N.18

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IO, B. C., DESIDERO L’ATEISMO.

1

Primo paragrafo sulle falsità e sulle bugie dei primi testi pseudo sacri del cristianesimo.

Io, B. C., penso, reputo e ritengo che una riflessione e una meditazione a parte meritano la nascita e la genesi dell’idea di Dio e del concetto di Dio da parte della religione cristiana e cattolica di Roma. Come sappiamo tutti, tutta la genesi della nascita di Gesù Cristo e l’idea di Dio è contenuta, narrata e descritta nei primi testi pseudo sacri del cristianesimo. come è noto i primi testi sacri del cristianesimo sono: i 4 Vangeli degli Apostoli, insieme al libro Atti degli Apostoli di san Luca, il libro dell’Apocalisse di san Giovanni e le Lettere di san Paolo. Questi testi, come è noto, sono il fondamento teorico, religioso e teocentrico della nascita storica e della dottrina teorica della spiritualità della Chiesa cattolica ed Apostolica di Roma. In questi testi, Gesù Cristo, ovvero il figlio di Dio, ovvero Dio stesso che si è incarnato prendendo la forma di uomo, nel giovane Gesù Cristo, dice e afferma più volte, secondo i 4 Vangeli degli Apostoli, che lui, dopo la sua resurrezione, sarebbe ritornato un’altra volta sulla Terra. Il ritorno di Gesù Cristo sulla Terra, dopo la sua resurrezione, viene espresso con il concetto di parusia, come viene spiegato ed evidenziato dal Vangelo di san Matteo (Dal libro La Bibbia. Edizione san Paolo. Capitolo 24. Versetti 29-30. Pagina 1071). Ma il concetto di parusia, cioè del ritorno di Gesù Cristo sulla Terra, viene ripreso anche da san Giovanni nella sua Apocalisse (Capitolo 22. Versetti 12-13. Pagina 1319). Anche san Paolo, nelle sue Lettere, parla della parusia: sia nella prima Lettera ai Tessalonicesi (Capitolo V. Versetti 1-11. Pagina 1251) e nelle seconde Lettera ai Tessalonicesi (Capitolo 2. Versetti 1-12. Pagine 1253-1254). Inoltre, i 4 Vangeli affermano e narrano che Gesù Cristo è ritornato sulla Terra a trovare i suoi Apostoli molte volte, e precisamente 10 volte, ma non si capisce se Gesù Cristo, dopo la resurrezione, sia ritornato sulla Terra o in forma di spirito o soltanto con il suo corpo umano fatto di carne e ossa, come afferma una nota a piè di pagina. Questa nota si trova nell’edizione della Bibbia pubblicata a cura di Antonio Girlanda dalla casa editrice San Paolo 2010, a pagina 1077. I quattro evangelisti affermano che Gesù Cristo è ritornato sulla Terra, a ritrovare e a farsi riconoscere dai suoi Apostoli, a volte in forma di spirito, altre volte in forma di uomo, in carne e ossa, ma non si capisce quando sia tornato in carne e ossa e quando sia tornato in forma di spirito. In tutto, i ritorni di Gesù Cristo, dopo la sua resurrezione, sono stati ben 10 volte, come afferma una nota al Vangelo di san Matteo nella Bibbia, pubblicata dalla casa editrice San Paolo. Questa nota afferma: “Dopo la resurrezione, secondo i racconti evangelici, Gesù apparve 10 volte: (1) alle donne al sepolcro e (2) mentre tornavano; (3) a Pietro; (4) ai due di Emmaus; (5) a parecchi in Gerusalemme, assente Tommaso, (6) poi lui presente; (7) presso il lago Tiberiade; (8) sul monte di Galilea; (9) a mensa per l’ultima volta; (10) all’ascensione. Ma non tutto, come dice Giovanni, è stato scritto. E san Paolo nota altre apparizioni taciute dai Vangeli (1 Cor. 15, 5 – 8). Ma, io, B. C., penso, reputo e giudico che tutte queste apparizioni e ritorni di Gesù Cristo sulla Terra, raccontati e testimoniati da diversi discepoli e da altri, non siano altro che solenne menzogne ed invenzioni fantastiche dei discepoli e di san Paolo, i quali avevano tutto l’interesse e la volontà a dimostrare il ritorno di Gesù Cristo sulla Terra, per testimoniare, dimostrare e tenere vivo sia l’insegnamento morale e per dare testimonianza dei miracoli compiuti dal loro Maestro Gesù Cristo, morto in croce sotto Ponzio Pilato. Ma io, B. C., penso, reputo e giudico, inoltre, che i 4 evangelisti non hanno riportato né dato nessuna prova concreta sulla resurrezione e sul ritorno di Gesù Cristo sulla Terra, lasciando, così, tutto nel vago e nel mistero irrisolto la vera fine del loro Maestro Gesù Cristo. Io, B. C., penso, suppongo e immagino, inoltre, che la fantasia dei 4 evangelisti abbia acceso, anche, la fantasia di san Paolo, il quale, da parte sua continuò e portò avanti, per suo conto, la mistificazione della morte, della resurrezione e dell’apparizione di Gesù Cristo. Come testimonia san Luca nella sua opera, Atti degli Apostoli, san Paolo cominciò a viaggiare in Siria e in Grecia, parlando e facendo credere a tutti gli ascoltatori la storia e la passione del giovane ebreo Gesù Cristo, che era morto crocifisso da Ponzio Pilato; ma san Paolo predicava e insegnava, anche, che Gesù Cristo era anche risorto ed era anche ritornato sulla Terra per ritrovare, per farsi riconoscere dai suoi Apostoli e per rinnovare il suo insegnamento morale e teologico. Ma quando san Paolo, nell’Areopago di Atene, raccontò la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, i greci, che lo ascoltarono, cominciarono a deriderlo, perché non credettero alle sue parole. San Luca scrive e descrive, con queste parole, l’incredulità dei greci e il sarcasmo che gli ascoltatori greci dell’areopago ebbero nei confronti di san Paolo. Ecco le parole di san Luca, riportato e scritto nel testo Atti degli Apostoli: “Quando (gli uditori greci) sentirono parlare di resurrezione dei morti, alcuni lo canzonarono, altri dicevano: <<Su questo argomento ti sentiremo ancora un’altra volta. Così Paolo se ne uscì di mezzo a loro.>> (Atti degli Apostoli. capitolo 17. Versetti 32-33. Pagina 1177).

Modica, 23/12/2023

Prof. Biagio Carrubba

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