INSEGNARE E’ BELLO
Docendo discitur
Insegnando si impara.
(Seneca)
Chiuso nella mia stanzetta piccola ma adatta a me
rimugino cosa succede a scuola.
Ormai sono in procinto della pensione
e sono quanto mai sollecito ed alacre
a lasciarla e pronto a riposarmi.
Ripenso alla mia attività di insegnamento
più che trentennale e mi rendo conto che
insegnare è infondere affetto ed amore.
Insegnare è, innanzitutto, dispiegare
sapienza, canoscenza ed empatia.
Insegnare è, infatti, bello perché
fa maturare la personalità dei discenti,
fa crescere la mente e il corpo degli alunni
e sveglia chi vuole maturare e raffinare,
con diligenza, la mente e il corpo.
Insegnare non è solo sapere ascoltare,
riconoscere i problemi degli alunni e
capire e risolvere le difficoltà altrui,
ma è, soprattutto, comunicare
informazioni, nozioni, teoremi e storie.
Ormai la scuola è diventata complessa,
burocratica, tecnocratica, informatizzata e
piena di impegni amministrativi e formali
che la rendono difficile, ostica e fredda.
I rapporti umani tra i proff e gli studenti
sono divenuti sterili, distaccati e aleatori.
2
La scuola di oggi è sottoposta all’arbitrio
di un uomo solo, gravoso e minaccioso,
al comando dell’Istituto e ha il potere di vita
e di morte sugli insegnanti che sono diventati
sudditi, sottomessi, burocrati e funzionari.
Io, in questa scuola così strutturata,
mi sento debole e inadeguato ad essa,
perché è diventata un inferno dantesco.
Ma io ne uscirò sano, consapevole e lucido
a rivedere il sole e le altre stelle.
Nonostante alcuni fenomeni negativi,
che nascono, si sviluppano e proliferano
nel mondo scolastico bizantino, come
il bullismo, l’ipocrisia, il favoritismo,
la scuola, con il decreto Renzi, sia
divenuta una istituzione meno democratica
ma per chi ne ha voglia e volontà,
rimane ancora il luogo e il Kairos in cui
chi ci riesce può esprimere la sua creatività
personale, didattica, e culturale.
Quindi io credo che la scuola faccia parte
di uno Stato freddo, ma necessariamente
adeguata ai tempi e al Zeitgeist di oggi.
Modica 12/ 10/ 2016 Prof. Biagio Carrubba
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