La prima splendida poesia di Eugenio Montale. Spesso il male di vivere ho incontrato.

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La splendida poesia di Eugenio Montale.
Spesso il male di vivere ho incontrato.

I
Introduzione alla poesia Spesso il male di vivere ho incontrato.

Questa poesia è il numero 7 della sezione Ossi di seppia, scritta tra il 1922 e il 1924. Essa riprende e completa il tema della prima poesia scritta da Montale “Meriggiare pallido assorto”, tema che sarà completato dalla poesia numero 11 “Gloria del disteso mezzogiorno”.

TESTO DELLA POESIA
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l’incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori dal prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

Parafrasi della poesia.
Ho incontrato spesso il male di vivere:
esso era il rivo strozzato che gorgoglia,
esso era la foglia accartocciata riarsa,
esso era il cavallo morto pesantemente a terra.

Non ho mai conosciuto il bene, se non quello
che la divina Indifferenza concede:
esso era la statua immobile nel meriggio,
esso era la nuvola,
esso era il falco che vola alto nel cielo.

Il tema della poesia.

Il tema della poesia è il male di vivere immanente nella natura e connaturato negli uomini. Il male di vivere è costituito dalla sofferenza e dal dolore che tormentano tutti gli esseri animati e inanimati, accomunati dalla pena esistenziale del vivere. Il male di vivere è identificato ed espresso con tre esempi di correlativi oggettivi: il rivo strozzato che gorgoglia, la foglia che si accartoccia quando diventa secca, il cavallo che muore violentemente e pesantemente stroncato dalla fatica. Ma, quasi paradossalmente, nella seconda strofa questo tema anziché venire sviluppato viene risolto nel suo opposto. Montale spiega che esso si può superare con la divina Indifferenza, una sorta di stato miracoloso per l’uomo. Di questo stato di Indifferenza, Montale fornisce altri tre correlativi oggettivi: la statua immobile nella calura del meriggio, la nuvola eterea e sospesa nel cielo, il falco che vola alto nel cielo.

Sintesi della poesia.

La poesia si compone di due strofe: nella prima strofa Montale elenca tre esperienze connaturate al mondo naturale in cui è insito il male di vivere: il rivo strozzato, la foglia accartocciata, il cavallo stramazzato. Nella seconda strofa Montale, inaspettatamente, dice che questo stato del male di vivere si può vincere solo in condizioni prodigiose, cioè quasi mai. Per vincere il male di vivere, secondo Montale, è necessario il distacco dalle cose terrene e l’impassibilità stoica e porta tre esempi: la statua fredda, la nuvola nel cielo, il falco staccato dalla terra.

Contesto storico, culturale, letterario e filosofico della poesia.

La poesia richiama sicuramente il pessimismo leopardiano e la filosofia degli stoici.

Analisi della forma.

Il genere della poesia.

Il genere della poesia è di tipo lirico filosofico.

La metrica della poesia.

La poesia è costituita da due quartine di endecasillabi, rimati secondo lo schema: ABBA, CDDA. L’ultimo verso è ipermetro.

Le figure retoriche.

Le figure retoriche sono diverse: l’allitterazione, il fonosimbolismo (suoni aspri e duri), l’enjambement dei vv. 3 – 4, la rima interna (strozzato – stramazzato), l’assonanza finale (falco – alto levato), l’anastrofe, l’anafora, la simmetria delle immagini, la similitudine, e le metafore di valore universale.

Il tono emotivo della poesia.

Il tono emotivo della poesia è, come in molte poesie del Montale, pacato, quasi atono e neutro. Prevale il tono logico e razionale del messaggio. Non vi è nessun tono cupo, ma solo un lucido osservare la natura. Prevale soprattutto, oltre alla Indifferenza filosofica, l’Indifferenza emotiva del poeta che esprime il suo pessimismo razionale e laico, senza dubbi ieratici.

La lexis della poesia.

La lexis della poesia è ricercata e aulica; le immagini rare e preziose si susseguono con uno stile asciutto ed essenziale. La lexis è inoltre tesa e lucida nel rappresentare la tesi della poesia con una tensione espressiva alta e personale.

Il linguaggio della poesia.

Il linguaggio della poesia è chiaro e ricercato perché è costruito con un lessico aulico e prezioso, fatto di parole aspre e suoni duri.

Caducità e attualità della poesia.

Io, B. C., penso e reputo che questa poesia oggi sia veramente datata per i seguenti motivi. Secondo me, i tre esempi di male di vivere portati dal poeta non sono pienamente rispondenti al male di vivere odierno; essi sono, per me, solo tre comunissimi fenomeni naturali e quindi non sono tre esempi di male di vivere. Allo stesso modo i tre esempi del bene di vivere non sono rispondenti alla realtà attuale. Penso che esempi eclatanti di male di vivere, da sempre, siano stati la deformità fisica dell’uomo, le malattie del corpo, la povertà materiale, le guerre, gli assassinii e tanti altri esempi simili di rovine contro gli uomini; parimenti il bene di vivere è stato rappresentato, da sempre, dalla pace universale fra tutti gli uomini (speranza utopistica) e dal benessere sociale e individuale, condizioni che non saranno mai realizzate su questa terra.

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Modica 30 aprile 2019                                                                                        Prof. Biagio Carrubba

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