Una selezione, fra le poesie più belle, delle opere neorealistiche di Mario Luzi.

Share Button

Una selezione, fra le poesie più belle, delle opere neorealistiche
di Mario Luzi.

Dall’opera poetica ONORE DEL VERO, pubblicata nel 1957, io, Biagio Carrubba, ho scelto la seguente poesia.

Testo della poesia.

Cose estive

La portatrice d’acqua si bilancia
il carico sul cercine e s’avvia
passo passo per il pendio. La macchina
calata al fondo valle
ora muglia sulle rampe.

Il brivido temuto
corre su per la palina.
Che fai, che fai? Resisti a questa lima?
Il pensiero turbato lotta appena,
si stringe alla sua esile famiglia.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editori. Pag. 247.

Dall’opera poetica DAL FONDO DELLE CAMPAGNE, pubblicata nel 1965 io, Biagio Carrubba, ho scelto le due seguenti poesie.

Testo della prima poesia.

La corriera

La corriera procede a strappi, muglia.
Chi nativo di qui ravvisa il giogo
cima per cima segue in lontananza
tutta l’azzurra cavalcata: il vento
profila i primi monti
bruciati dall’altezza,
fa livido il colore
più cenere che fiamma
che ha il querceto d’inverno
su queste terre d’altopiano,
sferza, ostacola i muli sulla tesa,
stride sui cumuli di brace. Gli altri,
chi recita il breviario a voce bassa,
chi sonnecchia, chi parla dei suoi traffici
di buoi, di lana, di granaglie e volge,
se volge, un occhio disattento al vetro.

Sediamo qui, persone nel viaggio,
smaniosi alcuni dell’arrivo, alcuni
volti tutti all’indietro, chi sospeso.
Il pecoraio mette in fila il branco,
lo stringe alle pareti del rialto,
libera il passo, la corriera avanza
e sballotta le teste e le cervici.

Chiudo e apro gli occhi sopra questo lembo
di patria, stretto contro lo schienale
ascolto questa gente, questo vento,
vivo per mediazione dei miei simili
più di quanto lo sia in carne ed ossa.

Da Mario Luzi. Tutte le poesie. Garzanti Editore. Gli elefanti. Pag. 297.

Testo della seconda poesia.

Quanta vita

“Quanta vita” si leva una voce alta di bambino
dove uccelli e uccelli strappati al pigolio di ramo in amo
filano tra la perdita di foglie del bosco nel freddo controluce
e tracciano una scia di piume e strida, lasciano quelle rotte frasi
d’un discorso arrivato al dunque, festa
e fuga, mentre uomini appostati
ne preparano lo sterminio; “quanta
vita” ripetono quegli ultimi più luminosi sbattimenti d’ali
per tutta la boscaglia tra mare ed acquitrinio.

E qui, in luoghi ben lontani, ma in un tempo
che come quello non perdona, mentre
incrocio per questa via di banche
senza un cenno d’intesa
compagni d’altri tempi
trascinati da un vento oscuro tra le porte vigilate
e li vedo ansiosi, simili ad uccelli ritardatari, vinti
e arsi da un fuoco indefinibile,
consunto, non ancora spento, presunzione
di forza dove non è forza, orgoglio
d’una fede che non è fede, “quanta
vita” ripete quella voce di nove anni
alla coscienza troppo adulta, troppo
chiara, di nuovo “quanta vita”
ché non si percepisce mai la vita
così forte come nella sua perdita.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editori. Pag. 311.

Dall’opera poetica NEL MAGMA, pubblicata nel 1964, io, Biagio Carrubba, ho scelto la seguente poesia.

Testo della poesia.

Ma dove

“Non è più qui” insinua una voce di sorpresa
“il cuore della tua città” e si perde
nel dedalo già buio
se non fosse una luce
piovosa di primavera in erba
visibile al di sopra dei tetti alti.
Io non so che rispondere e osservo
le api di questo viridario antico,
i doratori d’angeli, di stipi,
i lavoranti di metalli e d’ebani
chiudere ad uno ad uno i vecchi antri
e spandersi un po’ lieti e un po’ spauriti nei vicoli attorno.

“Non è più qui, ma dove?” mi domando
mentre l’accidentale e il necessario
imbrogliano l’occhi della mente
e penso a me e ai miei compagni, al rotto
conversare con quelle anime in pena
di una vita che quaglia poco, al perdersi
del loro brulicame di pensieri in cerca di un polo.

Qualcuno cede, qualcuno resiste nella sua fede tenuta stretta.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editori. Pag. 340.

Dall’opera poetica SU FONDAMENTI INVISIBILI, pubblicata nel 1971, io, Biagio Carrubba, ho scelto la seguente poesia.

Testo della poesia.

Vita fedele alla vita.

La città di domenica
sul tardi
quando c’è pace
ma una radio geme
tra le sue moli cieche
dalle sue viscere interite

e a chi va nel crepaccio di una via
tagliata netta tra le banche arriva
dolce fino allo spasimo l’umano
appiattato nelle sue chiaviche e nei sui ammezzati,

tregua, sì, eppure
uno, la fronte sull’asfalto, muore
tra poca gente stranita
che indugia e si fa attorno all’infortunio,

e noi si è qui o per destino o casualmente insieme
tu ed io, mia compagna di poche ore,
in questa sfera impazzita
sotto la spada a doppio filo
del giudizio o della remissione,

vita fedele alla vita
tutto questo che le è cresciuto in seno
dove va, mi chiedo,
discende o sale a sbalzi verso il suo principio….

sebbene non importi, sebbene sia la nostra vita e basta.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editori. Pag. 363.

Riporto, infine, dall’opera poetica SU FONDAMENTI INVISIBILI, gli ultimi versi dell’ultima poesia che sono citati da M. Luzi nell’opera LE NUOVE PAURE. Conversazione con Renzo Cassigoli. Passigli Editori. Pag. 110, per ribadire e riaffermare, ancora una volta, la sua poetica e la sua produzione passata.

Ecco i versi finali.

Ancora combattimento? –
mi scrutavano in viso
sui passi di frontiera.
-Ancora combattimento, ancora combattimento.

Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editori. Pag. 404.

 

DSCN3707

Modica 08/ 12 /2018                                                                              Prof. Biagio Carrubba

Share Button

Replica

Puoi usare questi tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>