LA POESIA POSTCONTEMPORANEA (2018) N. 4
UNA POESIA SULL’AMORE
POSTCONTEMPORANEO
DI BIAGIO CARRUBBA.
TITOLO
L’AMORE AL TEMPO, DELLE SOCIETA’
POSTCONTEMPORANEE
1
Testo della poesia lunga e prolissa.
L’amore di oggi, al tempo
delle società postcontemporanee
è diventato decisamente più
sterile, arido e infecondo, così
come il clima della terra
è divenuto col tempo, sempre più
caldo, surriscaldato, tropico e secco.
I giovani di oggi, postcontemporanei
subiscono sempre di più
l’amore postcontemporaneo,
un amore conflittuale e problematico;
privi come sono di un futuro lavorativo,
impossibilitati a costruirsi una casa e
a formarsi una nuova famiglia.
Anche i loro sentimenti sono spenti
non riescono ad emozionarsi e
ad innamorarsi di un Amore lungo.
Si accendono solo per una esplosione
d’impulsi e di istinti sessuali incontrollabili.
Non conoscono l’Amore, quello classico,
quello duraturo, casto e fedele.
Qualcosa di sinistro e di maleficod
è successo due settimane fa in Italia
andata nelle mani della destra estremista
di M. Salvini e di L. Di Maio.
Qualcosa di brutto e di disastroso
succederà nei prossimi anni in Italia,
andata via dalle mani gentili
di M. Renzi e di Paolo Gentiloni.
Il maligno si è impadronito
dell’Italia. È la maledizione
del fantasma di Mussolini,
che si autorigenera e si rincarna
ogni 50 anni in altri politici.
Le condizioni dei giovani, già precarie
e complicate, si aggraveranno ancor di più.
L’Amore diventerà sempre di più
un affare per pochi fortunati e privilegiati.
L’Amore non sarà più il Bene comune
di tutti i giovani e delle famiglie italiane.
L’Odio subentrerà al suo posto e diverrà
il sentimento comune, diffuso e pubblico
fra tutti gli strati sociali italiani.
La gioventù di oggi arranca e annaspa
verso traguardi mai raggiungibili,
sogna l’Amore ma non lo realizzerà mai.
Solo pochi intelligenti riusciranno a studiare
e a integrarsi nel mondo informatico
nel mondo dei new media e dei global,
nel mondo della scienza e della tecnica.
I giovani di oggi non riescono a
scegliere tra l’infelicità del presente e
la dura realtà lavorativa che li aspetta,
tra l’odiata disoccupazione e il sogno
di un futuro sereno, roseo e creativo.
I matrimoni diminuiscono, i figli pure,
le scuole scompaiono, le università pure.
I giovani del tempo,
delle società postcontemporanee
non sanno sciogliere i loro problemi,
i loro dilemmi e le loro nevrosi.
Amen
Smentitemi se tutto questo non è vero
o non sarà vero nei prossimi decenni!!!
2
Io, Biagio Carrubba, voglio dare alcuni chiarimenti ed informazioni su questa mia poesia sull’Amore postcontemporaneo. Voglio esplicare ed esplicitare le caratteristiche salienti ed innovative della poesia e sulla mia poetica postcontemporanea, già descritta, sviluppata e teorizzata nel mio libro LA POESIA POSTCONTEMPORANEA 2017.
1. La prima caratteristica fondamentale della poesia postcontemporanea è quella di riportare almeno un fatto o un evento molto importante accaduto in Italia o nel mondo negli ultimi mesi. In questo caso io, Biagio Carrubba, ho scelto di riportare l’esito delle elezioni politiche nazionali che si sono svolte il 4 marzo 2018, con la schiacciante vittoria della destra di Matteo Salvini e di Luigi Di Maio e con la prevedibile sconfitta del PD di Matteo Renzi.
2. La seconda caratteristica principale di questa poesia è quella di descrivere un fenomeno sociale delle attuali società postcontemporanee. In questo caso io, Biagio Carrubba, ho scelto di trattare e sviluppare il fenomeno dell’Amore postcontemporaneo dei giovani di oggi, così come lo sentono e lo vivono.
3. La terza caratteristica saliente della poesia è quella di aver adoperato una lexis, chiara e distinta, un linguaggio comune ma adeguato al tema; di aver voluto comunicare un messaggio neutro e imparziale sull’argomento ed infine ho voluto illustrare e manifestare una bellezza poetica semplice, centrata sulla corrispondenza e sulla simmetria delle strofe e delle varie parti della poesia.
4. La quarta caratteristica innovativa è, secondo me, quella di aver scritto una poesia, lunga e prolissa, ma che si può leggere sia in senso orizzontale che in senso verticale. Per lettura di senso orizzontale, io, Biagio Carrubba, intendo dire una poesia di cui ogni strofa si può leggere come se fosse indipendente ed autonoma da tutte le altre strofe. Infatti la poesia si può dividere in tante strofe, ognuna chiusa e definita in sé stessa, e distaccata dalle altre. Insomma ogni strofa può essere letta per sé stessa in modo autonomo e quindi può essere intesa nella sua completezza e nella sua autonomia. Per lettura in senso verticale, intendo una poesia che si può leggere, tradizionalmente, dalla prima all’ultima strofa, dato che la poesia segue e sviluppa un discorso logico e un ragionamento che è distribuito e sviluppato in tutte le strofe dalla prima all’ultima. In questo senso l’intera poesia può essere letta in modo continuato, dall’alto verso il basso, e così il lettore può avere una visione e una comprensione integra e integrale di tutto il componimento poetico.
5. La quinta caratteristica importante è quella, secondo me, che fa riferimento all’attuale situazione politica italiana. In questo senso la poesia riprende e continua la precedente poesia, scritta da me prima delle elezioni del 4 marzo 2018. I risultati sono stati favorevoli della destra e ciò mi dispiace, ma io sono un uomo di parte e ho votato per la sinistra come faccio da sempre. Spero che il PD, sconfitto e umiliato, mantenga la promessa di starsene all’opposizione senza aiutare in nessun modo la formazione del nuovo governo di destra, se mai la destra di Berlusconi, di Salvini e della Meloni riuscirà a mettersi d’accordo con la destra di Luigi Di Maio.
3
In questi ultimi giorni ho letto due bruttissimi libri di poesie: Entro a volte nel tuo sonno di Sergio Perroni e il libro CAIRN di Enrico Testa. Sono due brutti libri di poesie perché hanno una forma bizzarra e bislacca, una punteggiatura pessima e strampalata, non contengono nessun messaggio positivo né propositivo, non manifestano nessuna bellezza estetica e presentano una forma irregolare e comune. Inoltre, questi due libri di poesie, secondo me, non appartengono né alla poesia classica moderna, né alla poesia postmoderna, né tantomeno alla poesia postcontemporanea. Infine, io, Biagio Carrubba, giudico questi due libri di poesie brutti, inconcludenti e sconclusionati perché sono, soltanto, parole, frasi e strofe buttate al vento e disperse nell’aria. Sono poesie che non fanno riferimento né al passato, né al futuro, né al nostro presente, carico di futuro e proiettato in avanti, com’è la nostra età postcontemporanea, da me già descritta e rappresentata nel mio libro sulla poetica postcontemporanea. Quindi sono poesie fondate e costruite sulla mancanza di tempo. Sono poesie prive di tempo, incentrate soprattutto su elucubrazioni mentali e personali e su arzigogoli inutili e fastidiosi elaborati e immaginati dai due poeti in questione. Poi non capisco come un professore universitario scriva le stesse poesie con la stessa forma da più di 20 anni, senza mai avere avuto una evoluzione stilistica nel suo poetare. Da noi in Sicilia si dice “nu mastru e na furma” proverbio che vuol significare che l’artigiano conosce una sola forma e usa sempre quella. Legga la mia poetica sulla poesia postcontemporanea e così potrà conoscere e apprendere un aggiornamento, teorico pratico, repentino, adeguato e corrispondente all’attuale età postcontemporanea ed evoluto sulle società postcontemporanee.
Modica, 20/ 03/ 2018 Prof. Biagio Carrubba
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