N. 37

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IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.

1

Confutazione delle 5 prove di san Tommaso.

Io, B. C., andando a ritroso, nei miei ragionamenti già sviluppati nei precedenti paragrafi, voglio portare ed elencare altre prove e altri ragionamenti che mi sembrano logici ed evidenti a dimostrare, ulteriormente, l’inesistenza di Dio. Ecco qui di seguito, in sintesi, le prove che io, B. C., ho pensato, elaborato, in questi ultimi giorni, sull’inesistenza di Dio. Infatti, in questi ultimi giorni, io B. C., ho pensato, ho ripensato, ho completato, ho elaborato e ho approfondito il mio pensiero sull’inesistenza di Dio e l’ho trascritto, con mio sommo piacere e con mio sommo gaudio, in questo mio speciale e definitivo paragrafo. Le tesi e le dimostrazioni principali, dell’inesistenza di Dio, di questo articolo, culturale e filosofico, che io, B. C., ho portato avanti, sono quelle che riguardano l’idea di Dio come un’idea immaginaria della mente umana. Infatti, io, B. C., penso, reputo e suppongo che Dio non abbia voce, non abbia occhi, non abbia nessuna icona, né maschile né femminile e non emani luce, per cui Dio si può, soltanto, immaginare e rappresentare come il niente, o meglio come il vuoto che preesiste alla nascita del big-bang. Ma qualcuno potrebbe fare la seguente osservazione: anche il niente è qualcosa, per cui Dio esiste. A questa osservazione io, B. C., rispondo che l’unico modo e l’unico ragionamento per dimostrare l’inesistenza di Dio rimane la tesi che l’idea di Dio e il concetto di Dio non sono altro che immagini immaginate costruite dalla mente umana, come il grifone o il cavallo alato che non esistono nella realtà, ma che sono presenti nella nostra immaginazione iconica e nella nostra rappresentazione figurativa. Così, io, B. C., penso, immagino e suppongo che anche l’idea di Dio non sia altro che un’immagine iconica, né maschile né femminile, né buona né cattiva, costruita e immaginata dalla mente umana a cui non corrisponde, però, nessun essere ontologico, perché privo di vita e di esistenza. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che se l’idea, o concetto di Dio, è l’unico modo di rappresentare e di immaginare Dio, allora è evidente che Dio non ha una vita propria, non ha un essere proprio e non ha nemmeno un Dio padre che gli dà una vita attiva e lo fa esistere. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico che Dio non abbia una propria esistenza, ergo Dio non esiste. Ma qualcuno potrebbe fare la seguente obiezione: se Dio non esiste, allora come è nato e come si è prodotto il big-bang? A questa obiezione io, B. C., da ignorante e profano di scienze astronomiche, rispondo che il big-bang è nato e si è prodotto da solo, senza l’intervento di Dio, dato che nel momento dello scoppio del big-bang, Dio non c’era. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che il big-bang è l’unica materia che si è accesa da sé stessa, per autogenesi, e che da sola ha prodotto lo scoppio che ha dato l’avvio all’esplosione iniziale che ha dato vita ed espansione all’attuale universo che ci circonda nel firmamento. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che l’unica spiegazione possibile per spiegare l’avvio del big-bang sia quella di pensare che all’inizio di tutto c’era un grumo di materia attiva prodotta da una energia elettrica primordiale. Poi le alte temperature, che circolavano all’interno della materia primordiale ed energetica, diedero vita e avvio, per autogenesi, allo scoppio e all’esplosione iniziale del big-bang. Io, B. C., escludo anche la tesi del panteismo, cioè che tutto è Dio, perché se Dio fosse in ogni cosa, ogni oggetto dell’universo dovrebbe essere eterno, cioè dovrebbe esistere dal principio dell’eternità, insomma dovrebbe essere ab aeterno, dall’eternità, così come dovrebbe essere eterno Dio; ma è evidente che ciò è sbagliato e errato perché basta guardare l’universo dove ogni cosa nasce, cresce, si muove, si trasforma, invecchia e muore. Ho sentito uno scienziato che ha detto che il big-bang è nato, è cresciuto, all’interno di uno spazio vuoto chiamato spazio-tempo e da lì è esploso nel big-bang, poi si è mosso, si è trasformato e ha dato vita al nostro attuale universo, che si sta espandendo sempre di più, e infine morirà nei prossimi miliardi di anni. Quindi, io, B. C., penso, reputo e giudico che il nostro universo non è un universo panteistico perché dovrebbe essere eterno come Dio. Dunque, il nostro universo dovrebbe essere eterno, fin dall’eternità, ab aeterno, mentre è evidente che il nostro universo ha avuto un inizio, è cresciuto, si è mosso, si è trasformato e morirà nei prossimi tempi e, quindi, non è eterno. Quindi il nostro universo non è un universo panteistico dal momento che è nato e morirà, mentre Dio non è mai nato e mai morirà, per cui è inesistente. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che l’unico modo per sapere quale sia stata l’unica verità del big-bang e della sua trasformazione, sia quello di aspettare e di attendere i risultati e gli studi degli scienziati, che nell’arco di 10/20 anni, ci diranno quale sia stata la verità e la realtà del big-bang. Inoltre, io, B.C. penso, reputo e giudico che gli scienziati di oggi e di domani riusciranno a scoprire i fenomeni astronomici e primordiali che hanno portato allo scoppio e all’esplosione del big-bang. Infine, io, B. C., dico che, tra 10/20 anni, chi ci sarà, saprà; chi non ci sarà, non saprà!

2

Ora, io, B. C., dopo aver affermato la mia tesi e ribadito i miei ragionamenti sull’inesistenza di Dio, passo a confutare le 5 prove di san Tommaso per dimostrare la loro infondatezza, la loro falsità e la loro erroneità. Infatti, io, B. C., penso, giudico e suppongo che anche le cinque prove dell’esistenza di Dio, elaborate da san Tommaso, non siano delle vere prove, logiche, esistenziali e teologiche perché anch’esse non riescono a dare la prova dell’esistenza, vera e concreta, di Dio, considerato come Essere soprannaturale che possa salvare gli uomini dalla morte certa, naturale e materiale.

Ecco, io, B. C., riporto, in sintesi, le 5 prove di san Tommaso sulla esistenza di Dio.

La prima prova, definita, da san Tommaso, come Ex motu, afferma che ogni moto o movimento parte da Dioe ritorna a Dio, definito, secondo la definizione di Aristotele, primo motore immobile.

La seconda prova, definita, da san Tommaso, Ex causa, afferma che ogni cosa nasce da una causa e che produce altre cause e siccome non si può risalire all’infinito si arriverà ad una causa primordiale immobile, cioè a Dio, definito causa efficiente.

La terza prova, definita, da san Tommaso, Ex possibili et necessario, afferma che ogni cosa è possibile, ma siccome non si può risalire all’infinito si arriverà ad un punto primo necessario, cioè a Dio come essere necessario che rende possibile tutte le cose possibili.

La quarta prova, definita, da san Tommaso, Ex gradu, afferma che ogni cosa nel mondo ha un grado di perfezione e si arriva, così, a Dio che è l’essere più perfetto che rappresenta la bellezza come essere supremo e perfetto.

La quinta prova, definita, da san Tommaso, Ex fine, afferma che ogni cosa ha uno scopo immediato e tende ad uno scopo generale e finale che è Dio, inteso come scopo generale dell’universo. Ora, io, B. C., passo a confutare le 5 prove di san Tommaso.

Confutazione della prima prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto e respingo la prima prova di san Tommaso affermando che non esiste Dio, come primo motore immobile, perché gli scienziati fino adesso non hanno mai trovato un primo motore immobile, cioè il big-bang e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore.

Confutazione della seconda prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto ed escludo la seconda prova di san Tommaso affermando che gli scienziati, fino adesso, non hanno trovato, ancora, nessuna causa primordiale immobile e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore.

Confutazione della terza prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto ed escludo la terza prova di san Tommaso affermando che gli scienziati, fino adesso, non hanno ancora trovato la prima sostanza necessaria da cui scaturiscono tutti gli altri esseri contingenti o possibili e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore.

Confutazione della quarta prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto ed escludo la quarta prova di san Tommaso affermando che gli scienziati, fino adesso, non hanno ancora trovato l’essere più perfetto dell’universo e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore e perché non c’è nessun essere più perfetto degli altri, cioè Dio.

Confutazione della quinta prova di san Tommaso. Io, B. C., confuto, contesto ed escludo la quinta prova di san Tommaso affermando che gli scienziati, fino adesso, non hanno ancora trovato il fine universale a cui tende ogni oggetto dell’universo e perché nell’universo, osservato e scrutato, tutto nasce, cresce, si muove, si trasforma e muore, senza avere un punto finale a cui tendere. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che le 5 prove di san Tommaso, ormai sono prive di valore e di coerenza logica dal momento che l’attuale scienza astronomica ha dimostrato che il nostro universo è in continua espansione ed estensione e non c’è né un punto di partenza (alfa) né un punto di arrivo (omega) che si possa identificare con Dio. Infine, per questi risultati degli scienziati, provvisori ma certi, io, B. C., penso, reputo, giudico e sono sicuro, in modo chiaro e netto, che Dio non esiste.

Modica, 23/12/2023

Prof. Biagio Carrubba

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