
Il mondo è un bel posto
in cui nascere.
La poesia “Il mondo è un bel posto” è contenuta nel primo libro di Lawrence Ferlinghetti, “Quaderni del mondo scomparso”, pubblicato nel 1955.
I
Lawrence Ferlinghetti è nato il 24 marzo del 1919 a New York, quinto ed ultimo figlio di Charles Ferling e Clemence Mendes-Monsanto. Il padre morì prima della sua nascita mentre la madre fu ricoverata in un reparto psichiatrico. Per questi motivi il piccolo Lawrence fu affidato a dei parenti in Europa. Da giovane Ferlinghetti tornò in America dove frequentò l’Università. Nel 1937 si iscrive alla University of North Carolina e nel 1941 si laurea. Nel 1943 viene chiamato dalla marina americana e viene congedato nel 1945. Da allora in poi Ferlinghetti comincia a scrivere e pubblicare molti libri di poesie tra cui il primo è Quaderni del mondo scomparso del 1954. Ferlinghetti è stato uno dei primi poeti della beat generation. Nel 1953, fonda la casa editrice letteraria City Lights Pocket Book Shop, prima libreria negli Usa di paperback e diventò subito l’editore del grande poeta Allen Ginsberg. Da questo periodo in poi Ferlinghetti è stato un giramondo perché ha viaggiato in tutti i continenti del mondo e continua a farlo ancora ora e molte volte ritorna in Italia dove nel 1979 ha partecipato al tumultuoso festival di Castel Porziano. Vive a San Francisco ed è anche un ottimo pittore. Ferlinghetti riscuote, ancora oggi, successo in tutto il mondo sia come poeta, che come romanziere, che come pittore e anche come critico letterario.
Testo della poesia
Il mondo è un bel posto
per esserci nati
se non v’importa che la felicità
non sia sempre
così divertente
se non v’importa un po’ d’inferno
una volta tanto
proprio quando tutto va bene
perché anche in paradiso
mica cantano
sempre
Il mondo è un bel posto
per esserci nati
se non v’importa che qualcuno muoia
tutti i momenti
o magari solo di fame
se non siete voi
Oh il mondo è un bel posto
per esserci nati
se non v’importa molto
qualche cervello morto
nelle alte sfere
o una bomba o due
di tanto in tanto
nei vostri visi alzati
o certe altre improprietà
di cui è preda
la nostra Società
coi suoi uomini distinti
e quelli estinti
i suoi preti
e altri poliziotti
le sue varie segregazioni
le investigazioni congressuali
e altre costipazioni
che la nostra carne sciocca
eredita
Si il mondo è il migliore posto
per un mucchio di cose come
far buffonate
e fare all’amore
esser tristi
e cantare canzoni triviali e avere ispirazioni
vagabondare
guardando ogni cosa
odorando fiori
e dare pizzicotti alle statue
e perfino pensare
e baciare la gente e
far bambini e portare pantaloni
e agitare cappelli e
ballare
e andare a nuotare nei fiumi
a fare picnic
a mezza estate
e insomma
“godersi la vita”
Già
ma poi sul più bello di tutto questo
arriva sorridendo
l’imprenditore delle pompe funebri.
(Traduzione di Romano Giachetti e Bruno Marcer – da Lawrence Ferlinghetti Poesie – Editore Guanda).
Parafrasi
Il mondo è un bel posto dove nascere a condizione che voi tutti non pretendiate ma accettiate il fatto che la vita non è sempre felicità e che la felicità non è sempre qualcosa di divertente. Il mondo è un bel posto dove nascere a patto che voi tutti accettiate il fatto che di tanto in tanto qualcosa di storto vi possa capitare perché anche in paradiso non cantano ogni momento. Il mondo è un bel posto dove nascere a condizione che voi tutti non pretendiate ma anzi accettiate il fatto che gli uomini in ogni momento muoiono ed altri per un breve periodo muoiono di fame. Ma questo fatto si sopporta meglio se a morire sono gli altri e non voi. Il mondo è un bel posto dove nascere se non fate caso al fatto che ci sono uomini illustri e potenti che muoiono e se di tanto in tanto scoprire che alcune bombe precipitano sui vostri visi alzati a guardare. Il mondo è un bel posto dove nascere se sopportate altri difetti della nostra società con i suoi uomini distinti, con quelli estinti, con i suoi preti, con i suoi poliziotti, con le sue varie segregazioni ed emarginazioni, con le sue indagini parlamentari e con le malattie che il nostro debole corpo eredita dai genitori. Il mondo è il miglior posto dove nascere per un sacco di cose buone, allegre e bizzarre quali: scherzare, fare l’amore, diventare tristi, cantare, avere l’ispirazione, andare in giro, scrutare ogni cosa, odorare i fiori, toccare le statue, fantasticare e filosofare, nuotare nei fiumi, fare picnic, insomma spassarsela. Ma è sempre necessario non dimenticare che in mezzo a tutte queste cose piacevoli e divertenti arriva, sorridendo, l’impresario delle pompe funebri che mette fine sia alla vita che alle sue cose piacevoli.
II
Il tema della poesia è la dimostrazione del fatto che bisogna accettare la vita per quella che è e cioè per le cose belle e brutte che offre. Infatti è sbagliato pensare che la vita sia sempre felicità perenne ma è anzi necessario accettare il fatto che di tanto in tanto possano capitare fatti spiacevoli quando sembra che tutto vada bene. La prova di questa condizione umana è data dal fatto che nemmeno in Paradiso i beati cantano ogni momento. La poesia indica ed elenca, nel suo messaggio interno, alcune cose belle e altre meno belle della vita e della società in cui viviamo, come le guerre e le malattie. Il mondo risulta un bel posto in cui vivere a patto di accettare le cose belle e di non pretendere soltanto la felicità continua ma imparando a sopportare anche i mali necessari della società e le cose spiacevoli di tutti i giorni. Ferlinghetti nella tesi della sua poesia sostiene che è giusto godersi tutte le cose belle della vita ma anche accettare le imperfezioni della società dato che non esisterà mai una società perfetta in cui vivere. La tesi della poesia insomma segue il proverbio vivi e lascia vivere che è un bel proverbio ma contiene molta utopia perché la società è fatta di problemi e contro problemi e tutti dovrebbero partecipare ed infatti si dice libertà è partecipazione. Chi non partecipa ed è indifferente ai problemi rimane isolato e l’indifferentismo è un atteggiamento passivo ed inutile perché quando sono gli altri a risolvere i problemi ovviamente si prenderanno la parte migliore lasciando la parte peggiore a chi non ha partecipato. Allora è necessario partecipare e lottare su tutti i problemi per avere ognuno la sua parte, grande o piccola che sia, e non la peggiore, come capita agli emarginati e agli indifferenti. “Il mondo è un bel posto” è una poesia di genere apodittico cioè un genere di dimostrazione e di ragionamento. Il poeta infatti dimostra che nella vita e nella società non bisogna essere troppo rigidi, né intolleranti, né intransigenti con gli altri ma bisogna essere flessibili e tolleranti e sopportare ed accettare le debolezze e i difetti degli altri. La poesia è un calligramma formato da una sola strofa a forma di zig zag con versi sciolti e liberi e tutta giocata tra assonanze e consonanze con un linguaggio brioso e divertente. La poesia contiene alcune figure retoriche quali l’anafora, l’enumerazione e la punta finale. Nel testo vengono espressi due sentimenti molto forti: l’adesione entusiasta alla vita e l’amarezza per le cose brutte di essa. Il poeta invita a godere delle cose belle della vita ed invita ad evitare le cose brutte arrivando a sostenere, involontariamente, l’aponia, l’imperturbabilità e quasi ad accettare con rassegnazione e come un male minore le cose negative.
La poesia ha vari motivi di bellezza che sono impliciti in tutto il testo e che si possono esplicitare in 5 diversi elementi.
1. Il tema della poesia cioè l’accettazione della vita per quella che è, per le cose belle e brutte che offre;
2. Il linguaggio della poesia è un linguaggio poetico basato sulle figure retoriche della consonanza e dell’assonanza;
3. Il finale cioè la pointe (la punta) che ribalta tutto il significato della poesia che elenca le cose belle e brutte della vita per arrivare al finale che dà alla poesia un tono sarcastico ed amaro;
4. Il messaggio della poesia che ci dice che bisogna accettare la vita sia nella gioia che nel dolore;
5. La tesi della poesia che dice che ogni società ha le sue imperfezioni e che non esisterà mai una società perfetta.
Sesto ed ultimo punto, non meno importante degli altri, la bellezza della poesia deriva dal fatto che Ferlinghetti elenca come elementi della felicità azioni a costo zero come pizzicare le statue e ballare. Quindi cose che la gente comune può realizzare facilmente e non indica cose lussuose che danno la felicità solo a chi se le può permettere.
Modica, 05 febbraio 2019 Prof. Biagio Carrubba
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