LA POESIA POSTCONTEMPORANEA (2018) N. 1 “FRANCO MARCOALDI CHI E’ COSTUI?”

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LA POESIA POSTCONTEMPORANEA (2018) N. 1

FRANCO MARCOALDI

CHI E’ COSTUI?

Chiedere, oggi, agli italiani chi è Franco Marcoaldi, quasi nessuno di loro saprebbe rispondere, ad eccezione di quei 1000 italiani, o poco più, di appassionati di poesia che lo conoscono avendo letto, nell’ultimo decennio, i suoi libri di poesie, e ad eccezione di 10.000 italiani, all’incirca, che conoscono anche la poesia italiana contemporanea e postcontemporanea. Come Manzoni si chiese “CARNEADE, chi è costui?”, così, io, Biagio Carrubba, mi chiedo: “Franco Marcoaldi, chi è costui?”. La mia risposta è questa. È uno dei pochi poeti italiani che, ancora oggi, scrive poesie di alto livello poetico ed espressivo, assieme ad altri 100, o poco più, poeti italiani, ancora meno famosi di lui, ma che quasi nessuno degli italiani li conosce perché non legge e non segue l’evoluzione della poesia italiana contemporanea e postcontemporanea. Eppure 40 anni fa i grandi poeti, come G. Ungaretti, S. Quasimodo ed E. Montale, erano conosciuti e stimati anche dai giovani studenti delle scuole medie superiori. Invece oggi i giovani studenti delle nostre scuole medie superiori professionali non sanno nemmeno chi sono, e, tanto meno, conoscono i poeti contemporanei e postcontemporanei. Anzi io, Biagio Carrubba, auspico che la mia poetica sulla poesia postcontemporanea attiri a sé molti giovani alla lettura dei poeti italiani contemporanei e postcontemporanei. La colpa, naturalmente, è degli italiani che non leggono quasi niente ma è anche colpa della TV nazionale e delle TTVV private che non propongono né intervistano nessun poeta italiano contemporaneo né lo invitano nei loro talk show o nelle loro strisce televisive dedicate alla letteratura o all’arte o alla cultura. In Italia, oggi, non c’è nessuna striscia culturale dedicata alla poesia!!! Anche nella mia provincia non c’è nessuna TV locale che dedichi una striscia televisiva alla poesia. Di tanto in tanto viene nominato un poeta locale che vince qualche premio di poesia o viene intervistato qualche poeta locale che ha scritto un libro di poesie sul territorio ragusano. Poetica e poesie opposte alla mia poetica postcontemporanea. Poi, in Italia, c’è soltanto il buio sulla poesia e sull’informazione poetica nazionale e internazionale. Io, B.C., personalmente ho cercato di dare una buona spinta alla poesia italiana e l’ho fatto con il mio nuovo ed ultimo libro: “La poesia postcontemporanea 2017”. Ma questo libro, nuovo ed innovativo, non basta ad accendere in Italia e negli italiani la conoscenza e la passione per la poesia contemporanea e postcontemporanea. Io, Biagio Carrubba, auspico, inoltre, che la poesia postcontemporanea diventi, anche, una pratica e una lettura creativa, euristica ed artistica che si possa contrapporre alla invasione della tecnologia, dell’informatica e di internet che, ormai, è diventata l’attività e la pratica più pervasiva fra tutte le scienze postcontemporanee e seguita da milioni di giovani a discapito della loro fantasia e della loro creatività ed eristica.

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In sintesi, la mia poetica sulla poesia postcontemporanea afferma.

  1. La poesia postcontemporanea deve rappresentare, esplicare, interpretare e spiegare le esigenze, i problemi, le ansie, le speranze e le gioie delle società postcontemporanee, ma deve, anche, esprimere ed esporre i desideri, gli obiettivi e le frustrazioni degli uomini postcontemporanei.
  2. La poesia postcontemporanea deve mettere in primo piano l’Amore, come forza unitaria, trainante e convergente fra tutti gli uomini di buona volontà e fra tutte le nazioni del mondo.
  3. La poesia postcontemporanea deve esaltare le grandi scoperte scientifiche delle scienze postcontemporanee e deve elogiare i grandi risultati sportivi degli atleti di tutto il mondo e deve sapere difendere l’ambiente e la salute degli uomini di questo mondo.
  4. La poesia postcontemporanea deve essere una poesia globalizzata cioè una poesia che parli, in versi, di tutti i casi del mondo e rappresentarli come se fossero i casi della porta accanto, dato che oggi viviamo, ormai, in un villaggio globalizzato e conosciamo, in tempo reale, tutto ciò che succede nel mondo. Per questo motivo ogni poesia postcontemporanea deve contenere, almeno, una informazione su un evento recente ed importante fatto conoscere dalle TTVV nazionali e private e dai social network. In una parola la poesia postcontemporanea deve rappresentare, interpretare, illustrare ed esplicare lo Zeitgeist della nostra età postcontemporanea.
  5. La poesia postcontemporanea deve, anche, esporre i grandi problemi mondiali come l’inquinamento, il surriscaldamento della terra e deve anche suggerire e proporre e sollecitare soluzioni naturali ed ambientali per mantenere e risolvere i gravi problemi della salute e del clima del pianeta.
  6. La poesia postcontemporanea deve esprimere e manifestare, anche, tutti i sentimenti della gente comune che vive i dolori e le frustrazioni di ogni giorno, ma deve, anche, esplicitare e di esaltare le gioie, i desideri e la felicità degli uomini comuni quando riescono a raggiungere i propri obiettivi e ad esaudire i propri sogni e desideri.
  7. La poesia postcontemporanea, per esporre tutto questo, deve usare un linguaggio poetico medio-alto, chiaro e semplice, deve adoperare una sintassi paratattica e articolata, deve costruirsi e presentarsi con uno stile brillante e umoristico, e deve anche elaborare una bellezza, poetica ed estetica, che faccia presa sulla coscienza dei lettori e, infine, deve sapere rispettare, concretamente, il “patto poetico” fra poeta e lettore. Patto poetico che abbia un reciproco vantaggio sia per il poeta che per il lettore. Il poeta ha la gioia e la possibilità di esprimere il proprio giudizio e la propria Weltanschauung attraverso il messaggio delle sue poesie. Il lettore, invece, ha la gioia e la possibilità di ricevere e godersi sensazioni estetiche molto belle e provare anche, nel suo animo, un leggiadro sentimento estatico.
  1. La poesia postcontemporanea deve esaltare, anche, i valori positivi dell’amore, della pace, della solidarietà fra tutti gli italiani e fra tutte le nazioni del mondo. In particolare, in Italia, deve sostenere i valori della democrazia, della uguaglianza, delle libertà civili, politiche e sociali, e deve difendere tutti i diritti istituzionali che favoriscono una vera e reale democrazia fra tutti i cittadini italiani. Deve difendere, anche e soprattutto, la diversità e la originalità di ogni uomo italiano che lavora per il benessere di tutta la patria.
  2. La poesia postcontemporanea deve comunicare ai lettori, inoltre, un messaggio di speranza e di fiducia nel futuro; deve portare una informazione lieta e soave e deve essere anche una parola di conforto e di sollievo per tutti i lettori che vivono la solitudine e soffrono la disperazione esistenziale; deve, anche, rinfrancare, rafforzare, fortificare gli animi deboli e sfiduciati dei disoccupati, dei depressi e degli sfortunati e trasmettergli anche un messaggio poetico positivo e propositivo per indurli ad agire bene e comportarsi meglio.
  3. Infine, io, Biagio Carrubba, per concludere questo mio primo articolo culturale sulla poesia postcontemporanea propongo e presento una mia composizione poetica e politica dato che siamo in piena campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento nazionale e della formazione del nuovo Governo che uscirà vittorioso nelle prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018.

 

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Premessa

Io, Biagio Carrubba, in questa tornata elettorale del 2018, dovrei e vorrei votare il mio vecchio partito che ho votato per più di 40 anni e cioè il Partito Liberi e uguali che ha preso il posto e la funzione del vecchio caro PC; ma, questa volta, proprio non ci riesco a votarlo, perché reputo che tale voto sia un voto inutile, dato che la sua consistenza è molto bassa e quindi non sarebbe utile a fermare la furia iconoclasta del populismo delle destre italiane. Infatti reputo che il partito Liberi e uguali, dopo le elezioni del 4 marzo 2018, sarà e rimarrà un partito debole e, quindi, incapace di contrastare, opporsi e contestare la forza travolgente dei partiti di destra e il loro populismo. Dovrei votare il partito di Liberi e uguali perché mi fa simpatia Pietro Grasso ed altri esponenti politici di questo partito che sono confluiti in questo partito per seguire il loro ideale di sinistra e la loro convinzione di portare la sinistra, come forza di opposizione, alla destra. Un altro motivo, molto grave ed evidente, per cui non posso votare il partito Liberi e uguali, è dovuto al fatto che ormai i partiti di sinistra sono considerati obsoleti e di ideologie filosofiche superate dalla storia, per cui anche il partito di Liberi e uguali è considerato un partito vecchio e non al passo dei tempi nuovi che viaggiano a velocità supersonica, come è successo in Francia con la vittoria schiacciante di Macron e del suo partito. Credo, infatti, che i politici del partito Liberi e uguali vorrebbero fermare le lancette dell’orologio e riportare il tempo indietro; ma ciò non è più possibile e, quindi, io non posso che votare il PD di Renzi che cerca, in tutti i modi, di adeguarsi ai nostri tempi postcontemporanei e dare nuove riforme alla nostra preziosa e cara Italia. Sappiamo che la destra è formata da Forza Italia di Berlusconi, dalla Lega di Salvini, da Fratelli d’Italia della Meloni e poi, in ultimo, c’è il movimento qualunquista dei Cinque stelle. Sappiamo, anche, che dietro Berlusconi, l’impresentabile per eccellenza, si cela il suo berlusconismo, trito e ritrito, fatto di promesse e di opportunismo personale; sappiamo che dietro Salvini, il giovane avido, si cela tutta la sua arroganza della destra europea; sappiamo che dietro la Meloni, senza arte né parte, c’è l’olio di ricino e il manganello del vecchio fascismo; e sappiamo, anche, che dietro Di Maio, il giovane prodigo, c’è l’incompetenza e l’improvvisazione della loro ideologia qualunquista e della loro inesperienza politica, superficiale e sommaria, e governativa.

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Una vittoria di queste forze politiche di destra riporterebbe l’Italia indietro di 10 anni o una vittoria del movimento dei Cinque stelle porterebbe l’Italia in un baratro assoluto e in un default economico. Per evitare tutto ciò, io, Biagio Carrubba, allora non posso che votare l’unico partito politico che ha una sua posizione, tradizione e consistenza che può fermare l’avanzata travolgente dei partiti di destra e del qualunquismo dei Grillini. Eppure questi quattro partiti politici, molto probabilmente, avranno la maggioranza politica dagli italiani i quali voteranno questi quattro partiti soltanto per ripicca e per ritorsione al Renzismo del PD che ha governato l’Italia negli ultimi cinque anni di legislatura (2013 – 2018). Eppure, io, Biagio Carrubba, reputo che molte leggi e strategie economiche attuate e portate avanti, prima da Renzi e poi da Gentiloni, hanno sortito esiti positivi: come il Jobs Act, il reddito di inclusione, il rinnovo dei contratti di lavoro del pubblico impiego, della scuola e degli ospedalieri che sarà concluso e firmato entro febbraio 2018, il bonus della cultura dato ai giovani di 18 anni, il bonus della cultura dato ai professori per il loro aggiornamento personale e professionale, la diminuzione della disoccupazione giovanile, la diminuzione delle tasse dal 43 per cento al 41 per cento, la legge sul fine vita, la legge sulle Unioni Civili e tante altre leggi che, in fin dei conti, si sono mostrate positive  e propositive per far riprendere lo sviluppo economico dell’Italia, la ripresa dell’industria italiana, e dare una maggiore credibilità all’Italia, a livello internazionale, come si è visto nei vari summit che si sono svolti sia in Sicilia che in Italia. Purtroppo il governo Renzi ha, anche, promulgato la brutta legge sui Dirigenti scolastici che li ha trasformati da Presidi a padre padroni delle loro singole scuole. Io, Biagio Carrubba, in prima persona, posso testimoniare che ciò è avvenuto davvero in moltissime scuole superiori italiane; in alcuni casi i Presidi fanno, addirittura, favoritismi e distinguono tra professori figli e professori figliastri. Alcuni di costoro sono perseguitati dal preside che è diventato un mobber nei confronti di alcuni professori riducendoli a vittime sacrificali e predestinati dal loro abuso di potere e dal loro mobbing. Io, Biagio Carrubba, penso, invece, che la concentrazione del potere nelle mani soltanto del preside sia sbagliata e deleteria; secondo me, ci vuole una maggiore democrazia e un maggior controllo nei confronti del preside e dei loro operati, dato che non riescono ad imporre la normalità della buona educazione scolastica, ma, soprattutto, non riescono a prevenire, a sedare, a bloccare e riportare la quiete sui frequenti e continui fenomeni di bullismo che avvengono dentro e fuori le classi scolastiche.

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Io, Biagio Carrubba, 5 anni fa, quando Renzi andò al Governo, ho scritto e ho pensato molto male di Renzi, perché stipulò subito il patto del Nazareno con il famigerato Berlusconi. Giudicai questo patto: immorale, sconcertante, traditore nei confronti dell’elettorato di sinistra che aveva dato il voto a Renzi e al PD. Se Renzi, anche quest’anno, dovesse fare un altro patto con Berlusconi allora Renzi si renderebbe un doppio traditore e io, Biagio Carrubba, non voterò mai più né lui né il PD. Oggi, invece, in condizioni politiche e sociali diverse rispetto a 5 anni fa, mi sono ricreduto sull’efficacia del Governo di Renzi che, in fin dei conti, ha portato l’Italia in uno stato positivo e di ripresa, come dimostrano gli ultimi risultati economici e sociali dei Governi Renzi – Gentiloni. Per tutti questi motivi, io, Biagio Carrubba, voterò PD perché penso che questo partito, nonostante tutti gli errori che ha commesso in questi 5 anni di legislatura, rimane l’unico partito che può fermare l’avanzata delle destre italiane che sicuramente porterebbero l’Italia ad una regressione, sociale, civile ed economica, e quindi totale. Mi sento, quindi, quasi un traditore del vecchio PC o del partito di Grasso, Liberi e uguali, ma riflettendo bene non mi sento un traditore, vero e proprio, del vecchio PC, perché reputo che sia più importante difendere l’Italia dalla nuova destra, sempre più populista e ballista, che in questi mesi ha promesso mari e monti a tutti gli italiani. Ma, come è evidente, queste promesse sono pure illusioni elargite dai politici di destra per ingannare e fregare molti italiani che li voteranno a man bassa. Dunque, io, Biagio Carrubba, penso che in Italia, oggi come oggi, sia più importante arginare la probabile vittoria della destra, rafforzando e scegliendo il PD alle prossime elezioni del 4 marzo 2018. Ubi maior minor cessat, anche per questa massima latina voterò PD e non il partito di Liberi e uguali. Infatti reputo che la difesa della democrazia italiana, delle riforme del PD già attuate e quelle ancora da fare nella prossima legislatura, ed infine, la difesa del buon governo, siano buoni motivi per confermare il PD di Renzi come primo partito d’Italia e la riconferma di Gentiloni come presidente del Consiglio del nuovo governo.

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Ecco il testo della mia nuova ed ultimissima poesia politica postcontemporanea.

Nuovo e vecchio.
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Anno nuovo poesie nuove.
Anno nuovo nuovi desideri.
Più voglia di vivere.
Più attaccato alla vita.
Più paura della morte.
Più voglia di sesso.
Più desiderio di amore.
Più aumento di speranza
per un futuro migliore.

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Lo dico, oggi, avanti avanti,
prima del 4 marzo 2018.
Se vincono Berlusconi,
Di Maio, Salvini o la Meloni,
io, B.C., dichiaro fin da ora
che mi vergogno di essere
un italiano e un europeo.
Il primo, ormai, da tanti anni
è il primo dei corruttori,
il populista e l’impresentabile
per antonomasia.
Il secondo è un incompetente
ed ignorante. Il terzo è
un estremista leghista.
La quarta è una povera e
infatuata politicante.

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Non voterei nemmeno il PD,
ma siccome non c’è niente
di nuovo in Italia, come fu
E. Macron in Francia,
mi turo il naso,
mi tappo gli orecchi,
e, ancora una volta,
voto per il PD, perché,
mi risulta, ancora una volta,
il partito più saggio,
più responsabile e
più riformista
rispetto a tutti gli altri,
partiti di destra, sovranisti,
ex fascisti e postfascisti,
populisti, ballisti,
falsi e bugiardi.

Finale

Io, Biagio Carrubba, quindi, non posso che dare il voto al PD che, in qualche modo, rappresenta, secondo me, l’unico partito di centro sinistra che è ancora capace di realizzare una politica, realistica e responsabile, capace di fare riforme che accontentino tutte le classi sociali italiane, spargendo un po’ di soldi a tutti i ceti sociali e civili italiani.  E, infine, voto PD perché il partito è, molto bene, inserito nell’Unione Europea e segue la politica europeista e ciò concorda, perfettamente,  con il mio europeismo.

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Modica 13/ 02/ 2018                                                                                                                     Prof. Biagio Carrubba

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