La vita espressiva.

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(Pamphlet poetico).

L’amore non è che una piccola esigenza umana fuori di ogni realtà.
Pier Paolo Pasolini da “L’empirismo eretico” in Res Sunt Nomina.

(Da Empirismo eretico, pag. 261. Garzanti editore 1972).

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La libertà di un uomo consiste nell’esprimere sé stesso.
Chi reprime questa libertà è un dittatore e un liberticida.
Ogni uomo e ogni donna devono potere esprimere la loro vita
come meglio credono, secondo le loro idee, i loro desideri,
i propri progetti, le proprie scelte, le proprie capacità fisiche
nelle proprie condizioni esistenziali, culturali e politiche.
Un uomo può esprimere la propria vita lottando e sacrificandosi
per la propria libertà o per la libertà della propria patria come Garibaldi.
Un altro uomo esprime la sua vita teorizzando una teoria politico-economica
che dia l’ideale e gli obiettivi alla classe del proletariato come Karl Marx.
Un altro uomo può seguire le sue teorie e aggiungere le proprie idee
come Antonio Gramsci, imprigionato nel carcere di Turi per tanti anni.
Un altro uomo esprime la propria vita costruendo un nuovo tipo di
sistema operativo per computer che trasforma la società capitalistica
occidentale come ha fatto Bill Gates negli USA e in tutto il mondo.
Ma tanti uomini e tante donne esprimono la propria vita

in tantissimi campi della società: dal cinema allo sport;

dalla politica alla scuola; dalla scienza alla religione;

dalla moda alla cucina ecc., realizzando sé stessi

e trasformando la società postcontemporanea in cui vivono.
Il lavoro di tutti gli uomini permette la continua trasformazione della società
che, di giorno in giorno, diventa sempre più complessa, specialistica, scientifica.
Quindi l’attuale società postcontemporanea è diretta e guidata solo
da poche persone specializzate, preparate che guidano ogni
Stato, ogni politica e ogni aspetto delle società postcontemporanee.
Ma su tutti questi predominano e prevalgono gli scienziati
che guidano, implementano, irradiano e dirigono

continuamente il processo scientifico mondiale valido e proficuo
per tutte le società del mondo, innovando il loro modo di pensare.
Ma anche le persone più umili, normali, comuni, anonime
della maggioranza della popolazione esprimono la loro vita
nelle loro case, nei loro appartamenti, nelle strade,
nelle cucine, nei posti di lavoro e negli incarichi pubblici-statali.
Le donne esprimono la loro vita cucinando per i loro figli
ma anche dedicandosi al loro lavoro ed esprimendo
tutta la loro creatività artistica, culturale, sociale e mentale.
Ma molte altre esprimono la loro vita dedicandosi
ad accudire i malati, gli handicappati e tanti altri soggetti
che hanno bisogno dei sani e dei fortunati nella vita.

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C’è sempre un modo e una maniera per aiutare gli altri e confortarli.
Chi aiuta gli altri esprime la propria vita
al massimo grado della propria esistenza.
Come i grandi uomini, che esprimendo la loro vita,
cambiano la loro società e il mondo del lavoro,
progettano fatti eccezionali e realizzano politiche nazionali,
che hanno influenza in ogni parte del mondo,
rendendoli famosi, ricchi e felici, oppure

anche odiati, contestati e combattuti come D. Trump,
così anche gli uomini umili e comuni esprimono la loro vita,
aiutando gli altri meno fortunati e diventando anch’essi felici e volenterosi,

come M. T. di Calcutta o Biagio Conte di Palermo.
L’importante per ogni uomo è, così, potersi esprimere ed esprimere
la propria vita con passione, con volontà e con determinazione.

Infatti, io, B. Carrubba, affermo che la vita espressiva è

l’espressione massima della vita felice, adempiuta e compiuta.

Penso anche che l’espressività della vita dia senso e significato

alla vita naturale, sociale e culturale di ognuno di noi.

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Un uomo deve potersi esprimere anche alla fine della sua
vita, nel momento della morte.
Così come ogni uomo si esprime all’inizio della sua vita
appena nato con il vagito, con il gemito e con la voce,

alla fine muore con il suo ultimo rantolo e sospiro.
Una bellissima poesia che descrive l’espressione
della vita, in sintesi, è senza dubbio l’intensa poesia, 
“Curriculum” del comisano Gesualdo Bufalino.
Ma è anche interessante sapere quanto dice
Pier Paolo Pasolini sulla espressività della vita.
Il grande poeta e regista, nell’opera “Empirismo eretico”,
ha scritto che: “E’ dunque assolutamente necessario morire, perché,
finché siamo vivi, manchiamo di senso, e il linguaggio della
nostra vita è intraducibile…La morte compie un fulmineo
montaggio della nostra vita: ossia sceglie i suoi momenti
veramente significativi e li mette in successione…
Solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve ad esprimerci.
Il montaggio di un film opera dunque sul materiale del film
come quello che la morte opera sulla vita

(Da Empirismo eretico, pag. 245).
Pasolini conclude in maniera meravigliosa affermando:
O essere immortali e inespressi o esprimersi e morire” (Pag. 251).
Dunque Pasolini esclude Dio dalla vita pur essendo lui un
anima religiosa. Ora io, invece, pur non escludendo Dio,
ma neanche ammettendolo, se non come ipotesi mentale,
affermo che solo quando Dio ritornerà sulla terra
potrà dare significato ad ogni espressione dell’uomo;
ma fin quando Lui rimarrà soltanto un’idea egli non avrà
nessuna influenza sull’espressività della vita degli uomini.
Dunque io, a differenza di Pasolini, credo invece che non ci
sia bisogno della morte per dare senso ed espressività alla vita
come il montaggio dà senso e logica al film,
perché credo che la morte sia solo un termine accessorio,
accidentale, parziale e transitorio nel ciclo vitale della natura.
Secondo me la morte, tra un po’, sarà vinta e superata
o tramite la scienza, o tramite la tecnica o la medicina.
Oggi il montaggio non è più visto come la parte finale
e definitiva di un’opera letteraria o di un film,
ma ogni opera è “un’opera aperta”, cioè,

ogni lettore dà il proprio finale all’intera opera,

e può trasformare e dare la sua interpretazione
generale dell’intera opera letteraria o poetica.

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Ma ciò che più conta oggi, per me, è che ogni uomo possa
esprimere sé stesso e la propria vita secondo le proprie scelte
e i propri progetti, perché solo esprimendo sé stesso con le
sue azioni egli raggiunge la felicità e l’espressività.
Io credo che soltanto la vita espressiva possa dare senso

alla vita naturale, sociale e culturale degli uomini

e soprattutto dare valore, senso e significato all’Amore,

e non la morte, perché come scrive Pasolini nel poemetto
“Il pianto della scavatrice”: “solo l’amare, solo il conoscere
conta, non l’aver amato,/non l’avere conosciuto
“.
Da “Le ceneri di Gramsci”.
Ma ciò che più conta è che la vita espressiva è
la vera essenza di ogni uomo e che dunque ogni uomo ha
diritto e dovere di realizzarla, così come viene espresso
dalle magnifiche parole di Pasolini:

Alla vita intesa dunque come adempimento, come tendenza disperata, incerta e continuamente in cerca di supporti, pretesti e relazioni, verso una sua perfezione espressiva“.(Da Empirismo Eretico, Pag. 256).

Dunque ogni uomo, grande o piccolo, comune o famoso,
esprimendo la sua vita ottiene e arriva alla propria felicità,
piccola o grande che sia, perché la somma di ogni piccolo piacere
dà come totale una grande felicità e una grande espressività.
Tutte le volte che un uomo o una donna impediscono
ad altri esseri di esprimere la propria vita, gli usurpatori creano
una ingiustizia e una infelicità inumana, inaccettabile

e imperdonabile per chi la subisce e per chi la vive.

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In questo caso Dio diventa complice di tale usurpazione, mentre io
spero che Dio (se c’è) rimanga sempre garante di ogni atto misericordioso
e garantisca ad ogni uomo la propria espressività; perché
gli uomini per natura sono malvagi e da soli tendono a prevaricare i deboli
che non riescono a difendersi per vari motivi per cui nella lotta tra forti
e deboli, inevitabilmente, prevalgono i più forti come è espresso nella
magnifica opera pittorica di Pablo Picasso “Guernica”.
Anche Dio per essere sé stesso deve esprimere la propria
espressività e quindi manifestarsi, in carne e ossa, a noi.
Ma la vita espressiva si esprime soprattutto nell’Amore
che riempie la vita in buona parte; infatti la vita
senza amore è vuota, noiosa, isolata, arida mentre
quando c’è l’amore la vita diventa gioiosa, relazionata,
piena di sentimenti e in molti casi fa conquistare

e raggiungere la felicità anche se certe volte scompiglia

o distrugge famiglie già formate
come si vede nel bel film “Innamorarsi”
con Meryl Streep e Robert De Niro di Ulu Grosbard del 1984,
che è un bell’esempio d’amore che riempie e sveglia la vita.
Inoltre, l’Amore, al di là delle capacità e della posizione
di ogni uomo e donna, implementa la vita espressiva.

Questo pamphlet poetico, oltre a soddisfare il mio piacere
poetico ed estetico, è anche un omaggio al grande poeta

e regista Pier Paolo Pasolini.

Modica 10 giugno 2018                            Prof. Biagio Carrubba

Modica 29 aprile 2023

Modica, 02 maggio 2023

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