IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.
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Inizio della dimostrazione e del ragionamento finale sull’inesistenza di Dio.
Inizio del ragionamento sulle due dimensioni fondamentali dell’uomo.
Io, B. C., penso, reputo e discerno che la vera e reale natura dell’umanità e la fondamentale condizione degli uomini siano quelle che si sono stabilite dentro la natura, le cui leggi dominano e trasformano la vita ambientale, sociale, culturale e religiosa di tutte le società umane sparse nel mondo. Per questo motivo e per questa mia convinzione, io, B. C., penso, reputo e giudico, anche, che gli uomini, dalla preistoria alla storia di oggi, abbiano sviluppato due dimensioni fondamentali, nate e sviluppate dalla natura umana e dalle condizioni fondamentali degli uomini esistenti su questo pianeta Terra. Infatti, io, B. C., penso, reputo e discerno che la struttura fondamentale naturale e psicofisica degli uomini, nata, formatesi e sviluppatesi durante la preistoria, la protostoria e la storia umana, abbia creato e sviluppato due dimensioni fondamentali. La prima dimensione, quella naturale e mortale, è, secondo me, l’unica dimensione vera della struttura psicofisica della vita degli uomini. La seconda dimensione, quella soprannaturale e spirituale, è, secondo me, la dimensione falsa, illusoria, ingannevole, religiosa, sacrale, mistica e divina della struttura psicofisica della vita degli uomini. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che la prima dimensione, quella naturale e mortale, sia l’univa vera e buona dimensione così, come è nata e si è sviluppata nel periodo della preistoria, della protostoria e della storia, così come io già ho descritto l’evoluzione e lo sviluppo della prima dimensione nei paragrafi numero 15, 16, 17. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico, invece, che la seconda dimensione, soprannaturale e spirituale, dell’uomo, sia quella del fideismo e della presunta vita mistica del sacro. Inoltre, io, B. C., penso e reputo che la seconda dimensione soprannaturale degli uomini sia una dimensione falsa, ingannevole, illusoria e allettatrice di un mondo eterno che non c’è, perché questa seconda dimensione, falsa e ingannevole, prospetta, presenta, indica, enuncia e preannuncia una vita, immateriale e immortale, che dovrebbe esserci dopo la morte naturale del corpo umano; vita immateriale e mortale che, però, non c’è. Ora, io, B. C., penso, auspico e discerno che il mio compito fondamentale ed esistenziale sia quello di dissolvere, distruggere e confutare la seconda dimensione, cioè la dimensione del soprannaturale, del misticismo e del fideismo, perché, io, B. C., penso, ritengo e trovo che la seconda dimensione, quella spirituale e metafisica, sia una dimensione ingannevole, illusoria, falsa e fallace. Purtroppo, io, B. C., vedo, constato e verifico che, ancora oggi, miliardi di persone, uomini, donne, bambini e trans, vivono, intensamente ed eternamente, nel mondo della seconda dimensione, proiettati e succubi della speranza, illusoria e ingannevole, di una rinascita, dopo la morte naturale, e di vivere una vita eterna, secondo la prospettiva religiosa. Ma, io, B. C., penso, reputo e affermo che tutti gli uomini, che vivono della dimensione mistica e si illudono di vivere nella dimensione innaturale della mistica, del soprannaturale e della fede in un Dio che non esiste, il quale non ascolta nessuna preghiera proveniente dagli uomini che vivono quaggiù sulla Terra, sono degli uomini ingannati, illusi e alienati. Ora, io, B. C., facendo un piccolo e facile calcolo sulle persone credulone, ingenue, incaute, corrive e sprovvedute che vivono nella seconda dimensione, cioè calcolando il 10% di uomini e donne, compresi gli agnostici, i discredenti, i dubbiosi, gli indifferenti e gli atei che vivono e abitano sulla faccia della Terra, risulta che 7.200.000.000 vivono nella seconda dimensione, mentre soltanto 800.000.000 sono coscienti e consapevoli di vivere nella prima dimensione, quella vera e naturale, etica, sociale, civile e atea. Io, B. C., penso, reputo e giudico che soltanto gli 800.000.000 di atei possono proclamarsi di vivere una vita libera, senza un Dio di una qualsiasi religione che li opprime e li obbliga a praticare e a osservare culti e riti senza senso e senza significato. Perciò, io, B. C., penso, reputo e giudico che tutte le religioni e le confessioni, che si professano e si praticano in ogni parte del mondo, siano delle religioni assurde, illogiche e irrazionali, perché credono, seguono, confidano, si fidano e prestano fede a delle teologie assurde, insensate e ingannevoli, come sono scritte in testi pseudo sacri, come la Bibbia o il Corano, e tutti gli altri testi che i religiosi e gli adepti di ogni religione considerano testi pseudo sacri della propria religione. Inoltre, la struttura gerarchica e organizzativa di tutte le religioni e le confessioni del mondo inducono a obbedire e a sottomettersi alle gerarchie ecclesiastiche e politiche della loro nazione. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che gli altri 7.200.000.000 persone, a cui appartengono sia i laici e sia i religiosi, sono tutti i credenti, i creduloni, gli stolti, sparsi nel mondo, i quali credono, seguono, vivono, ingenuamente e illusoriamente, professano e inseguono la propria religione. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che i più infelici e i più tristi di questi religiosi, ancora oggi, sono i monaci, le monache e i religiosi reclusi, i quali vivono reclusi e isolati in molti monasteri e dentro chiese, buie e isolate dal mondo laico esterno. Dunque, detto questo, io, B. C., vedo, constato e verifico, inoltre, che questi 7.200.000.000 di persone, che vivono, soprattutto, nella seconda dimensione, ogni giorno, hanno la speranza e l’attesa di rinascere dopo la loro morte; speranza che, io, B. C., penso, reputo e giudico che, ogni giorno, viene dimostrata frustrata, falsa e inesistente, dal momento che fino ad oggi nessun uomo, sin dalla sua apparizione sulla Terra, sia mai risorto dopo la sua morte. Per questo motivo e per questa constatazione universale, io, B. C., penso, reputo e discerno che la seconda dimensione, quella soprannaturale e mistica, sia una dimensione falsa ed alienante che distorce la vera percezione della realtà naturale e reale agli uomini, alle donne, ai vecchi, agli adulti, ai giovani e ai trans. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la seconda dimensione, quella spirituale e mistica, deforma, degenera e degrada la percezione della consapevolezza e della coscienza degli uomini e delle donne, e distorce, anche, la percezione della realtà, sociale e culturale, e distrugge, anche, la dimensione naturale e mortale della vita sociale e ambientale degli uomini e delle donne sulla Terra. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e discerno che tutti coloro che vivono della seconda dimensione della vita, cioè quella soprannaturale e mistica, vivono una vita illusoria, ingannevole e falsa. Io, B. C., penso, reputo e discerno, inoltre, che tutti coloro, che vivono nella seconda dimensione, hanno una percezione poco chiara e, come ha scritto san Paolo, hanno una percezione di Dio per speculum et in enigmate, cioè tutti costoro percepiscono Dio, come in uno specchio e come un enigma, cioè lo percepiscono in modo confuso e torbido. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che tutti i religiosi, i monaci, le monache, i metafisici, i mistici, i teologi e tutti i clericali non hanno una idea chiara e netta dell’immagine e dell’identità di Dio, né come persona, né come immagine, né come pensiero di pensiero; anzi, io, B. C., sono sicuro che tutti i religiosi del mondo hanno, di Dio, una immagine, falsa e sbagliata, e danno a Dio una identità, confusa e generica. Infatti, se io, B. C., chiedessi, a un prete o a un monaco, di dare un’immagine di Dio, essi darebbero e conferirebbero a Dio una immagine e un’identità diversa l’una dall’altra. Inoltre, io, B. C., penso, ritengo e giudico che tutti coloro, che vivono nella seconda dimensione, si illudano sulla reale identità di Dio e si ingannino sulla sua reale e vera esistenza. Infatti sperano che un giorno, dopo la loro morte naturale, questo presunto Dio li possa fare resuscitare dalla loro morte e donargli la vita eterna. Così come è proposto e descritto da molti libri, pseudo sacri, come la Bibbia, le Lettere di san Paolo e l’Apocalisse di san Giovanni evangelista, i quali, nelle loro opere pseudo sacre, per l’appunto, promettono, lusingano, giurano e garantiscono, la vita eterna dopo la loro resurrezione. Un brano di san Paolo chiarisce la differenza tra la prima dimensione, naturale, terrena, etica e atea e la seconda dimensione, metafisica, religiosa, sacra e mistica, dando, però, per vera, la seconda dimensione, mentre, io, B. C., do, per vera, solo la prima dimensione. Ecco il brano. “L’uomo naturale non comprende le cose dello spirito di Dio; sono follie per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne giudica solo per mezzo dello Spirito. L’uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno”. (Dalla prima Lettera ai Corinzi. Capitolo II. Versetti 14 – 15. Pagina 1210). Ma anche san Giovanni, nella sua prima lettera, invita e ingiunge i neo cristiani ad abbandonare e a non amare il mondo, cioè la prima dimensione, e li spinge e li ammonisce di cercare e di amare, soltanto, Dio, cioè la seconda dimensione. Ecco il brano di san Giovanni: “Scrivo a voi, o giovani, che siete forti e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno. Non amate il mondo né ciò che vi è nel mondo. Se uno ama il mondo, in lui non c’è l’amore del Padre. Poiché tutto ciò che vi è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, lo sfarzo della ricchezza, non è dal Padre ma dal mondo. Il mondo passa e così la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno”. (Dalla prima lettera di san Giovanni. capitolo 2. Versetti 14 – 17. Dal libro La Bibbia. Edizione san Paolo. Pagina 1295). Come san Paolo e come san Giovanni, anche san Giacomo ammonisce e induce i neo cristiani ad abbandonare il mondo e rivolgersi a Dio. Ecco il brano di san Giacomo: “Beato l’uomo che sostiene la tentazione, poiché, una volta collaudato, riceverà la corona della vita che Dio promise a quanti lo amino. Nessuno mentre è tentato dica: <<Vengo tentato da Dio!>>. Dio infatti è immune dal male ed egli non tenta nessuno. Ciascuno invece è tentato, adescato e sedotto dalla sua concupiscenza. E allora la concupiscenza concepisce e dà alla luce il peccato e il peccato, giunto alla sua pienezza, genera la morte”. (Dalla lettera di san Giacomo. Capitolo 1. Versetti 12 – 15. Dal libro La Bibbia. Edizione san Paolo. Pagina 1283). Come si vede da questi esempi e da queste lettere degli apostoli di Gesù Cristo, è evidente che tutti i neo cristiani di allora rinnegavano il mondo terreno, il mondo degli uomini, cioè la prima dimensione della vera vita, mortale e atea. Io, B. C., penso, reputo e giudico che il desiderio e la volontà di abbandonare il mondo terreno e il mondo del vizio erano la forza trainante e trascendente che li trasportava a voler congiungersi con il Dio dei cristiani, così come affermavano le Lettere di san Paolo, il quale spingeva i neo cristiani a ricongiungersi con Dio, suo presunto padre. Inoltre, i neo cristiani volevano imitare, anche, il sacrificio e l’esempio di Gesù Cristo, il quale si era immolato sulla croce per ricongiungersi con Dio, suo padre. Dunque, io, B. C., penso, reputo e giudico che, sia l’imitazione di Gesù, sia la forza interiore della trascendenza verso Dio, sia l’argomentazione religiosa e teologica e sia l’afflato mistico e fideistico, erano il movente e la forza interiore che spingevano migliaia di cristiani a farsi mangiare vivi dai leoni e a farsi sbranare da animali feroci nelle arene romane, pur di abbandonare il mondo terreno e umano e ricongiungersi con Dio. Infatti, i neo cristiani, pur di rivivere la seconda dimensione, cioè quella soprannaturale e metafisica, e pur di salire e di ritrovarsi accanto a Dio, ad imitazione della vita, della passione, della morte e della resurrezione di Gesù Cristo, morivano bruciati vivi nelle arene dei romani. Come è noto queste migliaia di cristiani, che preferivano la morte, pur di testimoniare la loro fede in Gesù Cristo, furono chiamati martiri; per l’appunto, i martiri furono i cristiani che, nel corso dei primi 3 secoli d. C., morirono o furono sottoposti a pene corporali per avere testimoniato la propria fede e il loro ideale alla vita di Gesù Cristo.
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Io, B. C., penso, reputo e giudico, anche, che i cristiani di oggi esortano e spronano gli uomini a guardare il cielo e a scegliere Dio, cioè la via mistica e mistificata, quella che io, B. C., considero la seconda dimensione e cioè la dimensione falsa, sbagliata e illusoria della vita. Inoltre e infatti, io, B. C., penso, reputo e suppongo, anche, che la resurrezione dalla morte e la rinascita a nuova vita è una semplice e magnifica illusione che non si verificherà mai per il semplice fatto che Dio non esiste e quindi non può intervenire e non può eliminare la morte. Quindi, è certo che Dio non può ridare la salvezza e la vita eterna a nessun uomo, a nessuna donna e a nessun vivente che abita e vive sulla Terra. La morte, infatti, per me, B. C., non è altro che la semplice reazione alla cessazione dell’energia elettrica che dà vigore e vita al corpo di ogni essere naturale, animale e umano. Io, B. C., penso, reputo e giudico che, poiché Dio non esiste, quindi non può intervenire sulla morte, la quale rimane una naturale reazione fisiologica alla cessazione dell’energia elettrica nel corpo degli esseri viventi. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la nece non sia altro che una legge naturale, fondamentale e irreversibile che vige, che perdura, ed è funzionante ed operante su tutti gli esseri viventi della Terra. Dunque, la morte non è altro che il processo, naturale e inevitabile, che dà inizio all’azione della trasformazione fisiologica, della decomposizione organica del corpo ed è l’azione che dà inizio al processo di putrefazione del corpo umano e animale. Gli uomini, per lenire la paura e per placare la drammaticità della reazione mortuaria, danno alla morte una personificazione, identificandola con una donna con gli occhi storti e lucidi che afferra e ghermisce tutti coloro che sono in procinto di morire. Un’altra personificazione della morte, molto famosa e comune, nata nel periodo medievale, è quella che personifica la morte come un individuo incappucciato, vestito di nero e un teschio al posto della faccia, che ha in mano una ampia falce con la quale, camminando velocemente tra gli uomini e sulla faccia della Terra, falcia e uccide chiunque gli stia attorno e chiunque gli capiti a tiro sotto la sua ampia falce. Però, io, B. C., penso, reputo e giudico che queste due personificazioni, – (la morte come donna e la morte come teschio incappucciato) – sono soltanto delle rappresentazioni umanizzate, delle mistificazioni, delle invenzioni e delle allegorie della nece, che, però, non incidono sulla vera potenza dell’azione fisiologica e naturale della morte che riguarda la putrefazione e la decomposizione dei corpi mortali. Quindi, queste due personificazioni e mistificazioni non hanno nessun potere di lenire e di placare la paura e il terrore che morte incute agli uomini. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico, invece, che la vera vita degli uomini sia quella della prima dimensione, che è la vita etica, atea, naturale e mortale. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la seconda dimensione, quella soprannaturale e metafisica o spirituale, sia una dimensione falsa, stolta, illusoria e ingannevole, perché rende, cambia e trasforma la vita degli uomini in una vita e in una dimensione (la seconda dimensione), innaturale e metafisica e perché illude e inganna sulla presunta esistenza di Dio. Inoltre, la seconda dimensione, quella soprannaturale e metafisica, dona e conferisce a Dio un’esistenza, che non ha, e lo fa credere vivo, onnisciente e onnipotente. Questa immagine, falsa e sbagliata, di onnipotenza e di onniscienza di Dio, fa sì che chi crede in Dio si assoggetta a lui ed ha, anche, una soggezione enorme di lui, tanto che ogni credente perde, così, la propria percezione, umana e terrena, e annulla sé stesso, sperando di avere in cambio, da Dio, la rinascita del corpo e la vita eterna. Inoltre, io, B. C., penso e sono sicuro, invece, che, dopo la morte naturale e fisiologica, incorporata nella natura, non ci sia più nessun’altra rinascita nell’aldilà. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico che soltanto la prima dimensione, quella naturale e mortale, sia la vera e reale dimensione dell’umanità.Se questa mia riflessione e considerazione sono vere, allora vuol dire che la seconda dimensione è falsa e fallace, illusoria e ingannevole, perché elabora e concepisce un essere immaginario e inventato, come Dio che, però, non esiste. Dunque, se questa mia affermazione e osservazione è vera, allora, per conseguenza, logica e razionale, la seconda dimensione è la dimensione, falsa e illusoria, che crea, concepisce ed elabora un essere chiamato Dio, che non esiste, ma al quale la mente umana induce miliardi di persone e di credenti a sottomettersi a lui. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che, questi miliardi di credenti e di seguaci, i quali credono a Dio, sia per la loro debolezza, sia per la loro ignoranza, sia per la loro paura della vita e sia per l’enorme terrore della morte che tutti i religiosi del mondo lo credono vivo e vero e lo seguono così come insegna la religione della propria nazione. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la prima dimensione comprenda l’aspetto e le passioni della vita mortale, ma comprende, contiene, racchiude e include, anche, la condizione mentale e la percezione psicologica, che ogni uomo vive seguendo il proprio io e la propria psiche. Infine, io, B. C., penso, reputo, giudico e deduco, anche, che, la seconda dimensione, quella che crea e concepisce, illusoriamente e ingannevolmente, l’esistenza di Dio, è la dimensione, religiosa, spirituale, metafisica, ascetica e mistica, ma falsa e fallace, perché crea immagini false e illusorie, così come alcuni uomini, in condizioni particolari, avvertono e percepiscono il fenomeno del miraggio, il quale è un fenomeno ottico che crea delle immagini illusorie e ingannevoli dovute alla rifrazione dei raggi luminosi, che attraversando strati di aria contigui aventi diversa temperatura e quindi differente indice di rifrazione, creano immagini illusorie e false, ma apparentemente vere e reali. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che la seconda dimensione, quella soprannaturale e metafisica, sia una dimensione falsa e fallace perché crea, concepisce ed elabora, come un miraggio, l’immagine, illusoria e ingannevole, di un Dio che ha un’esistenza apparentemente, vera e reale, ma che in realtà non esiste, così come non esistono le immagini, illusorie e ingannevoli, dei miraggi. Inoltre, io, B. C., come ho già dimostrato, la seconda dimensione è la dimensione, immateriale e soprannaturale, innaturale, che crea immagini, illusorie e ingannevoli, come l’immagine di Dio. Infine, io, B. C., penso, reputo, giudico e deduco che Dio non esiste e non può esistere, perché è creato dalla mente umana, cioè dalla seconda dimensione, la dimensione metafisica e mistica, ma falsa e alienante, della natura umana. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che è la mente umana che crea e concepisce l’immagine falsa di Dio come quella di un miraggio.
Modica, 23/12/2023
Prof. Biagio Carrubba
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