L’ENTRATA LATERALE E SECONDARIA DELL’INFERNO, GESTITA E GOVERNATA DA DIAVOLI, CORNUTI E CUSTODI, DELLE PORTE LATERALI ESTERNE DELL’INFERNO.

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PARAGRAFO N. 8

Io e Dante, sentimmo dire, inoltre, dalle voci dei diavoli,

cornuti e custodi, della porta dell’inferriata e capimmo,

che l’aria e la luce arrivano fino alle porte laterali esterne

dell’Inferno, attraverso i cunicoli che collegano le botole

e le fenditure esterne alle porte laterali esterne dell’in-

ferno. Infatti, quando le porte laterali esterne dell’Inferno

si aprono, la luce esterna dei cunicoli illumina e schiarisce

tutto l’ambiente infernale dello spazio interno dell’Inferno,

schiarendo, anche, la distesa del lago ghiacciato di Cocito.

La luce e l’aria aumentavano, così, la leggera e rarefatta

aria che già circolava dentro tutto l’Inferno. La luce e

l’aria entravano all’interno dell’Inferno debolmente ma

si diffondono in tutti i luoghi aerei, terrestri e ghiacciati

dell’Inferno. Comunque, io e Dante, constatammo che

nell’Inferno aria e luce ce ne erano abbastanza per poter

respirare e vedere bene tutto lo spazio interno dell’Infer-

no. Grazie a questa luce e a quest’aria, io, B. C., potevo

respirare e guardare le anime, perse e dannate. Io respi-

ravo, senza affanno e vedevo, chiaramente, come le ani-

me, perse e dannate, si muovevano nei cumuli e come

venivano trattati dai diavoli, cornuti e custodi dei cumuli,

dalla livrea verde – gialla (livrea n. 11). Un altro tipo di

luce proveniva, anche, dalle intemperie che avvenivano

sopra il cielo del lago ghiacciato di Cocito. Io e Dante,

constatammo che tuoni, lampi, fulmini, pioggia, umidità,

grandine e tempeste di vento e di lampi luciferini scen-

devano dal cielo infernale, diffondendo ed espandendo

una luce elettrizzata lampeggiante, come quella che si

sprigiona dai fulmini quando cadono sulla Terra.

Era, per me, una luce sufficiente affinché io osser-

vassi la vita sofferente delle anime, perse e dannate,

e affinché guardassi il lavoro di tutti i diavoli cornuti.

Io e Dante, osservammo, anche, che le anime, perse

e dannate, che entravano dalle porte laterali, veni-

vano giudicate, direttamente, da Lucifero. Queste

anime, perse e dannate, che arrivavano dai bui cu-

nicoli davanti alle porte laterali esterne dell’Inferno,

erano sorvegliate e custodite dai diavoli, cornuti e

custodi, dalla livrea a macchie di leopardo (livrea

n. 8). Questi diavoli dalla livrea a macchia di leopar-

do aprono la porta laterale esterna dell’Inferno e

consegnano l’anima, persa e dannata, al diavolo,

cornuto e custode della porta laterale interna, dalla

livrea a strisce orizzontali verdi – arancioni (livrea

n. 9), che prende in consegna l’anima, persa e dan-

nata, appena arrivata all’Inferno. I diavoli della porta

laterale interna dell’Inferno, portano l’anima, persa e

dannata, davanti a Lucifero, il quale giudica ed emette

la sentenza e il numero della baracca dove andrà a

finire l’anima, persa e dannata. I diavoli, cornuti e cu-

stodi della porta laterale interna, dopo aver sentito

qual è la colpa e qual è la pena, conducono l’anima,

persa e dannata, nel cancello della baracca e la con-

segnano al diavolo cornuto e custode del cancello,

dalla livrea a strisce orizzontali verde – blu (livrea

n. 10), che la prende in consegna, la porta dal can-

cello e la infila nel cumulo adiacente alla baracca

assegnatele da Satana. Noi, io e Dante, allora, co-

minciammo a sentire i loro guaiti, i loro lamenti

e le loro bestemmie. Ecco come Dante descrive le

sofferenze, i lamenti e i dolori delle anime, perse

e dannate.

Quivi sospiri, pianti e alti guai

risonavan per l’aere sanza stelle,

per ch’io al cominciar ne lagrimai.

Diverse lingue, orribili favelle,

parole di dolore, accenti d’ira,

voci alte e fioche, e suon di man con elle

facevano un tumulto, il qual s’aggira

sempre in quell’aura sanza tempo tinta,

come la rena quando turbo spira.

(Inferno. Canto III. Versi 22 – 30).

Io e Dante, allora capimmo che i diavoli cornuti si differenziavano fra di loro in base al colore delle loro livree. Infatti, i diavoli custodi dei cancelli indossavano la livrea con strisce orizzontali verdi – blu (livrea n. 10); invece i diavoli custodi dei cumuli indossavano la livrea verde – gialla (livrea n. 11), e sostavano davanti ai cumuli delle baracche. Invece i diavoli delle baracche portavano la livrea con strisce verticali rosse – azzurre (livrea n. 12) ed erano in servizio davanti e dentro le baracche per sorvegliare le anime, perse e dannate, che pativano la pena relativa al contrappasso. Le baracche erano recintate da un grande reticolato alto che racchiudeva il primo cortile interno alla baracca. Nel primo cortile, davanti alla baracca, avveniva lo scarico delle prime anime dannate. Poi i diavoli cornuti del cumulo, dalla livrea verde – gialla(livrea n. 11), trasportavano e trascinavano, a suo comodo e a suo tempo, le anime del cumulo dentro le baracche adiacenti, con l’utilizzo dei roncigli, degli uncini e dei tridenti. Subito dopo, dentro la baracca, l’anima cominciava a patire e a soffrire la pena dell’Inferno, secondo la legge del contrappasso. Le pene e le sofferenze venivano inflitte, controllate e imposte alle anime, perse e dannate, dagli stessi demoni custodi delle baracche, dalle livree a strisce verticali rosse – azzurre(livrea n. 12), sempre con l’ausilio degli arpioni, dei roncigli e dei forconi. Le anime, perse e dannate, allora cominciavano a soffrire e a patire le pene dell’Inferno. Inoltre, io e Dante, sentimmo dire, dalle voci di tutti i diavoli che avevamo incontrato, che molti diavoli erano stanchi di tutto il lavoro che gli toccava fare durante tutta la giornata e la nottata. Infatti i diavoli lavoravano 24 ore su 24, avendo a disposizione poco tempo per riposarsi e ricrearsi. Allora, io e Dante, sentimmo dire e capimmo, anche, che i poveri diavoli erano molto arrabbiati e incazzati per il troppo lavoro che dovevano subire, svolgere e adempiere durante il loro servizio, sostenendo un ritmo serrato stressante e alienante, cosicché, alla fine della giornata essi erano stanchi, affaticati e sfibrati per il troppo lavoro. Per questo motivo, molti di loro, erano in procinto di ribellarsi a Satana per rivendicare nuovi diritti per ottenere un periodo di riposo più lungo e per usufruire di una ricreazione più adeguata che ripagasse in modo più soddisfacente e confacente al loro impegno e al loro lavoro. Quindi, io e Dante, sentimmo dire, infine, che alcuni diavoli stavano organizzando uno sciopero di protesta contro Satana, il quale, ancora, era all’oscuro di questa preparazione all’insurrezione dei diavoli. Io e Dante, capimmo, quindi, che quasi tutti i diavoli erano pronti a partecipare allo sciopero e decisi a chiedere una petizione dei loro diritti. Ma nessuno, tra gli organizzatori e i capi dell’insurrezione e della protesta, voleva prendere l’iniziativa di dare inizio alla manifestazione di sciopero perché i capi della manifestazione di protesta conoscevano già il diniego e la risolutezza di Satana. Infatti Lucifero avrebbe sciolto, subito, la manifestazione dello sciopero, castigando e punendo, in malo modo, gli organizzatori, i sostenitori e i capi dell’insurrezione e della rivoluzione contro il potere e la sua tirannia nel governare e nel gestire, in modo personale e autoritario, tutto il sistema organizzativo e di gestione dell’Inferno. Infine, io e Dante, sentimmo dire e capimmo che la pena per questi capi diavoli, cornuti e custodi, organizzatori dell’insurrezione e della protesta, era già nota a tutti loro. Infatti, questi diavoli, cornuti e custodi, dell’insurrezione e della petizione contro Satana, saranno tramutati da torturatori a torturati, da predatori a prede, da aguzzini a perseguitati, da sadici a vittime e da diavoli, cornuti e custodi, ad anime, perse e dannate, costretti, anche loro, a subire e a patire le pene dell’Inferno. Già, loro stessi, questi diavoli capi dell’insurrezione, sanno che andranno a finire nella baracca N. 11, che è già in allestimento, preparata e costruita per accogliere e racchiudere questi nuovi capi dell’insurrezione e della ribellione, per tutti coloro che osano contestare, protestare e ribellarsi contro Satana, il padrone e il re di tutto l’Inferno. Io e Dante, inoltre, vedemmo che i diavoli, che stavano costruendo e allestendo la nuova baracca N. 11, indossavano la livrea a strisce oblique fucsia – bianche (livrea n. 19). Io e Dante sentimmo dire anche che già in passato altri diavoli, dalla stessa livrea a strisce oblique fucsia – bianche (livrea N. 19), specializzati nella costruzione delle nuove baracche, nei secoli passati, avevano costruito e allestito tutte le altre baracche che, a mano a mano, erano servite ad ampliare il numero delle baracche per accogliere le anime, perse e dannate, che, ogni giorno, erano arrivavate nell’Inferno. Infine, io e Dante, vedemmo e constatammo che altre nuove squadre di diavoli, dalla livrea a strisce oblique fucsia – bianche, già si preparavano a costruire altre nuove baracche che serviranno ad accogliere tutte le anime, perse e dannate, dei prossimi giorni, dei prossimi decenni e dei prossimi secoli.

MODICA 19 MARZO 2022

PROF. BIAGIO CARRUBBA

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