PRIMA POESIA POSTCONTEMPORANEA DI APRILE 2025.

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Il mio pesce d’aprile poetico, postcontemporaneo,

tra prosa, poesia, politica, teologia e sociologia.

Storia della mia vita. (1)

Io, B. C., in questo mese di aprile 2025, vedo, favorevolmente e felicemente, il mio nuovo estro artistico, poetico postcontemporaneo, politico e sociologico, etico ed estetico, ateo e religioso. Inoltre, io, B. C., vedo che il mio estro, poetico e artistico, balla, danza, si muove a ritmo e saltella, energicamente e plasticamente, davanti ai miei occhi, mobili e guizzanti, pronti e attenti, a vedere la luce chiara, limpida e tersa di questi giorni d’aprile. Poi, penso e immagino che il mio estro, poetico e artistico, si mischia ai miei pensieri, vigili e concentrati, nel ricercare le giuste e miglior parole per poter continuare a poetare e comporre nuovi componimenti politici postcontemporanei. Quindi, io, B. C., so che, insieme, estro e pensieri, mi fanno vedere, in modo nuovo e personale, i fatti politici, regionali e nazionali, della società italiana. Poi, insieme, estro e pensieri, attraverso la TV, mi fanno interpretare, rappresentare e giudicare, in modo critico e scettico, anche gli eventi internazionali, europei e mondiali, come la politica dei dazi, voluta e imposta dal Tycoon e Presidente americano D. Trump. Quindi, io, B. C., so che, insieme, estro e pensieri, mi danno, anche, una nuova prospettiva sulla mia vita, tranquilla, serena, privata e quotidiana. Inoltre, il mio estro, poetico e artistico, e i miei nuovi pensieri mi donano, anche, una nuova correlazione, sintetica e personale, tra la mia weltanschauung di sinistra e i fatti civili, politici, culturali, sociali, ideologici, religiosi ed etici, che si svolgono in Sicilia, in Italia e nel mondo. Inoltre, il mio estro, poetico e artistico, mi dà una nuova interpretazione estetica sulla mia produzione politica e sulla mia poesia postcontemporanea. Inoltre, il mio estro mi dona, anche, una nuova valutazione etica sulla mia vita, personale e quotidiana. Infatti, il mio estro e i miei pensieri mi inquadrano e mi squadernano, anche, la prospettiva della mia famiglia, vissuta in due, io e la mia preziosissima e carissima moglie. Inoltre, io, B. C., so e penso che il mio estro, poetico e artistico, sollecita e incalza, anche, il mio spirito di casa, affinché procuri un maggior valore alla mia vita privata e alla mia modesta e silenziosa vita da pensionato. Infine, io, B. C., vedo, immagino e penso che anche il mio estro, poetico e artistico, sprona e incita il mio Esprit, affinché procuri una maggiore consistenza creativa alla mia vita, preziosa e prestigiosa, di poeta postcontemporaneo.  

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Inoltre, io, B. C., come pensionato e come poeta, sono estasiato a contemplare le varie bellezze delle nuvole, le quali nascono, si formano e si trasformano nel cielo, davanti casa mia, all’alba, al meriggio al tramonto e di notte. Oltre a ciò, ora, io, B. C., ammiro e apprezzo, anche, la mia sempre nuova e bella 500L rossa bordeaux. Inoltre, ora, io, B. C., sono, soprattutto, soddisfatto di poter concepire ed elaborare i miei articoli politici e soprattutto sono felice di poter comporre, elaborare e razionalizzare le mie poesie postcontemporanee. Infatti, io, B. C., provo e ho molto piacere di scrutare la mia vita, operosa, silenziosa e creativa, di poeta, ben appagato ed entusiasta delle mie composizioni poetiche postcontemporanee. Inoltre, io, B. C., sono, anche, molto contento e soddisfatto di osservare e seguire i miei silenti e pacifici giorni quotidiani. Intanto, io, B. C., penso, reputo e giudico che il mio estro, poetico e artistico, fa ribollire, fa turbinare e fa fermentare i miei pensieri su Dio. Come è noto e come ho sempre ripetuto, io, B. C., nego e rinnego, recisamente e categoricamente, l’esistenza di Dio, perché io sono sicuro, razionalmente e scientificamente, che nessun Dio esiste. Infatti, io, B. C., dico e affermo che Dio non è mai esistito, perché non è mai nato e non è mai morto, per cui io mi dichiaro ateo e sono soddisfatto, orgoglioso e felice di aver concepito, pensato, elaborato, composto e scritto il mio amato, carissimo, bellissimo, ammirato e prezioso Inno all’ateismo. Inoltre, io, B. C., voglio esprimere e descrivere quali sono le mie sensazioni e le mie emozioni del presente; desidero, anche, menzionare e ricordare, a me e agli altri, che alcune persone mi sono state care e fruttuose. Voglio rimembrare, soprattutto, le donne, che mi hanno voluto bene veramente e mi hanno amato. Invece, non voglio dimenticare che ci sono stati alcuni individui, malefici, ingannatori, traditori, dannosi e disastrosi per me, perché mi hanno fatto, veramente, del male. Voglio, anche, dire che tutta la mia vita quotidiana odierna, paciosa e silenziosa, di poeta postcontemporaneo, è bene accetta, perché ho una grande fiducia di vivere, ancora, una buona, lunga, soddisfacente e sana vecchiaia. Io, B. C., inoltre, auspico e mi auguro di poter comporre, ancora, altri bei componimenti poetici postcontemporanei. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico, inoltre, che i miei, leggeri e leggiadri, giorni, passati sono stati, soltanto, uno scherzo che si fa il primo aprile, quando si fa o si riceve un pesce d’aprile.  Insomma, io, B. C., voglio pensare e ricordarmi che il tempo della mia vita è stato ed è, soltanto, uno scherzo, di media e lunga durata, il quale però, per me, fra qualche anno, non si ripeterà più perché non ci saranno più, per me, altri pesci d’aprile. Ma, il mio pesce d’aprile, che non si ripeterà più, è un pesce d’aprile uguale a tutti gli uomini di questa terra, perché tutti gli omini di questa terra, prima o poi, saremo colpiti e distrutti dalla terribile e terrificante Nece. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che la Nece, cioè la morte, non è altro che la cessazione della vita, quando viene a mancare l’energia elettrica, che circola e mette in moto il corpo umano, così come il carburante della benzina mette in moto e fa circolare l’automobile. Ma quando l’energia elettrica, per un motivo qualsiasi, naturale o accidentale, finisce o si consuma, allora la vita umana finisce insieme con l’ultimo battito del cuore.

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Infatti, io, B. C., so, anche, che il “mio Io”, insieme al mio corpo, ha avuto un inizio certo e avrà una fine certa. Infine, io, B. C., concludo questa mia prima poesia postcontemporanea, di aprile 2025, tra prosa e poesia, tra politica e sociologia, tra etica ed estetica, ribadendo che la mia vita, da pensionato e da poeta postcontemporaneo, continuerà e si protrarrà, nei prossimi mesi e nei prossimi anni, tra malumori e buoni umori, tra alti e bassi, fino alla fine dell’ultimo giorno della mia vita. Quindi, io, B. C., in definitiva e in conclusione, auspico e spero che la mia fine, cioè la mia morte, sia una morte naturale, fisiologica, corporea, silenziosa, indolore e pacifica. Infine, mi fa piacere ricordare e riportare la bellissima, emozionante, intensa, sentita e toccante poesia “Alla morte” del poeta Vincenzo Caldarelli (1887-1953), il quale auspicava e si augurava di avere per sé, una morte tranquilla e serena, e di non essere aggredito dalla morte. 

Alla Morte

Morire sì,

non essere aggrediti dalla morte.

Morire persuasi

che un cotale viaggio sia il migliore.

E in quell’ultimo istante essere allegri

come quando si contano i minuti

dell’orologio della stazione

e ognuno vale un secolo.

Poi che la morte è la sposa fedele

che subentra all’amante traditrice

non vorremmo riceverla da intrusa

né fuggire con lei.

Troppe volte partimmo

senza commiato!

Sul punto d’involarci

per Val di là spropositato

lasciaci, o Morte, dire addio al mondo,

concedici ancora un indugio.

L ’immane passo non sia

precipitoso.

Al pensier della morte repentina

il sangue mi si gela.

Morte, non mi ghermire all’improvviso,

ma da lontano annunciati

e da amica mi prendi

come l’estrema delle mie abitudini.

Vincenzo Cardarelli

Modica, 26/04/2025      Prof. Biagio Carrubba

MODICA, 29/04/2025

PROF. BIAGIO CARRUBBA

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