TANGENTOPOLI.

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PARAGRAFO N. 21

Bettino Craxi fu eletto segretario politico del PSI, nel 1976.

Poi, nel 1983, si formò il nuovo ed inaspettato governo

di DC – PSI di cui Craxi fu eletto capo del Governo e vi

rimase in carica dall’agosto 1983 ad agosto 1986.

Subito dopo si formò un altro nuovo governo, Craxi 2,

che durò fino ad aprile 1987. Poi continuò ad essere

il leader più importante del PSI per tutti gli anni ’80

ed inizio degli anni ’90. Il 17 febbraio 1992, iniziò, d’incanto,

il processo politico di tangentopoli, quando il Magistrato

Antonio Di Pietro scoperchiò e scoprì, per la prima volta,

il sistema di corruzione clientelare di mazzette e di tangenti,

che c’era fra i partiti politici e gli interessi economici

di molti uomini d’affare collegati e sostenuti dalle banche.

I mass media italiani definirono, subito, “Tangentopoli”

il giro di tangenti, la immoralità diffusa tra i politici e

la corruzione dei costumi, che circolava, celata, in Italia.

Nel giro di pochi anni, il Pubblico Ministero Antonio Di Pietro,

uomo integerrimo e intemerato, e “il pool di mani pulite”,

riuscirono a indagare e a scoprire il malaffare, le tangenti e

la corruttela che c’era fra i politici e gli affaristi economici e

i commercialisti finanziari. Di Pietro, allora, istituì una serie

di processi pubblici e televisivi, nei quali interrogava sia

i politici, sia gli uomini d’affari, i quali non potendo sottrarsi

alla verità, perché sottoposti al giuramento, dichiaravano

e confessavano tutto il sistema di tangenti, di corruttela e

di commercio che esisteva fra i politici e gli affaristi

economici e finanziari. Fra tutti i politici coinvolti,

Bettino Craxi risultò il politico più implicato, più inda-

gato, più intricato e più corrotto perché si scoprì che lui

aveva preso, percepito e ricevuto molte più tangenti

rispetto agli altri politici collusi e coinvolti. Molti di

questi politici, ormai da anni, alimentavano il sistema

di corruzione e di corruttela ricevendo, a nome del partito,

molte tangenti che non venivano dichiarate, ma usate in

modo torbido ed indebito, sia per fini personali e sia per

finanziare i partitici politici. Il 06 dicembre del 1994,

Antonio Di Pietro, in diretta TV, si tolse la toga di pubblico

ministero e si dimise da magistrato. Le dimissioni pubbliche

di A. Di Pietro chiusero, così, i processi intentati a tutti gli

esponenti politici e a tutti gli affaristi collusi e coinvolti con

il fenomeno sociale e politico di tangentopoli. La chiusura

dei processi determinò, anche, la fine definitiva dell’epoca

pubblica, spettacolare, eclatante e televisiva di tangentopoli.

MODICA 26 MARZO 2022

PROF. BIAGIO CARRUBBA

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