IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.
Continuazione del paragrafo precedente.
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Io, B. C., penso, reputo, giudico e affermo che l’esistenza di Dio è soltanto una illusione, fallace e ingannevole, della seconda dimensione, per cui rimane valida e confermata la mia tesi sull’inesistenza di Dio. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che il discorso tra la condizione, naturale e terrena degli uomini, si possa applicare ed esplicare anche all’universo, visibile e invisibile, cioè alla materia chiara e alla materia oscura dell’universo. Inoltre, io, B. C., faccio un parallelismo tra la prima condizione, naturale e mortale, degli uomini e l’esistenza dell’universo da una parte e tra la seconda dimensione, quella spirituale e metafisica, ma ingannevole e illusoria. Infatti, io, B. C., profano delle scienze astronomiche, penso, reputo e ipotizzo che l’universo, così come appare a noi uomini, sia nato per autogenesi, cioè per una generazione spontanea delle prime particelle di atomi, di neutrini e di neutroni che, per le alte temperature che circolavano dentro le prime particelle primordiali, diedero vita al big-bang. Dunque, io, B. C., penso, reputo e giudico che, come la vita biologica degli uomini, è nata, è cresciuta e morirà, quando al suo corpo gli viene a mancare l’energia elettrica e, automaticamente e naturalmente, subentra, la reazione, fisica e materiale, della morte, che comincia la sua opera di putrefazione e di trasformazione fisiologica del corpo umano, così avviene e avverrà nell’universo, il quale privo di ogni energia elettrica primordiale, finirà la propria esistenza e scomparirà dalla faccia dell’universo.
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Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che, come l’universo sia nato, sta crescendo e si sta espandendo sempre di più, ma, alla fine, anche l’universo, quando non avrà più l’energia elettrica interna, chiamata energia oscura, avrà la sua fine, e ciò avverrà nei prossimi milioni di anni. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che, come Dio, che non esiste, non può intervenire a fermare e a bloccare la fine dell’universo, così Dio, poiché non esiste, non può intervenire a fermare e a bloccare la morte dell’umanità. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che sia la vita biologica umana, nata per autogenesi, che nasce, cresce e muore, e sia la vita dell’universo, che è nato per autogenesi, che si sta espandendo e che finirà di esistere tra alcuni milioni di anni, siano delle manifestazioni, naturali e materiali, delle prime particelle atomiche e subatomiche, le quali, per le alte temperature che circolavano fra di esse, hanno dato vita al big-bang. Quindi, l’universo stesso, così com’è nato, cioè con la materia primordiale interna ad esso, così, allo stesso modo, morirà per la mancanza dell’energia oscura che lo sospinge ad espandersi ancora oltre, fino al punto di implosione, che lo farà collassare su sé stesso. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e ipotizzo, anche, una terza ipotesi e cioè che l’universo stesso potrà rinascere da sé stesso, se l’energia elettrica interna rinasce da sé stessa e, quindi, rigenera e dona la vita e dà energia all’universo stesso, che ritorna a rinascere con un altro big-bang; e così, da un big-bang all’altro l’universo potrebbe rigenerarsi da sé stesso e rivelarsi immortale, perché aumenterebbe sempre di più lo spazio infinito e dilaterebbe il tempo indefinitamente. Infine, io, B. C., penso, reputo e ipotizzo che la materia oscura e l’energia oscura, che per il momento gli scienziati non riescono a trovare, tra 10/20 anni è possibile che gli scienziati troveranno sia l’una che l’altra e quindi capiranno dove si trova la materia oscura e l’energia oscura e potrebbero, anche, scoprire che queste due fonti di energia potranno far risorgere l’universo dalle sue stesse ceneri, da un big-bang all’altro, così come l’Araba Fenice rinasce ogni 500 anni dalle sue stesse ceneri.
Dimostrazione del concetto e del ragionamento della legge universale secundum non datur.
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Inoltre, io, B.C., penso, reputo e affermo che, per la legge universale del secundum non datur, non possono esistere due realtà contemporanee: o c’è solo Dio o c’è solo l’universo. Noi uomini, però, vediamo soltanto l’universo, per cui escludiamo l’esistenza di Dio, dato che secundum non datur. Io, B. C., penso, reputo e giudico che non può esistere un altro oggetto, o Dio, che vive in contemporanea con l’universo. Infatti, la legge universale del secundum non datur prescrive che un Soggetto non può creare un altro Soggetto uguale e sé stesso, cioè non può clonare sé stesso, perché sarebbe un doppione inutile e vano. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e suppongo che Dio non può creare un altro oggetto diverso da sé stesso, come l’universo, perché la natura fisica dell’universo e diversa e incompatibile con la natura metafisica e divina di Dio. Infatti, io, B. C., penso, reputo e suppongo che Dio non possa creare un altro oggetto diverso da sé stesso perché ha una natura diversa e inconciliabile con la natura metafisica e divina di Dio. Quindi, Dio padre, come non può clonare un altro sé stesso, così non può creare un altro oggetto (l’universo) diverso da sé stesso. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico che, rispettando la legge universale del secundum non datur, è esclusa la contemporanea presenza dei due mondi: cioè il mondo dell’universo fisico e il mondo metafisico e divino di Dio, per cui l’esistenza dell’universo nega, esclude ed elimina l’esistenza di Dio. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che il mondo dell’universo fisico e il mondo di Dio metafisico non possono coesistere contemporaneamente, in quanto il mondo fisico dell’universo esclude, elimina ed estromette il mondo metafisico di Dio, perché secundum non datur. Infatti,la legge del secundum non datur esclude la contemporaneità di due esseri uguali; quindi non si possono avere e non possono esistere due universi, che vivono e convivono nello stesso tempo, in quanto, l’universo fisico, o dell’esistenza del nostro universo, esclude, elimina, estromette e rifiuta l’universo metafisico e divino di Dio. Quindi, io, B. C., penso, reputo e ipotizzo, inoltre, che, rispettando la legge del secundum non datur, i due universi: quello fisico e quello metafisico non possono coesistere contemporaneamente. Cioè, io, B. C., penso, reputo e ipotizzo che la realtà prima, cioè l’universo fisico, non possa vivere e convivere, in contemporanea, con la seconda realtà, cioè con l’esistenza di Dio. Quindi la prima realtà, quella dell’universo fisico, esclude, elimina ed estromette la seconda realtà, quella metafisica di Dio.
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Inoltre, io, B. C., penso, reputo e affermo che la condizione umana mentale e la struttura naturale umana, hanno generato e hanno creato le due dimensioni fondamentali umane, complementari tra di loro. La prima dimensione è quella naturale e mortale, fisica e mentale, mentre la seconda dimensione è quella metafisica e mistica, ma falsa e fallace. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la prima dimensione è quella vera, reale e mortale che è alternativa alla seconda dimensione, cioè alla dimensione metafisica e mistica della mente che crea la falsa, illusoria, ingannevole e metafisica immagine di Dio. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico che le due dimensioni, fondamentali della natura e condizione umana, siano due dimensioni complementari fra di loro. La prima dimensione è quella umana e terrena, della vita umana e dell’universo, mentre la seconda dimensione è quella divina e metafisica di Dio, ma entrambe si escludono, perché secundum non datur. Quindi, una volta per tutte, la legge universale del secundum non datur nega, elimina, esclude ed estromette l’esistenza di Dio. Con questo ragionamento della legge del secundum non datur, io, B. C., penso, reputo e giudico che sono riuscito a dimostrare, una volta per tutte, l’inesistenza di Dio. In sintesi riporto un piccolo e breve grafico in cui raffiguro e contrappongo le due dimensioni fondamentali dell’uomo. Ecco il grafico che rappresenta e distingue la struttura e le due dimensioni fondamentali della vita degli uomini.
La prima dimensione della natura e della condizione umana comprende: la vita naturale e mortale, etica e mortale, ma vera e reale degli uomini. La prima dimensione comprende, anche, la sfera psichica, la sfera logica e razionale, la sfera immaginativa, inventiva e creativa e artistica degli uomini e delle donne. |
La seconda dimensione della natura e della condizione umana comprende: la vita spirituale, religiosa, sacra, mistica, fideistica e la presunta vita divina, creata e inventata dagli uomini. inoltre, la seconda dimensione include, anche, l’estasi divina, l’excessus mentis, cioè la fuoriuscita della mente e l’immersione nella luce divina. Ma, le due dimensioni umane, considerate come unitarie della natura umana, escludono, logicamente e categoricamente, l’esistenza di Dio perché secundum non datur. |
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Io, B. C., penso, reputo e giudico che la spiegazione e la comprensione della legge universale del secundum non datur, cioè la legge, naturale e universale, che vige ed è operante in tutto l’universo, sia facile da capire e da comprendere. Io, B. C., la spiego in questo modo e con questo esempio. Io, B. C., penso, reputo e giudico che la legge del “secundum non datur” voglia dire che ogni cosa è quella che è, e non può essere, contemporaneamente, un’altra cosa. Così, un pianeta è un pianeta e non può essere, nello stesso tempo, un meteorite o una cometa. Dunque, la prima dimensione degli uomini, quella naturale e mortale, include la seconda dimensione, quella metafisica e mistica, ma esclude contemporaneamente l’esistenza di Dio. Così l’universo è un universo e, poiché non può essere altro che sé stesso, e che si è creato da sé stesso, per autogenesi; quindi la sua autogenesi esclude l’esistenza di Dio, in quanto secundum non datur. Infatti, l’universo è universo, e, siccome non può essere, contemporaneamente, altro che sé stesso, esclude l’esistenza di Dio, in quanto secundum non datur. Analogamente, la vita umana è la vita umana, e siccome non può essere altra che sé stessa, la cui, unica esistenza, esclude automaticamente e logicamente l’esistenza di Dio, in quanto secundum non datur. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che anche il genere umano, dato che non può essere contemporaneamente un albero o un altro essere, esclude, automaticamente e ineluttabilmente, l’esistenza di Dio, in quanto secundum non datur. Inoltre, l’esistenza del creato esclude l’esistenza di Dio, perché il creato si è generato da solo, per autogenesi, e ciò esclude l’esistenza di Dio come creatore. Io, B. C., penso, reputo e giudico, anche, che l’esistenza dell’uomo esclude l’esistenza di Dio, in quanto se c’è l’uomo e il creato non ci può essere il creatore, dato che non può esistere contemporaneamente il creato e il creatore, dal momento che, secondo la legge del secundum non datur, non possono esistere due oggetti diversi nello stesso tempo, contemporaneamente. Dunque, se c’è l’uomo non può esserci Dio: se c’è il creato non ci può essere il creatore; se c’è l’universo non ci può essere Dio come ideatore dell’universo e come causa efficiente del creato. Insomma, in definitiva, se A è A non può essere B. Infine, in questi ultimi paragrafi di questo libro sull’inesistenza di Dio, io, B. C., ho cercato di dimostrare che l’unica dimensione, naturale e mortale, per gli uomini, è la prima dimensione, quella vera e reale, etica e atea, che, se condotta bene e con molta fortuna, può regalare e donare molta felicità e molte soddisfazioni fino alla vecchiaia. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la prima dimensione è la vera dimensione che contiene la vita materiale e psichica che crea, fa vivere, da vigore e convive, materialmente e logicamente, come la dimensione metafisica, mistica, sacrale e ascetica, che a sua volta, nel corso dei millenni e nella storia dell’umanità, ha creato ed edificato tutte le religioni e tutte le Chiese del mondo; le quali, però, con le loro ideologie pseudo religiose e pseudo sacre e con le loro teologie, opprimono e deprimono tutti gli uomini, stolti e credenti, del mondo, che credono e seguono queste religioni. In ultimo, per concludere questo paragrafo, voglio e desidero riportare due brani poetici che indicano e dimostrano le due dimensioni descritte sopra. Io, B. C., scelgo e trascelgo questi brani poetici da due massimi geni della poesia italiana. Il primo poeta, da me scelto, è certamente Dante Alighieri, il quale con la sua opera della Divina Commedia ha tentato di dimostrare come la seconda dimensione, quella innaturale, mistica e religiosa, sia la vera dimensione. Ecco alcune terzine con le quali Dante Alighieri mostra la sua devozione e la sua dimostrazione della veridicità della seconda dimensione e la falsità della prima dimensione:
Né l’interporsi tra ‘l disopra e ‘l fiore
di tanta moltitudine volante
impediva la vista e lo splendore:
ché la luce divina è penetrante
per l’universo secondo ch’è degno,
sì che nulla le puote essere ostante.
Questo sicuro e gaudioso regno,
frequente in gente antica e in novella,
viso e amore avea tutto ad un segno.
Oh trina luce che ‘n unica stella
scintillando a lor vista, sì li appaga!
guarda qua giuso a la nostra procella!
(Paradiso. Canto XXXI. Versi 19 – 30
Dal libro Dante. Tutte le opere. Pagine 629 – 630).
Il secondo poeta, da me scelto, è certamente l’immenso e infinito poeta Giacomo Leopardi, il quale, con la sua opera poetica, ha tentato di dimostrare, invece, come la prima dimensione, quella naturale, atea e mortale, sia la vera dimensione dell’umanità, espressa con i bellissimi versi finali della Ginestra.
E (tu ginestra) piegherai
sotto il fascio mortal non renitente
il tuo capo innocente:
ma non piegato insino allora indarno
codardamente supplicando innanzi
al futuro oppressore; ma non eretto
con forsennato orgoglio inver le stelle,
né sul deserto, dove
e la sede e i natali
non per voler ma per fortuna avesti;
ma più saggia, ma tanto
meno inferma dell’uom, quanto le frali
sue stirpi non credesti
o dal fato o da te fatte immortali.
Modica. 26/12/2023
Prof. Biagio Carrubba
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