Poesia di Biagio Carrubba
Nessun artista in nessun paese è libero.
Egli è una vivente contestazione.
Pound va in prigione come Siniavskij e Daniel,
e il Sig. Lennon ha scandalizzato tutti, credo anche i Russi.
(da Poeta delle ceneri di P.P.Pasolini).
È passato così tanto tempo
da quel due novembre 1975.
Non tutti ora ti conoscono.
Ma tutti sanno che eri una spina
nel fianco per tutti i politici italiani.
Eppure la tua mente fulgida
ha lavorato fino all’ultimo giorno
della tua imprevedibile vita.
Quel terribile giorno eri calmo.
Hai rilasciato l’ultima intervista
e poi, ancora una volta, come al solito,
hai gettato il tuo corpo nella lotta.
Non eri benevolo con nessuno e
tutti ti odiavano.
Hai scandalizzato anche da morto,
subito dopo con l’ultimo tuo film
(Salò o le 120 giornate di Sodoma).
È un film forte, surreale, dove
descrivi l’orrenda ideologia
del nazismo italiano. Nel finale del film
speravi in un’altra ideologia,
che ora non c’è più, con il pugno alzato.
Ora nessuno fa più questi film.
Tu cercavi solo una cosa:
la libertà, così come hai sempre vissuto:
libero, indipendente ed autonomo.
E anche nell’ultimo tuo articolo hai
elogiato la libertà scrivendo:
“Bisogna oggi essere progressisti in
un altro modo; inventare una nuova maniera
di essere liberi, soprattutto nel giudicare,
appunto, chi ha scelto la fine della pietà”.
Belle parole, ma sono state le tue ultime.
Chissà quali altre parole ancora
avresti scritto per far infuriare tutti gli altri.
La tua vita comunque non è stata inutile,
anzi ancora oggi è un sogno per chi ama
la tua poesia.
Hai insegnato molte cose ma soprattutto
hai dimostrato di vivere alla Pasolini:
di essere un vero e grande poeta.
Hai detto che il vero poeta è, e dovrebbe
essere, una contestazione vivente ed io ci credo.
Solo il grande poeta conformista è succube del potere.
Hai letto le opere di Antonio Gramsci
e gli hai dedicato un bellissimo poema.
Anche Gramsci ha sacrificato la sua vita
per la libertà. Ha vissuto buona parte della
sua vita in un desolato e triste carcere fascista.
E nella sua opera ha tenuto sempre fede
al marxismo-leninismo e alla libertà degli umili.
Invece la tua vita è stata, tutto sommato,
più regolare e più ordinata, anche se,
agitata e battuta da tante frustrazioni e da
tante gioie. Hai scritto tanto e bene;
hai girato tanti bei film
e poi sei morto, massacrato, tutto solo.
E dunque la tua vita e quella di Gramsci
hanno questo in comune: siete stati, entrambi
morti ammazzati per mano di ignoti fascisti.
Ma le opere letterarie e poetiche,
filosofiche e filmiche, tue e sue,
sono ancora qua ad illuminare e a guidare
la nostra strada e le nostre idee.
Il vostro insegnamento e il vostro esempio
sono sempre presenti nei nostri cuori e nella
nostra mente che non vi dimenticherà mai.
Oggi non ci sono più persone come voi,
la nostra epoca è rimasta al buio
e il comunismo è ormai morto.
Oh italiani, allineati e conformisti al Gran Mago,
svegliatevi dal vostro incubo e guardate
l’Italia con occhi nuovi e critici.
Tu un giorno sei andato a vedere
la tomba di Antonio Gramsci
e ti sei soffermato sulle sue ceneri.
Forse un giorno anche io, entusiasta,
verrò a visitare la tua tomba
e mi soffermerò sulle tue ceneri.
Modica, 14/ 09/ 2018 Prof. Biagio Carrubba.
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