Questo articolo, oltre a esporre e a descrivere alcuni miei ricordi personali della mia gioventù, esamina e descrive, anche, i rapporti politici che intercorrono tra gli attori cinematografici e il mondo della politica. Io, B. C., in questo articolo dimostro come sotto la maschera, gioiosa, divertente e comica, di alcuni attori, si nasconda una mentalità retrograda, retriva, involuta, reazionaria e postfascista. Infatti, qualche giorno fa, un attore milanese ha avuto la faccia tosta di pubblicare un post con il quale lodava ed elogiava la nana e finta bionda Premier Giorgia Meloni.
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Io, Biagio Carrubba, oggi, domenica 18 agosto 2024, alla notizia della morte dell’attore Alain Delon, ho provato un sottile sentimento di dispiacere e una forte e intensa emozione nel mio animo. Poi, nei servizi televisivi di commento sulla morte del grande attore francese, ho scoperto, con mia sorpresa e con mio dispiacere, che A. Delon era un uomo di destra e amico dei Le Pen; allora ho smesso di avere simpatia per l’uomo Delon, perché io, Biagio Carrubba, detesto, aborro, abomino e odio le destre italiane e straniere. Però mi rimane l’ammirazione per l’attore francese, il quale, come attore era un eccellente e impegnato attore cinematografico internazionale, pari al nostro attore italiano Marcello Mastroianni, anche lui un attore italiano, eccellente e impegnato, e famoso in tutto il mondo. A proposito di A. Delon, uomo politico simpatizzante della destra francese, mi viene di fare la seguente riflessione. Io, B. C., vedo molti attori, i quali interpretano ruoli divertenti, astuti, pieni di solidarietà e di simpatia verso i più deboli e i più poveri, tanto che si possono definire uomini vivaci, intelligenti e spiritosi del popolo. Quindi, io, B. C., per solidarietà e per simpatia verso questi due uomini e attori del popolo, Alain Delon e Marcello Mastroianni, guardando la loro maschera cinematografica mi viene di giudicarli come attori e uomini di sinistra, perché, per l’appunto, sono vicini al popolo e hanno mostrato simpatia e solidarietà verso i popolani. Invece, io, B. C., ora mi sono accorto che molti attori hanno una maschera cinematografica di sinistra, ma poi, come uomini e cittadini, sono elettori e sostenitori della destra, come l’attore Alain Delon, il quale, coscientemente e razionalmente, ha avuto delle idee reazionarie e postfasciste. Io, B. C., penso, reputo e presumo che Alain Delon abbia avuto una cultura di destra, ereditata e acquisita nella giovinezza, ma poi sviluppata, accresciuta e consolidata nella vecchiaia, sostenendo e avvicinandosi alle idee politiche dei Le Pen. Dunque, io, B. C., penso, giudico e presumo che la mente di questi attori ha concepito ed ha elaborato una mentalità di destra, involuta, retrograda, retriva e anacronistica, com’è la mentalità e l’ideologia del vecchio e nuovo fascismo. Ora, io, B. C., non voglio sbagliarmi, per cui non faccio il nome, ma c’è un grande attore italiano, il quale ha dichiarato la sua simpatia e la sua appartenenza all’ideologia della destra, pur interpretando, anche lui, ruoli divertenti e sociali, ed è stato anche diretto dalla grande regista di sinistra, Lina Wertmuller. Infatti, questo grande attore italiano genovese ha manifestato ed esternato, in una intervista, che aveva molta simpatia per la nana e finta bionda. Se, io, B. C., ho interpretato nel modo corretto questa intervista, allora mi dispiace molto che questo attore italiano, molto popolare e molto bravo, sia un uomo e un attore di destra, come l’attore francese A. Delon. Ora voglio parlare di un altro attore italiano, il quale ha interpretato diversi film come un protagonista simpatico, empatico, socievole e solidale con i poveri e con la massa popolare. Ma, poi, io, B. C., durante il periodo del Covid, ho scoperto, con mio dispiacere e con mio disappunto, che era un cittadino e un uomo politico di destra, perché difendeva, con accanimento e con determinazione, i No-vax. Io, B. C., ho capito subito che era un sostenitore e un elettore di destra, per cui ho tolto subito la mia simpatia verso di lui. Il nome di questo attore romano di destra, molto popolare e molto bravo, negli anni ’70 – ’90, era ed è Enri.. Monte… Io, B. C., per terminare, in bellezza, questo primo paragrafo, dico, affermo e mi chiedo: com’è possibile che questi famosi attori di primo piano, francesi (Alain Delon e Jean-Paul Belmondo e i due italiani sopra accennati), dopo aver interpretato ruoli e personaggi simpatici, seri, divertenti, intelligenti e solidali verso il popolo, abbiano, dietro la maschera cinematografica, una mente ottusa, annebbiata, offuscata, ottenebrata e fuorviata da una ideologia di destra ormai desueta, anacronistica, involutiva e postfascista? Purtroppo le ideologie, fasciste e postfasciste, perdurano e persistono, ancora, all’interno della nostra società democratica europea, come nell’Ungheria di Orban e nella Russia del neo-nazicomunista criminale di guerra ed esaltato macellaio del popolo ucraino. Ma, io, B. C., vedo e costato, anche, che, l’ideologia e la mentalità di destra, oltranzista e nazionalista, perdura anche all’interno della democrazia degli USA, con l’assalto al potere di Trump, che vuole scuotere, sbattere, scrollare, squassare e sconquassare l’odierna società americana e le attuali società postcontemporanee mondiali.
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È evidente, quindi, la divisione e la separazione che c’è tra l’uomo, involuto e retrogrado, di destra e la maschera dell’attore, divertente e simpatico, di sinistra. Un caso esemplare di divaricazione e di separazione tra l’uomo involuto e postfascista di destra e l’attore comico, simpatico e popolare, si è avuto nei giorni di ferragosto del 2024, quando l’attore Massimo Boldi ha pubblicato un post che esaltava l’azione del governo della Meloni, scrivendo nel post: “Sei sempre più forte e stai cambiando il nostro Paese in meglio”. Subito dopo, il comico Massimo Boldi ha ricevuto, da alcuni hater, molti insulti per il suo insulso e inopportuno post, con il quale manifestava tutta la sua ideologia, retriva, retrograda, anacronistica e postfascista. Il giorno seguente la Premier Meloni ha postato un suo post con il quale difendeva l’augurio del comico scrivendo: “È triste vedere come, nel mondo degli odiatori di professione …”. Sul tema dei rapporti politici che intercorrono tra attori e politica, io, B. C., penso che un attore, serio o comico che sia, dovrebbe essere indipendente e autonomo dalla politica, perché le sue capacità attoriali si rivolgono a tutto il pubblico variegato, il quale comprende tutte le fasce politiche della politica italiana e attraversa i sentimenti di tutti gli spettatori italiani. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che un buon attore, indipendente e serio, come Marcello Mastroianni, non manifestò mai la sua ideologia politica perché sapeva di rivolgersi a un pubblico vario e diversificato e non soltanto al pubblico di destra. Forse, anch’io, B. C., sono un hater perché, ora, dopo questo episodio che riguarda il comico milanese Massimo Boldi, per il quale avevo una simpatia cinematografica spiccata, sapendo, ora, che Massimo Boldi si è manifestato per quello che è, e cioè un fan della Meloni e un postfascista, ho cambiato idea e giudizio su di lui. Infatti, ora, io, B. C., sapendo che questo comico milanese è di destra ed è fan della nana e finta bionda, ho smesso, anche, di avere simpatia ed empatia verso il comico M. Boldi. Inoltre, ora, mi piace definirlo, come il grande comico Totò definì il suo barbiere: “barbiere da strapazzo”, così, io, B. C., ho parafrasato l’espressione di Totò e definisco il comico milanese “comico da strapazzo”. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che tutti gli attori comici, come gli attori di sinistra, non sono comici di strapazzo perché questi ultimi non manifestano la loro ideologia politica, democratica e di sinistra, poiché sono consapevoli della varietà, della diversificazione, della stratificazione e delle libertà politiche del pubblico che frequenta il cinema o li segue in TV. Inoltre, io, B. C., per continuare questo secondo paragrafo, dico alcune affermazioni, esprimo altre considerazioni ed espongo 3 giudizi sull’attore Massimo Boldi.
Il mio primo giudizio si riferisce al fatto che i film di Massimo Boldi non hanno nessun valore, né culturale, né sociale, né ideologico, né emotivo, ma sono soltanto dei film di cassetta, buoni soltanto per accrescere il suo portafogli e il suo conto in banca.
Il mio secondo giudizio si riferisce al fatto che, poiché lui mi ha ingannato e mi ha mistificato con la sua maschera di comico, oggi la mia simpatia si è tramutata in antipatia verso di lui e verso tutti quei comici di destra che girano film della stessa scarsa e insufficiente qualità culturale e ideologica e della stessa cultura di destra, come sono i film di Massimo Boldi. Infatti, questi film sono interpretati da attori di destra, i quali girano questi film di cassetta, tanto per incassare soldi e per mistificare gli spettatori. Insomma, per me, B. C., il caso emblematico del comico da strapazzo di Massimo Boldi ha aperto il vaso di Pandora su questi film di scarsa e insufficiente qualità culturale, per cui ho deciso che non vedrò più film di Massimo Boldi e di altri attori da strapazzo di destra.
Il mio terzo giudizio si riferisce al fatto che io, B. C., non condivido per niente l’affermazione e il giudizio di Massimo Boldi sulla nana e finta bionda Premier Meloni. Infatti, io, B. C., penso, reputo e giudico che la nana e finta bionda, antidemocratica, ignorante e antitaliana Premier Meloni sta cambiando l’Italia in peggio e non in meglio come afferma il comico da strapazzo milanese. Infatti, la nana e finta bionda Premier Meloni sta conducendo una politica istituzionale che ha lo scopo, dichiarato e sbandierato, di trasformare lo Stato italiano, da una Repubblica democratica, liberale, antifascista in uno Stato antidemocratico, illiberale e postfascista, sul modello della Democratura dell’Ungheria di Orban, che tanto piace alla nana, finta bionda e post fascista Premier Meloni. Infine, io, B. C., per concludere questo secondo paragrafo, affermo che io, B. C., non mi sento, né mi considero, né sono un hater perché non insulto e non offendo nessuno, bensì sono e mi considero un appassionato di politica e un dilettante intellettuale di sinistra, il quale esprime le sue riflessioni politiche, elabora le sue analisi sociologiche ed esprime le sue considerazioni sul Governo e sulle istituzioni dell’Italia, alla stessa stregua di tutti i cittadini italiani che seguono, partecipano alla vita attiva della politica italiana e vogliono difendere, rafforzare e conservare, altresì, la nostra cara e preziosa Repubblica italiana.
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La morte di A. Delon mi ha riportato, anche, alla mia gioventù, quando ho visto alcuni suoi bei film. Il film più bello, tra i film di Alain Delon, che allora mi piacque di più, fu, senza dubbio, il film “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini del 1972. Con la morte di Alain Delon, se ne va, quindi, anche, parte della mia giovinezza, ormai tanta lontana nel tempo passato, alla frequentazione del liceo scientifico di Scicli. La mia empatia per l’attore francese nasceva, dunque, dal suo bel viso e per la vitalità e per la varietà dei suoi ruoli nei suoi film, italiani e francesi. La mia ammirazione, per Delon, rimane, dunque, anche oggi, ma solo per la sua maschera di attore di viso d’angelo, come il titolo di un suo film, ma non per le sue idee stantie e demodé politiche di destra. Inoltre io, Biagio Carrubba, paragono la vita di Alain Delon alla vita avventurosa del veneziano Giacomo Casanova, anche lui una bella e vivace maschera della vita e della società italiana, altolocata, sofisticata ed europea del 1700. Ma, io, B. C., mi chiedo qual è il significato e il valore delle due maschere, quella dell’attore francese e quella del seduttore Casanova? Inoltre, io, B. C., mi chiedo, cosa hanno in comune le due maschere, quella francese e quella veneziana? Io, B. C., penso, reputo e giudico che il valore e il significato delle due maschere consista nel fatto che i due grandi protagonisti, l’attore e play-boy francese e l’altro protagonista veneziano, seduttore di donne, abbiano voluto e scelto di vivere una vita di gaudenti, morale e carnale, di alto livello, sia estetico e sia culturale. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che le due maschere hanno in comune il fatto che i due protagonisti hanno vissuto la loro vita come dei grandi viveur, cioè hanno scelto e vissuto una vita mondana, abbandonandosi ai piaceri, ai divertimenti e agli edonismi del loro tempo. Io, B. C., penso, reputo e giudico che sia Alain Delon e sia Giacomo Casanova, siano stati due grandi gaudenti e dei grandi edonisti che hanno vissuto, con gioia e con piacere, la loro spettacolare vita. Ecco, allora, in sintesi, il significato delle due maschere, quella dell’attore francese e quella del seduttore veneziano Casanova. Io, B. C., penso, reputo e giudico che le due maschere, quella francese e quella veneziana, hanno rappresentano la bella copia del tipo di vita del gran viveur e hanno anche interpretato, con stile, con furbizia e malizia, il tipo di vita di play-boy, di dongiovanni e di edonisti, non risparmiandosi nelle spese, negli agi e nei disagi che il mondo del cinema ha offerto all’attore francese e la ricca e sofisticata società veneziana ha offerto al seduttore, rubacuori e scrittore veneziano. Insomma, io, B. C., penso, reputo e giudico che sia la maschera dell’attore cinematografico Alain Delon e sia la maschera del seduttore Giacomo Casanova, hanno vissuto e goduto una grande vita di viveur e sono stati, anche, grandi estimatori della bellezza femminile e grandi ammiratori e grandi amatori della bella e cara vita. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che le due maschere, quella di Alain Delon e quella di Giacomo Casanova, vogliono dire e rappresentare, in sintesi, la vita vissuta e praticata con stile, di due grandi, impegnati e seriosi gran viveur. Inoltre, io, B. C., penso, reputo e giudico che la loro vita è stata dedicata anche alla pratica e allo stile di vita di play-boy e di seduttore, capaci di godere e di conquistare la bellezza di molte bellissime donne del loro tempo. Insomma, i 2 protagonisti, Alain Delon e Giacomo Casanova, hanno saputo approfittare e godere di tutti i piaceri che la vita e la società del loro tempo ha offerto a loro due, uomini del loro tempo, belli, fortunati, ricchi e gaudenti. Infine io, Biagio Carrubba, penso, reputo e discerno che i 2 protagonisti, l’attore play-boy francese e il seduttore veneziano, hanno saputo ben recitare, come attori e maschere, la loro parte, nel tempo, nello spazio e nella società, nelle quali sono vissuti, rendendo più gradevole e avventurosa la loro vita e abbellendo, in parte, anche la vita degli altri spettatori resi stupefatti e curiosi dalla vivace e spettacolare vita delle 2 maschere, quella francese di Alain Delon e la maschera del veneziano Giacomo Casanova. Io, B. C., penso, reputo e giudico che il film più bello sul seduttore e avventuriero Giacomo Casanova, portato sullo schermo, è il bellissimo e immortale film “Il Casanova” di Federico Fellini del 1976.
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Io, Biagio Carrubba, oggi, sabato 24 agosto 2024, alla notizia dei funerali dell’attore Alain Delon, ho riprovato una forte e intensa emozione nel mio triste e mesto animo. Io, B. C., in questo ultimo paragrafo, voglio esprimere e manifestare le mie ultime riflessioni sulla morte e sui funerali del grande attore francese. Infatti i funerali di Alain Delon mi hanno suscitato un senso di tristezza e mi hanno creato nell’animo un profondo dolore, perché la morte produce, sempre, brutti e feroci sentimenti in chi rimane e in chi ricorda, con amore e con affetto, il compianto attore, ricco, bello, elegante, intelligente come Alain Delon. Infine, io, B. C., per proseguire e concludere questo quarto paragrafo, dico e affermo che la morte fa sempre male e suscita grande dolore, non solo con le persone conosciute e celebri, come Alan Delon e tutti gli altri attori famosi in tutto il mondo, bensì la morte fa sempre male, anche, a tutti gli uomini, le donne, i bambini e le bambine, umili e poveri, che vivono sulla Terra. Infatti, io B. C., penso, reputo e giudico, inoltre, che la morte dovrebbe suscitare, anche, un profondo dolore e un senso di tristezza, sia quando colpisce i corpi, inermi e indifesi dei bambini più umili e più poveri delle classi più svantaggiate e indigenti, come sono stati i bambini e le bambine, che in questi ultimi mesi, sono morti nella Striscia di Gaza, sia quando colpisce i giovani ebrei e le giovani ebree uccisi a tradimento dagli uomini e dai soldati di Hamas. Infine, io, B. C., mi ricordo che tutto il dolore, che la morte produce quando colpisce chiunque, è ben descritto, rappresentato, espresso e tratteggiato nella bellissima poesia “Lettera alla madre” di Salvatore Quasimodo.
Modica, 29/08/2024 Prof. Biagio Carrubba
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