IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.
Quarto paragrafo sulla Divina Commedia.
Il mio giudizio personale sulle fake news e sulle fandonie della Bibbia.
Il mio giudizio negativo sulle verità di fede della Chiesa cattolica e cristiana di Roma.
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Ora, io, B. C., in questo paragrafo, voglio e desidero passare a distruggere, a rifiutare e a confutare molte delle illazioni e molti sofismi scritti e descritti nell’intera Bibbia. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che l’intera Bibbia non è altro che una raccolta, confusionaria e frammentaria, di illazioni, di sofismi, balle, fandonie, menzogne, fregnacce e di ragionamenti fallaci e falsi scritti da tutti i profeti, a cominciare dal primo libro della Genesi, per terminare, dulcis in fundo, all’ultimo libro dell’Apocalisse scritto da san Giovanni Evangelista. Per fare un esempio di balla raccontata nella Bibbia riporto qui di seguito la grande ed enorme balla, la quale si riferisce all’episodio quando Dio trasforma un bastone in un serpente. Ecco il brano biblico in cui si racconta questo episodio: “Il signore dice a Mosè: <<Che cos’hai in mano?>> Mosè rispose: << Un bastone>>. Dio gli disse: <<Gettalo a terra>>. Mosè lo gettò a terra e il bastone diventò un serpente, davanti al quale Mosè fuggì. Poi il signore gli disse: <<Stendi la mano e prendilo per la coda>>. Mosè stese la mano e lo tenne stretto, e nella sua palma il serpente ridiventò bastone.” (Dal libro dell’Esodo. Capitolo 4. Versetti 2 – 4. Dal libro La Bibbia. Edizione san Paolo. Pagina 67 – 68). Io, B. C., penso, reputo e giudico che questa trasformazione del bastone in serpente non sia altro che una balla vera e propria.
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Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che, come questa balla, ce ne sono tantissime altre, come, per esempio, la costruzione dell’arca di Noè, il quale fece entrare coppie di animali nell’arca per salvarli dal diluvio universale. Ma il numero di animali salvati da Noè è un numero minimo, risibile e inconsistente perché ormai sappiamo che la grande quantità e varietà degli animali esistenti sul pianeta Terra è molto più ampia e più numerosa rispetto agli animali salvati da Noè. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che tutti i fatti e i ragionamenti raccontati e descritti nella Bibbia non siano altro che invenzioni e balle scritte e composte dai profeti del Vecchio Testamento e non siano altro che balle e menzogne scritte e inventate dai 4 evangelisti, come la trasfigurazione e i miracoli di Gesù Cristo, per finire poi alle elucubrazioni e agli arzigogoli delle Lettere di san Paolo. Inoltre e in ultimo, in cauda venenum, io, B. C., penso, reputo e giudico che anche l’Apocalisse di san Giovanni evangelista sia un altro libro pieno di balle e di invenzioni fantastiche inventate e scritte dal suo autore. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che anche i ragionamenti svolti e composti da Dante Alighieri nella Divina Commedia non siano altro che dei ragionamenti fallaci e delle illazioni false, sia perché sono desunti e ricavati dai ragionamenti fallaci di san Tommaso e dai pseudoconcetti e dalle sofisticazioni teologiche contenute nelle Lettere di san Paolo. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che Dante Alighieri abbia sbagliato perché ha creduto alle fandonie, alle bugie e alle balle della dottrina cattolica cristiana, la quale, ha definito “Verità di Fede” fatti e ragionamenti contenuti nella Bibbia e nelle Lettere, per nascondere e camuffare tutte le bufale e le menzogne, incomprensibili e inaccettabili, contenute nei Vangeli. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e affermo che tutte le “Verità di Fede”, non sono altro che bufale, menzogne e fandonie, enormi bugie e fatti inverosimili, come la nascita di Gesù Cristo da un corpo femminile vergine. Io, B. C. ora riporto, come già detto, altri ragionamenti fallaci e illazioni, senza senso, espresse da Dante Alighieri nel XXIV canto della Divina Commedia quando afferma: “E io rispondo: <<Io credo in Dio/ solo ed eterno, che tutto ‘l ciel move,/ non moto, con amore e con disio./ E a tal credere non ho io pur prove/ fisice e metafisice, ma dalmi/ anche la verità che quinci piove/ per Moisè, per profeti e per salmi,/ per l’Evangelio e per voi che scriveste/ poi ché l’ardente Spirto vi fé almi./ E credo in tre persone eterne, e queste/ credo una essenza sì una e sì trina,/ che soffera congiunto “sono” ed “este”./ De la profonda condizion divina/ ch’io tocco mo, la mente mi sigilla/ più volte l’evangelica dottrina./ Quest’è ‘l principio, quest’è la favilla/ che si dilaga in fiamma poi vivace,/ e come stella in cielo in me scintilla.>>” (Paradiso. Canto XXIV. Versi 130 – 147). Ora, io, B. C., dopo la lettura di queste terzine di Dante Alighieri, mi chiedo: come sia possibile mai che una mente fervida e fertile come quella di Dante Alighieri possa credere e dare fiducia a queste bugie, illazioni, sofismi, menzogne, definite dalla chiesa Verità di Fede, quando perfino un bambino di normale intelligenza, non sciocco, capirebbe che queste Verità di Fede sono, soltanto, dei ragionamenti falsi e assurdi a cui nessun uomo e nessuna donna, dotati di un minimo di intelligenza, possono tollerare, credere e sostenere. Purtroppo, però, io, B. C., vedo, constato, accerto e verifico che miliardi di persone nel mondo, ancora oggi, credono nelle religioni, nel sacro e nel mistero e in Dio. lo stesso san Paolo, nella prima Lettera ai Corinzi, nel capitolo 13 e nel versetto 12, però, definì Dio, “per speculum et in enigmate.”, cioè un Dio che non si vede direttamente in modo chiaro e netto, ma si percepisce e si sente, indirettamente, attraverso lo specchio e in modo enigmatico o labirintico. Infine, io, B. C., vedo, constato e verifico che, ancora oggi, miliardi di persone, di devoti e di seguaci di tutte le religioni del mondo, pregano, credono, adorano, si genuflettono, si inginocchiano e si prostrano davanti a statue di legno o di gesso che non hanno nessun potere magico né taumaturgico, ma sono soltanto la rappresentazione fisica e simbolica di un Dio, immaginato e pensato come un miraggio, ma che in realtà non esiste. Infine, io B. C., penso, reputo e giudico che tutte le azioni, religiose e sacre, che tutti i culti e i riti, simbolici e idolatri, che miliardi di persone compiono, ogni giorno, nel mondo, non hanno né un senso, né un significato per il semplice fatto che Dio non esiste e perciò tutte queste azioni, cultuali e rituali, sono rappresentazioni sacre e gesti rituali senza senso e senza logica. Inoltre, io, B. C. penso, reputo e giudico che, anche le parole e le preghiere non hanno nessun significato perché sono rivolte a un Dio che non esiste e invocano, supplicano, implorano e scongiurano un Dio inesistente. Infine, io, B. C., penso, reputo e affermo, ancora una volta, che Dio non esiste e perciò penso, giudico e ritengo che sia valida la mia tesi sull’inesistenza di Dio, per cui affermo, come vero, il concetto di Ateismo e quindi prediligo, preferisco e desidero professarmi un ateo convinto, sicuro di me stesso e della mia vita atea e certo della mia tesi sull’inesistenza di Dio.
Modica, 26/12/2023
Prof. Biagio Carrubba
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