Cambiamento del clima stagionale
Poesia postcontemporanea politica
Essere e tempo
Nel ricordo e nella ricorrenza del decennale della mia poesia postmoderna, scritta nell’ottobre del 2014, io, B. C., voglio, desidero ed esplicare la mia nuova poesia postcontemporanea, scritta, elaborata, concepita e costruita, oggi, nell’ottobre del 2024.
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Anche le mie poesie, fino al 2014, avevano sia i temi e sia la forma delle poesie, moderne e postmoderne, come nella mia ultima poesia, moderna e postmoderna, del 2014 che aveva il seguente incipit: “Le noci, i cachi, le melegrane, i meloni gialli, ecc.”, piena di emozioni e di sentimenti, caratteristiche di tutte le poesie classiche, moderne e postmoderne.Invece, le mie nuove poesie, politiche postcontemporanee, hanno versi squadrati, simmetrici, regolari, della stessa misura, racchiusi in una colonna dai lati chiusi e simmetrici, sistemati e giustificati dal computer, componendo, disegnando e realizzando, così, una poesia oggettiva, monotona, misurata e distaccata dai miei sentimenti, dalle emozioni e dalle mie passioni. Io, B. C., nell’ottobre del 2014 cercavo, con forza e con caparbietà, di elaborare un nuovo tipo di poesia, rispetto alla poesia, moderna e postmoderna, e tentavo, inoltre, di creare e dare origine a una poesia nuova, più aderente e più adeguata alle società postcontemporanee. Insomma, io, B. C., nell’ottobre del 2014, cercai di trovare un obiettivo esistenziale per darlo alla mia vita e così tentai di avere, di concepire e di elaborare, anche, uno scopo nuovo che riguardasse la rinascita di una nuova poesia, realistica, politica, personale, prospettica e postcontemporanea. Il mio scopo, nuovo e preciso, si riferiva alla elaborazione, al concepimento e alla costruzione di una poesia nuova, che fosse molto differente dalla poesia, moderna e postmoderna. Insomma, io, B. C., nell’ottobre del 2014 volevo creare, produrre, attuare e plasmare una nuova forma di poesia, di temi e di forma, anche se allora non avevo ancora le idee, chiare e nette, sui temi e sulla forma della nuova poesia che volevo creare, formare, comporre, produrre, attuare e plasmare. E così, con il passare degli anni, tra il 2014 e il 2017, io, B. C., ormai deciso a produrre una nuova poesia riuscii a congetturare, ipotizzare, elaborare e produrre la mia nuova poesia che io definii Poesia politica postcontemporanea, la quale, con il passare del tempo, assunse una forma lineare, squadrata, rettangolare, piena e compatta, senza spazi bianchi che distanziassero le strofe l’una dall’altra. La forma definitiva della mia poesia politica postcontemporanea fu completata quando mi piacque la forma della colonna che prese dalla giustificazione data dal computer. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che la miglior forma della poesia politica postcontemporanea sia quella di scriverla in colonna “che parte dalla metà della pagina e la cui scrittura prosegue tutta allineata e compatta a destra, senza interruzione dei versi poetici”, come ho già scritto alla fine del secondo paragrafo della introduzione di questo libro.
MODICA, 31/10/2024
PROF. BIAGIO CARRUBBA
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