PRIMA POESIA POSTCONTEMPORANEA DI OTTOBRE 2024

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Cambiamento del clima stagionale

Poesia postcontemporanea politica

Essere e tempo

Nel ricordo e nella ricorrenza del decennale della mia poesia postmoderna, scritta nell’ottobre del 2014, io, B. C., voglio, desidero ed esplicare la mia nuova poesia postcontemporanea, scritta, elaborata, concepita e costruita, oggi, nell’ottobre del 2024.

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L’autunno, come si sa, è la stagione nuova, che muta, tramuta e attenua i colori, densi, intensi e variopinti, dell’estate. Il giallo, caldo e raggiante, del sole, infuocato e stagliato in alto nel cielo, cambia e diventa il giallognolo delle foglie, caduche e instabili, degli alberi autunnali.  Il rosso, calante e pervasivo, dei tramonti delle sere estive, quando fa pensare al proverbio “Rosso di sera bel tempo si spera”, diventa il rosso, rossastro e vermiglio, delle foglie degli alberi ottobrini che, con il loro fogliame ingiallito, coprono il manto delle strade delle città e ricoprono, anche, la terra, brulla e secca, dei sentieri delle nostre conosciute, note e asciutte campagne siciliane. Ma, in questi 10 anni, 2014 – 2024, tutto è cambiato sul pianeta Terra, dal clima ai personal computer, dalla conoscenza dello spazio ai cambiamenti climatici della nostra Terra. Parafrasando D’Annunzio: “Settembre, andiamo. È tempo di migrare”, io, B. C., continuo questa poesia scrivendo questo incipit: “Ottobre, andiamo. È tempo di confrontare il clima del 2024 con il fu clima del 2014”. Infatti, nel settembre del 2014, le foglie degli alberi, alla fine dell’estate, calda e soleggiata, cadevano, puntualmente e tempestivamente, e ricoprivano le campagne e le vie cittadine, e le prime piogge preannunciavano l’arrivo dell’autunno. Come afferma il bel incipit di una famosa poesia di Vincenzo Caldarelli: “Autunno. Già lo sentimmo venire/nel vento d’agosto/nelle piogge di settembre/ …”. Poi, ad ottobre del 2014, i freschi mattutini e i primi temporali, abbondanti e copiosi, rendevano l’aria più fresca e più temperata, rispetto ai caldi afosi dell’estate. Nell’ottobre del 2014 il 1° ottobre di ogni anno, le scuole elementari e le scuole medie aprivano le porte degli edifici scolastici agli alunni, festanti e gioiosi, invece oggi le scuole elementari, medie e superiori anticipano ed iniziano le lezioni a metà settembre, quando ancora c’è il caldo fastidioso estivo.

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Il mese di ottobre del 2024 è diventato, oggi, invece, un mese fresco, mite e tiepido, povero di piogge, brevi e scarse, ed è divenuto, anche, un mese di transizione che attenua il caldo afoso dell’estate, mentre reca i primi acquazzoni dell’autunno. Oggi, infatti, l’estate non finisce più e l’autunno non arriva ad ottobre ma a dicembre. Praticamente l’autunno e l’inverno ormai sono scomparsi dal nostro clima e dalle quattro stagioni. Sono rimasti, invece, una primavera, lunga e variabile, e un’estate, calda a afosa. Insomma, l’ottobre del 2014 era un mese molto diverso, piovoso e nevoso, rispetto all’ottobre del 2024, mite, moderato e temperato. Invece, l’ottobre del 2024 introduce e preannuncia la tiepida, mite e moderata stagione invernale, tranne in alcune regioni dove le tempeste procurano danni all’agricoltura, producono alluvioni nelle città e causano morti tra le popolazioni. Inoltre, i freddi e i temporali, di ottobre e novembre, oggi 2024, arrivano soltanto a dicembre, evitando e saltando, così, l’autunno e l’inverno. Infine, io, B. C., definisco e affermo che l’ottobre del 2024, di oggi, è soltanto un’appendice dell’estate, la quale continua ancora fino a dicembre perché la temperatura calda, estiva e afosa, non cala, nonostante i tre mesi autunnali, freschi e miti, di settembre, ottobre e novembre.

MODICA, 31/10/2024

PROF. BIAGIO CARRUBBA

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