IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.
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I fondatori delle religioni e i compositori di libri pseudo sacri, come la Bibbia, il Corano e di tutti gli altri libri pseudo sacri di tutte le religioni del mondo, sono bugiardi e ingannatori dei popoli creduloni e stolti che seguono e mettono in pratica i riti e le liturgie della religione originaria e nazionale.
Io, B. C., penso, reputo e giudico che tutti gli scrittori e tutti i compositori e autori di libri pseudo sacri, come la Bibbia o il Corano e tutti gli altri testi pseudo sacri religiosi di tutte le religioni del mondo, sono degli impostori e dei bugiardi, i quali, sentendosi ispirati o invasati da Dio, scrivono delle visioni e delle invenzioni nuove che non hanno né capo né coda e che non stanno né in cielo né in terra, ma che sono ritenuti da questi visionari e fondatori di religioni, come Gesù Cristo, Maometto, Budda, Zarathustra. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che tutti i fondatori di religioni, reputano, ritengono e giudicano le loro visioni e i loro scritti, sufficienti, utili e nuovi per impiantare, fondare e costruire una nuova pseudo religione. Io, B. C., penso, affermo e reputo, inoltre, che tutti gli scrittori di libri pseudo sacri sono dei pseudo pensatori che scrivono libri pseudo sacri perché essi inventano, fantasticano, immaginano e profetizzano visioni false e bugiarde, ma che fanno presa sui tanti milioni di baggiani che, spinti dal bisogno di credere a qualcosa di sacro e di soprannaturale, credono e seguono questi libri, inventati di sana pianta, falsi, bugiardi e pseudo sacri. A loro volta, tutti gli adepti, i presuli e i capi di queste religioni diventano faziosi, facinorosi e fanatici, i quali diventano sospettosi e odiosi nei riguardi di tutti gli altri seguaci, degli adepti, dei baggiani e dei capi religiosi di tutte le altre religioni e confessioni del mondo. Infatti gli islamici odiano i cattolici, i cattolici sono sospettosi dei protestanti; i talebani detestano cattolici e protestanti; i protestanti disprezzano gli induisti e tutte le religioni orientali. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che tutti gli adepti, i presuli e tutti i capi di tutte le religioni del mondo si odiano reciprocamente e sono in concorrenza tra di loro, come il cristianesimo è in concorrenza con il protestantesimo. Io, B. C., penso, giudico e suppongo, inoltre, che ogni adepto, ogni seguace, ogni baggiano e ogni fedele di ogni religione odi, disprezzi, denigri, umili e disdegni tutti i seguaci, gli adepti, i presuli e i capi di tutte le altre religioni e confessioni del mondo. Infine, io, B. C., penso, giudico e suppongo che, mentre tutti i prelati, gli adepti e i capi di tutte le altre religioni del mondo mostrino, esternamente e quotidianamente, una faccia bella e pulita e parlino di amore, di amicizia, di dilezione e di carità, nei fatti, di nascosto, ogni giorno, questi religiosi sono degli uomini che si muovono, agiscono e vivono nell’odio, nel rancore, nell’inimicizia e nell’invidia, come tutti gli uomini laici e le donne laiche del mondo. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico che, anche, gli uomini di chiesa di qualsiasi religione siano uguali a tutti gli uomini normali e comuni del mondo, falsi e bugiardi, laici e materialisti, edonisti e peccatori, vendicativi e ingannevoli, caratteristici e ossessionati, che vivono e si muovono su questo pianeta Terra. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che il peccare, il commettere furti, il compiere omicidi, e tanto altro, degli uomini sia dovuto, essenzialmente, alla natura e all’indole umana, la quale è formata e mischiata, in proporzioni diseguali, in ogni uomo e in ogni donna, il cui carattere può variare molto e può passare dall’essere franco, o santo, all’essere bugiardo o criminale. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che gli uomini e le donne soffrono e agiscono per le stesse pecche e per le deficienze del carattere e dell’indole umana, la quale porta e spinge gli uomini e le donne a commettere peccati e a compiere reati, compiuti contro il prossimo, contro la legge e contro la giustizia italiana. Quindi vi sono uomini e donne, ma vi sono, anche, a volte, giovani e ragazzi minorenni che diventano rei e ree, correi e corree, fuorilegge, che sono costretti, poi, a pagare e a patire il fio dei loro crimini, vivendo una buona parte della loro vita in galera, con tutti i disagi, le ristrettezze e la depressione che la galera fa nascere e sviluppa in molti carcerati. Eppure la stessa natura umana sospinge e dà forza ad altri uomini e ad altre donne di agire in modo salvifico e benevolo verso gli altri, come i benefattori e i filantropi che vivono, silenziosamente e nascostamente, in ogni paese, in ogni città e in ogni nazione. Tanto per fare un esempio, io, B. C., mi fa piacere ricordare il benefattore di Scicli Pietro di Lorenzo, detto Busacca, (1500 – 1569) il quale, prima di morire, donò tutti i suoi averi agli sciclitani, i quali, poi, nel 1900, edificarono l’attuale e imponente ospedale Busacca. Per questa caratteristica universale della natura umana, io, B. C., penso, reputo e giudico che, ancora oggi, vale la massima che dice e afferma che: tutto il mondo è paese, nonostante le grandi differenze, culturali e antropologiche, che esistono tra popoli e popoli, e nonostante le grandi diversità, fisiche e ambientali, che esistono tra culture e civiltà contrapposte. Infine, io, B. C., mi chiedo e chiedo ai lettori: forse un assassino americano è diverso da un assassino italiano? Io, B. C., penso, reputo e giudico che la diversità di cultura e di civiltà colpisce tanto i ladri, i criminali, gli assassini religiosi e clericali quanto gli assassini laici e atei. Io, B. C., concludo questo mio paragrafo di questo libro, culturale, filosofico, teologico e pragmatico, con i seguenti miei versi poetici, eterocliti, compositi e conclusivi. In ultimo, alla fine di questo paragrafo, io, B. C., voglio avvisare i lettori che questo paragrafo è un esempio tipico del mio modo di procedere nella scrittura e nella composizione del paragrafo, passando da palo in frasca, come è successo in questo paragrafo. Infatti, l’inizio di questo paragrafo si riferisce ai fondatori di religioni, poi si dilunga sulla natura umana e sul carattere degli uomini e delle donne, poi fa un’altra digressione particolare sul benefattore di Scicli, per soffermarmi sui vari tipi di criminali che esistono in tutte le nazioni del mondo e, infine, per finire, il paragrafo termina con una mia poesia che tratta e sviluppa il tema dell’indole umana.
IO, B. C., E GLI ALTRI
Io, B. C., penso, reputo e giudico che sia la natura umana a spingere il singolo individuo alla formazione e alla cultura della propria personalità. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che sia l’indole del carattere a costruire la singola individua a scegliere se correre verso il blu e il cobalto del mare, cioè verso la libertà, la sincerità e la verità. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che è, sempre, l’istinto naturale, ma condizionato dall’ambiente sociale umano, che forma ed educa i singoli uomini e donne a scegliere se correre verso l’azzurro e il celeste cielo, cioè verso orizzonti aperti, nuovi e ignoti. Ma l’importante, però, è, secondo me, che i singoli individui non scelgano mai di aderire all’ideologia del postfascismo italiano o di appartenere al partito degli handicappati d’Italia, perché in questo caso costoro sono destinati a praticare e a vivere una vita infelice e tormentata, triste e sinistra per sé stessi e per gli altri. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che la felicità consista nel partecipare alla vita attiva e democratica della società civile, politica e culturale italiana, dando e donando il proprio contributo benefico e positivo, e agendo, proficuamente e onestamente, per sé stessi, per la propria famiglia e per gli altri.
Modica, 23/12/2023
Prof. Biagio Carrubba
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