PARAGRAFO N. 15
Lo Zeitgeist del nostro tempo.
Io, B. C., in questo 15° paragrafo, conclusivo e definitivo, di questo primo articolo, teorico, politico e poetico, voglio esprimere il mio pensiero e desidero esplicitare, ancora una volta, le mie riflessioni e le mie considerazioni, conclusive e definitive, sulle mie poesie postcontemporanee e sulla mia poetica e politica postcontemporanee. Inoltre, mi fa piacere pensare e immaginare che altri poeti, più preparati, più bravi e migliori di me, accettino e recepiscano le mie idee e scrivano, elaborino e compongano le loro poesie postcontemporanee, centrate e imperniate sulla politica nazionale italiana e sulla politica internazionale. Inoltre, io, B. C., penso, desidero e auspico che i poeti postcontemporanei sviluppino, allarghino, estendano e indaghino altri temi connessi alle tematiche della politica italiana e collegati alle problematiche della politica internazionale. Io, B. C., penso, reputo e giudico, inoltre, che queste altre tematiche potrebbero essere quelle che si riferiscono ai diritti, ai doveri e alle libertà, sociali, politiche, culturali, digitali, filosofiche e immateriali del nostro dello Zeitgeist del nostro tempo, che stiamo vivendo, assistendo ed esistendo come cittadini italiani, come cittadini europei e come cittadini del mondo. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico di poter definire e chiarire lo Zeitgeist del nostro tempo, come uno Zeitgeist pre-apocalitttico e proto-apocalittico del nostro tempo e delle nostre società postcontemporanee nelle quali viviamo, respiriamo, lavoriamo, sogniamo e desideriamo di vivere una vita più tranquilla e più serena rispetto a quella che ci tocca fare ogni giorno nelle nostre condizioni e posizioni, sociali, civili e personali. Io, B. C., definisco, anche, lo Zeitgeist del nostro tempo uno Zeitgeist pre-apoclaittico perché penso, reputo, immagino, suppongo e giudico che il tempo delle nostre società postcontemporanee è il tempo che precede la prossima apocalisse terrestre che, secondo me, avverrà entro i prossimi 20 anni. Inoltre, io, B. C., penso, reputo, immagino, suppongo, giudico e definisco lo Zeitgeist del nostro tempo uno Zeitgeist proto-apocalittico perché io, penso, reputo, e giudico che tutti gli attuali cambiamenti climatici, che già imperversano oggi in tutto il mondo, favoriscono, aiutano, facilitano e avvantaggiano la prossima apocalisse che è già preannunciata negli attuali cambiamenti climatici di oggi. Infatti, gli attuali e disastrosi cambiamenti climatici, con i suoi terremoti, maremoti, con l’innalzamento della temperatura mondiale e con tanti altri rovinosi cambiamenti climatici, concorrono a favorire e a sostenere la prossima apocalisse che è già in atto e praticata, ogni giorno, in ogni parte del mondo. Dunque, io, B. C., penso, reputo e giudico che in questi prossimi 20 anni l’umanità assisterà alla grandiosa lotta e battaglia e che l’umanità assisterà, anche, alla maestosa sfida e conflitto tra i cambiamenti climatici, da una parte, e i cambiamenti e le scoperte scientifiche dall’altra parte. Io, B. C., penso, reputo e giudico che ambedue queste due forze e manifestazioni della natura, cioè il clima e la scienza, alla fine di questo ventennio, saranno e diventeranno tutte e due elementi vittoriosi perché tutti e due raggiungeranno i loro obiettivi. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che i cambiamenti climatici distruggeranno l’attuale clima, mite e equilibrato, del mondo e distruggeranno, anche, i terreni, abitabili e coltivabili di oggi, trasformandoli in terreni aridi e incoltivabili. Ma, io, B. C., penso, reputo e giudico, anche, che la scienza raggiungerà i suoi obiettivi perché, entro i prossimi 20 anni, la scienza riuscirà a mettere a riparo una minoranza di uomini dalla catastrofe del clima e salvarli dalla disfatta dei cataclismi naturali; infatti le scienze riusciranno a creare delle isole vivibili come delle oasi, su questa Terra, oppure riusciranno a trasferire una minoranza di uomini e di donne o sulla Luna o su Marte, dove potranno, a certe condizioni difficili, sopravvivere. Io, B. C., penso, reputo e giudico che, dal momento che lo Zeitgeist del nostro tempo e del prossimo ventennio, è la partecipazione e la manifestazione di questa sfida tra clima e scienza, allora l’umanità assisterà e vedrà questo scontro titano, gigantesco e ciclopico e potrà, anche, vedere come andrà a finire la storia dell’umanità e la fine della Terra. Da poco ho appreso e compreso che proprio la fusione nucleare è prevista intorno agli anni che vanno tra il 2035 e il 2040 e negli stessi anni è previsto il primo volo che porta i primi astronauti su Marte, quindi quando è in atto lo scontro e la battaglia più cruenta tra scienza e natura; cioè nel momento più topico e finale della disfida tra scienza e clima terrestre, il quale avrà e conseguirà, sicuramente e definitivamente, la vittoria decisiva, devastando e annullando l’intera umanità, ad eccezione di uno sparuto numero di uomini e donne che riusciranno a salvarsi abitando e vivendo, o sulla Luna o su Marte. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che i poeti postcontemporanei di oggi possano scrivere, concepire, elaborare e comporre poesie, o componimenti poetici lunghi, che abbiano come tema prescelto e preferito, non solo le tematiche della politica italiana e le problematiche della politica internazionale, ma possono, anche, scrivere, concepire e comporre poesie, o componimenti poetici lunghi, che riguardano, sviluppano, dipanano e svolgano tematiche e problematiche riferite e connesse allo Zeitgeist del nostro tempo.
Modica, 30/04/2024
Prof. Biagio Carrubba
Commenti recenti