SUL FILM “IL CAIMANO” DI NANNI MORETTI.

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PARAGRAFO N. 27

Ho appena visto il film “Il Caimano” di Nanni Moretti. Il mio parere è ovviamente un giudizio positivo sul film, uscito opportunamente qualche giorno prima delle elezioni del 9-10 aprile. Purtroppo la prima cosa da dire è che esso non ha influito minimamente sul risultato delle elezioni, visto il grande recupero di Forza Italia rispetto ai sondaggi. Forza Italia si è attestata sul 23% perdendo quindi il 7% rispetto alle elezioni del 2001 ma comunque rimanendo il primo partito d’Italia. Credo quindi che la gente non si è fatta influenzare dalla critica sottile e feroce del film, anche forse perché è andato a vedere il film soltanto l’elettorato di sinistra. Il film racconta la storia di un regista di terza categoria che concentra la sua speranza di lavorare su un ultimo film per ridare nuova linfa alla sua casa di produzione; così accetta il copione di una giovane regista esordiente che gli propone appunto di fare un film sul Caimano. Il Caimano ovviamente è Berlusconi. Su questo versante pubblico del protagonista (Silvio Orlando) corre parallela la sua storia familiare privata e cioè di un uomo che viene lasciato dalla moglie (Margherita Buy) e quindi perde con essa i due giovani figli, che hanno un buon rapporto con entrambi. Su questo sfondo di vita privata si inserisce il contesto della storia italiana dagli anni ’70 al 2005 quando Berlusconi subì il processo come imputato nell’affare SME, con udienze pubbliche trasmesse in diretta dalla televisione. Berlusconi si difende dalle accuse di Ilda Boccassini affermando più volte che lui non può essere giudicato perché eletto dal popolo e quindi come parlamentare può sottrarsi alle accuse del Pm. Il messaggio del film è chiaro: Berlusconi ha avuto sempre successo fin dall’inizio come imprenditore edile, come presidente del Milan, come produttore di televisioni commerciali, come leader di Forza Italia fino ad essere eletto capo del Governo. Sicuro di sé stesso, affascinatore di masse, imprenditore abile, comunicatore straordinario ha di fatto cambiato il volto dell’Italia dal 1980 fino ad oggi. Nessuno comunque è riuscito mai a dimostrare le sue colpevolezze e i suoi reati, cosicché tutti i processi a lui tentati sono rimasti senza prove poiché difeso da tanti avvocati di sua fiducia. In questo intreccio tra la vita privata del protagonista e l’ultimo processo sotto l’accusa della Boccassini lui è rimasto sempre sicuro e inattaccabile tanto che il Pm ha dovuto subire delle accuse ed è stata pure sospesa dal suo incarico perché non voleva rilevare alcune fonti segrete. Ed ecco il geniale finale del film di Moretti: quando tutti gli italiani abbiamo sognato che effettivamente un pubblico ministero fosse riuscito a condannarlo, scopriamo nel film che il Pm riesce a trovare le prove e lo fa condannare. Ovviamente questo è un sogno perché nella realtà invece Berlusconi ha superato il processo ed è stata la Boccassini ad essere “condannata”. Ma ora dopo la sconfitta elettorale di questi giorni, quando Berlusconi è ritornato ad essere un semplice cittadino come gli altri, io credo che oggi bisogna riprendere i processi lasciati in sospeso e ritentare le accuse dove lui deve chiarire effettivamente tutti i processi economici e finanziari che lo hanno visto imputato in questi anni. Praticamente Berlusconi era il padrone delle sue tre televisioni private e direttamente e indirettamente comandava le tre reti Rai. La prova schiacciante di questo potere l’ho avuta quando ha fatto licenziare immediatamente i tre famosi giornalisti: Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi con un discorso fatto durante una visita ufficiale in Bulgaria, stroncandoli e praticamente annunciando il loro licenziamento adducendo accuse sue personali di fare un uso criminoso delle televisioni di Stato. Non stiamo a difendere l’operato dei tre perché erano tre soggetti diversi. Biagi non si occupava di politica e quindi doveva essere escluso, Santoro si occupava di politica e quindi poteva essere sanzionato ma non licenziato, Luttazzi era un comico che faceva della satira facile di tutti i giorni. Se fosse stato un leader giusto, seguendo le regole della par condicio avrebbe dovuto licenziare pure anche tre dei suoi conduttori che sfacciatamente e spudoratamente gli fanno propaganda senza ritegno come: Emilio Fede, Ezio Greggio e Gabriella Carlucci che dalle loro trasmissioni facevano e fanno un uso partigiano della politica tutta a favore del loro padrone Berlusconi. Si parlò che Rete 4 doveva andare sul satellite ma invece Berlusconi fece una legge ad hoc e permise che Rete 4 rimanesse al suo posto insieme al suo servile e fedele conduttore. Ora che è diventato soltanto il capo dell’opposizione deve difendersi dai processi lasciati a metà ma il fatto più importante è che il nuovo governo di sinistra faccia entro i primi tre mesi una legge giusta e chiara sul conflitto di interessi, così da dividere in modo chiaro e netto la politica dagli interessi economici, come in tutti i paesi civili (Usa). Cosa che Berlusconi aveva promesso e non mantenuto nel 2001. Quindi, ora dipende da Prodi fare approvare una legge giusta e cancellare la legge Gasparri, bene inteso senza ledere i diritti dell’azienda Mediaset. Una legge sulla par condicio che risolva una volta per tutti il conflitto d’interesse, apra il mercato della televisione ad altre forze che vogliono entrare nel campo della comunicazione, in modo che i soldi della pubblicità vengano distribuiti a tutte le televisioni che ne hanno diritto. Il film si conclude con il classico giudizio negativo sull’egoismo degli uomini. Infatti l’ex moglie del protagonista, ormai ridotto sul lastrico e con l’acqua alla gola, gli paga la metà del suo appartamento e così gli toglie sia l’appartamento, sia i bambini. Come dire che dopo l’amore, la famiglia e i figli viene sempre l’odio, la separazione e la privazione dei figli che vanno sempre al più forte e al più potente, al più cinico ed egoista, questa volta rappresentato dalla bella e brava attrice Margherita Buy. Purtroppo anche gli italiani dopo 5 anni di governo Berlusconi siamo divisi in due nette schiere che si odiano reciprocamente perché noi della sinistra dobbiamo difenderci da tutte le leggi emanate in questi 5 anni di malgoverno, fatte tutte a favore suo e dei suoi amici e dei partiti suoi alleati. Adesso speriamo che il nuovo governo prodi faccia un buon uso del governo ed emani una serie di leggi buone e favorevoli per tutti, destra e sinistra, e ci faccia dimenticare l’incubo e la presenza ossessiva di Berlusconi che in questi 5 anni ha triplicato i suoi guadagni tramite la pubblicità diventando uno degli uomini più ricchi del mondo grazie agli introiti della pubblicità pagata da tutti gli italiani.

Modica, 14 aprile 2006

MODICA 26 MARZO 2022

PROF. BIAGIO CARRUBBA

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