
PARAGRAFO N. 22
Tutti i politici coinvolti o si dimisero dalle loro cariche politiche
o fuggirono dall’Italia, come Bettino Craxi, che si rifugiò in Tunisia.
La circostanza più clamorosa, inquietante e beffarda, fu quella
che capitò a Craxi, prima di scappare per la Tunisia. Craxi pensava
e sperava di potersene andare fuori dall’Italia, tranquillamente e
con dignità; invece la sera del 30 aprile 1993, Craxi, quando uscì
dall’ingresso principale dell’hotel Rhafael, fu bersagliato, inaspet-
tatamente, da una pioggia di monetine, insieme a dadi e bulloni,
lanciati da una folla inferocita, che, di proposito, lo aspettava
fuori dalla porta. La gente, indignata e arrabbiata, voleva
manifestare il proprio disdegno e la propria rabbia contro
Craxi, perché, ritenuto dai manifestanti, il primo e maggiore
colpevole di tangentopoli, il politico più corrotto e il primo
barattiere d’Italia e perché aveva inquinato e intorpidito,
così, tutta la politica parlamentare italiana. Poi Craxi riuscì
a scappare, alla chetichella, da Roma e si stabilì ad Hammamet,
in Tunisia, dove morì, improvvisamente, da solo e senza il
conforto di qualche famigliare e senza il sostegno di nessuno,
il 19/01/ 2000. La colpa più grave ed immorale di Craxi
è stata, secondo me, il fatto che Craxi non svelò mai e non rese
pubblico, fin dall’inizio, tutto il sistema clientelare delle tangenti
e della corruttela; ma lo mantenne segreto come tutti gli altri
politici che erano coinvolti nel sistema corruttivo delle tangenti,
alimentando, aumentando e rafforzando, così, tra i politici,
il sistema di corruzione immorale e degenero degli italiani.
In questo modo, Craxi, anziché mostrarsi uomo politico
probo, leale e onesto, e presentarsi come cittadino virtuoso,
retto e sostenuto da un’alta rettitudine morale ed etica, e,
diventare, invece, un esempio positivo, illustre e preclaro per
tutti gli altri deputati e per l’intero popolo italiano, tacque e
rimase in silenzio, “ma così salda voglia è troppo vaga”
(Paradiso. Canto IV. Verso 87). Con questo silenzio Bettino
Craxi diventò, così, un complice del sistema di corruzione
e partecipò, così, attivamente al sistema omertoso tra i
partiti politici, Governo e Parlamento e con gli affaristi
del mondo economico, industriale e finanziario.
Craxi, quindi, anziché avvertire le autorità giudiziarie ita-
liane che potevano indagare e portare chiarezza, luce e
giustizia all’interno di tangentopoli, tacque e non svelò
niente, per tutto questo tempo, sulla corruzione di tan-
gentopoli. Quindi, Craxi, diventò lui stesso, in prima
persona, complice omertoso di tutto il sistema cliente-
lare, del giro delle mazzette e della corruzione e corrut-
tela della politica italiana.

MODICA 26 MARZO 2022
PROF. BIAGIO CARRUBBA
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