VI. MARZO 2023

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ALTRI MOTIVI PER I QUALI LA NANA E RETRIVA PREMIER GIORGIA MELONI DOVREBBE DIMETTERSI DAL SUO GOVERNO.

Il 23 e 24 marzo 2023, la nana e retriva, la scrausa e cieca Premier Giorgia Meloni ha partecipato al Consiglio Europeo di Bruxelles.

La prima osservazione che io, B. C., voglio rilevare, sul comportamento e l’atteggiamento della nana e retriva Premier Giorgia Meloni, riguarda il suo modo di guardare, con fatica, gli altri leader politici europei. Infatti, io, B. C., ho notato che la nana e retriva Premier Giorgia Meloni, considerata la sua bassa statura, guarda gli altri esponenti politici europei dal basso verso l’alto, mentre gli altri leader la guardano dall’alto verso il basso. Io, B. C., inoltre, aggiungo e ritengo che gli sguardi tra la Premier italiana e gli altri leader europei non riguardano soltanto la vista, ma, soprattutto, rivelino un confronto non paritario tra lei e gli altri esponenti politici europei, i quali guardano, giudicano e mostrano un senso di sufficienza e di superiorità verso la nana e retriva Premier italiana. Infatti, i leader europei guardano la nana e retriva Premier Giorgia Meloni e la giudicano una leader politica inferiore e inadeguata rispetto a tutti gli altri leader europei, perché i capi dei Governi europei conoscono la sua insufficiente e la sua inadeguata preparazione, culturale e politica, e perché conoscono la sua provenienza, ideologica e filosofica, ormai superata e sorpassata dalla storia, com’è l’ideologia del fascismo, e perché i leader europei sanno e conoscono che la sua ideologia politica e la sua governance, sono, ormai, obsolete, odiate ed emarginate in tutta Europa.

La seconda osservazione che io, B. C., voglio rilevare riguarda la poca importanza politica e la poca autorevolezza che i capi di governo europei manifestano e riversano alla Premier italiana Giorgia Meloni, perché i leader europei la sentono e la vedono come un corpo estraneo alla politica comunitaria dell’Unione Europea, la quale è rappresentata, difesa e unita, nella politica e nelle iniziative, della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Inoltre i capi dei governi europei vedono nella Premier italiana Giorgia Meloni un convitato di pietra, sempre in disaccordo e in opposizione alle idee e ai progetti della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, come si è visto e come si è verificato, puntualmente, nel Consiglio Europeo del 23 – 24/03/2023.

La terza osservazione che io, B. C., voglio evidenziare riguarda la poca autorevolezza e la posizione, scomoda, anomala e angusta che la nana e retriva Premier Giorgia Meloni assume nei riguardi dell’Unione Europea, come è avvenuto nel Consiglio Europeo del 23 – 24/03/2023 a Bruxelles. Infatti, io, B. C., penso, giudico e reputo che la nana e retriva Premier Giorgia Meloni, il più delle volte non è d’accordo con le tematiche europee non solo per motivi ideologici e nazionalistici, ma il più delle volte la Premier italiana non è d’accordo con le tematiche europee, più per il suo carattere riottoso, ribelle, spigoloso e superbo che la fanno essere in contrasto e in contrapposizione con tutti gli altri leader europei, anche se a parole la Premier Giorgia Meloni si dichiara favorevole e vicina alle tematiche europee. Ne consegue che in Europa la nana e retriva Premier Giorgia Meloni assume sempre posizioni contraddittorie e in contraddizione con gli altri leader europei e quindi la Premier italiana si mostra sempre sfavorevole e in opposizione alle politiche e alle iniziative della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Come è accaduto in questo mese riguardo allo stop delle auto a benzina entro il 2035 o a riguardo della mancata firma, da parte dell’Italia, del decreto europeo che riguarda la filiazione dei figli delle coppie omogenitoriali.

La quarta osservazione, che io, B. C., voglio evidenziare, riguarda la partecipazione, vana e di scarsa importanza, della nana e retriva Premier Giorgia Meloni al Consiglio Europeo del 23 – 24/03/2023. Mentre tutti i partiti della maggioranza hanno elogiato la partecipazione, utile e positiva, della nana e retriva Premier Giorgia Meloni al Consiglio Europeo, invece i partiti dell’opposizione hanno affermato che la nana e retriva Premier Giorgia Meloni è tornata da Bruxelles a mani vuote, senza avere ottenuto niente in cambio rispetto alle sue aspettative e alle sue richieste. Infatti la nana e retriva Premier Giorgia Meloni ha chiesto ai leader europei un maggiore impegno a risolvere il problema dell’emigrazione che affligge l’Italia. La risposta a questa richiesta, della Premier italiana, è stata limitata e circoscritta a pochi minuti di discussione, senza arrivare ad una soluzione fattiva ed operativa, sul problema dell’immigrazione. Inoltre, i capi dei Governi europei hanno snobbato, come al solito, la nana e retriva premier italiana lasciandola in disparte ed emarginandola da tutte le altre questioni e tematiche europee. In questo modo la nana e retriva premier Giorgia Meloni è ritornata in Italia triste e sconsolata, mentre lei, la Premier Giorgia Meloni, ha definito la sua partecipazione al vertice europeo proficua e piena, mentre in realtà la sua partecipazione è stato un vero e vistoso flop perché la Premier italiana è tornata a mani vuote dal Consiglio Europeo.

La quinta osservazione che io, B. C., modestamente e semplicemente, voglio evidenziare riguarda la politica fiscale ed economica attuata e messa in pratica dalla nana e retriva Premier Giorgia Meloni e dal suo Governo. Infatti, in questo mese di marzo 2023, la Premier Giorgia Meloni e il suo Governo hanno approvato e attuato una serie di decreti legge che eliminano molte regole che riguardano, governano e sorvegliano il mondo del lavoro. Io, B. C., penso, reputo e giudico che questa serie di decreti legge abbia un nome e uno scopo ben preciso, e cioè quello di allentare la sorveglianza sull’evasione fiscale e sulle regole che controllano e regolano i rapporti economici tra Stato e Governo, e tra produttori e consumatori. Questa politica economica e fiscale è chiamata e definita dagli economisti con un termine ben preciso: deregulation, che vuol dire avviare e mettere in pratica, da parte del Governo Meloni un processo per cui il Governo italiano cessa di esercitare i controlli, minuziosi e meticolosi, sul mercato ed elimina le restrizioni nell’economia, al fine di incoraggiare le operazioni del mercato stesso, che in questa misura sarebbe considerato come un organismo autoregolatore. Io, B. C., penso e reputo che, in Italia, avviare e mettere in pratica la politica della deregulation sia una politica fiscale ed economica perdente e fallimentare perché è evidente che, nell’arco di 1 – 2 anni, tutti coloro, imprenditori, capitalisti, commercianti, ecc., che possono evitare di pagare le tasse sulla produzione industriale certamente non pagheranno più le tasse dovute, così come è stato spiegato e illustrato sia da Maurizio Crozza e sia da altri economisti e giornalisti economici che hanno capito e intuito qual è il vero intendimento e il vero scopo della politica liberista, di libero mercato e di deregulation della Premier Giorgia Meloni e del suo Governo. Infine, io, B. C., ho capito che, secondo questi economisti e giornalisti esperti, lo Stato italiano, nel giro di 1 -2 anni, subirà un grave default economico e fiscale e tutta l’Italia sarà attraversata da una crisi economica, sociale, civile e culturale che porterà il popolo italiano a una guerra civile, nella quale una parte della popolazione sarà armata contro le altre parti sociali in rivolta.

Modica 30/03/2023                                                   Prof. Biagio Carrubba

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