
Una analisi della poesia
“Il tuono” di Giovanni Pascoli.
La poesia è la poesia numero 125 di Myricae, fu scritta nel 1900 e pubblicata nella V edizione di Myricae del 1900.
Testo della poesia
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d’arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto
e poi vanì. Soave allora un canto
s’udi di madre, e il moto di una culla.
Parafrasi della poesia
In una notte nera in lontananza
vicino ad una montagna che frana
con un fragore molto intenso
si sentì un tuono rimbombare all’improvviso:
rimbombò, rimbalzò e rotolò cupo,
poi finì, e poi si infranse nel cielo
e poi svanì. (Allora il poeta sentì) un canto
di una madre che lo culla.
Il tema della poesia
Il tema della poesia è la descrizione di un tuono che si sente dietro una montagna che frana e si infrange nel cielo con un rimbombo e con un rotolio che si protrae nel tempo fin quando svanisce completamente. Questo suono fa nascere nella mente del poeta il ricordo lontano nel tempo di quando era bambino e la mamma lo cullava cantandogli le nenie per farlo addormentare.
Il messaggio della poesia
Il messaggio della poesia è la ricostruzione acustica del tuono nel cielo con i suoi vari toni acustici che fanno ricordare al poeta il dolce suono della madre che lo cullava quando era piccolo.
La tesi della poesia
La tesi della poesia è data dalla ricostruzione sonora del tuono che riporta il poeta alla sua età fanciullesca.
L’analisi della forma
E’ una piccola ballata con versi endecasillabi.
Il linguaggio della poesia
Il linguaggio della poesia è altissimo, tutto costruito sulla grande similitudine tra il rumore del tuono e la dolce nenia della madre. La lexis della poesia è chiara, precisa, efficace, costruita su moltissime figure retoriche come la sintassi nominale, l’asindeto e versi simmetrici.
Il tono emotivo
Il tono emotivo è dato dalla ricostruzione del poeta che sente, dietro una montagna che frana, un roboante tuono che gli fa ricordare la dolce nenia della madre.
La bellezza della poesia
La bellezza della poesia è data dalla similitudine tra il rumore del tuono e la nenia della madre; un altro motivo di bellezza è dato dalla regressione del poeta alla sua età fanciullesca.
Io, Biagio Carrubba, trovo, molto belle, queste poesie di Myricae, ma non tutte. Trovo, molto belle, le poesie riferite alla descrizione della natura e le poesie che presentano un tono triste e malinconico.
Modica, 03 luglio 2019 Prof. Biagio Carrubba
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