PARAGRAFO N. 13
Io, B. C., penso, reputo e giudico che la bellezza delle poesie dipende da tanti fattori, quali: 1 – la raffinatezza e la ricercatezza delle parole personali scelte dal poeta, in vista del suo messaggio comunicativo e informativo; 2 – la forma e la lunghezza dei versi scelte dal poeta, sempre in vista del suo messaggio comunicativo e informativo; 3 – La qualità e la ricercatezza del suo messaggio comunicativo e informativo; 4 – La novità e la innovazione del suo linguaggio poetico, rispetto al linguaggio tradizionale; 5 – La scelta del tema poetico e l’intelligenza di come trattare il tema scelto dal poeta, sempre in vista del suo messaggio comunicativo e informativo. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che questi elementi di bellezza delle poesie, sono soltanto alcuni fattori, scelti dal poeta, che determinano e stabiliscono la bellezza di una poesia o di un componimento poetico. Accanto a questi fattori fondamentali ve ne sono tanti altri che determinano, concorrono e contribuiscono alla fattiva bellezza e alla ricercatezza di una bella poesia o di un componimento poetico. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la bellezza e la ricercatezza di una poesia o di un componimento poetico si può paragonare alla bellezza e alla ricercatezza dei fiori quando fioriscono ed esibiscono tutta la loro bellezza composta e formata dai colori sgargianti e vivaci, dalle forme delle foglie, dagli steli lunghi e sottili, dai cespugli variopinti e variegati e dalla stagionatura della loro fioritura. Ma come la bellezza dei fiori ha una stagione e una fioritura effimera e temporanea, così anche la maggioranza della bellezza e della ricercatezza delle poesie dei poeti sono, anch’esse, temporanee ed effimere, perché la bellezza e la ricercatezza di queste poesie sono determinate dal tempo in cui sono state composte, elaborate e pensate, ma appassiscono e sfioriscono non appena il loro tempo contemporaneo finisce e ne subentra un altro che non è più idoneo a permettere la bellezza e la ricercatezza della poesia. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che la bellezza delle poesie dei poeti comuni e anonimi, o degli aspiranti poeti, consista proprio nel fatto che, mentre la bellezza delle poesie dei modesti e comuni poeti sia una bellezza effimera e temporanea che comincia e finisce con la loro ispirazione e composizione temporale, la bellezza delle poesie dei grandi poeti sia una bellezza permanente e intemporanea che comincia con la composizione del poeta, ma non finisce con la loro ispirazione, ma continua nel tempo fino ad attraversare e a persistere in molti secoli. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che la bellezza e la ricercatezza delle poesie e dei componimenti poetici dei grandi poeti, come la bellezza e la ricercatezza delle poesie di Saffo o di Leopardi, per fare soltanto qualche esempio, sia una bellezza e una ricercatezza immortale e imperitura perché la scelta delle parole, dei temi e della forma di queste poesie è talmente grande ed universale che la bellezza e la ricercatezza di queste poesie resiste al tempo e non appassiscono con il trascorrere dei secoli. Infatti, io, B. C., quando leggo un frammetto della poetessa Saffo o il componimento poetico La Ginestra di Giacomo Leopardi o quando leggo una poesia di Eugenio Montale o una poesia d’amore di Alda Merini, mi rendo conto che queste poesie, o componimenti poetici, sono poesie senza tempo, immortali e imperiture perché la loro bellezza e la loro ricercatezza abbondano, eccedono, traboccano, sovrabbondano e resistono al passaggio e al trascorrere dei secoli. Dunque, io, B. C., penso, reputo e giudico che, mentre la bellezza e la ricercatezza dei poeti, comuni e anonimi contemporanei, sia una bellezza poetica effimera e temporanea, perché la bellezza di queste poesie diffonde, illumina soltanto la loro ispirazione, la bellezza poetica e la ricercatezza dei grandi poeti sia una bellezza imperitura e immortale perché illumina e diffonde una bellezza e una ricercatezza che trascende il proprio tempo e che va aldilà del proprio territorio. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che la bellezza dei grandi poeti sia composta e comprende almeno queste 5 proprietà. Prima proprietà. Ricercatezza e raffinatezza delle parole. Seconda proprietà. Sapiente uso delle figure retoriche o tropi. Terza proprietà. La suggestività e la varietà dei sentimenti che trasmette. Quarta proprietà. L’originalità e il messaggio proposto dal poeta. Quinta proprietà. La luminosità e lo splendore contenuti nella poesia o nel componimento poetico, come La ginestra di G. Leopardi. Quindi, quando una poesia, o componimento poetico, contiene e presenta queste cinque proprietà, ed altre, sicuramente raggiunge una bellezza e una ricercatezza poetica che vengono subito riconosciute e individuate dai lettori, come sono le grandi e belle poesie dei grandi poeti immortali. Come è noto, i critici poetici definiscono una grande e bella poesia come una poesia che contiene e possiede “l’Aura poetica” cioè ha la capacità di evocazione, adoperando un linguaggio poetico e un afflato trascendente, tra il lirico e l’idillico, che sono proprietà ed elementi propri della poesia classica, della poesia romantica e post romantica. Per continuare questo paragrafo teorico, politico e poetico, io, B. C., presento ed espongo la bellezza delle mie poesie postcontemporanee e la peculiarità del tema monotematico, cioè quello politico, con una formula poetica che esprime e fa riconoscere subito le mie poesie postcontemporanee, monotematiche e politiche.
Ecco la formula poetica.
ppi (poesia politica italiana) + psi (poesia della situazione internazionale
P (Poesia) p (postcontemporanea) =
ppp Visti guardati e giudicati dalla prospettiva del poeta postcontemporaneo
Pp = ppi + ppi / visti guardati e giudicati dalla prospettiva del poeta postcontemporaneo.
In definitiva, la mia formula poetica è questa: Pp = ppi + psi / ppp
Io, B. C., ora, dopo avere illustrato e chiarito la mia formula poetica, spiego, dispiego e illustro i motivi per i quali ho scelto e prescelto il tema della politica come tema poetico, con tutti i risvolti sociali, civili, culturali, filosofici e digitali che il tema politico comporta. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la mia poesia post contemporanea deve sviluppare e ampliare tutti gli ambiti politici, culturali e sociali, e deve, anche connettersi e svolgere tutti i rapporti della politica con i social media con i quali si connette continuamente. Io, B. C., inoltre, ho scelto e prescelto, nelle mie composizioni postcontemporanee, la tematica della politica per 5 motivi fondamentali. Il primo motivo si riferisce al fatto che sono stufo e nauseato di leggere poesie intimistiche, introspettive, personalistiche, sentimentalistiche, psicologiche, religiose, famigliari e localistiche dei poeti contemporanei. Inoltre sono stufo di leggere poesie, o componimenti poetici, che hanno il solo scopo di raggiungere e di ottenere l’Aura poetica, cioè quel tono e quell’espressione particolare che hanno le poesie classiche, romantiche, postromantiche e contemporanee, perché sono composte soltanto da frasi piene di analogie strane e di costrutti sintattici e poetici, inusuali e inediti, che hanno lo scopo di raggiungere la sospirata, ispirata e desiderata Aura poetica. Il secondo motivo si riferisce al fatto che soltanto le poesie, che hanno come argomento la politica e i temi politici, possono essere utili, proficue e fondamentali per rappresentare la realtà sociale, civile, politica e postcontemporanea di oggi. Il terzo motivo si riferisce al fatto che le mie poesie postcontemporanee hanno lo scopo e l’obiettivo di ostacolare e impedire l’azione politica e governativa dell’attuale governo delle destre e, in particolare, di bloccare e screditare le controriforme (premierato e autonomie differenziate) volute e presentate in Parlamento dalla nana, finta bionda, illetterata, inintelligente e antidemocratica italiana premier Meloni. Il quarto motivo si riferisce al fatto che le mie poesie postcontemporanee contribuiscano, cooperino, partecipino, concorrano e collaborino alla presa di coscienza e di posizione della maggioranza degli italiani, affinché gli italiani, consapevoli e responsabili del pericolo che corrono votando la nana e antidemocratica premier Meloni, non votino più la nana e antidemocratica Meloni, la quale, ormai, è certa che vincerà il referendum del premierato. Il quinto motivo si riferisce al fatto che le mie poesie postcontemporanee abbiano la forza e la potenza di convincere e persuadere gli elettori italiani a votare per il centro sinistra, ed in particolare, abbiano la forza e la potenza di convincere gli italiani a votare per il PD. Per continuare e proseguire questo paragrafo sulla bellezza e ricercatezza della poesia, io, B. C., voglio dire e specificare, inoltre, che, mentre le poesie classiche, romantiche, postromantiche e contemporanee hanno il solo scopo di raggiungere e ottenere l’Aura poetica, che comprende soltanto un afflato sentimentale e culturale, le mie poesie postcontemporanee non hanno lo scopo di raggiungere e di ottenere l’Aura poetica, ma hanno, anche, lo scopo e l’obiettivo di smuovere le coscienze, di renderli consapevoli del grave pericolo che corrono votando la nana e antidemocratica premier Meloni; inoltre auspico che le mei poesie postcontemporanee abbiano la forza e la potenza di far ragionare gli elettori italiani e di condurli a votare per il centro sinistra e per il PD. Quindi, per concludere questo paragrafo, io, B. C., dico, affermo e auspico che le mie poesie postcontemporanee abbiano la forza e la potenza della realtà e della concretezza, perché, io, B. C., quando leggo una poesia voglio respirare un’aria, nuova e pulita, perché si riferisce, non più ai temi stereotipati personali, ma viene coinvolto dalle tematiche, sociali e civili, della politica italiana e internazionale. Infine, io, B. C., quando scrivo una mia poesia postcontemporanea desidero esprimere tutte le mie idee politiche e culturali, rivolte sia ai temi della politica nazionale ed estese, anche, alla politica internazionale, per sentirmi vivo e reale in mezzo a tanti concittadini italiani e non sentirmi soltanto un poeta, un flatus vocis, come io, B. C., considero e giudico tanti poeti, sentimentalistici e personalistici, contemporanei.
Modica, 30/04/2024
Prof. Biagio Carrubba
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