Cinque poesie politiche e sociali sugli anni di piombo di Mario Luzi.

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Cinque poesie politiche e sociali sugli anni di piombo
di Mario Luzi.

I

Dall’opera poetica PER IL BATTESIMO DEI NOSTRI FRAMMENTI, io, Biagio Carrubba, ho scelto cinque suggestive ed indimenticabili poesie di Mario Luzi per rendere omaggio alla sua altissima levatura di poeta. Queste quattro poesie, una più bella dell’altra, mi destano, ancora oggi, una profonda emozione e un sentimento di bellezza poetica. Le cinque poesie sono state scritte da Mario Luzi negli anni ’70 quando in Italia imperversavano il terrorismo rosso e gli “anni di piombo”. Nella sterminata produzione di Mario Luzi le poesie politiche non sono moltissime ma neanche poche. Le poesie politiche di Luzi sono veramente molto belle ed esprimono il grande spirito democratico del poeta e la sua avversione verso il terrorismo rosso e contro ogni forma di violenza che crea paura tra i cittadini. Le cinque poesie da me scelte, in particolare, si riferiscono agli attentati e all’organizzazione dei brigatisti rossi che negli anni ’70 procurarono tanta paura e provocarono tanta violenza tra la popolazione civile e tra i politici. Queste quattro poesie sono un inno alla libertà, alla democrazia e al valore civile degli italiani ma testimoniano, soprattutto, il coraggio civile e politico di Mario Luzi che fu tra i pochi poeti a far sentire la sua voce contro il terrorismo rosso e contro la inefficienza della casta politica di quegli anni. Luzi salva e difende solo il grande politico democristiano Aldo Moro del quale descrive la morte in modo straziante e patetico facendocelo amare, morto, rannicchiato ed acciambellato nella Renault 4 rossa. La bellezza di questa poesia ci ha fatto commuovere ed amare Aldo Moro anche a noi, non democristiani. Le altre quattro poesie si riferiscono, invece, all’organizzazione dei brigatisti rossi che portarono a una gravissima crisi della democrazia. Ma, per fortuna, lo Stato Italiano, dopo la morte di Moro, con al governo la Dc e l’appoggio concreto e parlamentare del PCI riuscì a uscire fuori dalla crisi e a salvare la democrazia e la libertà delle Istituzioni. Un altro motivo per cui ho scelto queste quattro poesie dalla produzione poetica di Luzi è dovuto alla mia idea di chi sia il vero poeta; secondo me, infatti, il vero poeta è colui il quale, nella sua produzione globale, scrive anche poesie politiche che sappiano difendere la libertà e la democrazia.

Testo della prima poesia.
Alfabeto infernale di che inarticolato dialetto

Alfabeto infernale di che inarticolato dialetto
questi spari, queste uccisioni a freddo –
un fiero
e offeso amore che così si esprime?
un fiero fuoco? Eh come può essere
l’amore grande
e il nome non ancora pronto,
avanzare il nuovo tempo
e la lingua non reggere al compito,
l’avvenire approssimarsi
con zampettio di talpe,
con guizzi di vipere? Negalo,
ti prego, negalo irrevocabilmente.
Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editori. Pag. 525

Testo della seconda poesia.
Appeso come una lanterna, i più:

Appeso come una lanterna, i più:
altri scolpito dall’interno –
così
portano il viso
ossia quel nero grumo
di rabbia e ottusità,
lo portano contro.
Siamo dove? in che vicolo dell’inferno?
Si può perdere la vita per un caffè non caldo,
per un colpo di tosse
sospettato d’ironia.
Gli assassini
sono dovunque, il coltello è pronto,
il colpo è nella canna. Il loro tempo è venuto.
Così come doveva? – grida forte
ben più antico di me il mio sgomento
a non sa che ufficiali
di che impenetrabile governo.
Risposte non ne danno. Neppure lo negano.
Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editori. Pag. 527

Testo della terza poesia.
Acciambellato in quella sconcia stiva

Acciambellato in quella sconcia stiva,
crivellato da quei colpi,
è lui, il capo di cinque governi,
punto fisso o stratega di almeno dieci altri,
la mente fina, il maestro
sottile
di metodica pazienza, esempio
vero di essa
anche spiritualmente: lui –
come negarlo? – quell’abbiosciato
sacco di già oscura carne
fuori da ogni possibile rispondenza
col suo passato
e con i suoi disegni, fuori atrocemente –
o ben dentro l’occhio
di una qualche silenziosa lungimiranza – quale?
non lascia tempo di avvistarla
la superinseguita gibigianna.
Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editori. Pag. 529

Testo della quarta poesia.
A che nere riserve

A che nere riserve
di infamia dicono quei tali
(dicendosi giustizieri) di attingere,
a che deposito di fiele
distillato da millenni
di iniquità e perfidie fanno quel pieno
di rabbia proletaria che dicono –
o è interrotta la torva loquela,
non dicono più niente – è un rictus…
abbassano la celata e mettono al segno il colpo,
si lasciano dietro lo stupore,
la ressa, gli urli, lo sdegno,
l’ambio vacillante dei barellieri – è tutto.
Questo il loro soliloquio,
questo il loro cupo dialetto –
o è la sola lingua, non ne ha altre questo tempo?
Da Mario Luzi Tutte le poesie. Garzanti Editori. Pag. 530.

Testo della quinta poesia
Sanguina da tutte le parti il loro corpo,

Sanguina da tutte le parti il loro corpo,
si decimano le loro bande proditoriamente,
si scuoiano gli uni agli altri la pelle dalla fronte,
si strappano l’immagine dell’uomo
dalle loro opposte facce vicendevolmente

a gara derubano della loro persona gli incolpevoli,
a gara li umiliano e li vendono
o all’alba si ritrovano il loro sangue sotto le unghie –

e voi che alzate gli occhi su di loro
e subito li chiudete bene e forte col sigillo delle dita
timorosi di conoscerli, spaventati di ravvisarsi,
non è questo, lo so, che volete sentirvi dire
eppure non c’è nulla a cui appassionatamente pensi –
parla alto, parla distintamente sotto la grande cupola
di sordità la mia ben poca anima
ancora viva tra le sue rovine. E voi? Muti.
Da M. Luzi Tutte le poesie. Garznati Editore Gli elefanti. Pag. 585.

Finale.

Io, Biagio Carrubba, ancora oggi ammiro e apprezzo Mario Luzi, che seppe esprimere la sua voce poetica e politica contro la violenza di allora, mentre tutti i poeti contemporanei di oggi, non esprimono la loro indignazione contro l’attuale destracrazia dei Cinque stelle e della Lega. Io, Biagio Carrubba, riconosco in M. Luzi, per il suo valore umano, per il suo coraggio di poeta civile e per la sua posizione poetica politica, un vero grande poeta italiano e un alfiere della democrazia e della libertà, da allora ad oggi.

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Modica, 11/ 12/ 2018                                                                 Prof. Biagio Carrubba.

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