limitare dei suoi mondi,
de’ miei sguardi infecondi
l’intenta umanità delle sue stelle:
si spengono le celle
delle pievi montane e il sole e i campi,
lunge l’erba infinita
spazia sui vostri inceneriti lampi,
fanciulle morte; passano su voi
epoche e donne poi come su un’onda
i successivi venti senza sponda
di mare in mare e io tremo innanzi a voi
di questa mia solenne irta esistenza.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editore. Pagg. 70, 71.

Dall’opera poetica UN BRINDISI, pubblicata nel 1946, io, Biagio Carrubba, ho scelto la seguente poesia.

Testo della poesia.

Alla madre

Forse, infranto il mistero, nel chiarore
del mio ricordo un’ombra apparirai,
un nonnulla vestito di dolore.
Tu, non diversa, tu come non mai:

solo il paesaggio muterà colore.
In un nembo di cenere e di sole
identica, ma prossima al candore
del cielo passerai senza parole.

Io ti vedrò sussistere nel vago
degli sguardi serali, nel ritardo
dei fuochi che si spengono in un ago
di luce rossa a cui trema lo sguardo.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editore. Pag. 107.

Dall’opera poetica QUADERNO GOTICO, pubblicata nel 1947, io, Biagio Carrubba, ho scelto la seguente poesia.

Testo della poesia.

III

Di nuovo gli astri d’amore traversano
lucidi sulle nostre teste opache
là dove noi sediamo inconsapevoli
su opposte rive. E appare naturale
non averti veduta mai né udita
ed affiggerti in una luce antica.

Desiderio o rimpianto? Desiderio
e rimpianto, una sola febbre amara.
Raggiava nel cristallo un vino astrale,
un sole fuso che bevevi a sorsi
e fissavi la dura cecità del paesaggio.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editore. Pag. 138.

Dall’opera poetica PRIMIZIE DEL DESERTO, pubblicata nel 1952, io, Biagio Carrubba, ho scelto le seguenti due poesie.

Testo della prima poesia.

Notizia a Giuseppina dopo tanti anni

Che speri, che ti riprometti, amica,
se torni per così cupo viaggio
fin qua dove nel sole le burrasche
hanno una voce altissima abbrunata,
di gelsomino odorano e di frane?

Mi trovo qui a questa età che sai,
né giovane né vecchio, attendo, guardo
questa vicissitudine sospesa;
non so più quel che volli o mi fu imposto,
entri nei miei pensieri e n’esci illesa.

Tutto l’altro che deve essere è ancora,
il fiume scorre, la campagna varia,
grandina, spiove, qualche cane latra,
esce la luna, niente si riscuote,
niente dal lungo sono avventuroso.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzante Editori. Gli Elefanti. Pag. 191.

Testo della seconda poesia.

Versi dal monte

Dal greppo sulla strada grigia e torta
la pastorella augura buona via,
il mulo tasta il suolo
con lo zoccolo ed avanza,
fuma la carbonaia.

Il primo vento miete nella serva.
Che fai? Ti spero salva al proprio ramo …
appena ieri, appena ieri, mormoro.
Ora il pensiero a stento tiene uniti
e stretti in cerchio attorno al mite fuoco
gli idoli nella sua dolce caverna.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editore. Pag. 201.

A proposito di queste opere poetiche ermetiche -LA BARCA del 1935; AVVENTO NOTTURNO del 1940; UN BRINDISI del 1946; QUADERNO GOTICO del 1947; PRIMIZIE DEL DESERTO del 1952; – Mario Luzi ha spiegato con queste parole la genesi di queste opere poetiche, raccolte e sistemate in unico volume, con il titolo “Il giusto della vita” del 1957; nell’introduzione di questa raccolta M. Luzi ha scritto: “Essi non ebbero all’origine alcunché di sperimentale o di scolastico, ma segnarono in termini persino troppo scoperti l’emozione di una primo contatto consapevole con la vita […]. Sono comunque fiero di aver cominciato a scrivere così, da ciò che realmente sentivo, da questa fisica perfetta”. (Da Mario Luzi. Tutte le poesie Garzanti volume primo pagine 255 – 256).

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Modica 08/ 12/ 2018                                                                                                   Prof. Biagio Carrubba

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