Saffo e Alceo di Lesbo.

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Saffo e Alceo di Lesbo.

I

Se ci fu dialogo tra Alceo e Saffo, e sicuramente ci fu, questo fu più un amebeo e cioè poesie e dialogo a botta e risposta. La querelle la iniziò sicuramente Alceo con due poesie su Elena a cui rispose Saffo con la famosa poesia “La cosa più bella – L’amore di Elena”. Riporto i testi delle due poesie di Alceo.

Testo della poesia Elena e Thetis

E’ fama che da te per le tue colpe,
Elena, a Priamo ed ai suoi figli venne
amara pena, e Zeus diede alle fiamme
la sacra Ilio.
Non tale il figlio d’E’aco, illustre eroe,
che alle nozze invitò tutti i beati,
dalle stanze di Nèreo portò via
tenera sposa in caso di Chirone:
egli alla vergine
sciolse il cinto, e così fiorì l’amore
tra Pèleo e la Nereide più bella.
In capo a un anno le nacque un figlio,
il semidio più forte,
gagliardo auriga di cavalle saure:
per Elena così caddero i Frigi
e cadde Troia.

Testo della poesia La follia di Elena

(Afrodite) E sconvolse nel petto il cuore a Elena
d’Argo, che folle per l’eroe troiano
traditore degli ospiti con lui
fuggì per mare,
e in casa abbandonò la figlia e il talamo
sontuoso del marito; indotta a cedere
nell’animo all’amore, lei che nacque
da Leda e Zeus.
…follia…
e molti dei fratelli ha il nero suolo
della piana di Troia, uccisi in guerra
a causa sua,
tra i carri rovesciati nella polvere,
molti guerrieri dallo sguardo vivido
giacquero calpestati, atroce gioia
al chiaro Achille.

II

Alceo seguendo l’interpretazione che di Elena dà Omero, la condanna in modo irreversibile perché la giudica fedifraga ed adultera. Invece Saffo, come noto, giustifica e perdona Elena, in nome dell’amore perché Elena, vittima di Afrodite, scelse la cose più bella, cioè il suo amore, scatenando la guerra. Alceo, in sintonia e in coerenza con i suoi valori etici e politici, invece condanna Elena perché traditrice, non soltanto del marito, ma anche di valori etici e sociali. Ai tempi la lealtà al marito e alla patria erano i due valori fondamentali della mentalità omerica. Queste due poesie, che costituiscono un continuum tra di loro, risultano molto belle, tanto da essere un unicum, perché sono costruite in modo perfetto sia nella scelta del linguaggio che dei contenuti. Infatti nonostante le due poesie diano un giudizio negativo su Elena, Alceo mette in primo piano ed esalta, invece, Achille che è il simbolo della forza, del coraggio e del mito di Omero. Io, Biagio Carrubba, credo che la poesia “La follia di Elena” di Alceo sia in perfetta sintonia ed in perfetta coerenza con l’ideale di vita della sua ideologia politica dell’Eteria, così come Saffo era in sintonia con il Tiaso, la scuola di perfezionamento per le giovani donne della Ionia dove insegnava. Io, Biagio Carrubba, credo che l’ultima strofa de “La follia di Elena” abbia un riferimento omerico ben preciso quando Omero, nell’Iliade, attraverso le parole dell’inclito Enosigeo dice: “Certo, Atride, ora il cuore feroce d’Achille s’allieta nel petto, nel veder degli Achei la strage e la fuga, dal momento che in lui non c’è senno, neppure un poco. Ma così egli muoia e un dio lo mandi in rovina! Gli dèi beati con te non son proprio del tutto sdegnati, ma dei Troiani ancora i condottieri e i signori la vasta pianura empiranno di polvere, e tu li vedrai fuggire in città, dalle navi e dalle tende lontano”. (Iliade XIV – vv. 139 – 146).

III

L’amebeo e la querelle tra Alceo e Saffo non si limita solo al tema di Elena ma si allargava anche su altri temi. Quindi si può fare anche un confronto tra la bellezza delle poesie di Alceo con quella di Saffo.

1° Frammento di Alceo

“Io già sento primavera”
Io già sento primavera
che s’avvicina coi suoi fiori:
versatemi presto una tazza di vino dolcissimo.

Lo stesso argomento sull’annuncio della primavera Saffo lo descrive così.

Usignolo amabile voce
messaggero di primavera.

2° Frammento di Alceo “La conchiglia marina”

O conchiglia marina, figlia
della pietra e del mare biancheggiante,
tu meravigli la mente dei fanciulli.

Saffo.
Le stelle intorno alla bella luna
nascondono il volto luminoso
quando, piena, molto sfavilla
sopra la terra…

3° Frammento di Alceo “Già sulle rive dello Xanto”

Già sulle rive dello Xanto ritornano i cavalli,
gli uccelli di palude scendono dal cielo,
dalle cime dei monti
si libera azzurra fredda l’acqua e la vite
fiorisce e la verde canna spunta.
Già nelle valli risuonano
canti di primavera.

Saffo.
Infiniti colori screziati
sopra la terra fiorita.

Finale.

Da questo amebeo tra Saffo ed Alceo, risulta evidente, secondo me, che tra i due non ci furono parole buone, concordanti e concilianti, bensì accorsero parole cattive, discordanti e maliziose come mostrano i frammenti. Vi fu, insomma, una botta risposta astioso e malizioso come attesta il dialogo tra i due che riposta Aristotele. Alceo: “Voglio dirti una cosa, ma mi trattiene il pudore…”. Saffo. “Se tu avessi nel cuore cose nobili o buone e non s’impacciasse la lingua in qualche pensiero cattivo vergogna non coprirebbe i tuoi occhi e parleresti onestamente”. Nel caso in cui si ritrovassero altri versi o di Saffo o di Alceo, molti autori preferirebbero trovarne di Saffo, come dice Dover: “Si preferirebbe senza dubbio che i papiri di poesia eolica che si ritroveranno in futuro fossero di Saffo”. Anche Perrotta giudica più bella e poetica le poesie di Saffo. Io, Biagio Carrubba, penso che sarebbe bellissimo ritrovare dei frammenti dell’uno e dell’altro. Nel caso mi farebbe piacere trovare frammenti politici di Alceo e frammenti poetici d’amore di Saffo.

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Modica, 18 marzo 2019                                                                         Prof. Biagio Carrubba

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