PARAGRAFO N. 7
Io e Dante, quando siamo arrivati davanti alla porta
dell’inferriata, che recingeva la costa, ronchiosa e
declinante, i cui gradoni scendevano e immettevano
nell’androne, chiuso e delimitato, dalla parte opposta
dell’inferriata, da una grande cancellata semicircolare
posta davanti al lago ghiacciato di Cocito. Ci fermammo
davanti all’inferriata; da qui vedemmo che l’androne
occupava uno spazio semicircolare dal diametro di circa
50 metri. Dentro l’androne c’erano, anche, i diavoli
custodi dell’androne dalla livrea rossa – nera (livrea
n. 13). Fuori l’androne sostavano, anche, i diavoli
cornuti e custodi della cancellata, dalla livrea a strisce
rosse – blu (livrea n. 14), che avevano il compito di
accompagnare l’anima matricola, persa e dannata, al
diavolo cornuto del cancello della baracca. I diavoli
cornuti e custodi del cancello, dalla livrea con strisce
orizzontali verdi – blu, (livrea n. 10), quando vedevano
arrivare le nuove anime, perse e dannate, aprivano il
cancello e buttavano, violentemente e alla rinfusa, le
anime matricole, perse e dannate, sopra il cumulo, già
ripieno di altre anime, perse e dannate. Poi i diavoli
custodi dei cumuli, dalla livrea verde – gialla (livrea
n. 11), tenevano, nelle loro mani, gli arpioni e i roncigli
e altro, come i forconi, i ronconi, i rampini e gli uncini
che gli servivano per agganciare le anime che, vana-
mente e inutilmente, tentavano una fuga disperata
o attraverso l’inferriata o attraverso l’androne. Quindi,
noi, io e Dante, capimmo che alcuni dannati venivano
giudicati da Minosse, mentre altre anime, perse e
dannate, venivano giudicate direttamente da Satana.
Infatti le anime giudicate da Satana erano quelle che
Provenivano dai cunicoli esterni dell’Inferno ed entra-
vano dalle porte laterali esterne dell’Inferno, quando
esse venivano trasportate e trascinate laggiù, al centro
dell’Inferno, dove risiedeva il gran diavolo Lucifero.
Infatti, io e Dante, vedemmo che molte anime, perse
e dannate, entravano da alcune porte laterali e se-
condarie dell’Inferno, poste a destra e a sinistra di
Lucifero. Queste porte si aprivano e attraversavano
una parete rocciosa sottile e mettevano in comuni-
cazione i cunicoli, provenienti dalla crosta terrestre,
con l’interno dell’Inferno. Inoltre, io e Dante, sentimmo
dire dalle voci dei diavoli, cornuti e custodi, e capimmo
che il processo di entrata dell’anima, persa e dannata,
avveniva quando l’anima, persa e dannata, condannata
all’Inferno, si posava sopra una botola chiusa e nascosta
e non conosciuta dagli uomini e dalle donne in vita che
abitano sulla crosta terrestre. Quando la botola sente
sopra di sé il leggero peso dell’anima, persa e dannata,
si apre all’improvviso e l’anima, persa e dannata, preci-
pita giù nel cunicolo, sorvegliato e custodito da un dia-
volo cornuto dalla livrea a strisce verticali grigie – gialle,
(livrea n. 7). Io e Dante, sentimmo dire dalle voci dei
diavoli, cornuti e custodi, e capimmo, anche, che l’ani-
ma, persa e dannata, cadeva sopra un piccolo spazio,
dove dei diavoli, cornuti e custodi, dalla livrea a strisce
verticali grigie – gialle (livrea n. 7), la prendevano in
consegna, la sistemavano in posizione eretta e la spin-
gevano giù nel cunicolo. L’anima, persa e dannata, sci-
volava giù fino alla porta laterale esterna e secondaria
dell’Inferno. Qui veniva presa in consegna dai diavoli,
cornuti e custodi, della porta laterale esterna, dalla
livrea a macchie di leopardo (livrea n. 8). Questi
diavoli sistemano di nuovo l’anima, persa e dannata,
le danno delle indicazioni di come comportarsi dentro
l’Inferno e comunicano all’anima, persa e dannata,
anche, la baracca dove dovranno scontare la sua pena.
Un diavolo, cornuto e custode, apriva la porta laterale
esterna, faceva entrare l’anima, persa e dannata,
dentro l’Inferno e qui veniva presa in consegna da
altri diavoli, cornuti e custodi, della porta laterale
interna, dell’Inferno, dalla livrea a strisce orizzontali
verdi – arancioni (livrea n. 9). Questi diavoli, cornuti
e custodi, prendevano in consegna l’anima, persa e
dannata, e l’accompagnavano fino al cospetto del
diavolo Lucifero, il quale alzava le mani e formava il
numero della baracca dei dannati dove l’anima, persa
e dannata, andava a finire definitivamente a scontare
e a patire la sua pena. Dunque, io e Dante, capimmo
che le anime, perse e dannate, entrano dalle botole;
poi scivolano nei cunicoli e finiscono davanti alle por-
te laterali esterne dell’Inferno. Queste anime, perse
e dannate, finiscono giù ed entrano dalle porte laterali
e finiscono negli antri del fondo, oscuro e freddo, dell’
Inferno. Io e Dante, capimmo, inoltre, che le anime,
perse e dannate, arrivavano a questi antri laterali dalla
crosta della Terra, attraverso pertugi e cunicoli, stretti,
bui e gelidi. Questi pertugi e cunicoli e gli antri del fondo,
erano collegati con le botole della Terra tramite aperture
e fenditure della crosta terrestre. Infatti sulla Terra,
in punti ben precisi, conosciuti dai diavoli e da Sata-
na in persona, ci sono delle botole che funzionano
da coperchio per l’entrata nei cunicoli dell’Inferno.
Infine, io e Dante, capimmo che le aperture e le
fenditure della crosta terrestre permettono, anche,
l’entrata dell’aria dal mondo terreno e permettono,
anche, l’entrata della luce del sole, all’interno dei
cunicoli fino alle porte laterali esterne dell’Inferno.
Queste spaccature sulla crosta terrestre sembrano, apparentemente, uguali a tante altre fenditure di montagne o di colline; in realtà, invece, queste spaccature costituiscono l’entrata, vera e propria, secondaria dell’Inferno, rimesso a nuovo e ristrutturato, attraverso fenomeni naturali, come i terremoti che hanno aperto la crosta terrestre formando nuovi cunicoli collegandoli, poi, alle porte laterali esterne dell’Inferno. Queste trasformazioni sismiche hanno dato una nuova conformazione naturale e specifica rispetto alla conformazione naturale e concentrica dell’Inferno conosciuto e visitato da Dante e Virgilio 700 anni fa. Molte volte capita che qualche uomo, donna o bambino, che si aggirano intorno a una botola si posano, inavvertitamente, sopra di essa, la quale, sentendo il peso della persona, si apre, automaticamente, di scatto e la persona precipita, improvvisamente, dentro la botola dell’inferno, dove viene accolta e raccolta dal primo diavolo, cornuto e custode, dell’Inferno. Così, questa persona, scompare dalla faccia della Terra e nessuno riesce a trovarla e nessuno riesce a spiegarsi come quella persona sia scomparsa, casualmente e improvvisamente, dalla sua casa e dal suo paese. Inoltre nessun ricercatore, infine, capisce né intuisce né immagina come quella persona sia stata inghiottita dalla Terra, sotto la quale vive e funziona l’orrenda e terribile fucina dell’Inferno, guidato e gestito dal primo diavolo e cioè da Lucifero o Satana come dir si voglia.
MODICA 19 MARZO 2022
PROF. BIAGIO CARRUBBA
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