IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.
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Quinto confronto e scontro tra la filosofia e cosmologia medievale e la filosofia dell’esistenzialismo e delle scienze postcontemporanee di oggi. Spiegazione della mia ipotesi bizzarra sulla rinascita del nostro universo dalla sua stessa energia elettrica nucleare che ha dato vita al big-bang. Può essere che il nostro universo potrà rinascere dalla sua stessa energia nucleare ed elettrica così come l’Araba Fenice rinasceva dalle sue stesse ceneri.
Io, B. C., penso, reputo e giudico, che, mentre i filosofi, i mistici e i teologi medievali non avevano la benché minima idea della morte, perché veniva considerata soltanto come un fatto naturale e voluta da Dio e perché i concetti e le immagini dei filosofi e dei teologi medievali non avevano nessun valore, né scientifico, né escatologico, invece, gli scienziati postcontemporanei di oggi lavorano per sconfiggere la precarietà del mondo postcontemporaneo, debellare tutte le malattie del mondo ed infine eliminare perfino la nece, attraverso l’aumento delle conoscenze mediche e biologiche del corpo umano. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e suppongo che gli scienziati postcontemporanei di oggi, tra 10 o al massimo 20 anni, riusciranno a produrre una serie di farmaci e indicare un mix di stili di vita che permetteranno e consentiranno a una moltitudine di persone di godersi una buona e sana vecchiaia e, perfino, di vincere, debellare ed eliminare la nece, allungando la vita delle cellule del corpo umano, prolungando l’energia elettrica dei mitocondri e lasciando integri e interi i telomeri. Io, B. C., per continuare e completare questo paragrafo in bellezza, esprimo, esplico e manifesto una mia riflessione filosofica personale, facendo un confronto fra la filosofia dell’esistenzialismo del 1900 e la filosofia, la teologia e il misticismo del medioevo. È noto che l’esistenzialismo del 1900 ruppe con la filosofia tradizionale del 1800 perché la filosofia dell’esistenzialismo abbandonò i sistemi globali, come l’idealismo di Hegel e il marxismo di Marx e mise a fuoco, cioè al centro della propria riflessione filosofica, l’esistenza del singolo individuo. Il primo dei filosofi esistenzialisti fu, certamente, il danese Soren Kierkegaard (1813 – 1855). Inoltre, l’esistenzialismo propose come nuova filosofia l’idea che l’umanità, unica nel suo genere, ha la facoltà di progettare il suo futuro di fronte all’Essere, cioè di fronte al tutto, che rimane, però, immobile. Sartre, nel suo famosissimo libro L’essere e il nulla, affermò che l’umanità può ideare, progettare e realizzare i suoi progetti, mentre l’essere, cioè il tutto, è immobile e fermo e quindi non può progettare niente. Sartre concludeva il suo discorso affermando, però, che l’umanità, pur progettando tutti i progetti, che desidera e che vorrebbe realizzare, perché ha la possibilità di poterli progettare e ha la libertà di realizzarli, alla fine, però, della sua esistenza non ne realizza nemmeno uno, perché la sua libertà si rivela vuota e si risolve nel nulla, per cui l’umanità stessa rimane come un sacco vuoto, cioè approderà al nulla, da cui il titolo del libro L’essere e il nulla. Io, B. C., partendo da questo presupposto filosofico sartriano, affermo, invece, in contrapposizione al pensiero di Sartre, che ogni uomo può realizzare i propri progetti e, una volta raggiunti e realizzati, può, anche, considerarsi contento e felice per 2 motivi. Io, B. C., penso, reputo e suppongo che il primo motivo di contentezza consista nel fatto che ogni individuo, realizzando i propri progetti, riempie, positivamente e attivamente, il proprio sacco vuoto e quindi si può considerare contento della sua esistenza. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e suppongo che il secondo motivo di felicità consista nel fatto che ogni individuo, realizzando i propri progetti, compiendo le scelte giuste e adeguate per realizzare i suoi disegni e i suoi fini, completa e realizza la propria esistenza attraverso le sue scelte compiute e attraverso i suoi risultati positivi raggiunti, per cui si può considerare, anche, una persona felice. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la filosofia dell’esistenzialismo è molto lontana e distante dalla filosofia, dalla teologia e dal misticismo medievale perché i filosofi e i teologi medievali, basandosi sulla Bibbia, sulle Sacre scritture e sulle lettere di san Paolo, pensavano e affermavano che il motore e il principio dell’umanità fosse Dio, il quale con la sua Predestinazione e con la sua Provvidenza aveva messo in moto la storia dell’umanità, la quale aveva come fine quello di ritornare a Dio come principio. Infatti, san Giovanni evangelista afferma che Dio è l’alfa e l’omega di ogni cosa creata, per cui ogni cosa creata tende a Dio. Io, B. C., considero, reputo e giudico che il progetto della filosofia, della teologia e della mistica medievale, che aveva come principio e fine Dio, sia un progetto assurdo e insignificante perché per me è assurdo, insignificante e non ha senso ritornare al punto di partenza, cioè a Dio. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che Dio non può ritornare dall’omega all’alfa, perché sarebbe un lavoro inutile e senza senso. Invece, i filosofi esistenzialisti del 1900 pensavano che soltanto l’umanità, in carne e ossa, nella sua globalità e nella sua esistenza, può concepire, pensare e realizzare tutti i progetti che vuole e può realizzarli durante la sua esistenza, senza l’ausilio e il sostegno di Dio. Questo filone dell’esistenzialismo, senza Dio, è stato definito esistenzialismo ateo. Infine, io, B. C., penso, ritengo e affermo che tutta la filosofia e il misticismo medievale hanno sviluppato ed elaborato una teologia vana, falsa e sbagliata perché dà per certa e per vera l’esistenza di Dio, la quale, però, non è stata né provata, né dimostrata, anche se sant’Anselmo e san Tommaso, con le loro prove logiche e metafisiche, hanno tentato a provare l’esistenza di Dio, ma senza riuscirci. Quindi, in conclusione di questo paragrafo, io, B. C., penso, ritengo e affermo che, mentre il progetto di Dio medievale è solo una messinscena vana e inutile, perché Dio non esiste, e quindi non può esistere nemmeno il progetto di Dio, penso e reputo, invece, che gli scienziati postcontemporanei di oggi, riusciranno, sicuramente, a realizzare i propri progetti, che sono, per grandi linee e grandi obiettivi: I -capire e scoprire l’origine del big-bang, della materia oscura e scoprire anche l’ordinamento organico e razionale di tutto l’universo; II -capire e scoprire come avverrà la fine dell’universo; III -produrre e trovare le medicine per curare le malattie degli uomini; IV -debellare, sconfiggere ed eliminare la nece. Infine, io, B. C., penso, ritengo e affermo che, quando gli astronomi di oggi riusciranno a scoprire, a capire e a raggiungere i loro obiettivi sull’origine del big-bang e sulla materia oscura e quando gli scienziati arriveranno a scoprire e capiranno quale sarà la fine dell’universo, allora l’umanità potrà dire di avere raggiunto i suoi obiettivi esistenziali e perciò, l’umanità si può considerare una umanità piena, positiva, contenta e felice perché raggiunge i suoi obiettivi e i suoi risultati, per i quali gli scienziati di tutto il mondo stanno lavorando, stanno studiando, stanno indagando tutti i fenomeni dell’universo che ancora rimangono oscuri e inspiegabili. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che, quando i medici e i biologi del corpo umano riusciranno a produrre il collage di farmaci capace di curare e guarire quasi tutte le malattie della vecchiaia e quando altri scienziati di tutto il mondo saranno capaci di produrre il mix di farmaci e di stile di vita, allora saranno, anche, capaci di sconfiggere tutte le malattie, che affliggono l’intera umanità, e saranno, anche, in grado di eliminare la terribile e terrificante nece. Infine, io, B. C., per concludere questo paragrafo, che ha avuto come tema il confronto tra la filosofia del medioevo e la scienza postcontemporanea di oggi, voglio esprimere ed esplicitare un’ultima mia considerazione, ipotetica e bizzarra, perché ipotizza una ipotesi veramente remota sulla fine dell’universo. Tutti gli scienziati di oggi affermano che l’universo, quando l’energia nucleare, che circola in esso e lo mantiene in vita, avrà una fine e così scomparirà in un tempo lontanissimo, quando si spegneranno anche tutte le ultime stelle che adesso brillano e splendono nel firmamento di tutte le galassie. Ma, io, B. C., penso, reputo, suppongo e immagino che, come quando nel corpo umano si troveranno le medicine per prolungare l’energia elettrica, prodotta dai mitocondri, allora il corpo umano non morirà perché avrà, continuamente, la sua energia elettrica, così potrebbe succedere anche all’universo quando l’energia nucleare, che lo mantiene in vita, si rinnova perché prodotta continuamente dai buchi neri o dall’energia oscura o dalla materia oscura, che ancora deve essere scoperta e studiata, allora sarà possibile che lo stesso universo rinasca nuovamente e si rinnovi indefinitamente. Io, B. C., penso, reputo e suppongo che è, dunque, possibile che l’universo stesso non morrà e non avrà fine, così come si prospetta oggi, secondo le attuali conoscenze degli scienziati. Quindi, io, B. C., penso, reputo e suppongo che, quando gli scienziati delle stelle e gli astronomi avranno una maggiore conoscenza dell’universo stesso, può darsi che capiranno come si rinnova l’energia nucleare, che circola nell’universo e, quindi, possono prevedere e capire come lo stesso universo, con la nuova energia nucleare prodotta da qualche sorgente nucleare ancora a noi sconosciuta, potrà rinascere di nuovo, per cui non avrebbe mai fine. Inoltre, io, B. C., penso, suppongo e ipotizzo che il nostro universo potrebbe rinascere dalla sua stessa energia primordiale e continuare a espandersi senza limiti di tempo e senza mai estinguersi definitivamente. In questo modo il nostro universo si rinnova e rinasce continuamente dalla sua stessa energia elettrica nucleare che circola all’interno dello stesso universo, così da avere un universo che nasce e si rinnova da sé stesso così cole l’Araba Fenice rinasceva dalle sue stesse ceneri. Infine, io, B. C., penso, reputo e ipotizzo che, se tutto questo rinascere e rinnovo dell’energia nucleare dovesse realizzarsi, allora la stessa attuale espansione delle galassie non avrebbe più confini e il tempo stesso dell’universo non avrebbe più nessun termine, cosicché l’universo stesso rinascerebbe, ogni qualvolta, dalla sua stessa energia elettrica nucleare e così diventerebbe immortale ed eterno. Infine, io, B. C., penso, reputo e suppongo che, se questa mia ipotesi bizzarra dovesse realizzarsi nell’universo, ciò annullerebbe, completamente e totalmente, l’esistenza di Dio. Io, B. C., in conclusione di questo paragrafo, affermo, convintamente e fermamente, che l’esistenza del nostro universo esclude, completamente e sicuramente, l’esistenza di Dio.
Modica, 23/12/2023
Prof. Biagio Carrubba
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