IL PRIMO CERCHIO DELL’INFERNO, ILLUMINATO E RISCALDATO DA GRANDI FALO’.

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PARAGRAFO N. 3

Io e Dante, vedemmo, anche, che il primo cerchio era illuminato e riscaldato da grandi falò tenuti accesi da alcuni diavoli cornuti dalla livrea con stampe di fiamme di colore rosso fuoco (livrea n. 2). Poi vedemmo, con nostro grande stupore e trasalimento, una grande, nuova e grossa novità: c’era sotto di noi una grande scarpata rettilinea che tagliava i cerchi, i gironi e le bolge in due pareti, lisce e perpendicolari e finiva, in basso, con una profonda gola buia, stretta e umida. Inoltre, io e Dante, vedemmo, anche, per la prima volta i diavoli cornuti dalla livrea con stampe di fiamme di colore rosso fuoco (livrea n. 2), che, oltre a badare alle fiamme dei falò, mantenevano, anche, l’ordine e tenevano a bada tutte le anime, perse e dannate, che si fermavano, si mettevano in attesa di scendere giù nei vari cerchi e gironi che Minosse aveva assegnato loro in base al tipo di pena che avevano commesso in vita. Nel frattempo, le anime nuove e matricole, perse e dannate, che aspettavano la loro sentenza formavano le file davanti a Minosse che le giudicava ed emetteva la sentenza della pena e indicava la baracca che toccava loro giù sul fondo del lago ghiacciato di Cocito. Durante l’attesa queste anime nuove litigavano e si lamentavano fra di loro e, come scrive Dante.

Ma quell’anime, ch’eran lasse e nude,

cangiar colore e dibattero i denti,

ratto che ‘nteser le parole crude.

Bestemmiavano Dio e lor parenti,

l’umana spezie e ‘l loco e ‘l tempo e ‘l seme

di lor semenza e di lor nascimenti.

Poi si ritrasser tutte quante insieme,

forte piangendo, a la riva malvagia

ch’attende ciascun uomo che Dio non teme.

(Inferno. Canto III. Versi 100 – 108).

Intanto, noi, io e Dante, vedemmo, anche, la strada della scarpata, ampia e larga che all’inizio della scarpata si inoltrava e scendeva verso l’imbuto dell’Inferno che, a mano a mano, si restringeva sempre di più, fino a formare un imbuto sempre più stretto. Poi, io e Dante, intravedemmo che, nel mezzo della strada, si era formato un tratto centrale con la pavimentazione di basoli naturali. L’ultimo tratto della gola arrivava quasi all’imbocco del lago ghiacciato Cocito con una calle che immetteva e scendeva sul lago ghiacciato di Cocito. La calle arrivava sul lago un po’ rialzata e declinava con dei gradoni rocciosi naturali che scendevano gradatamente sulla distesa del lago ghiacciato di Cocito, in fondo al quale, emergeva e si stagliava difronte la grande statura e corporatura del gigante Lucifero, il cui nome significa portatore di luce. Lucifero era stato, infatti, il primo angelo, bello e superbo, che si era ribellato a Dio, il quale, per punirlo lo aveva fatto precipitare e lo aveva fatto rinchiudere al centro della Terra. Ecco come Dante descrive l’apparizione del gigante

Lucifero.

“lo ‘mperador del doloroso regno

Da mezzo ‘l petto uscia fuor de la ghiaccia;

e più con un gigante io mi convegno,

che i giganti non fan con le sue braccia:

vedi oggimai quant’esser dee per tutto

ch’a così fatta parte si confaccia.

S’el fu sì bel com’elli è ora brutto,

e contra ‘l suo fattore alzò le ciglia,

ben dèe da lui procedere ogne lutto.

Oh quanto parve a me gran maraviglia

quand’io vidi tre facce a la sua testa!” (Inferno. Canto XXXIV. Versi 28 – 38).

Io, B.C., mi ritrovai solo nella selva oscura intorno alle ore 12:00 di venerdì 15 ottobre 2021.  Qui rimasi solo per circa 3 ore, quando verso le ore 15:00 incontrai l’insigne poeta Dante Alighieri con il quale rimasi altre 2 ore per fare la sua conoscenza e per decidere di scendere insieme giù nell’Inferno. Poi, io e Dante, impiegammo altre 2 ore nell’emporio infernale per comprare l’equipaggiamento necessario per scendere giù nell’Inferno. Dunque, dal momento del mio arrivo nella selva oscura fino all’uscita dall’emporio, insieme a Dante, erano passate circa 7 ore. Poi sostammo altre 6 ore nel primo girone per guardare i falò, osservare la grande entrata della scarpata, per prendere coraggio e riposarci un po’ prima di iniziare la discesa verso giù nell’Inferno. Quindi si era fatta l’una del 16 ottobre 2021, quando, io e Dante, iniziammo a percorrere l’ampia scarpata e cominciammo, così, il nostro il nostro viaggio infernale. 

MODICA 19 MARZO 2022

PROF. BIAGIO CARRUBBA

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