LA POESIA POSTCONTEMPORANEA
POST-CLIMATICA N. 2 (2019).
I
Introduzione e presentazione della poesia postcontemporanea post-climatica.
Io. B. C., penso che il primo compito della poesia postcontemporanea post-climatica debba essere quello di rappresentare, illustrare, manifestare e interpretare i vari aspetti delle attuali società postcontemporanee. Infatti reputo che la poesia postcontemporanea post-climatica debba essere il rispecchiamento speculare delle nostre società postcontemporanee post-climatiche di oggi-giorno. Penso, inoltre, che la poesia postcontemporanea post-climatica debba rispecchiare e registrare tutti i nodi politici e i problemi sociali dei nostri tempi; debba informare anche su tutte le tensioni nazionali e sulle guerre effettive, come le guerre in Siria e in Libia e le guerre internazionali, annunciate o preannunciate, come quelle fra Trump e Kim Jong-un che nascono, si sviluppano e muoiono in tutte le parti del mondo. Fra i problemi più importanti delle nostre società postcontemporanee post-climatiche, la poesia postcontemporanea post-climatica deve rilevare, in primo piano, soprattutto, le grandi conquiste scientifiche e culturali, ma anche deve informare sui grandi problemi del clima devastante e distruttivo del nostro tempo. In poche e sommarie parole, la poesia postcontemporanea post-climatica deve rappresentare, esibire ed interpretare lo Zeitgeist del nostro tempo attuale. Ma, io, B. C., auspico che questa rappresentazione non sia, da parte del poeta, una mera rappresentazione e che non sia una pura imitazione conformistica delle società postcontemporanee. Anzi il poeta deve darne una sua rappresentazione e interpretazione personale e originale, contingente e razionale, ponderata e creativa, componendo e interpretando il nostro tempo postcontemporaneo (zeitgeist) con belle e buone poesie postcontemporanee e post-climatiche.
Io, B. C., credo, infatti, che il primo compito positivo della poesia postcontemporanea post-climatica debba essere quello di informare e far conoscere ai lettori i molti fenomeni sociali che avvengono all’interno di ogni società secondo il punto di vista del poeta. Inoltre il poeta, componendo le sue poesie, riguardante i vari fenomeni e le varie notizie, che il poeta scrive, sceglie e poeta nelle sue composizioni poetiche, non deve trasmettere e non deve comunicare nessuna fake news ai lettori di poesie. Il poeta postcontemporaneo post-climatico deve, secondo me, innanzitutto, staccarsi da sé stesso e dai suoi sentimenti; inoltre deve saper guardare, scrutare, illustrare e sviluppare il suo punto di vista sui fatti sociali e climatici delle attuali società postcontemporanee e rappresentarle per quelle che sono, realmente e realisticamente. Le poesie postcontemporanee post-climatiche, secondo me, debbono implementare, raccontare e descrivere tutto ciò che è reale ed effettuale delle società postcontemporanee post-climatiche di oggi. Infatti penso che il pericolo maggiore per il poeta postcontemporaneo di oggi sia quello di soffermarsi solo su sé stesso componendo così una poesia personalistica e postmoderna. Io, B. C., reputo che la poesia moderna e postmoderna, ormai, generi: noia, tedio, conformismo, ilarità, beffa e danno alla poesia stessa. Inoltre io, B.C., considero la poesia moderna e postmoderna: superata e predatata, inutile e inane.
Io, B. C., reputo, inoltre, che il secondo compito positivo della poesia postcontemporanea post-climatica debba essere quello di soffermarsi, a lungo, a descrivere l’inquinamento mondiale di oggi e il clima impazzito e devastante dei nostri giorni che colpisce e distrugge in ogni parte del mondo. Come sappiamo, quotidianamente, dai tg televisivi, ogni parte del mondo è colpita dai vari e disastrosi cambiamenti climatici. Al nord, in Siberia, in questi giorni, si sono accesi numerosi e rovinosi incendi che stanno distruggendo tutte le foreste del continente russo. Putin ha inviato l’esercito nazionale per spegnere codesti centinaia di incendi, ma questi incendi sono difficili da spegnere e domare, tanto che Trump voleva mandare aiuti alla Russia, ma Putin ha rifiutato l’aiuto americano, sicuramente, per motivi politici e personali. Sempre nell’Europa del nord i mari sono diventati caldi per le alte temperature stagionali, le quali hanno innalzato la temperatura media di 2 – 3 gradi in tutta l’Europa. Anche nel centro Europa, le bizzarrie e le anomalie del clima hanno portato distruzione e devastazione, come è successo, nella settimana scorsa, in Grecia e in queste ultime settimane in Italia. Anomalie climatiche che hanno provocato molti incendi in Sardegna e in molti territori della Sicilia, trombe d’aria in Lombardia e voragini in Liguria.
Anche il centro sud del mondo è devastato da siccità continue ed epidemie ricorrenti e mortali, come la diffusione del virus Ebola in molte Regioni e Stati dell’Africa centrale. Anche il sud del mondo è devastato dal clima impazzito; infatti il polo antartico, i ghiacciai della Groenlandia e quelli del Polo Nord, stanno sciogliendo i loro ghiacciai e così implementano, rovinosamente, il volume acqueo di tutti i mari del mondo, che genera, a sua volta, quasi regolarmente, molti uragani negli USA. Tutti conosciamo questi macro fenomeni climatici e a cui se ne possono aggiungere tanti altri in ogni parte del mondo. Secondo me, il compito del poeta postcontemporaneo post-climatico dev’essere, quindi, quello di allertare, annunciare e preannunciare tutte le conseguenze negative che già si abbattono oggi, in tutto il mondo, e quelle che ci saranno nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Anche il nostro astronauta siciliano Luca Parmisano, guardando la Terra dallo spazio, ha già avvertito l’umanità che il clima mondiale, visto dallo spazio, è cambiato e che cambierà, ogni giorno, sempre di più. Luca Parmisano ha così lanciato un altro grave avvertimento a tutta l’umanità, dopo gli avvertimenti, le accuse e le proteste che la piccola Greta Thunberg, periodicamente, manifesta, in ogni parte del mondo, con i suoi discorsi e con i suoi cartelli. Secondo me, B. C., il poeta postcontemporaneo post-climatico si deve inserire in questo fenomeno di proteste e di accuse per fare conoscere a tutti i lettori di poesie le attuali condizioni post-climatiche in cui viviamo, soffriamo e lavoriamo. Il poeta postcontemporaneo post-climatico si deve fare portavoce di queste proteste e suscitare sentimenti e soluzioni di salvezza in chi può adoperarsi per migliorare e attenuare i gravi fenomeni disastrosi dei vari cambiamenti devastanti del clima che distruggono laghi e città di tutto il mondo.
Io, B. C., propongo che il terzo compito della poesia postcontemporanea post-climatica sia, anche, quello di implementare, soprattutto, il fair play, di rafforzare le buone maniere e i buoni valori formativi ed educativi; e deve valorizzare, anche, le buone interazioni sociali e legali propugnando i più alti valori civili e democratici, costitutivi della nostra bella Italia e difendere e sostenere, così, la Costituzione Italiana. Per fare tutte queste cose il poeta postcontemporaneo post-climatico deve comporre poesie che devono suscitare: diletto, clamore, stupore, gaudio, leggiadria e gioia; e inoltre le poesie postcontemporanee post-climatiche devono altresì creare e generare: svago, spasso, divertimento, curiosità, eccitazione e dovrebbero anche rinvigorire: l’anima, la volontà, la fiducia, l’intelligenza e dovrebbero, anche, rafforzare la speranza nella nostra democrazia e seguire i valori della virtù e dell’onestà, sviluppando e valorizzando: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza. Infine, la poesia postcontemporanea post-climatica, dovrebbe soddisfare e colmare l’animo dei lettori facendo sorgere in loro una grande soddisfazione morale, etica ed estetica, svegliando nei lettori la volontà di progettarsi e costruirsi una vita più gradevole e più piacevole per sé stessi e per i sui cari familiari, per i suoi amici, per tutti gli italiani e per tutte le comunità europee perché siamo europei ed europeisti.
II
Anche per quest’anno 2019, la natura ha esaurito di produrre le sue risorse alimentari e naturali un giorno prima (30 luglio) rispetto all’anno scorso 2018 che cadeva il 31 luglio, molto tempo prima rispetto a 20 – 30 anni fa, quando ricorreva nel mese di ottobre. Inoltre le zone produttive salubri e piene di ossigeno sono diminuite e diventano ogni giorno sempre più sterili e non coltivabili, come la foresta amazzonica del Brasile, le foreste della Siberia e il disastroso e incredibile disboscamento di abeti e di aceri del Trentino, verificatosi nel dicembre 2018. Anche moltissimi laghi di tutto il mondo si sono prosciugati e ve ne sono tantissimi altri in via di prosciugamento. Insomma l’umanità è arrivata, secondo me, a un punto di svolta di non ritorno, irreversibile, della sua esistenza e della sua storia, dal quale non si può più tornare più indietro. Mancano quindi, secondo me, pochi decenni o pochi anni, per vedere l’inizio definitivo della fine dell’umanità e della storia naturale. Di fronte a queste prospettive catastrofiche mondiali, io, B. C., mi chiedo: “Che cosa può fare, oggi, il poeta postcontemporaneo post-climatico?” Secondo me, B. C., può fare almeno tre operazioni. Prima operazione. Può diventare un poeta premonitore. E cioè può comporre poesie premonitrici che abbiano lo scopo di avvertire e annunciare, ai propri lettori di poesie di prepararsi a proteggersi dal gran caldo che, già, irraggia e brucia tutta l’Europa; e avvertire di prepararsi a difendersi dal clima distruttivo e devastante di questi tempi. Seconda operazione. Può comporre poesie che affrontino e fortifichino la volontà e la speranza dei lettori nel fronteggiare l’attuale clima distruttivo. E lo può fare componendo belle e buone poesie postcontemporanee post-climatiche, mentre la ragazzina Greta Thunberg può soltanto mostrare i suoi cartelli provocatori o parlare in affollate conferenze pubbliche, come ha fatto in questi giorni nella conferenza di Losanna in Svizzera. Insomma e in definitiva, il poeta post-climatico ha un’arma più forte rispetto ai cartelli della ragazzina svedese, perché il poeta post-climatico può comporre poesie, formative, educative, post-climatiche, costruttive, premonitrici e premurative, efficaci ed efficienti contro l’inquinamento mondiale e contro il clima disastroso e rovinoso dei nostri tempi. Ha, insomma, l’arte della poesia. Terza operazione. Può comporre poesie che si rivolgano ai grandi potenti del mondo (scienziati, politici, industriali e capitalisti), affinché costoro trovino soluzioni, immediate e concrete, per migliorare e attenuare gli effetti negativi del clima devastante e distruttivo dei nostri giorni. Io, B. C., reputo che il poeta postcontemporaneo post-climatico, quindi, deve sapere scegliere fra tutti questi temi attuali, gravi e sociali, per comporre la sua poesia personale e originale, creando, e generando così, quel quid, quella aura e quella combinazione lessicale poetica, originale e personale, che suscitino nei lettori, in primis, un intimo diletto; che generino, con le informazioni e le rivelazioni delle sue poesie sulle società postcontemporanee post-climatiche, una gratitudine intellettuale e una pianezza di spirito. Secondo me, infatti, la bellezza della poesia postcontemporanea post-climatica è quell’aura magica e quella forma strabiliante che suscitano, nei lettori, un senso di stupore e di meraviglia per la vita che se ne va e per la bellezza che vivono e vedono tutto intorno. Inoltre il poeta postcontemporaneo post-climatico può destare, con le informazioni e con le rivelazioni della sua poesia postcontemporanea post-climatica, un sentimento di diletto e una gratificazione per l’intelletto e per l’intelligenza dei lettori. Insomma il poeta postcontemporaneo post-climatico deve sapere creare nei lettori, anche, una gioia immediata al saper vivere e deve saper destare e suscitare, anche, una gioia spontanea alla vita. Il poeta postcontemporaneo post-climatico deve saper creare nel lettore un’anima gioiosa, ma senza trasmettere fake new, inutili e noiose, inventate dal poeta stesso o riprese da internet o dai social network. Inoltre la poesia postcontemporanea post-climatica dovrebbe soddisfare, colmare e dilettare l’animo dei lettori, facendo sorgere in loro una grande soddisfazione morale e un intimo diletto estatico, estetico ed esistenziale risvegliando in loro il piacere di conoscere, di informarsi e di vivere, lavorando per costruirsi una vita più attiva, più socievole e più creativa. Infine, io, B. C., auspico che il compito primario del poeta postcontemporaneo post-climatico sia quello di implementare, descrivere, narrare e rappresentare tutto ciò che è reale ed effettuale delle società postcontemporanee post-climatiche, rappresentando e illustrando ogni aspetto e ogni informazione, senza mai cadere nel suo particolarismo e nel suo sentimentalismo. Inoltre, io, B. C., auspico che il lettore che legga, oggi, un bel libro di poesia postcontemporanea post-climatica, prima di tutto deve essere soddisfatto di ciò che ha letto e di ciò che ha appreso, con le informazioni nuove e inaspettate che il poeta postcontemporaneo post-climatico ha saputo rilevare, rivelare e svelare nelle sue poesie, comunicando le sue impressioni e le sue nozioni ai lettori di poesie postcontemporanee post-climatiche. In questo modo il lettore si sente di avere speso bene i suoi soldi ed è contento perché constata che il poeta postcontemporaneo post-climatico ha saputo onorare e sostenere il patto poetico che c’è fra il poeta e i lettori. Infine io, B. C., auspico che le poesie postcontemporanee post-climatiche facciano scaturire e nascere, nei lettori, una grande speranza e una grande resistenza per affrontare il presente e devono, anche, saper far nascere, nei lettori, il vigore e la volontà per prepararsi a superare il clima violento e distruttivo del prossimo futuro post-climatico.
III
Ordinamento e gradazione degli effetti benefici e positivi
della poesia postcontemporanea post-climatica,
secondo la scala poetica di B. Carruba.
La scala poetica, che misura la benevolenza e la effezione della poesia postcontemporanea post-climatica, è composta da 10 scalini. Il primo gradino è quello che descrive i primi effetti immediati, positivi e benefici, nel lettore. L’ultimo gradino, invece, descrive ed esibisce i grandi effetti, benefici e positivi, nei lettori. Io, B. C., penso che la poesia postcontemporanea post-climatica si dimostri, efficiente ed efficace, nei confronti dei lettori, amanti della poesia in generale e di quella post-climatica in particolare, quando i lettori stessi riconoscono e apprezzano, in sé stessi, i grandi benefici, psicologici ed estetici, della poesia postcontemporanea post-climatica.
Il 1° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di tenere una buona e dolce compagnia al lettore. Chi legge un libro di poesie non si sente più solo, non percepisce più la solitudine, anzi è in compagnia del poeta, il quale comunica e svela i suoi sentimenti e le sue idee. Come l’amore apre il cuore, così il poeta apre e illumina la mente dei lettori.
Il 2° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di suscitare, e destare: forza, coraggio e vigore nei lettori. Chi legge un libro di poesie postcontemporanee post-climatiche deve provare e acquisire sensazioni forti, sentimenti estatici ed estetici e creare e formare pensieri intelligenti, adeguati allo sviluppo della sua personalità.
Il 3° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di suscitare e creare gli effetti positivi della catarsi nei lettori. Chi legge un libro di poesie postcontemporanee post-climatiche deve sentirsi liberato dallo stress quotidiano e dalle paure ossessive che lo tormentano ogni giorno e deve rinfrancarsi dalle noie e dai fastidi giornalieri.
Il 4° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di creare e generare immagini molto belle, suggestive ed estetiche nei lettori. Chi legge un libro di poesie postcontemporanee post-climatiche deve acquisire, incrementare e implementare il linguaggio specifico ed eccelso della poesia, arricchendo, così, il suo linguaggio personale.
Il 5° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di seguire e apprezzare i grandi valori democratici, positivi, etici e sociali delle nostre società postcontemporanee post-climatiche. Chi legge un libro di poesie postcontemporanee post-climatiche deve seguire le regole e i valori etici, legali e costitutivi degli Stati democratici e civili del mondo.
Il 6° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di eccitare, sollecitare le emozioni sensuali e i sentimenti positivi dei lettori. Chi legge un libro di poesie postcontemporanee post-climatiche deve acquisire e provare sentimenti di gioia molto forti e piacevoli, dovuti a una poesia eccitante, allegra, gioiosa e di essere persino sollecitato da sensazioni ed emozioni hot.
Il 7° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di far provare una delizia, una allegria e si deve inebriare l’animo e lo spirito dei lettori. Chi legge un libro di poesie postcontemporanee post-climatiche deve soddisfare tutte le fantasie e le immagini creative e riempire il suo animo di buon umore, di verve, di esprit e di andare in visibilio.
L’8° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di provare un’estasi e proiettare una gioia e una fiducia nell’animo dei lettori. Chi legge un libro di poesie postcontemporanee post-climatiche deve ricevere e profondere nuove virtù e rafforzare il suo stato d’animo di delizia, di sublimità, di leggiadria, di lietezza e di diletto.
Il 9° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di trasfigurare le emozioni e i sentimenti dei lettori. Chi legge un libro di poesie postcontemporanee post-climatiche deve trasfigurare le sue emozioni con le belle, fantasiose e creative immagini delle poesie postcontemporanee post-climatiche.
Il 10° gradino, benefico e positivo, della scala poetica della poesia postcontemporanea post-climatica è quello di infondere e profondere, nei lettori, le virtù dell’amore, della fede e della carità. Chi legge un libro di poesie postcontemporanee post-climatiche deve percepire, provare e acquisire una grande estasi di letizia e di gaudio, rappresentarsi e immaginarsi visioni musicali e celestiali, quasi divini.
Modica 10/08/2019 Prof. Biagio Carrubba
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