UNA BELLA POESIA DI NAZIM HIKMET ADEGUATA E AGGIORNATA ALLA GUERRA CHE SI STA COMBATTENDO IN UCRAINA.

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Alle porte di Madrid

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Io, Biagio Carrubba, ho l’immenso piacere di riproporre questa bellissima poesia di Nazim Hikmet che il poeta turco, nazionalizzato russo, scrisse nel 1937 in occasione della guerra civile spagnola, quando l’esercito falangista di Francisco Franco invase la Spagna per abolire la legittima Repubblica spagnola ed istaurare così uno stato fascista sotto il dominio e la dittatura del generale Francisco Franco, il quale era sostenuto sia dal fascista Benito Mussolini e sia dal nazista Adolf Hitler. Il poeta Nazim Hikmet, allora, con questa poesia, si rivolgeva ai giovani e ai soldati spagnoli che difendevano la legittima Repubblica spagnola, difesa dalle truppe internazionali europee composte da tanti soldati provenienti da tutte le nazioni europee, compresa l’Italia. Il poeta Nazim Hikmet, con questa poesia, esprimeva tutto il suo rammarico di non poter partecipare direttamente alla resistenza spagnola contro l’invasione illegittima del generale Francisco Franco che nel corso di tre anni, 1936 – 1939, fece uccidere, dalle sue truppe fasciste e naziste, centinaia di bambini e migliaia di giovani che difendevano lo Stato repubblicano spagnolo. L’esercito spagnolo, composto da tanti giovani volontari provenienti da tutta l’Europa, sacrificarono la propria vita per evitare la vittoria dei franchisti. Purtroppo la loro resistenza fu vana e inutile perché l’esercito franchista, aiutato dall’aviazione tedesca, riuscì a sconfiggere la resistenza spagnola. Con questa vittoria il generale Francisco Franco riuscì ad istaurare il suo odioso stato fascista, dopo quello che Benito Mussolini aveva istaurato in Italia nell’ottobre del 1922. Il poeta Nazim Hikmet scrisse questa poesia nel pieno della guerra civile spagnola per risollevare il morale dei soldati combattenti contro le truppe fasciste che ebbero la vittoria sulla resistenza spagnola. Il poeta N. Hikmet, in questa poesia, esprime tutto il suo dolore per il sacrificio dei giovani combattenti che si trovavano davanti alle porte di Madrid per difendere la capitale spagnola. I giovani spagnoli difendevano anche, i valori della libertà e della democrazia politica ed istituzionale del legittimo Stato democratico spagnolo. Io, B. C., reputo che la poesia di Nazim Hikmet mostri, ancora oggi, tutta la sua attualità e la sua bellezza; infatti basta cambiare il nome della città nel titolo della poesia, sostituendo la città di Madrid con la città di Kiev, capitale dell’Ucraina. Il nuovo titolo della poesia potrebbe essere: Alle porte di Kiev. Io, B. C., infatti, ritengo, penso e suppongo che se Nazim Hikmet vivesse oggi e vedesse quello che sta succedendo in Ucraina, come durante la guerra civile spagnola del 1937, anche oggi, si vergognerebbe e si stupirebbe per tutti i disastri, i massacri e le distruzioni che il pazzo Vladimir Putin sta scatenando e portando, in questi ultimi mesi (febbraio – aprile 2022), nella tranquilla e pacifica Ucraina.

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Io, B. C., infatti, penso e giudico che Nazim Hikmet, oggi, considererebbe Vladimir Putin un criminale di guerra e un macellaio, come è stato definito, a ben vedere, dal presidente americano Joe Biden. V. Putin ha già fatto morire centinaia di bambini innocenti e migliaia di giovani civili ucraini che stanno combattendo eroicamente per difendere la loro Patria. Questi giovani ucraini, addestrati in pochi giorni alle nuove armi, stanno dimostrando tutto il loro attaccamento alla Patria e stanno sacrificando la loro vita per difendere tutti i valori della Democrazia, non solo dell’Ucraina, ma stanno difendendo, anche, tutti i valori della Democrazia dell’intera Europa. Questi giovani combattenti ucraini stanno affrontando le armate russe che sono cento volte superiori degli armamenti dei giovani soldati ucraini, che stanno combattendo con armi di base insufficienti a fermare il poderoso attacco russo. L’esercito russo bombarda l’Ucraina con missili e razzi provenienti sia dal mare e sia dalle terre ucraine già invase da numerosi carri armati russi provenienti sia dalla Russia e sia dalla Bielorussia, su ordine perentorio e immodificabile del tiranno Vladimir Putin, deciso a conquistare la giovane nazione dell’Ucraina. Io, B. C., penso che il poeta Nazim Hikmet non approverebbe un genere di guerra e di combattimenti così crudeli, voluti e preparati dal dittatore Vladimir Putin, che, per la sua megalomania politica, vuole imitare il grande dittatore tedesco Hitler che già, nel secolo scorso, portò una grande disumanità e una grande distruzione in tutta l’Europa. Ora, secondo me, B. C., anche Vladimir Putin vuole fare altrettanto portando distruzione e disumanità in tutta l’Europa, con il rischio di scatenare una terribile e definitiva terza guerra mondiale. Secondo me B. C., Vladimir Putin sta replicando e attuando gli stessi errori e gli stessi obiettivi che il dittatore Hitler voleva attuare con la seconda guerra mondiale. Per questa identità di obiettivi tra Putin e Hitler, io, B. C., reputo e giudico la pazzia di V. Putin uguale alla pazzia di A. Hitler. Anzi, io, B. C. affermo che la pazzia di Putin è più grave e più letale di quella di Hitler, perché Putin possiede le armi atomiche che, una volta usate, scatenerebbero sicuramente la terza guerra mondiale, con la conseguente distruzione finale dell’intera umanità. Ovviamente, io, B. C., tengo conto dei diversi periodi storici tra Hitler (1939 – 1945) e Putin (2009 – 2022) e quindi, mutatis mutandis, distinguo la pazzia razziale di Hitler dalla pazzia proterva di Putin. Ma, io, B. C., considero, anche, che ambedue i tiranni hanno messo in pratica la stessa finalità: Hitler voleva sterminare il popolo ebreo e poi conquistare tutto il mondo; ora, invece, Putin vuole sterminare il popolo ucraino e ripristinare l’impero zarista. Considerando gli obiettivi di Putin, io, B. C., definisco il governo autoritario di Putin come regime zarista – nazista – comunista. Detto tutto questo, sull’attuale guerra di Putin contro il pacifico e sovrano governo ucraino, io, B. C., penso e ritengo che la poesia “Alle porte di Kiev” di Nazim Hikmet sia ancora attuale perché ha saputo cogliere allora e sa esprimere, ancora oggi, tutta la sofferenza del popolo ucraino e, in particolare, l’eroismo e il sacrificio dei giovani ucraini e di tutti i soldati esperti militari che stanno difendendo, non solo la loro Patria, ma anche i valori della civiltà democratica europea.

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Quindi, io, B. C., penso e ritengo che il poeta Nazim Hikmet, se dovesse riscrivere un altro poemetto dedicato agli eroi ucraini, lo comporrebbe quasi uguale a quello scritto per gli eroi e per i partigiani spagnoli, che difesero, purtroppo, vanamente il legittimo governo spagnolo. Invece, a quanto pare, la resistenza e l’eroismo dei giovani ucraini potrebbe portare ad una potenziale vittoria sull’esercito invasore russo, il quale dovrebbe rientrare in patria sconfitto e dolorante. Io, B. C., ritengo giusto e opportuno che la civiltà europea democratica ha il dovere di aiutare e di sostenere sia il popolo ucraino e sia l’esercito ucraino con l’invio di nuove armi adeguate alla difesa militare di Kiev e di tutte le città ucraine. In caso di vittoria dell’esercito ucraino, Putin dovrebbe, prima di tutto, pagare tutti i danni provocati e recati all’ambiente paesaggistico e alle infrastrutture che già ha distrutto e che distruggerà nei prossimi mesi. Poi, inoltre, Putin deve risarcire, anche, tutti i danni prodotti all’ambiente naturale e di conseguenza al clima del territorio ucraino. E, infine, Putin deve essere processato e condannato da un tribunale internazionale e pagare, così, la sua protervia politica e la sua disumanità nei confronti delle vittime del popolo ucraino. Putin dovrebbe essere, anche, condannato ai lavori forzati per risarcire economicamente tutti i danni prodotti nelle città e nelle campagne dell’Ucraina e per tutte le morti, le sofferenze e i dolori che sta causando e provocando, non solo all’esercito ucraino, ma in tutto il popolo ucraino e allo sconvolgimento dell’asseto democratico e liberale europeo.

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Ecco il testo originale e completo della poesia di Nazim Hikmet dedicata ai giovani soldati spagnoli che sacrificarono la loro vita per difendere la Spagna e la civiltà democratica spagnola, ma la poesia è ancora viva e attuale anche per i giovani soldati ucraini che stanno difendendo l’Ucraina.

Alle porte di Madrid

di Nazim Hikmet

Non ascoltare le voci delle sfere dell’aldilà,

né intrecciare nella trama delle righe

<<poesie ermetiche>>

né cercare

con pazienza di orafo

rime graziose

e fini espressioni,

stasera, grazie al cielo, io sto più su

di tutto ciò.

Stasera io

sono un cantastorie di strada.

La mia voce è semplice, senza artifici,

e tu

non puoi udire la mia canzone …

È notte

Nevica.

Tu sei alle porte di Madrid.

Davanti a te hai l’armata dei nemici,

che è venuta per uccidere

tutto ciò che c’è di più bello:

la libertà,

il sogno,

la speranza

e i ragazzi.

E nevica.

E forse,

i tuoi piedi nudi gelano.

Nevica …

Ed ecco,

in quest’istante

che io penso a te con tutto il mio cuore,

forse

una pallottola spezzerà la tua vita

e per te non ci sarà più

neve

né vento

né notte

né giorno …

E nevica.

So

che anche prima di gridare

<<No pasaran>>

e di montare la guardia

alle porte di Madrid,

tu esistevi!

Chi eri,

di dove sei venuto?

Forse

dalle miniere delle Asturie?

Forse

una benda insanguinata sulla tua fronte

ha coperto

una ferita che ti sei presa al Nord?

Forse

sei tu quello che per ultimo

sparò nella notte che gli junker

bombardavano Bilbao?

O servivi come bracciante

nelle tenute di un qualche

conte Fernando Valesquero di Cortolon?

O avevi una botteguccia

alla Porta del Sole

e vendevi le frutta dai colori spagnoli?

Forse, non avevi alcun talento,

o forse avevi una bella voce?

O eri uno studente,

un futuro giurista,

e i tuoi libri

sotto i cingoli d’un carro armato italiano

son rimasti

nella città universitaria?

Forse non credevi in Dio,

e forse invece portavi una piccola croce di rame

a un cordino di seta?

Chi sei,

come ti chiami,

quanti anni hai?

Non ho visto la tua faccia,

e non la vedrò.

Forse

essa ricorda le facce di quelli

che batterono le bande di Kolciak in Siberia?

O, in qualche tratto,

tu ricordi coloro

che sono caduti

a Domlupinar?

O somigli a Robespierre?

Non hai udito il mio nome,

e non l’udrai.

Tra noi due, fratello,

ci sono i mari e i monti,

 e le mie maledette catene,

e le prescrizioni

 del comitato di non intervento…

Non posso venire da te,

non posso mandarti di qui

né una cassa di cartucce

né uova

né un paio di calze di lana…

So

che in questo gelo

i tuoi piedi nudi,

là, alle porte di Madrid,

come due bimbi

gelano al vento …

E so

che tutto ciò che in questo mondo

c’è di grande

e di bello,

tutto ciò che sarà fatto dagli uomini, –

tutta la Verità futura

e la Grandezza,

che io aspetto con tanta ansia nel cuore, –

tutto questo riluce nei tuoi occhi,

sentinella mia,

stanotte

alle porte di Madrid …

E so

che oggi non posso,

come non potei ieri

e non potrò domani,

fare nient’altro

che pensare a te

e amarti!

1937

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Commento mio personale sull’attuale conflitto tra

Russia e Ucraina e sulla poesia di Nazim Hikmet.

Io, Biagio Carrubba, in primis, condivido pienamente il giudizio politico del Presidente americano Joe Biden su V. Putin. Anzi, io, B. C., aggiungo altri aggettivi ancora più reali e più veri, su Putin, come uomo sconsiderato, disonesto, crudele, feroce e disumano, perché penso che lo statista russo V. Putin non possa fare uccidere tanti giovani e massacrare tanti bambini soltanto per conquistare un piccolo territorio come il Donbass, che appartiene all’Ucraina. Io, B. C., in secundis, penso che l’intento vero di Putin sia principalmente quello di scatenare la terza guerra mondiale, combattendo contro il suo rivale storico, gli USA, prendendo come pretesto l’invio di nuove armi americane all’esercito Ucraino.  In terzis, io, B. C., reputo che V. Putin andrà a finire nel primo girone del settimo cerchio dell’Inferno di Dante Alighieri, dove sono conficcati tutti i tiranni che stanno dentro il fiume Flegetonte, fiume di sangue bollente, sorvegliati dai centauri. Inoltre, io, B. C., reputo che il poeta Nazim Hikmet, se fosse ancora vivo, odierebbe la Russia di Putin perché non è più la Russia comunista di Lenin che voleva portare solidarietà e uguaglianza tra i contadini poveri e i proletari indigenti dell’Impero zarista. Poi, io, B. C., reputo ancora viva e attuale la bellezza di questa poesia perché l’amore e la solidarietà verso i soldati e i giovani ucraini sono uguali ai sentimenti che il poeta Nazim Hikmet espresse per i giovani e per i soldati spagnoli che morirono per difendere la legittima Repubblica spagnola. Infine, io, B. C., mentre in passato avevo amato e avevo apprezzato, per alcuni decenni, la Russia sovietica, ora, però, mi rendo conto che l’amore e la simpatia che avevo per la Russia comunista si sono trasformati in ostilità e in odio verso il governo totalitario e tirannico di Putin.

Modica, 09/04/2022                                                       Prof. Biagio Carrubba

MODICA 09/04/2022

PROF. BIAGIO CARRUBBA

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