N. 8 -“POESIE POSTCONTEMPORANEE 2024” PRIMO ARTICOLO TEORICO, POLITICO E POETICO 2024

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PARAGRAFO N. 8

Io, B. C., per continuare e proseguire questo articolo teorico, politico e poetico 2024, voglio precisare, ancora una volta, la funzione e il compito dei poeti postcontemporanei, i quali devono far conoscere, in termini poetici, tutta la creatività, la bellezza e la gioia della nostra vita quotidiana, ma devono, anche, saper rappresentare, interpretare e descrivere tutta la drammaticità e la ferocia dei nostri tempi e dello Zeitgeist del nostro tempo. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che i poeti postcontemporanei, nei loro componimenti postcontemporanei, non devono annullare sé stessi, bensì devono chiarire, descrivere, interpretare e rappresentare tutti i fatti, sociali e politici, e gli avvenimenti, culturali, civili e immateriali, più importanti e più acclarati che si svolgono ogni giorno nel nostro mondo e del nostro attuale Zeitgeist. Insomma, io, B. C., con questo articolo, teorico, politico e poetico, voglio, semplicemente, rafforzare e valorizzare tutte le idee postcontemporanee sulla poetica della poesia postcontemporanea che io, B. C., ho già scritto e delineato nei miei scritti teorici e poetici già elaborati in precedenza. Inoltre, io, B. C., ribadisco, ancora una volta, che il compito fondamentale e precipuo dei poeti postcontemporanei deve essere quello di mettere in primo piano e in evidenza gli aspetti sociali e politici del nostro tempo e del nostro Zeitgeist, arginando e marginalizzando, il più possibile, gli aspetti personali, privati, religiosi e psicologici del poeta stesso. Inoltre, io, B. C., per procedere in questo articolo, politico e teorico, esprimo il desiderio che i poeti postcontemporanei di oggi, che vogliono aderire e associarsi alla poesia postcontemporanea di oggi, abbandonino la poesia classica tradizionale, lascino stare da parte la poesia postromantica, la poesia postmoderna e la poesia contemporanea, e accettino, invece, tutte le idee e tutte le tematiche della poesia postcontemporanea che io, B. C., ho espresso e delineato in questo articolo, teorico, politico e poetico, e nei precedenti testi, politici, teorici e poetici, già menzionati in precedenza. Inoltre, io, B. C., auguro, auspico e desidero che i poeti postcontemporanei di oggi guardino, osservino, rappresentino e interpretino di più le condizioni sociali e politiche delle società postcontemporanee di oggi, le quali sono al di fuori dalla loro vita. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che i poeti postcontemporanei di oggi rappresentino, descrivano e interpretino, anche, tutti gli avvenimenti sociali, civili, culturali e scientifici delle nostre società postcontemporanee e del nostro Zeitgeist, ma aggiungendo, esprimendo e descrivendo, anche, le loro opinioni personali e il loro giudizio esistenziale sui valori e sulle idee politiche, ideologiche e filosofiche del nostro tempo e, in definitiva, del nostro Zeitgeist postcontemporaneo. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che un alto e un altro compito dei poeti postcontemporanei, fra i più etici e fra i più civili, sia quello di trovare e indicare quale sia la via teorica, pratica, culturale e spirituale, la via d’uscita, la via della libertà, la via di scampo e la strada della salvezza, per sé stessi e per tutti i lettori di poesie postcontemporanee, dal labirinto mediatico e postcontemporaneo, inebriante, ubriacante, eccitante, euforico e concitante, nel quale tutti noi, oggi, cittadini e telespettatori del mondo viviamo ogni giorno, seguendo, ascoltando e vedendo tutte le immagini e i servizi televisivi che le TTVV, la Rai, i social media, i net work e i talk show trasmettono continuamente e diffusamente, H 24 .  Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che, qualora i poeti postcontemporanei di oggi riuscissero, con i loro componimenti postcontemporanei, a trovare la via di salvezza e di uscita dal labirinto mediatico, inebriante e ubriacante, in cui viviamo, potrebbero gridare la famosa espressione Eureka di Archimede. Inoltre, io, B. C., per proseguire e per concludere questo paragrafo numero 8, voglio esprimere ed esplicitare un’altra mia considerazione sul mio modo di discernere e dipanare la politica italiana e di giudicare, valutare, pesare e analizzare l’ideologia politica degli italiani, dalla seconda guerra mondiale ad oggi. Su questo argomento, io, B. C., ho sempre pensato, supposto e ipotizzato, illusoriamente e ingenuamente, che la maggioranza degli elettori italiani, dal dopo guerra ad oggi, avesse una ideologia democratica, moderata, liberale e centrista, così come è espressa, chiaramente e distintamente, nella nostra buona, ottima, democratica e antifascista Costituzione italiana. Io, B. C., penso, reputo e giudico, inoltre, che un’altra prova della ideologia politica italiana, democratica, moderata, liberale e centrista, fosse sempre stata data dal fatto che la maggioranza degli elettori italiani aveva sempre votato e scelto, come partito centrista e pluralista, il partito della Democrazia Cristiana; partito politico che per circa 40 anni, 1945 – 1985, dominò e prevalse su tutti gli altri partiti politici di allora (PCI, PSI, PLI, PRI, ed altri). Sulla DC degli anni ’50 – ’80, io, B. C., con il senno di oggi, non di allora, voglio aggiungere il mio giudizio e le mie considerazioni sui vari governi della DC, che si susseguirono dal 1945 al 1985. Anche se allora mi consideravo un nemico o un avversario della DC, ora, io, B. C., penso, reputo e giudico che la DC, in quei decenni, assicurò e garantì agli italiani un quarantennio di pace sociale, di compattezza politica e di governi che favorirono e tutelarono il progresso, culturale e civile, e aumentarono il tenore di vita, economico e sociale, per tutti i cittadini italiani. Inoltre, io, B. C., ora, penso, reputo e giudico che la Democrazia Cristiana, di allora, ebbe, anche, come dirigenti politici molti politici e molti statisti di prima grandezza e di ottima razza, come Alcide De Gasperi, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Aldo Moro, Benigno Zaccagnini e tanti altri buoni politici della Democrazia Cristiana. Poi, a cominciare dagli anni ‘90, si formarono in Italia due nuovi movimenti politici, la Lega di Bossi e Forza Italia di Berlusconi; movimenti politici che ben presto si trasformarono in partiti politici, dopo la depurazione e la purificazione dispiegata, voluta e svolta dal bravissimo e intelligentissimo magistrato Antonio Di Pietro, il quale, con i suoi processi televisivi, diede inizio all’operazione giuridica e giudiziaria di “mani pulite”. Infatti, Antonio di Pietro, nel corso dei suoi processi televisivi, riuscì a purificare, a filtrare, a ripulire, a decantare e a individuare chi erano stati i corrotti e i corruttori coinvolti e partecipi nella politica italiana degli anni ’80 ed inizio degli anni ’90, a cominciare dal grande barattiere, corrotto e corruttore, Bettino Craxi, per finire ad un altro politico di primo piano della Democrazia Cristiana, il segretario della DC Arnaldo Forlani.

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Nel 1994 Berlusconi formò il suo primo governo con la Lega di Bossi, che ebbe vita breve. In seguito, Berlusconi si alleò con il partito di destra, Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini, formando, nel 2009, un nuovo partito unitario che prese il nome di Il Popolo della Libertà. Questa alleanza tra Berlusconi e fini durò fino al 2013, quando i due leader politici litigarono per motivi interni e si divisero, creando un vuoto politico e legislativo nel governo italiano; vuoto che fu riempito, subito dopo, dal mutevole e volubile segretario del PD Matteo Renzi, che rimase in carica dal 2014 al 2016, ma ben presto attuò un mal governo per il PD e per la sinistra italiana. Dal fallimento del Popolo della Libertà nacque il nuovo partito di destra, Fratelli d’Italia, fondato nel 2012 dalla nana e antidemocratica Meloni e dai suoi amici, compagni di partito, Guido Crosetto e Ignazio La Russa e da altri esponenti di ex fascisti che avevano fatto parte e partecipato attivamente al partito del Movimento Sociale Italiano, il cui segretario era stato il famigerato Giorgio Almirante e poi Gianfranco Fini, il quale, per molti anni guidò il MSI, ma poi, nel 1995, cambiò nome da MSI e chiamò il nuovo partito Alleanza Nazionale (AN). Da allora in poi, l’unione e le alleanze dei partiti di destra si sono sempre di più allargate e rafforzate, dominando buona parte dei primi due decenni di questo secolo. Infatti, ad eccezione di alcuni governi di centro sinistra dell’ultimo decennio, i governi del XXI secolo sono stati dominati, comandati, guidati e retti, sempre e soprattutto, dai governi di centro destra, a cominciare dai governi di Silvio Berlusconi, che fu presidente di vari governi, dal 2001 al 2011. Poi si sono susseguiti altri governi di centro destra fino ad arrivare alle elezioni politiche del 2022, quando i partiti di destra hanno avuto una grossissima e schiacciante vittoria elettorale e politica e hanno determinato e confermato, anche, il trionfo della nana e antidemocratica premier Meloni. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico che, purtroppo, a poco a poco, dagli anni ’90 ad oggi, i partiti di destra hanno sempre dominato la politica italiana, cosicché il potere politico, inesorabilmente e vistosamente, è stato governato e guidato dai partiti di destra, fino all’exploit della nana e antidemocratica Meloni. Come si vede da questa breve analisi politica, io, B. C., da sempre avevo pensato e immaginato che la maggioranza degli elettori italiani desse la preferenza al centro sinistra, anche perché era sostenuto, largamente e intelligentemente, da una larga componente di scrittori democratici di sinistra ed era anche sorretto e supportato da una  schiera di intellettuali e registi di sinistra che, con il loro impegno artistico e cinematografico, davano lustro e cultura sia al popolo italiano, progressista e democratico e sia agli uomini politici di sinistra. Io, B. C., tanto per fare un esempio, porto come esempio il rapporto, estroverso, simpatico ed empatico, che ci fu tra Roberto Benigni ed Enrico Berlinguer. Purtroppo oggi, però, io, B. C., mi rendo conto che mi sbagliavo nel mio giudizio sulla ideologia del popolo italiano. Infatti pensavo che la maggioranza del popolo italiano era orientata a favorire e a scegliere il centro sinistra, mentre, oggi, mi rendo conto che è proprio vero il contrario e cioè che la maggioranza degli elettori italiani è stata sempre orientata, ha sempre favorito, ha sostenuto e ha sempre votato per i partiti di destra, a cominciare dal partito di Silvio Berlusconi, il quale ha dominato e ha surclassato la politica italiana per ben 30 anni, dal 1993 al 2023. Inoltre, io, B. C., ora mi rendo conto che, negli ultimi 40 anni, l’ideologia e la mentalità fascista non fossero mai morte, ma erano soltanto sopite in moltissimi elettori italiani, i quali alla prima occasione utile per loro, cioè nelle elezioni politiche del settembre 2022, hanno votato in massa il partito di Fratelli d’Italia, dando il potere e il trionfo alla nana e antidemocratica premier Meloni. Infatti, il partito FdI aveva soltanto il 2% di voti, ma nelle elezioni politiche del 2022 fu risuscitato e rinato con la valanga dei voti che la maggioranza dei post fascisti ha dato a questo partito, facendolo balzare dal 2% al 26% di voti, garantendogli, così, la vittoria politica e la conseguente formazione di un nuovo governo che ancora oggi domina, comanda, guida e regge la politica italiana. Dopo questa mia analisi sulla politica e l’ideologia degli italiani dal dopo guerra ad oggi, io, B. C., nel prossimo paragrafo, individuo e analizzo alcuni motivi storici, politici e sociali, discerno e dipano, anche, le cause economiche, culturali e ideologiche che hanno favorito, incoraggiato e permesso, nelle elezioni politiche del settembre 2022, la vittoria dei partiti delle destre e della nana e antidemocratica premier Meloni.

Modica, 29/04/2024

Prof. Biagio Carrubba

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