PIRANDELLO N. 4

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LE NOVITÀ DEL ROMANZO. IL FU MATTIA PASCAL.

La prima novità del romanzo è la tecnica del monologo interiore. Pirandello elimina il narratore onnisciente perché fa parlare in prima persona il protagonista del romanzo, cioè Mattia Pascal. Questo spostamento dal punto di vista del narratore, in narratologia, viene definito: trasformazione da ETERODIEGETICO a OMODIEGETICO. La seconda novità è data dal linguaggio del romanzo; infatti il romanzo presenta un linguaggio pieno di interiezioni, esclamazioni e di interrogazioni che conferiscono al romanzo un tono enfatico e recitativo quasi teatrale. Un’altra grande novità del romanzo consiste, ovviamente, nella originalità e genialità di Luigi Pirandello che ha saputo contaminare e mescolare l’ironia e la drammaticità dei casi, il sarcasmo e la tragedia, la logica dei personaggi e la casualità dei fatti e degli avvenimenti che girano intorno alla trama del romanzo; tutti fattori ed elementi che conducono alla pagina conclusiva della trama dove la comicità e la drammaticità della storia tragicomica di Mattia Pascal si intrecciano e si sovrappongono continuamente ed ironicamente per finire nella beffa e nel macabro finale, quando il protagonista, Mattia Pascal, è costretto a pulire la sua foto e a leggere la frase lapidaria scritta nella sua tomba, come si vede nel bellissimo film di Mario Monicelli “Le due vite di Mattia Pascal” (1985) con l’interpretazione straordinaria di Marcello Mastroianni nella parte di Mattia Pascal. La beffa e il dramma consistono, secondo me, nel fatto che Mattia Pascal deve gridare forte che lui è veramente vivo, mentre la gente del suo paese lo crede ancora morto. Non basta un avviso pubblicato su un giornale a farlo credere vivo e far cambiare idea e informare i cittadini del suo paese, così come aveva fatto don Eligio Pellegrinotto, che sul giornale della domenica, aveva fatto scrivere: MATTIA PASCAL È VIVO! (Pag. 205). Io, B. C., penso e suppongo che non potrebbe essere altrimenti dal momento che lui, Mattia Pascal, voleva farsi credere morto per evadere ed evitare il suo dovere di cittadino, mentre la gente comune continua a vivere, a ubbidire e a osservare le leggi dello Stato. Come dice un motto latino: LEXIS DURA, SED LEXIS. Alla fine del romanzo Mattia Pascal, per fortuna, si ricrede della sua posizione anonima di morto e ritorna a voler essere, di nuovo, vivo perché capisce che la società civile punisce chi si maschera di essere un falsamente morto e quindi Mattia Pascal vuole ritornare ad essere un veramente vivo, accettato, identificato e certificato da tutta la comunità e dalla società civile.

IV

I TEMI DEL ROMANZO

I temi del romanzo sono cinque.

  1. Il primo tema è il desiderio di Mattia Pascal di uscire dalle regole della società e vivere una vita libera di vincoli sociali. Mattia Pascal definisce questo desiderio di libertà con l’espressione e riflessione: “Mi sentivo paurosamente sciolto dalla vita, superstite di me stesso, sperduto in attesa di vivere oltre alla morte, senza intravvedere ancora in qual modo.”(cap. VII, pagina 86), come a dire si sentiva estraneo alla vita. In effetti Mattia Pascalvoleva guardare la vita da lontano, come quando, nel capitolo VIII, afferma: “Ebbene. Pazienza: mi sarei armato ad una discreta filosofia sorridente per passare in mezzo a questa povera umanità, la quale, per quanto avessi in animo di sforzarmi, mi pareva difficile che non dovesse più parermi un po’ ridicola e meschina.” (Pagina 91 – 92).

2. Il secondo tema è l’analisi dell’io del protagonista. Pirandello sdoppia Mattia Pascal in 2 personalità: quella di Mattia e quella di Adriano Meis. Ecco come Pirandello scinde Mattia Pascal da Adriano Meis: “Mi darò a poco a poco una nuova educazione; mi trasformerò con amoroso e paziente studio, sicché alla fine, io possa dire non solo di aver vissuto due vite, ma di essere stato due uomini.” (Cap. VIII, pagg. 90-91).

3. Il terzo tema è quello della felicità. Secondo Pirandello la scienza non potrà mai dare la felicità agli uomini. Ecco come Mattia Pascal, nel capitolo VIII, prefigura la sua libertà e la sua felicità: “M’assaliva di tratto in tratto l’idea di quella mia libertà sconfinata, unica, e provavo una felicità improvvisa, così forte, che quasi mi ci smarrivo in un beato stupore; me la sentivo entrare nel petto con un respiro lunghissimo e largo, che mi sollevava tutto il respiro.” (Pag. 97). Ecco come Mattia Pascal, nel IX capitolo, espone la sua concezione sulla scienza: “Eppure la scienza, pensavo, ha l’illusione di rendere più facile e più comoda l’esistenza.” (Pag. 107).

4. Il quarto tema è dato dal contrasto tra forma e vita. Secondo Pirandello la vita non può essere fermata dalla forma cioè dalle regole sociali anche se Mattia all’ultimo è costretto a vivere di nascosto; infatti nel finale conferma che Mattia è vivo per pochi ma è morto per la società, che lo crede ormai morto, come è scritto nella lapide. Ecco come Mattia Pascal, nel VII capitolo, si prefigura la sua nuova vita: “E innanzi tutto, – dicevo a me stesso – avrò cura di questa mia libertà: me la condurrò a spasso per vie piane e sempre nuove, né le farò mai portare alcuna veste gravosa”. (Pag. 90).

5. Il quinto tema è quello politico. Pirandello nell’XI° capitolo afferma che la democrazia è la tirannia mascherata da libertà. Ecco come Adriano Meis, nel capitolo XI, spiega la sua concezione politica: “Ma la causa di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa di essere uno e di dover contentare tutti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar sé stessi e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà.” (Pag. 119). Con questa definizione e con questo ragionamento politico, Pirandello anticipa la sua adesione al fascismo nel 1921. Questa tesi è anche confermata nel libro di Luigi Filippo d’Amico nel libro “L’uomo delle contraddizioni” (Sellerio edizioni – 2007) quando scrive, a pagina 13, “Quando, dopo l’uccisione di Matteotti nel 1924, i migliori fra gli intellettuali italiani, guidati da Benedetto Croce si schierarono contro il fascismo, Pirandello, che era di stirpe anarchico-repubblicana (Garibaldi e non Mazzini), chiese addirittura la tessera del partito“. Lo stesso Filippo d’Amico a pagina 37 dello stesso libro riporta una frase dello stesso Pirandello che amava ripetere “sono antidemocratico per eccellenza dichiarerà nel ’24“. Anche altri critici danno questa interpretazione del romanzo “Il fu Mattia Pascal” tra cui Nicola Luperini e Carlo Salinari.

Ma io, Biagio Carrubba, sono sicuro che Pirandello come lui si definiva, non ha mai avuto dentro di sé idee anarchiche da giovane, né tantomeno da vecchio e infatti si definiva antidemocratico per eccellenza. A parte questa affermazione di Pirandello io credo che Pirandello in questo romanzo non esprima nessuna idea o progetto anarchico e non rimpianga nessuna vita utopistica fuori dalla società, per il semplice fatto che Pirandello era lontanissimo dal sentire anarchico e dalle idee anarchiche (forse nemmeno le conosceva nel senso politico della parola) e quindi nel romanzo non propone nessuna dottrina anarchica così come era sentita e praticata dagli anarchici del primo decennio del ‘900. Pirandello in sostanza esprime, secondo me, casomai, un sentire di evasione e di sovversione piccolo borghese e di trasgressione psicologica del protagonista e nulla più. Il protagonista, Mattia Pascal, esprime soltanto il desiderio di evadere dalla grigia vita quotidiana, così come molti milioni di persone e di piccoli borghesi che vorrebbero fare tutto il possibile per uscire dalle loro condizioni disagiate ed avverse. Secondo me, B. C., Pirandello ha saputo ben descrivere, in moltissime novelle, nella sua produzione narrativa, tra cui la novella “Tu ridi”, tutto il dramma e la condizione interiore di queste persone per riuscire a liberarsi dalle loro condizioni esistenziali penose e disastrose.

Modica 21 ottobre 2019                                            Prof. Biagio Carrubba

Rivisto oggi 15 luglio 2023

Pubblicato martedì 05 settembre 2023

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