IO, I PROFESSIONISTI DEL POTERE E LA SOCIETA’ ITALIANA

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1. I Santi, con il loro esempio, vorrebbero pulire l’anima e lucidare la coscienza, basandosi e professando le virtù teologali: la Fede, la Speranza e la Carità, ma gli uomini preferiscono il male, il crimine, l’omicidio, il ladrocinio, ecc. ecc..

2. I Papi, con la loro missione, vorrebbero consacrare l’anima e svuotare il corpo, basandosi e professando le virtù cardinali: la Fortezza, la Temperanza, la Prudenza e la Giustizia, ma gli uomini praticano l’adulterio, la fornicazione, il furto, la corruzione, ecc. ecc.

3. I Politici, con il loro impegno, vorrebbero governare la società, ma il più delle volte sono tentati dalla corruzione e corrompono. Allora i cittadini non li vogliono più e cambiano partito politico. Oggi in Italia, la subornazione è all’ordine del giorno. Non passa giorno che la TV non annunci la corruzione di un politico o di un amministratore della Cosa Pubblica. Basti pensare a Leonardo Marra del comune di Roma. L’ultimo subornato è anche l’ex governatore della Lombardia che è stato condannato, in primo grado, a una pena di 6 anni di carcere e alla confisca dei suoi beni immobiliari. Io, Biagio Carrubba, pensavo che fosse un politico onesto e, invece, è stato un pappone subornato, come lo è una buona maggioranza dei politici e degli amministratori italiani.

4. I Politicanti, con i loro intrighi, inquinano la politica e lo Stato. Ce ne sono a bizzeffe. Il più noto in Italia è, sicuramente, un faccendiere milanese che negli anni passati, pur di governare, ha corrotto molti politici. Oggi dopo anni di processi è diventato un’altra volta un politico ripulito, ma non incanta più nessuno.

5. I Presidi sono tutti uomini intelligenti, tranne pochi individui inintelligenti e goffi, che gestiscono la loro scuola a loro uso, consumo e piacimento. Si comportano, da Padre-Padrone, e interpretano le leggi a modo loro pur di danneggiare e punire professori indifesi e deboli, presi di mira e malvisti dal loro preside che li hanno sul naso. I presidi hanno, inoltre, la possibilità assurda di licenziare i professori, in tronco, cosicché i proff. sono impossibilitati a difendersi, se non a costo di un grandissimo dispendio di energia, di logoramento psichico e di denaro contro un nemico più forte e più cinico. Il preside può offendere e ricattare gratis secondo il suo gusto, anzi è pagato dallo Stato. Il preside è uno di quelli che cerca la propria intelligenza ma non la trova, invece incontrerà Godot.

6. I Professori, con il loro lavoro e con il loro senso del dovere, vorrebbero educare, insegnare ed istruire le loro scolaresche turbolente e insoddisfatte, ma essi stessi rimangono vittime del bullismo imperante in tutte le scuole italiane. Il preside, imbelle e codardo, molto intelligentemente, anziché tenere sotto controllo il bullismo e castigare i bulli, rimprovera, sgrida e vuole punire il professore, ligio alla sua professionalità. Invece di fronte a coloro i quali gli fanno la voce grossa e feroce, si zittisce; anzi li chiama e li riceve nella sua corte, li ossequia, li preferisce e li favorisce, con incarichi remunerati.

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7. I Giornalisti, con le loro indagini e con i loro servizi, vogliono svelare e scoprire le malefatte dei politici e dei potenti, inoltre trasmettono in tempo reale tutto ciò che avviene nel mondo, informano il popolo, per cui sono indispensabili alla società perché senza di loro la gente rimarrebbe ignorante e all’oscuro di ciò che succede sul pianeta Terra.

8. I Filosofi, con le loro supposizioni teoretiche e concrete, interpretano il mondo, chiariscono molti concetti astratti, ma non cambiano la società, per cui la filosofia è quella materia che con la quale e senza la quale si rimane tale e quale. In effetti, però, questa massima spiritosa non è sempre vera. Anzi si può dire che la filosofia è molto presente nella società. Basti pensare al comunismo di Carlo Marx che fu instaurato da Lenin nella Russia zarista o al comunismo di Mao Zedong in Cina. In effetti la filosofia, prima di inverarsi, ha bisogno di molti decenni o di molti secoli. Basti pensare al cristianesimo di Gesù Cristo per il quale ci sono voluti più di tre secoli prima di diventare la religione ufficiale all’interno dell’Impero romano d’occidente. Questa intuizione filosofica è sintetizzata molto bene da una riflessione di A. Gramsci che così ha scritto: “La filosofia deve diventare politica per inverarsi”. Io, Biagio Carrubba, penso che la storia va dove vuole arrivare senza chiedere il permesso agli uomini che lottano e si ammazzano tra di loro. Anche questa mia riflessione è stata sintetizzata da A. Gramsci che così ha scritto: “La storia etico-politica è una ipostasi arbitraria e meccanica del momento dell’egemonia”.

9. I romanzieri rappresentano la realtà sociale, raffigurano persone e personaggi, inventano, intrecciano ed espongono plot e trame narrative, effigiano idee e valore, riproducono, attraverso immagini e figure, la società, riassumendone i caratteri peculiari. Tratteggiano, infine, alcuni protagonisti e antagonisti indimenticabili e descrivono, con maestria, ambienti familiari e naturali.

10. I Poeti, con la loro introspezione e con la loro analisi di sé stessi, esprimono il loro carattere e i loro sentimenti, manifestano il loro pensiero su di loro e sulla società, rivelano alcune verità del potere, e dovrebbero seguire e perseguire i valori della democrazia, della pace e della libertà. I poeti di oggi vivono una triste condizione poetica perché, ancora oggi, molti di essi trattano e poetano temi classici e personali mentre già viviamo in un’epoca postmoderna per cui è necessario che essi facciano combaciare i temi postmoderni con la forma postmoderna. Molti poeti di oggi, però, trovano difficoltà a far combaciare i temi postmoderni con la forma postmoderna. L’unica poesia, che conosco in cui la forma postmoderna collima con i contenuti postmoderni, è la bella poesia “Bello mondo” della poetessa Mariangela Gualtieri. Per esporre in modo schematico e per favorire la comprensione di questa condizione riporto la seguente tabella:
Forma postmoderna e contenuti postmoderni.
Forma moderna e contenuti postmoderni.
Forma postmoderna e contenuti moderni.
Forma moderna e contenuti moderni.

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La prima formula indica la poesia adeguata ai nostri tempi: simmetrica e completa.
La seconda formula indica una poesia non adeguata e incompleta.
La terza formula indica una poesia simmetrica e incompleta.
La quarta formula indica una poesia superata e datata.
Addirittura oggi, molti poeti italiani scrivono poesie “all’antica” con forme moderne e contenuti moderni. Auspico allora che ci sia un nuovo grande poeta che sappia rinnovare e innovare l’attuale poesia italiana che langue in forme statiche e non adeguate alla società dinamica e postmoderna dei nostri giorni.

11. Gli Scienziati, con i loro esperimenti, con i loro studi e con la loro genialità, trasformano la società, guidano i popoli verso la luce della conoscenza, cambiano il modo di lavorare e quindi modificano anche i rapporti sociali, civili e culturali fra le persone. Gli scienziati sono, dunque, i veri protagonisti ed eroi del progresso del nostro tempo e della nostra civiltà.

12. I Rivoluzionari. Sono finiti i tempi dei rivoluzionari politici come Lenin, Francisco Franco e Mao Zedong i quali hanno rovesciato gli Stati legittimi e hanno instaurato altri Stati legittimi ma di ideologie completamente opposte. Lenin, nella Russia zarista, instaurò un regime comunista, mentre Francisco Franco, nella Spagna Repubblicana, instaurò un regime fascista. Oggi abbiamo bisogno solo di democrazia e di un sistema parlamentare che dia voce a tutte le minoranze politiche e sociali.

13. Gli Iconoclasti e i Sovversivi. Sono finiti i tempi degli iconoclasti e dei sovversivi come Gesù Cristo o Maometto i quali hanno rovesciato le religioni tradizionali e hanno dato inizio a nuove religioni. Gesù Cristo, nella Giudea, ha sovvertito il giudaismo e ha fondato il cristianesimo. Maometto, in Arabia, ha sconvolto la religione tradizionale e ha instaurato l’islamismo. Oggi, invece, abbiamo bisogno di un laicismo razionale, ma è anche accettabile, apprezzabile e rispettabile il senso religioso della vita.

14. I Riformisti. Abbiamo grande bisogno dei politici riformisti. Sono i soli che sono in grado di allargare e rafforzare la democrazia e di rendere più equi e giusti i rapporti tra gli strati sociali. I riformisti, con il loro impegno riformatore, vorrebbero dare una maggiore forza alle leggi sociali e civili e vorrebbero riformare uno Stato che desse una maggiore uguaglianza e che desse un maggiore aiuto ai ceti più poveri ed emarginati.

15. I Moralizzatori. Sono persone sempre bene accette anche se sono malviste dal popolino e dai politici perché pesano tanto sull’agire morale di tutti i giorni. Io stimo molto i moralizzatori perché con le loro critiche e con i loro consigli morali mantengono viva la coscienza civile e sociale dei cittadini. Io credo, ancora, valido il monito del letterato francese Jean de Santeul (1630 – 1687) il quale pose sulla statua di Arlecchino la seguente massima: “Castigat ridendo mores” (Corregge i costumi ridendo). Questa massima è diventata anche il simbolo della commedia italiana.

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16. I Tecnologici. I tecnici sono i professionisti più importanti di tutti perché, se non ci fossero i tecnologici saremmo ancora nell’era della pietra, invece, grazie ad essi, siamo nell’epoca di internet, dei tablet, degli smartphon, della TV multimediale, delle conquiste astronomiche tramite le sonde spaziali. Siamo già entrati nell’era della robotica e della cibernetica. Fra qualche anno i robot saranno strumenti di casa, comuni come la TV e gli elettrodomestici. Io, Biagio Carrubba, mi permetto di definire l’età che stiamo vivendo con la definizione: “Età postcontemporanea”. Così come c’è stata l’età contemporanea del 1492 al 1960 a cui è seguita l’età postmoderna dal 1960 al 2010 circa, oggi siamo entrati, per l’appunto, nell’età postcontemporanea.

17. Gli utopisti. L’ultimo grande utopista che abbiamo avuto in Italia in questi mesi passati è stato, senza dubbio, l’ex Presidente del consiglio Matteo Renzi il quale voleva stravolgere la Costituzione italiana. Ma il gran realismo della maggioranza degli italiani lo ha bocciato. Poiché anch’io, Biagio Carrubba, soffro di utopismo gli ho creduto e ho votato SI al referendum del 04 dicembre 2016. Ma la maggioranza degli italiani lo ha respinto in modo definitivo mandandolo a casa come un politico riformista utopista. Ma ora credo ci voglia, subito, un Governo legittimo, scelto da un Parlamento nuovo e legittimato dal voto degli italiani.

18. Gli imprenditori. Gli imprenditori sono i professionisti e anche loro fanno la loro parte positiva nella nostra società capitalistica avanzata e tecnologica. Credo che si possa dire che oggi gli attuali imprenditori non sono più i capitalisti di inizio del 1800 che erano dei veri e propri sfruttatori di manodopera e di bambini. Oggi grazie ai sindacati che controllano il salario degli operai, gli imprenditori pagano il giusto prezzo per il lavoro che ricevono. Credo, inoltre, che l’analisi economica e sociale di Carlo Marx del capitalismo del 1800 sia molto superata dai nostri tempi. Insomma credo che il marxismo sia ormai una ideologia e una filosofia datata dal tempo per cui oggi è necessario adeguarsi al capitalismo mondiale globalizzato e bisogna dire addio alle vecchie utopie, alle vecchie illusioni della dittatura del proletariato e del comunismo sociale. Nonostante tutto questo, io credo che sia necessario, ancora una volta, votare e scegliere un PD qualsiasi pur di evitare la pericolosità dei partiti politici di opposizione e la nullità del movimento dei 5 stelle.

19. I giovani disoccupati. Il problema della disoccupazione oggi, in Italia, è, certamente, un dramma nazionale e internazionale. I giovani disoccupati, dopo il diploma o la laurea, rimangono inattivi e cominciano la ricerca affannosa per trovare un posto di lavoro. Ma, in Italia, il lavoro scarseggia e sono pochi i giovani che riescono ad inserirsi nel mondo produttivo. La maggioranza di essi rimane a casa fino a tarda età e allora vivono una vita depressiva e bordeline, perdendo completamente il senso di orgoglio personale e la dignità sociale. Solo i laureati di famiglie benestanti riescono, alla fine, a trovare un posto di lavoro dignitoso e così integrarsi nel processo lavorativo. Ma la stragrande maggioranza dei giovani di oggi rimane senza lavoro e senza un futuro, priva di speranza e di gratificazioni e vivono una vita da disperati e di misera, sia sul piano economico sia sul piano morale.

20. Io, Biagio Carrubba, aspiravo ad essere un poeta iconoclasta, sovversivo e rivoluzionario; mi ritrovo, invece, ad essere un aspirante poeta tradizionalista, conformista e romantico. Volevo essere un incendiario e sono divenuto, col tempo, un pompiere. Che bella fregatura mi ha riservato la vita. L’unica consolazione che mi resta, nella mia vita, è questa: volevo esercitare la professione di insegnante e per mia fortuna ci sono riuscito dato che, con mio sommo gaudio, è più di 30 anni che svolgo l’attività di professore!!!

Modica 24/12/2016 Prof. Biagio Carrubba

Modica 24/12/2016                                                                                  Prof. Biagio Carrubba

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