
PARAGRAFO N. 10
Io, B. Carrubba, ritengo che Il Capitale di K. Marx, per motivi diversi, sia divenuto un libro da museo, perché non fa più presa nei giovani di oggi, i quali, oltre ad essere preoccupati, impediti e condizionati da molti problemi, sono, anche e soprattutto, rattristati dalla mancanza di lavoro. Inoltre i giovani di oggi sono occupati in mille altri diversivi, alienanti e non, per cui non hanno il tempo di leggere il libro Il Capitale di Karl Marx, cosicché rimangono all’oscuro del contenuto di questa opera di argomento economico e filosofico. Questo grande e fascinoso libro, purtroppo, non riesce più ad affascinare nessuno, perché, secondo me, B. C., il suo contenuto è ormai datato e superato dai problemi e dalle condizioni dalle attuali società capitalistiche e il suo messaggio non riesce più ad affrontare e a risolvere i gravi problemi delle attuali società postcontemporanee. Oggi, infatti, le società capitalistiche sono basate sulla più cruda realtà del mercato e del lavoro e non lasciano niente all’immaginazione al potere, né all’utopia. Ormai è evidente che soltanto le società capitalistiche riescono a far funzionare il mondo complesso e feroce degli uomini, la cui natura è ancora più vicina alla lotta per la sopravvivenza del mondo naturale e la cui condizione umana è molto più lontana da un mondo di pace e di prosperità fra gli uomini. Io, Biagio Carrubba, oggi, nel 2022, con questo articolo prendo atto, con mio sommo dispiacere, del fallimento e della morte del marxismo in Russia, nonostante che io, B. C., per diversi decenni, abbia creduto, sperato e sognato, come tanti altri uomini e popoli sparsi nel mondo, nella cultura e nello Stato sovietico basato sull’ideologia del comunismo di K. Marx. Io, B. C., reputo che il marxismo rimane comunque nel cuore, tra i desideri impossibili, più belli ed utopistici, che hanno mai attraversato il cuore e la mente di milioni di persone che hanno sognato, combattuto e sperato nella vittoria del comunismo in Russia e sono morti per la difesa del comunismo come ideologia praticabile. Mi riferisco ai soldati russi che morirono, durante la seconda guerra mondiale, per difendere non soltanto il comunismo sovietico, ma anche per salvare e liberare le libertà democratiche delle società capitalistiche dall’offensiva brutale ed annientatrice delle armate del nazismo e del fascismo. Inoltre, io, B. C., prendo atto che, oggi, nel 2022, sia venuto il momento di dare una giusta e degna sepoltura alla teoria economica proposta e presentata come scientifica da Karl Marx ed esposta chiaramente ne Il Capitale del 1867. Infine, io, B.C, auspico che, oggi, il marxismo di Marx possa venire riposto in un museo tra le aspirazioni politiche e sociali, impossibili e utopistiche. In conclusione per tutti questi motivi sopra esposti, io, B. C., prendo congedo dal marxismo come teoria utopistica, e aderisco ad un capitalismo dal volto umano che sia veramente garante e difensore della democrazia parlamentare e tutore irreprensibile delle libertà personali, civili e sociali di ogni cittadino del mondo.
II
Il famoso libro “Lire le Capital” di Louis Althusser pubblicato nel1965 esprimeva la tesi e l’esigenza di fondo di rilanciare e riproporre il neo marxismo di Karl Marx. Gli anni ’60 erano proprio gli anni della speranza e della rinascita del marxismo in tutta l’Europa. “Lire le Capitale” veniva dopo la seconda guerra mondiale e dopo il grande revisionismo socialista degli anni ’20 e ’30 di K. Kautsky e di A. Labriola e F. Turati in Italia. “Lire le Capital” di Louis Althusser voleva rappresentare, secondo me, una grande svolta per tutta la sinistra europea in contrapposizione ed in alternativa al comunismo reale, dittatoriale e totalitario dell’Unione Sovietica. Oggi, io, Biagio Carrubba, nel pieno delle società postcontemporanee, invece, affermo che non si può fare altro che dire addio al marxismo come teoria scientifica e ciò vuol dire che di scientifico la teoria marxista non aveva niente perché il comunismo scientifico di Marx non ha superato le prove della storia. Ciò che rimane di esso è soltanto l’utopia di una società comunista che non si realizzerà mai sul pianeta Terra. Infatti, ormai, non esiste più né il proletariato né tanto meno la dittatura del proletariato, che sono fenomeni completamente superati nell’attuale globalizzazione capitalistica. Io, B. C., penso e ripenso che la dittatura del proletariato prevista ed espressa da K. Marx si è trasformata nella dittatura totalitaria, dispotica e personale di V. Putin sul popolo russo e si è realizzata nel despota autoritario di Xi Jinping sul popolo cinese. Basterebbe già la mancanza di questi due fattori per dichiarare fallita e non-scientifica la teoria di Marx. Io, B. C., penso e reputo che il marxismo sia stato soltanto una interpretazione della storia e non una trasformazione di essa. L‘unica trasformazione del marxismo è avvenuta in U.R.S.S. nel 1917-18 che è scomparsa nel 1991, lasciando un vuoto ideologico, quello del comunismo a cui è subentrata la dittatura del comunismo di V. Putin sul popolo russo che perdura dal 1991 fino ad oggi 2022.
III
Io, B.C., oggi a distanza di 155 anni dalla pubblicazione del libro Il Capitale di Karl Marx, constato e metto in rilievo le seguenti aporie del materialismo storico di Karl Marx; aporie che il marxismo non ha superato nel corso della storia europea e mondiale e negli avvenimenti politici e sociali, dove è stato coinvolto il marxismo di K. Marx.
- Il marxismo non si può considerare la palingenesi e la liberazione delle masse sfruttate e dei proletari.
- Il lavoro non può essere considerato come motivo di sfruttamento dei capitalisti sul proletariato.
- Il proletariato russo non è stato in grado di fare nessuna rivoluzione in Russia, né sociale, né politica; la rivoluzione comunista russa ha saputo istaurare, soltanto, una dittatura politica e autoritaria sul popolo russo guidata prima da Lenin, poi da Stalin, poi da N. Krusciov, poi L. Breznev, poi attenuata dal liberale M. Gorbaciov. Il primo capo della Russia comunista riformista fu il riformatore Boris Eltisin, il quale, purtroppo, affidò l’incarico del governo della Russia comunista riformata all’attuale despota e autocrate V. Putin.
- La globalizzazione del capitalismo è talmente forte che ha vinto sul lavoro organizzato e sui partiti politici che ancora lo rappresentano.
- Il valore del lavoro così come lo aveva descritto Marx e cioè il plusvalore, che il capitalista ricava dal lavoro non pagato agli operai, è una teoria sballata e non-scientifica perché esistono tanti tipi di lavoro e non c’è, soltanto, quello delle fabbriche. Il capitalismo non trae la sua ricchezza dal plusvalore ma dall’organizzazione mondiale del mercato e dalla produzione mondiale dei suoi prodotti industriali.
- La teoria marxista della lotta di classe tra capitalisti e proletariato risulta, secondo me, con gli avvenimenti attuali europei e mondiali, una teoria semplicistica, fuorviante e antistorica perché la lotta di classe, tra capitalisti e proletari, è soltanto una lotta parziale fra le tante lotte che si svolgono in tutti i campi: dalla lotta del lavoro alla lotta dell’amore, praticato e inteso in molti modi. La lotta di classe è una lotta continua che si svolge tra tutti gli individui: tutti contro tutti. La lotta di classe è, dunque, soltanto un aspetto della lotta che si svolge nella vita individuale, civile e sociale, e non è soltanto una lotta tra le classi sociali ed economiche, come aveva teorizzato da Karl Marx.
- La teoria marxista ha fatto nascere soltanto Stati comunisti totalitari, dittatoriali e oppressivi nei confronti dei popoli dove è stata istaurata una dittatura comunista come è avvenuto, storicamente, in Russia (1917 – 1991) in Cina (1946 – tutt’ora in corso) e nella Corea del Nord (tutt’ora in corso) e negli altri Stati comunisti totalitari e autoritari, sparsi sia nell’Asia e sia nell’Africa, tutt’ora in corso.
- Il marxismo non è riuscito a creare uno Stato comunista democratico e non è riuscito a far sorgere una civiltà comunista più umana, più progredita e più civile, così come era stata intravista e teorizzata da Karl Marx. Quindi, io, B. C., non considero il marxismo come l’ideologia che ha la primazia su tutte le altre ideologie che sono sorte nel XIX e XX secolo e che imperano tutt’oggi in molti Stati del mondo.
- Le società comuniste della Russia e della Cina risultano, ad oggi, inferiori, meno progredite e meno avanzate sul piano sociale e civile rispetto alle società capitalistiche avanzate che, invece, sanno difendere i valori sociali e politici delle democrazie parlamentari e sanno garantire i valori politici e culturali dei singoli cittadini. Insomma il marxismo non ha il primato morale su tutte le altre ideologie politiche e filosofiche esistenti nel mondo e non ha nemmeno il primato morale e sociale sull’attuale capitalismo postcontemporaneo odierno.
- Il marxismo, inoltre, non ha saputo mantenere le promesse fatte dalle sue teorie e cioè l’arricchimento dell’individuo a saper vivere come un uomo libero dai condizionamenti sociali e politici, mentre oggi è succube e suddito degli Stati autoritari comunisti della Russia e della Cina. Infine, io, B. C., reputo e considero un’altra grande balla e baggianata la dialettica del marxismo, a sua volta ripresa dalla dialettica hegeliana. Infatti le scienze di oggi, di tutto il mondo, considerano la dialettica marxista hegeliana una scoperta primordiale, ridicola e semplicistica perché oggi tutti i ricercatori scientifici lavorano con il proprio metodo, distinto in base all’argomento e alla materia sulla quale cercano di capire e scoprire come i vari oggetti della natura e del cielo funzionano, secondo la loro costituzione interna e secondo la loro materia di cui sono composti. Certamente lo scienziato moderno non segue più la dialettica hegeliana marxista perché ritenuta superata, datata e impraticabile. L’unico principio scientifico ed epistemologico che ancora sussiste nel campo scientifico ambientale e tecnico è quello dell’evoluzionismo, il quale afferma che ogni oggetto e ogni essere vivente ha subito una evoluzione che si porta dalla preistoria fino ad oggi.
IV
Oltre a queste aporie riporto altre cinque prove fondamentali che dimostrano la fine del comunismo scientifico di Karl Marx, desunte dal corso della storia europea e mondiale che decretano e constatano, a mio giudizio personale, il fallimento e la morte del comunismo scientifico di Marx.
La prima grande prova storica è stata il crollo del comunismo in U.R.S.S. nel 1990/91, quando la Rivoluzione sociale e civile del popolo di Mosca provocò la caduta del comunismo di Gorbaciov, portando alla nascita del C.S.I., il cui primo presidente fu Boris Eltsin.
La seconda grande prova storica è stata il trasformismo sociale di Mao Tse-Tung che si è trasformato nell’attuale regime dittatoriale comunista, dove manca qualsiasi forma di democrazia e di libertà personale e politica, come la libertà di stampa e di mercato, che sono diritti inalienabili dell’individuo. Sia nell’attuale Cina, sia nell’attuale Russia di Putin, la mancanza di partiti politici è la prova provata che in Cina e in Russia non vi è democrazia parlamentare, per cui la Cina e la Russia sono regimi oppressivi, totalitari e dittatoriali.
La terza grande prova storica è la nascita della filosofia del post-moderno in Europa che ha elaborato una filosofia in cui l’elemento fondamentale è il riconoscimento del pluralismo di ogni voce e di ogni democrazia parlamentare, cosa che viene automaticamente negata in ogni regime totalitario sia di destra che di sinistra.
La quarta grande prova storica si può sintetizzare con un pensiero di Mario Luzi, il quale afferma che: “la ragione non può essere asservita all’ideologia”. Io, B. C., riscrivo la riflessione di Mario Luzi con le seguenti parole: “non può esserci un solo modo di pensare in tutto il mondo”, quindi il pensiero umano non può essere asservito alla sola ideologia politica del comunismo. Ciò significa che il comunismo non può essere l’unica filosofia politica valida per tutti i popoli del mondo, anzi l’ideologia comunista risulta oggigiorno l’unica teoria politica negata ed abiurata da quasi tutti i popoli del mondo.
La quinta grande prova storica è stata data dalle scienze umane le quali affermano che l’esistenza di un unico modello di sviluppo epistemologico e filosofico non può essere valido ed efficace per tutti i popoli e le società umane che esistono sul pianeta Terra. Infatti le scienze umane affermano che la diversità delle razze umane produce la diversità dei regimi politici, sociali e filosofici, e quindi il comunismo non può essere l’unica ideologia a prevalere sulle altre ideologie e culture che esistono in tutte le nazioni del mondo.
V
Io, B. C., penso e reputo che, poiché il comunismo di Karl Marx non ha superato tutte queste prove, confermo che il comunismo in Russia, in Cina e in altri Stati del mondo, abbia fallito miseramente il suo progetto rivoluzionario, riformistico e utopistico. Io. B. C., invece, auspico la creazione di tante società democratiche dove vengono garantite sia una maggiore democrazia parlamentare e politica e sia una maggiore garanzia per le libertà personali e civili di tutti i cittadini. Io, B. C., inoltre, auspico che una società democratica più forte, più giusta e solidale sia quella che difenda ogni cittadino e tutte le istituzioni parlamentari e garantisca ad ogni cittadino le libertà personali. Inoltre, io, B. C., spero che i diritti e doveri di ogni individuo siano rafforzati, difesi e garantiti da tutti i partiti politici e da tutte le organizzazioni sociali che sostengono, dirigono ed eleggono lo Stato democratico di diritto che difende la proprietà privata e stabilisce i diritti e i doveri di ogni singolo cittadino. In conclusione, io, B. C., penso e ritengo che il mio giudizio finale sul marxismo di Marx sia il seguente. Oggi, io, B. C., penso e ritengo che, forse, il comunismo auspicato e intravisto da K. Marx, dopo il sistema capitalistico, abbia la caratteristica di essere considerato una società composta da uomini pacifici che vivono in una società senza lotte di classe e che ogni cittadino comunista utopico abbia la possibilità di sviluppare la propria personalità in un ambiente civile e culturalmente sviluppato. Questo primato morale del comunismo sul capitalismo si è rivelato, però, una povera illusione e una pia utopia perché oggi predominano, come da sempre, le società capitalistiche e postcontemporanee che non lasciano scampo a nessuna alternativa socialista e comunista. Insomma e in definitiva, se nelle intenzioni di K. Marx il comunismo poteva avere una intenzione nobile e matura, poi, però, in effetti, sia per la struttura e sia per la natura degli uomini, il comunismo non è praticamente realizzabile e resta una pura utopia che non si realizzerà mai. Oggi ciò che resta davanti a noi è la realizzazione di un capitalismo difettoso ma efficiente capace di guidare e di governare gli uomini e il loro essere, così come la natura lo ha creato e lo ha consegnato alla struttura fisica e neurologica degli uomini. Questa, secondo me, B. C., è la semplice realtà che viviamo tutti i giorni, tutte le altre proposte utopistiche e riformiste sono soltanto chiacchere vane e inutili.

MODICA 02 LUGLIO 2022
PROF. BIAGIO CARRUBBA
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