PARAGRAFO N. 9
Poi, io B. C., abbassai gli occhi e guardai che c’era una grande cancellata semicircolare che formava un ampio androne, il quale fungeva e faceva da sala d’aspetto, dove sostavano le anime, perse e dannate, che dovevano entrare dentro il lago ghiacciato di Cocito per essere portati nelle loro baracche di pena; prima attraverso il cancello; poi trasferiti nel cumulo adiacente alla baracca e infine, l’ultimo diavolo portava le anime, perse e dannate, dentro la baracca di destinazione dove cominciava la sofferenza e il patimento vero e proprio, con l’applicazione della legge del contrappasso di Dante. Io e Dante, allora, saltammo giù dall’ultimo gradone della costa di rocce ed entrammo, così, nella sala d’aspetto dell’androne, dove, immediatamente, fummo fermati e bloccati da alcuni demoni dell’androne dalla livrea rossa – nera (livrea n. 7). Quindi, io e Dante, entrammo in questo androne e aspettammo il nostro turno. Fummo accolti e fermati da un gruppo di diavoli, dalla livrea rossa – nera (livrea n. 7), che impugnavano sia forconi e tridenti, sia roncigli e uncini, pronti per acchiappare e uncinare le anime, perse e dannate, che volessero tentare la fuga, rivarcando a ritroso la grande porta dell’inferriata. Alcuni di questi diavoli, cornuti e custodi dell’androne, ci chiesero, con tono intimidatorio e violento, chi eravamo. Il gruppo dei diavoli, che stazionava nell’androne per sorvegliare e controllare chi entrava, era abbastanza numeroso, tanto che, in certi momenti, si creavano degli assembramenti di confusione. Io, B. C., chiesi, con un tono scherzoso e divertito, tanto per dire qualcosa, a un diavolo cornuto, che mostrava la volontà di ascoltarmi più degli altri: <<Forse avete paura di qualche intruso?>>. Il demonio mi rispose: <<Si, abbiamo già subito una intrusione sgradita e fastidiosa. È venuto, molti anni fa, un certo Karl Marx, il quale, dopo essere stato rifiutato sia dal Purgatorio che dal Paradiso, venne da noi. Satana, non conoscendolo, lo fece entrare. Dopo qualche mese di silenzio, cominciammo a sentire delle lamentele e delle proteste di molte anime perse e dannate. Allora ci accorgemmo che l’anima, persa e dannata, di Karl Marx, aveva organizzato le anime, perse e dannate, dei proletari e degli operai e aveva sobillato e convinto queste anime a fare degli scioperi. Inoltre, queste anime, erano già pronte e convinte a fare, anche, una sollevazione e una rivoluzione dentro l’Inferno e cacciare, così, via Satana dal suo posto di comando, perché lo spirito di Karl Marx diceva che all’Inferno tutti dovevano essere uguali e solidali fra di loro. Inoltre lo spirito di Karl Marx voleva che non ci fossero più capi e padroni che comandassero e sfruttassero le anime, perse e dannate, come i padroni delle fabbriche sfruttavano gli operai e i bambini delle fabbriche nel XIX secolo in tutta Europa. Satana, quando si accorse della sollevazione delle anime, perse e dannate, ci ordinò di dominare e disperdere la protesta organizzata da K. Marx. Dopo una violenta colluttazione e scontri fra diavoli e anime, perse e dannate, noi diavoli riuscimmo a domare la protesta e a sedare la rivoluzione infernale di Karl Marx, cosicché tutto ritornò come prima>>. Satana chiese a Marx perché aveva organizzato questa sollevazione e rivoluzione. Marx gli rispose: <<Anche qui, nell’Inferno, è giusto che tutte le anime, perse e dannate, siano uguali fra di loro>>. Quindi K. Marx proclamò, asserì, propugnò, ingiunse e consigliò alle anime, perse e dannate, “Anime, perse e dannate, di tutto l’Inferno, unitevi!”. Satana, dopo la mancata e soffocata rivoluzione, espulse Marx dall’Inferno. Dopo questo racconto, io B. C., rimasi stupito e incredulo, domandai ai diavoli cornuti e custodi dell’androne, dalla livrea rossa – nera e chiesi loro: “Dove è andata a finire lo spirito, perso e dannato, di Karl Marx?” Uno dei diavoli cornuti, con aria calma e soddisfatta, mi rispose: “Lo spirito, libero e iconoclasta, di Karl Marx, che fa parte degli Spiriti Magni, ancora oggi, vaga solitario negli spazi infiniti dell’Universo. Ma, di tanto in tanto, si ferma per scrutare e vedere cosa succede nel mondo terrestre. E mi dicono che Karl Marx sia preoccupato per l’evoluzione dei cambiamenti climatici che stanno devastando e distruggendo l’intero pianeta ed è preoccupato per la triste e miserevole fine che si prevede per l’umanità. E Karl Marx ci confessò, anche, che, dopo la morte della sua anima, nel 1883, il suo spirito filosofico e profetico rimase vivo sulla Terra. Poi il suo spirito, filosofico e profetico, si alzò nel cielo e da lì continuò a guardare ciò che succedeva sulla Terra, e ancora oggi continua a guardare, ad ascoltare e a giudicare ciò che succede fra gli umani. E Karl Marx ha detto che, ormai, lui ha subito un’evoluzione, un cambiamento, un arricchimento culturale e filosofico nuovo ed innovativo rispetto a ciò che lui aveva pensato tra il 1846 e il 1880. Quindi anche la sua visione di vita è cambiata e si è adeguata allo zeitgeist del nostro tempo postcontemporaneo. E con questa nuova cultura e con questo nuovo spirito ha asserito che, secondo lui, ormai, la lotta di classe è morta e non esiste più, perché ormai è finito il tempo del capitalismo più duro, più spietato e più sfruttatore della classe operaia e del proletariato. Karl Marx, ormai, ha constatato che il capitalismo si è globalizzato in tutto il mondo e domina tutte le economie di ogni popolo di tutti i continenti, dove ogni forma di proletariato è scomparso, anzi ormai tutti gli uomini del mondo accettano il capitalismo come forma naturale e funzionale dello sviluppo economico. Inoltre, Karl Marx, afferma che l’ideale e l’obiettivo del comunismo è morto in ogni parte del mondo, dato che ogni nazione ha i propri capitalisti forti e arricchiti sempre di più, mentre il proletariato, come classe di lavoratori, aspirante a prendere il posto della borghesia, non esiste più. Per questo motivo è finita, anche, la lotta di classe. Infatti, Karl Marx ha capito e sostiene che, ormai, sulla Terra non è il tempo della lotta di classe perché ormai i nemici di tutta l’umanità sono i cambiamenti climatici che, per l’appunto, stanno distruggendo l’intero pianeta. L’altro nemico è la disoccupazione che sta facendo soffrire l’intera umanità di povertà. Quindi secondo Karl Marx, ora, i veri nemici del proletariato e dei popoli sono i cambiamenti climatici e la disoccupazione. L’unica arma che l’umanità ha contro i cambiamenti climatici è la scienza e la tecnologia che possono sconfiggere e possono risolvere tutti i problemi ambientali e climatici, grazie all’attività delle scienze in tutte le sue forme pratiche, teoriche e tecniche. Quindi secondo Karl Marx, ormai, la cosa più importante per salvare l’umanità è quella di creare una grande solidarietà fra tutti i popoli del mondo. L’unione della solidarietà e della cooperazione fra tutti i popoli del mondo, in questi ultimi mesi, è stata definita con l’espressione di “multilateralità”, che ha il significato, per l’appunto, di collaborazione e di sviluppo economico, sociale e politico fra tutti i popoli del mondo. Durante il G 20, tenutosi a Roma il 30 – 31 ottobre 2021, il Presidente della Repubblica italiana Mattarella ha annunciato che il primo obiettivo del Multilateralismo è quello di donare e consegnare milioni di dosi di vaccino ai popoli dell’Africa per contenere l’avanzata della pandemia da Covid -19 e così rallentare anche la sua diffusione in Europa. Infatti il messaggio che il Presidente della Repubblica italiana ha voluto lanciare a tutto il mondo è questo: il rilancio del multilateralismo e della politica inclusiva, anche dal punto di vista politico, tra l’Europa e le nazioni africane bisognose del vaccino. Marx è convinto ormai che, grazie alla multilateralità e con l’aiuto della scienza, l’umanità potrà vincere sia la povertà, sia la disoccupazione e può evitare, anche, la distruzione della Terra dovuta ai terribili e inesorabili cambiamenti climatici. Così l’umanità, in questo modo, può, anche, allontanare l’apocalisse definitiva. Quindi il nuovo motto utopico di Karl Marx è <<Popoli di tutto il mondo vaccinatevi>>, com’era utopico il suo primo motto del 1848”, <<Proletari di tutto il mondo, unitevi>>. Dopo questa confessione, io e Dante, capimmo che l’interrogatorio dei diavoli dell’androne, dalla livrea rossa – nera, si era trasformato in chiacchiericcio interessato, dato che noi, io e Dante, venimmo a conoscere il nuovo pensiero sociale, politico, culturale e filosofico di Karl Marx, più adeguato al nostro modo di vivere e di pensare, scientifico e razionale, e più aderente alle nostre multiforme e multi complesse società postcontemporanee. Poi Karl Marx a questo motto utopico ne ha aggiunto un altro ancora più utopico del secondo. Ed ecco il terzo motto utopico e impossibile di Karl Marx: “Scienziati di tutto il mondo scoprite e producete i nuovi vaccini per il bene dell’umanità!”. Edinfineil diavolo cornuto, custode dell’androne, dalla livrea rossa – nera (livrea n. 7), ci disse che Karl Marx, per alleggerire e per snellire i suoi ragionamenti così come sopra detti e per scherzarci un po’ sopra di essi, aggiunse a tutto questo discorso, serio e conformista, queste altre parole conclusive e definitive: “Proletari di tutto il mondo, arrangiatevi come potete!”. Così come il grande comico Totò disse nel bellissimo film omonimo: “Arrangiatevi!”. Poi, io e Dante, indugiammo ancora un altro po’ di tempo a chiacchierare con altri diavoli cornuti, prima che noi lasciassimo l’androne ed entrassimo, effettivamente, dentro il lago ghiacciato di Cocito.
MODICA 22 MARZO 2022
PROF. BIAGIO CARRUBBA
Commenti recenti