PARAGRAFO N. 56
Dopo avere visto, dalla strada e in lontananza,
molti cumuli e molte baracche, sparse e sparpa-
gliate sul lago ghiacciato di Cocito, io e Dante,
arrivammo, finalmente, in fondo al lago ghiaccia-
to di Cocito, dove vedemmo l’enorme figura e sta-
tura di Lucifero, con le sue tre facce e con le sue
ali di pipistrello, con le quali sventolava l’aria su
tutta la pianura ghiacciata del lago di Cocito e su
di noi. All’improvviso, io e Dante, vedemmo il ma-
lefico, sinistro e tristo fuhrer Adolf Hitler, condan-
nato e dannato perché aveva voluto e scatenato
la seconda guerra mondiale, che veniva masticato
e mangiato, continuamente e voracemente, da
Lucifero, che lo sollevava da terra e lo portava
dentro la bocca; poi lo masticava e ricominciava
a mangiarlo. Così senza fine. A lato di Hitler, c’e-
rano gli altri capi generali della Gestapo e del par-
tito nazional nazista, dilaniati, rosi e maciullati da
altri demoni indiavolati, dalle livree a strisce oriz-
zontali che seguono l’ordine dei colori dell’arcobale-
no (livrea n. 20), situati a destra e a sinistra di Luci-
fero.Questi diavoli, aiutanti diretti di Satana, lo aiu-
tavano a mangiare, a sbranare e a vomitare tutti gli
altri generali tedeschi, di tutti gli altri comandanti e
ufficiali dell’esercito nazista e di tutti gli altri capi e
funzionari nazisti. Inoltre, Lucifero maciullava e stri-
tolava e vomitava tutti i comandanti e gli ufficiali
dell’esercito fascista e di tutti i soldati dell’esercito
repubblichino di Salò. I gerarchi nazisti portavano,
una fascia di colore rosso dove c’era stampata una
svastica, stretta e legata al braccio e cucita sulla ma-
nica della divisa. Allora, io B. C., sentii declamare
“Papè satàn, papè satàn aleppe!” (Inferno, canto
VII, verso I). Era Pluto, che cominciò a gridare con
la sua voce chioccia e stridula, per richiamare l’at-
tenzione del suo capo Lucifero e per avvertirlo che
noi eravamo lì e stavamo a guardarlo. Lucifero in
persona, nel vederci all’improvviso, rimase incre-
dulo e attonito, chiudendo e sgranando gli occhi
gelidi e sporgenti verso di noi, che rimanemmo
atterrirti per quella enorme figura sinistra, triste
e maligna di Lucifero.
Subito dopo Satana ci guardò, con occhi freddi e fulminanti, perché la nostra presenza era per lui insolita e inusuale, così, smise di maciullare Hitler e cominciò a parlarci. Io B. C., penso e suppongo che la nostra vista gli destò una fervida volontà di conoscere il motivo della nostra richiesta, cioè quella di scendere giù a visitare l’Inferno. Quindi Satana si accorse che io ero ancora vivo, in carne e ossa, poi riconobbe l’anima e la figura di Dante che era già disceso, la prima volta, con Virgilio e riconoscendolo se ne compiacque. Satana mi chiese: <<Tu chi sei? E perché sei voluto scendere quaggiù nell’Inferno insieme all’anima di Dante?>>. Io mi feci coraggio e risposi a Satana: <<Ho voluto discendere quaggiù nell’Inferno per 5 motivi. Il primo motivo è quello di voler vedere chi sono le anime dei politici italiani, perse e dannate, arrivate quaggiù negli ultimi due secoli. Il secondo motivo è quello di voler conoscere l’ambiente dell’Inferno, così come è immaginato da noi sulla Terra. Il terzo motivo è quello di voler sapere se l’Inferno esiste veramente o è frutto soltanto della nostra fantasia e della nostra immaginazione. Il quarto motivo è quello di voler sapere come sono distribuite le pene e le sofferenze dell’Inferno. Il quinto motivo è quello di voler vedere di presenza la corporatura, la statura e la faccia di Satana in persona>>. Quando io finii di parlare, prese la parola Dante e disse a Satana: <<Anch’io Dante volevo conoscere le ultime anime, perse e dannante, arrivate in questi ultimi secoli. Poi, io, Dante, volevo vedere e conoscere se l’Inferno aveva disegnato e costruito una nuova struttura architettonica o se era rimasto immutato a 700 anni fa. Ora noi ci siamo accorti che, effettivamente, l’Inferno presenta una nuova struttura architettonica, più funzionale. Inoltre ci siamo accorti che la via per discendere nel lago ghiacciato del Cocito, ha un percorso più veloce e più ampio, fino al restringimento della calle che immette nel lago Cocito. Ma la meraviglia maggiore è costituita, secondo noi, dalla presenza dei maxi schermi, fissati nell’inferriata che circonda il lago ghiacciato di Cocito e nella baracca n. 10. Io e il mio amico Biagio ci siamo accorti che questi maxischermi informano, in tempo reale, te e tutti i diavoli, su ciò che succede sulla Terra e quindi tu e i tuoi diavoli potete conoscere già in anticipo chi saranno le prossime anime, perse e dannate, in arrivo nell’Inferno.>>. Quando Dante tacque, all’improvviso Satana cominciò a parlare, con un tono di voce fievole e con parole di suono fioco e debole, e disse: <<Cari amici, vivi e morti, anch’io sono stufo e nauseato di fare sempre il cattivo per forza e di rappresentare il male assoluto. Certo ho sbagliato quando mi sono ribellato a Dio; ma ora sono passati tanti secoli e in questo tempo mi sono pentito della mia tracotanza. Poi ho saputo che in questi secoli la scienza ha stabilito, una volta per tutte, che non esiste né l’Inferno, né il Purgatorio, né il Paradiso. Poi la scienza ha, anche, dimostrato che gli uomini discendono dalle scimmie e non sono stati creati da Dio, per cui io non centro completamente niente con la genesi descritta e immaginata dalla Bibbia. Per questo motivo vorrei essere anch’io perdonato dagli uomini, prima che essi finiscano sotto qualche cataclisma ambientale, e così io non potrò avere il loro perdono, il che mi costringerebbe a rimanere qui nell’Inferno per sempre. Ora io non voglio più rimanere nell’Inferno e non voglio più far paura all’umanità, per cui vi prego, cari amici, che quando tornate lassù nel mondo, di far sapere a tutta l’umanità che io vorrei tornare a essere buono e umile, così com’ero prima che io mostrassi il mio atto di superbia e di ribellione a Dio. La mia speranza consiste nel ristabilimento della Apocatastasi, così come è stata formulata sia nella Bibbia e sia dai filosofi greci. Infatti c’è un versetto della Bibbia che preannuncia l’apocatastasi per tutti, anche per me. Anche il filosofo di lingua greca Origine di Alessandria annuncia che la bontà di Dio richiamerà tutte le creature ad una unica fine>>.
MODICA 29 MARZO 2022
PROF. BIAGIO CARRUBBA
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