
Una analisi di una poesia di Saffo.
“Vorrei veramente essere morta”.
I
Introduzione alla poesia.
Il titolo della poesia “Vorrei veramente essere morta” di Saffo, a prima lettura, trae in inganno perché fa pensare, subito, ad una poesia triste, funerea, luttuosa, mentre in realtà è una poesia seria, vitale e nostalgica di un tempo che fu e di una amicizia forte e indelebile con una sua allieva. Il titolo della poesia non è altro che la frase più dolorosa che l’amica della poetessa, nel momento della sua partenza, dice alla sua insegnante. Il tema della poesia e il tema dei ricordi e dell’amicizia fra le due donne, che hanno condiviso molte esperienze in comune, sensuali ed erotiche. Esse hanno lavorato insieme ad altre giovani allieve. Allora il tema dominante è quello erotico e delicato fra le due donne.
Testo della poesia.
Vorrei veramente essere morta.
Essa lasciandomi piangendo forte,
mi disse: “Quando ci è dato soffrire,
o Saffo: contro mia voglia
io devo abbandonarti”.
Saffo le risponde: “Allontanati felice,
ma ricorda che fui di te
sempre amorosa.
Ma se tu dimenticherai
(e tu dimenticherai) io voglio
ricordarti i nostri celesti patimenti:
le nostre ghirlande di viole e rose
che a me vicina, sul grembo
intrecciasti col timo,
i vezzi di leggiadre corolle
che mi chiudesti intorno
al delicato collo,
e l’olio da re, forte dei fiori,
che la tua mano lisciava
sulla mia lucida e delicata pelle,
e i molli letti
dove alle tenere fanciulle ioniche
nasceva amore della tua bellezza.
Non un canto di coro,
né sacro, né inno nuziale
si levava senza le nostre voci,
e non il bosco dove a primavera
il suono…”.
Frammento n. 94
(traduzione di Salvatore Quasimodo)
Parafrasi e costruzione diretta della poesia.
“Vorrei veramente essere morta.
Quanta sofferenza ci tocca patire,
o Saffo; io devo abbandonarti
contro la mia volontà”. Così
mi disse la mia giovane amica,
mentre mi lasciava e piangeva forte.
Saffo le risponde: “Vai pure tranquilla,
ma ricordati che io ti fui sempre
affezionata ed innamorata.
Ma se tu dimenticherai,
(e tu dimenticherai), io
voglio ricordarti i nostri divini
amori e corteggiamenti:
le molte colane di rose e viole
che tu intrecciasti vicino a me con il timo,
i leggiadri pezzettini di collane
che mi appendevi al delicato collo,
l’olio da re, succo dei fiori,
che la tua mano spalmava
sulla mia pelle lucida,
i leggeri e molli letti,
nei quali l’amore per la tua bellezza
nasceva fra le fanciulle ioniche.
E mi ricordo che né un coro sacro,
né un inno nuziale si alzava
senza la presenza delle nostre voci,
e ricordo che non il bosco dove
a primavera, il suono…”.
Il tema della poesia
Il tema della poesia è, sicuramente, l’amicizia e l’amore fra la poetessa e una sua compagna di scuola del Tiaso. Questa amicizia, ora, si interrompe perché l’amica e l’amante va via, ma la poetessa terrà sempre cari i dolci ricordi e le dolci carezze fra di loro: le sofferenze patite, ma anche la composizione di collane di rose e viole, l’intreccio dei petali delle collane che la sua amica appendeva sul delicato e bianco collo della poetessa, lo spalmare dell’olio per lucidare e ungere la pelle morbida della poetessa e per fare e disfare i letti dove le due donne dormivano e si amavano e dove nasceva l’ammirazione e la bellezza dell’amica che l’abbandonava.
Sintesi della poesia.
La poesia si apre con una frase dolorosa detta dall’amica alla poetessa che viene lasciata dalla sua improvvisa partenza. Ma questa evenienza è il motivo per il quale la poetessa rievoca alcuni momenti lieti e belli trascorsi insieme; ricorda anche i dolci patimenti e le molte ghirlande di viole e rose, intrecciate con il timo, si ricorda anche dei petali di fiori con i quali ornavano il letto e, rimpiange l’olio profumato dei fiori con il quale profumavano le stanze delle altre compagne. La poesia termina con una nota triste perché i ricordi spaziano nel tempo cosicché Saffo prova nostalgia del tempo amoroso trascorso insieme. L’ultimo verso – lasciato in sospeso – sembra indicare che i ricordi del passato non finiscono mai più, ma resteranno indelebili nelle anime delle due giovani donne.
Il messaggio della poesia.
Il messaggio della poesia è semplice e chiaro: i ricordi di una franca e affettuosa amicizia rimangono sempre indelebili e cari tanto che rafforzano e mantengono viva e in vita l’amicizia e l’amore di un tempo. Sentimenti cari che saranno sempre apprezzati e ricordati dalla poetessa. Questi ricordi non scompariranno dall’anima di Saffo perché per lei sono sempre cari e affettuosi e ricordati con grazia per la vita trascorsa insieme.
La tesi della poesia.
La tesi della poesia sostiene che i ricordi della propria vita devono essere custoditi come un patrimonio personale caro e prezioso che si deve conservare e rafforzare per superare le difficoltà del presente e per rinnovarlo. Nella poesia è sottintesa una similitudine: come i ricordi cari di una amicizia e di un amore che tengono in vita l’amicizia anche se l’amica non c’è più, così la poesia tiene in vita il tempo passato e volato via, anche se il tempo ormai non c’è più.
Fatto e personaggi della poesia.
Il fatto più importante della poesia è la partenza dell’amica e dell’amore di Saffo, la quale conserverà cari i e preziosi i ricordi di entrambe. La poetessa manterrà vivo sempre l’amore e l’amicizia per la sua amica.
Analisi della forma.
Il genere della poesia.
Il genere della poesia è il genere lirico, perché Saffo esprime i suoi sentimenti, ha nostalgia e lamenta il rimpianto di una amicizia che finisce, ma che continuerà sempre nei suoi ricordi. La poesia è composta da 10 piccole strofe e presenta un ritmo dolce e leggiadro. Le figure foniche della poesia sono, soprattutto, le allitterazioni.
La stimmung della poesia.
I sentimenti più importanti espressi nella poesia sono: la tristezza e la malinconia di Saffo per la partenza inaspettata della sua giovane amante. Ma la poesia esprime, anche, la sua vitalità e attualità perché i ricordi di Saffo saranno sempre vivi e vividi nel suo animo, così come le azioni e le emozioni vissute insieme, tanto che questi sentimenti terranno sempre vivo e nostalgico il tempo che è fuggito via.
Il lessico della poesia.
Il linguaggio poetico della poesia è alto e raffinato e la lexis ha una sintassi paratattica con alcune subordinate relative ed è anche una lexis vivace, coinvolgente e scorrevole. Vi sono alcune figure retoriche come l’inversione e l’antitesi. Infine il linguaggio poetico della poesia è molto alto grazie alla raffinata traduzione di Salvatore Quasimodo che riesce, a distanza di tanti secoli, a darci delle immagini vivide e sempre attuali del distacco fra Saffo e la giovane amante.
La bellezza della poesia.
Gli aspetti estetici della poesia sono dovuti soprattutto al sentimento elegiaco di Saffo e al sentimento di dolce malinconia che permea l’intera poesia; sentimenti espressi con un linguaggio poetico alto, fine e raffinato.
Finale.
Il mio giudizio personale sulla poesia.
Io, Biagio Carrubba, trovo questa poesia molto piacevole e deliziosa per la sua raffinata lexis e per il delicato e dolcissimo sentimento elegiaco della poesia espressi nei vari ricordi di Saffo. Inoltre la poesia mi piace perché mi fa venire alla mente il canto sublime di Giacomo Leopardi dedicato alla poetessa Saffo. Ultimo canto di Saffo. Sono d’accordo con le parole scritte da Giacomo Leopardi: “Per bruttissima che Saffo potesse essere, che certo non fu, l’antichità, l’oscurità dei tempi, l’incertezza introducono quelle illusioni che suppliscono ad ogni difetto.” Io, B. C., immagino Saffo come una giovane poetessa, direttrice del Tiaso, allegra, ardente ma sempre impegnata a insegnare alle sue giovani donne: l’Amore, l’Amicizia e le raffinatezze della scuola Ionica.
Modica 30 marzo 2019 Prof. Biagio Carrubba
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