
PARAGRAFO N. 12
Io, B. C., giudico questo componimento poetico una composizione poliedrica, originale, eclettica, multicolore, polisemantica e politematica, e auspico che questa composizione sul viaggio all’Inferno di Dante, diventi un pastiche, simmetrico e armonico, che espone, anche, chiaramente le mie tesi di fondo, ben precise, sulla religione e sulla teologia.
La mia prima tesi è questa. Dio non è mai esistito, non esiste e non esisterà mai. L’anima non è immortale, ma muore insieme al corpo umano. Non ci sarà mai la resurrezione dei corpi; non ci sarà mai il giudizio universale e nessuna anima non si ricongiungerà mai con il suo corpo terrestre.
La mia seconda tesi è questa. L’Universo è cominciato, secondo me, dal big – bang o da una particella primordiale che ha dato sviluppo ed espansione a tutto l’Universo, che è ancora in corso e in progress.
La mia terza tesi è questa. Io, B. C., sostengo e reputo che tutti i Vangeli sono una ricostruzione a posteriori dei quattro evangelisti i quali hanno inventato tutto sulla vita, sui miracoli e sulla morte di Gesù Cristo. Queste invenzioni sono soltanto elucubrazioni mentali e metafisiche che non hanno niente di scientifico e di razionale. Quindi queste meditazioni sono soltanto una pura fantasia spirituale piene di menzogne e di falsità, dei quattro evangelisti integrate dalle altre baggianate e meditazioni metafisiche bugiarde e vane, scritte nelle lettere di san Paolo.
La mia quarta tesi è questa. Inoltre, io, B. C., sostengo che tutta la produzione letteraria, religiosa e filosofica dei padri della Chiesa, di tutta la Filosofia Patristica e della Filosofia Scolastica, è soltanto una spazzatura filosofica e teologica, che non ha nessun valore scientifico, realistico, razionale e concreto. Per questo motivo, tutta questa produzione retorica, teologica e filosofica, si può buttare tranquillamente nel cassonetto della spazzatura, dal momento che essa è soltanto una elucubrazione culturale filosofica e una arzigogolata cultura teologica superflue, inutile e vani.
La mia quinta tesi è questa. Infine, io, B. Carrubba, sostengo che la Divina Commedia di Dante, altro non è che una fiction immaginativa e fantasiosa uscita ed elaborata dalla sua mente. Per questo motivo, la Divina Commedia non è dovuta alla scienza infusa, nel sonno e nel sogno, da Dio, attraverso l’intervento dello Spirito Santo, nella mente di Dante. Secondo me, invece, La Divina Commedia è una poderosa opera poetica, teologica e filosofica, originale e sui generis, creata dalla mente e dalla creatività di Dante. Insomma La Divina Commedia è, secondo me, il frutto della sua cultura medievale ed è, in sintesi, una rappresentazione fedele della società medievale e conforme alla filosofia e alla teologica di san Tommaso D’Aquino. Inoltre Dante segue, anche, tutto l’inutile e fantasioso misticismo di san Bernardo e di san Bonaventura da Bagnoregio.
La mia sesta tesi è questa. Io, B.C., dico agli uomini di oggi e a tutti i religiosi del mondo: “Basta con la mistica, con la teologia, basta con tutte le religioni, basta con tutte le teocrazie, perché, le religioni e le mistiche, essendo frutto della fantasia e della immaginazione dei quattro evangelisti, della filosofia patristica e della filosofia scolastica, sono inutili e dannose per chi le pratica e per chi, in nome di un Dio e per un Dio inaccessibile, invisibile, inesistente, introvabile, imperscrutabile, un flatus vocis, un perdente, un menzognero, impotente, inaffidabile e indifferente a tutta l’umanità, spende la loro vita in riti, culti e liturgie che non hanno nessun valore né pratico e né metafisico”. Io, B. C., reputo che tutti gli aderenti alle confessioni religiose di tutto il mondo, anziché perdere e sciupare la loro vita e anziché praticare un’esistenza mortificante, devono attuare e praticare una vita attiva laica, concreta, laica, sociale e filantropica verso tutti. Io, B.C, penso che, tutti i religiosi postcontemporanei di oggi dovrebbero dedicare la loro vita ad aiutare il prossimo suo vicino, che ha bisogno di loro. Infine io, B. C., penso che molti di questi religiosi potrebbero aiutare le vittime della pandemia che in questo momento affligge tutta l’umanità, anziché perdere tempo in funzioni religiose inutili e vane, e invito tutte le monache e le suore ad uscire dalle loro celle claustrofobiche, dalle loro chiese, dai conventi e dai monasteri, per andare a vivere una vita libera, laica e adeguata alla civiltà e alla cultura delle nostre società postcontemporanee e che siano afferenti allo zeitgeist del nostro tempo scientifico e razionale.

MODICA 22 MARZO 2022
PROF. BIAGIO CARRUBBA
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