N. 38

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IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.

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Continuazione del paragrafo precedente.

Io, B. C., per rafforzare e avvalorare la mia tesi sull’inesistenza di Dio, al contrario di come ragionava san Tommaso, penso, ritengo, reputo e giudico che, logicamente, il nostro universo, conosciuto e sconosciuto, visibile e invisibile, non si può fermare ad un punto primo, cioè a Dio, ma continua e si espande all’infinito. Quindi, io, B. C., penso, reputo e suppongo che il nostro universo è infinito di per sé stesso, cioè io penso che l’universo non abbia né un punto di origine, né un punto finale, cioè Dio. Inoltre, io, B. C., penso, ritengo e suppongo che il nostro universo non ha nemmeno un punto di partenza o primo motore immobile, cioè Dio; inoltre, io, B. C., penso, ritengo e suppongo che il nostro universo non abbia nemmeno un primo grado di perfezione e di bellezza; inoltre, io, B. C., penso, ritengo e suppongo che il nostro universo non abbia nemmeno un primo punto necessario da cui parte ogni essere possibile, come sostiene san Tommaso. Invece, io, B. C., penso, ritengo e suppongo che il nostro universo mostra di avere una espansione ed una estensione sempre più espansa e più estesa come dimostra l’inarrestabile e inafferrabile espansione della materia oscura e dell’energia oscura, per cui il nostro universo si sta espandendo ancora di più toccando sempre nuovi spazi e muovendosi verso l’ignoto. Io, B. C., penso, ritengo e suppongo che la mia opinione sulla indefinitezza dell’universo corrisponda al giudizio degli scienziati del big-bang e coincida, anche, con l’opinione degli astronomi, i quali, ancora fino adesso, non hanno trovato né il luogo di partenza del big-bang e non hanno trovato nemmeno il punto di arrivo dell’espansione dell’universo. Dunque, io, B. C., per continuare questo lungo e ferace paragrafo culturale, politico e pragmatico sull’inesistenza di Dio, penso, reputo e suppongo che il filosofo greco Anassimandro (VII – VI sec. a.C.) avesse ragione, quando, per primo, intuì, affermò ed esplicitò che l’universo era illimitato, infinito e indefinito. Anassimandro definì l’intero universo con la sola parola greca Apeiron che comprendeva e comprende il concetto di archè, cioè l’origine e il principio costituente dell’universo. Quindi, secondo il filosofo greco Anassimandro, l’universo è una realtà infinita, indeterminata, eterna, indistruttibile e in continuo movimento. Inoltre, io, B. C., per procedere in questo paragrafo, reputo, suppongo e giudico che il ragionamento sulle 5 prove dell’esistenza di Dio di san Tommaso sia un ragionamento sbagliato e viziato, perché secondo lui ci deve essere un punto fermo dal quale Dio ha dato inizio all’universo. Secondo san Tommaso, ma prima di lui già Aristotele aveva identificato il primo motore immobile con Dio, il qualcosa è una associazione ed una equiparazione, linguistica e semantica, illogica e irreale. Inoltre è sbagliato e illogico ciò che san Tommaso afferma nella seconda prova: “Ma siccome non si può più risalire all’infinito si arriverà a una causa primordiale immobile, cioè Dio, definito causa efficiente”. Ecco il brano nel quale san Tommaso, nella prima prova, esprime e giustifica l’esistenza di Dio: “È dunque necessario che tutto ciò che si muove sia mosso da un altro. Se dunque l’esser che muove è anch’esso soggetto a movimento, bisogna che sia mosso da un altro, e questo da un terzo e così via. Ora, non si può in tal modo procedere all’infinito, perché altrimenti non vi sarebbe un primo motore […]. Dunque è necessario arrivare ad un primo motore che non sia mosso da altri; e tutti riconoscono che esso è Dio”. (Somma teologica (I, II 3) dal libro Divina Commedia, GEDI. Pagina 30). Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che le 5 prove di san Tommaso non siano altro che 5 sofismi che si basano su un unico ragionamento che si ripete per 5 volte. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e discerno che le sofisticazioni delle 5 prove non siano altro che ragionamenti capziosi che hanno lo scopo di ingannare e raggirare tutti i lettori, creduloni e ingenui. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che le 5 prove di san Tommaso, oltre ad essere dei sofismi sottili ma inutili, sono, soprattutto, delle supposizioni errate dal punto di vista scientifico e lontane dalla verità scientifica di oggi. infatti, oggi, gli scienziati del big-bang e gli astronomi di oggi hanno dimostrato che le galassie esterne continuano a viaggiare verso l’esterno ad una velocità sempre maggiore e così si avrà o il Big Freeze (o Big Chill) (collasso per espansione) o il Big Crunch, (collasso per implosione). Insomma, le attuali scienze astronomiche hanno sconfessato e confutato, in maniera chiara e tonda, le 5 prove di san Tommaso, che rimangono, comunque, 5 prove di ragionamento sottile, acuto, perspicace e perspicuo, ma falso, sbagliato, errato e fallace. Inoltre, io, B. C., non sono d’accordo neanche con questo modo di ragionare di san Tommaso perché affermo, invece, che l’universo, in quanto infinito, non abbia nessun punto di arrivo, per cui non c’è un punto di arrivo che si possa identificare con Dio. Infatti, la stessa parola infinito è composta da in = non finito, cioè che non ha né un principio né una fine. Infine, io, B. C., penso, reputo e suppongo che non è logico affermare che l’universo abbia un punto di arrivo, mentre è logico pensare e immaginare che l’universo non abbia né un punto di partenza né un punto di arrivo, per cui, io escludo l’esistenza di Dio, quindi ergo Dio non esiste.

Modica, 23/12/2023

prof. Biagio Carrubba

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