
IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.
1
Io, B. C., penso, reputo e giudico che il primo neo cristiano che parlò, surrettiziamente e apertamente, della morte e della resurrezione di Gesù Cristo e del suo ritorno sulla Terra, fu, certamente, il neo apostolo san Paolo, il quale, nelle sue lettere inviate a tutte le comunità, in via di formazione nell’area mediterranea, espresse e parlò della morte e della resurrezione di Gesù Cristo, come esempio di una nuova religione basata sulla resurrezione del corpo e della promessa della vita eterna. Ora, io, B. C., leggendo queste lettere, mi sono reso conto che san Paolo, in queste lettere, mente, spudoratamente e apertamente, quando parla della resurrezione di Gesù Cristo. Infatti san Paolo afferma e insiste molte volte sulla resurrezione di Gesù Cristo, il quale ritornò, come dice san Paolo, molte volte sulla Terra, come afferma nella prima lettera ai Corinzi. Ecco il brano in cui san Paolo parla, descrive, espone e manifesta la resurrezione di Gesù Cristo e il suo ritorno sulla Terra. “In seguito (Gesù Cristo) apparve a più di 500 fratelli in una volta, la maggior parte dei quali vive ancora, mentre alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Infine apparve anche a me, ultimo di tutti, come un aborto. Io, infatti, sono l’ultimo tra gli apostoli, neanche degno di venire chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Ecc.” (Dalla prima lettera ai Corinzi. Capitolo 15. Versetti 6- 9. Dal libro La Bibbia. Edizione san Paolo a cura di Antonio Girlanda. Pagina 1218). Poi la lettera continua sempre sul tema della resurrezione di Gesù Cristo, il quale morì, come assicura e afferma san Paolo, per la resurrezione di tutti gli uomini, dopo la loro morte. Io, B. C., dopo avere letto tutte le lettere di san Paolo, posso dire e affermare che tutte le affermazioni, le informazioni, le profezie e le visioni di san Paolo sono delle vere e proprie menzogne, delle fandonie, delle patacche che avevano soltanto lo scopo di imbrogliare e di ingannare i pagani di allora e hanno, ancora oggi, lo scopo di continuare a ingannare, a illudere e a prendere in giro i cristiani di oggi. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che è impossibile credere a san Paolo, il quale afferma che Gesù Cristo, dopo la sua morte, è apparso a lui, come a tanti altri. Ora io, B. C., mi chiedo e domando: – Come si può credere a san Paolo che afferma di aver visto Gesù Cristo, quando il presunto Messia non è mai resuscitato? Come ha fatto san Paolo a rivederlo? È evidente che san Paolo, quando ha scritto queste lettere, mentiva e quindi anche lui, secondo me, è un apostolo, falso e bugiardo, al quale non si può credere. Il verbo comparire ha due significati che si contrappongono e si esaltano l’uno con l’altro. Il primo significato è quello di: farsi vedere, presentarsi allo sguardo. Il secondo significato è quello di: sembrare, e si usa soprattutto quando si vuole fare notare la contrapposizione tra ciò che sembra e ciò che davvero è. Io, B. C., escludo, in modo categorico, che san Paolo usi il primo significato, perché è impossibile che Gesù Cristo si è fatto vedere in simultanea (apparve) a più di 500 fratelli, come afferma san Paolo nel brano sopra riportato e sopra citato. Eppure tanti milioni di cristiani nel mondo credono, ancora oggi, a queste bugie e a queste fandonie scritte più di 2.000 anni fa. Io, B. C., certamente, non credo a queste bugie e a queste fandonie e così suggerisco a tutti di non credere a queste bugie e a queste fandonie perché sono inutili, insignificanti, fuorvianti, illusorie e ingannevoli. Per continuare questo primo paragrafo di questo mio articolo sulla inesistenza di Dio mi chiedo e chiedo a tutti voi: – perché la gente ha bisogno di credere alle religioni e al sacro? – La mia risposta e la mia spiegazione è la seguente: – ogni uomo e ogni donna che vivono su questa Terra sentono, avvertono e percepiscono, dentro di loro, un bisogno, una necessità e una opportunità molto forti, istintivi e sentimentali, che li porta ad aggrapparsi a qualsiasi ragionamento o a qualsiasi illusione pur di sperare e di credere di continuare a vivere per sempre, anche dopo la loro morte. Inoltre, io, B. C., penso, immagino e suppongo che, anche, i bambini e le bambine sentano e percepiscano dentro di sé una esigenza imperiosa e una forza vitale che li trascendano a voler vivere oltre la loro fanciullezza; inoltre, io, B. C., penso, suppongo e immagino che queste spinte interiori o istinti di conservazione rafforzino e spingano l’anima e la volontà di credere a chiunque prometta a loro la resurrezione del corpo, dopo la morte naturale. Inoltre, io, B. C., penso, suppongo e immagino che, anche, un nonno e una nonna, dopo una vita passata insieme, avvertano e percepiscano, dentro di loro, un vigore vitale e una forza trascendente che li fa credere e li fa sperare di ricongiungersi e rivivere anche dopo la loro morte, e ciò li spinge a credere alla religione che promette loro la resurrezione dopo la loro morte. Io, B. C., penso, reputo e giudico che questo istinto di sopravvivenza e di conservazione, dopo la morte, sia stato bene espresso e sviluppato da san Paolo, il quale nelle sue lettere porta come esempio la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, immolato e morto per redimere l’umanità dal peccato. Io, B. C., penso, reputo e giudico che le lettere di san Paolo siano e rappresentino, veramente, delle grandi illusioni e dei grandi inganni perché promettono la resurrezione dei morti, portando come esempio la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, per la redenzione dell’umanità. Come Dio ha voluto la resurrezione di suo Figlio Gesù Cristo, così san Paolo afferma che ogni uomo rinascerà dopo la sua morte. Ecco le parole con le quali san Paolo spiega e giustifica la resurrezione di Gesù Cristo in favore di tutta l’umanità: “Ora, se si predica che Cristo fu risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non si dà risurrezione dei morti? Che se non si dà risurrezione dai morti, neanche Cristo fu risuscitato! Ma se Cristo non fu risuscitato, è vana la nostra predicazione, vana la nostra fede. Ecc.” (Dalla prima lettera ai Corinzi. Capitolo V. versetti 12 – 14. Pagine 1218 – 1219). Infine, io, B. C., affermo e asserisco che non credo a nessuna delle parole, delle fake newss e delle affermazioni di san Paolo, perché secondo me, san Paolo è stato un bugiardo incallito, il quale, ormai infatuato, appassionato, esaltato, entusiasta e fanatico delle nuove idee cristiane sentite e ascoltate dagli apostoli che predicavano la vita, la passione e la morte di Gesù Cristo, anche lui cominciò a predicarla, benché non avesse mai visto di persona, né mai udito la parola di Gesù Cristo, ma divenuto infatuato e divenuto fanatico delle idee degli apostoli di Cristo, si convertì al cristianesimo.
Modica, 18 novembre 2023 Prof. Biagio Carrubba
Commenti recenti