IL POLITICANTE SILVIO BERLUSCONI.

Share Button

PARAGRAFO N. 24

In seguito, usciti dalla quarta baracca e percorsi altri 200 metri,  

sulla strada lineare, io e Dante, vedemmo, davanti il cancello,

sorvegliato da un diavolo cornuto, dalla livrea a strisce oriz-

zontali verdi – blu (livrea n. 10), l’insegna della quinta baracca

che portava la scritta:

IL POLITICANTE SILVIO BARLUSCONI. BARACCA N. 5.

Io, B. C., lo riconobbi subito. Egli era il palazzinaro, l’affarista,

l’arrivista, il truffaldino, l’avvocato senza laurea, il massonico

piduista (Milano 625), il politicante Silvio Berlusconi, intrigato

in affari, loschi e oscuri, con Cosa Nostra,condannato e dannato

perché nei dieci anni dei suoi governi, divise e spaccò l’Italia in

mille pezzi, in mille rivoli, in mille fazioni e in mille cloache e

ridusse i suoi governi ad un feudo per i suoi usi e affari personali.

Per questo motivo, Berlusconi divenuto capo e padrone, anche,

della squadra del Milan, fu soprannominato “Il diavolo d’Italia”.

Colpito da giovane da alopecia, portava d’estate il parrucchino,

e, in certe occasioni, per farsi bello agli occhi del mondo,

indossava e si adornava della bandana per apparire sempre

più mascherato e sempre più ridicolo agli occhi degli italiani e

pagliaccio agli occhi degli europei. In un ultimo incontro

internazionale di politica, due leader politici, una tedesca

e l’altro francese, gli risero, apertamente in faccia. Ma lui

si pensava e si credeva di essere il politico più amato e più

stimato degli italiani. Invece per me, B. C., Silvio Berlusconi,

con i suoi gravi atteggiamenti immorali e con i suoi comporta-

menti da esibizionista europeo e per i suoi agi e interessi perso-

nali, è stato, secondo me, un pessimo, un cattivo e un immondo

capo di alcuni Governi italiani dal 2001 al 2011. Per molti italiani,

Berlusconi è stato tutt’altro che simpatico, amato e stimato!!!

Ad un certo momento dei suoi governi, il cavaliere, senza cavallo,

come era chiamato Berlusconi, dai suoi uomini politici,

complici efedelissimi, mentre, di notte, faceva il guardone

ad Arcore, tra le sue “olgettine”, di giorno, pensava e sperava

di rimanere a capo del Governo, vita natural durante; ma,

per fortuna e per la gioia di molti italiani, e tra questi felici

c’ero anch’io, il suddetto e seducente Berlusconi fu buttato

fuori dal Governo, per manifesta e conclamata incapacità

di non sapere governare e per non sapere gestire il Governo

in carica, da lui presieduto. Berlusconi fu sbattuto fuori dal

suo governo sia dal Presidente della Repubblica G. Napoli-

tano e sia dai molti italiani antiberlusconiani, che sollecita-

vano la sua cacciata fuori dal Governo per i tanti disastri

che aveva combinato e per i suoi tornaconti personali, aiu-

tato e sostenuto, in queste operazioni parlamentari, dal

suo fido alleato Umberto Bossi, segretario politico della

Lega. Bossi, quando era all’opposizione, gridava “Roma

ladrona”; anche, la Lega, però, dopo 10 anni di governo

insieme a Berlusconi, diventò anch’essa “Lega ladrona”,

come dimostrò il malaffare, l’intrallazzo e la baratteria

del suo segretario amministrativo, il tesoriere della Lega,

Francesco Belsito, il quale non contabilizzò regolarmente

le entrate e le uscite dalle casse del partito. In questo mo-

do, Belsito, fece delle operazioni finanziarie personali, a

vantaggio di sé stesso e per i leader della Lega, realizzando,

così, un debito pubblico, verso lo Stato italiano, dal 2008

al 2012, di 49 milioni di euro che, ancora oggi, la Lega non

ha restituito alle casse dello Stato italiano. Nel 2011, il disa-

stro dei malgoverni berlusconiani fu evidente e manifesto a

tutti gli italiani. Infatti, nei dieci anni di malgoverni, Berlusco-

ni non seppe né discutere né approvare una sola buona leg-

ge di riforma o sociale o civile o istituzionale che risultasse

positiva, utile ed efficace per il popolo italiano. Berlusconi

fu cacciato via dal Governo, a furor di popolo, la sera del

12 novembre 2011, quando Berlusconi andò al palazzo del

Quirinale e rassegnò le sue dimissioni al capo dello Stato

Giorgio Napolitano, che accettò, immediatamente, le dimis-

sioni. Quando Berlusconi uscì fuori dal palazzo del Quirinale,

vide due file di manifestanti, urlanti e felici, per la sua fuori-

uscita di scena e per la sua definitiva cacciata dal Governo.

All’uscita del palazzo del Quirinale, Berlusconi, dopo aver

rassegnato le proprie dimissioni, nelle mani del Presidente

della Repubblica, con il suo seguito di automobili, guardò,

stupito e sbalordito, due file di manifestanti di gente comu-

ne, accorsi sul piazzale adiacente al palazzo, per festeggiare

e palesare la propria gioia e la propria soddisfazione per la

cacciata di Berlusconi dal Governo. La gente era ammassata

al centro della piazza e tripudiava con canti e balli per ma-

festare la loro gioia e per mostrare la loro felicità.

In un tripudio di colori, di voci, di suoni, di grida e di

canti, di sfogo e di gioia, la folla cantava, gridava e si

esaltava allo slogan: <<Finalmente Berlusconi lascia

il Governo>>. C’era perfino una banda musicale che

suonava un inno di gioia e di ringraziamento a san

Antonio, il quale, finalmente, aveva concesso la grazia

di cacciare Berlusconi dal Governo. Anch’io, B. C.,

pensai: “troppa grazia sant’ Antonio”, perché ci hai

donato la bella e grande soddisfazione di vedere il

politicante Berlusconi andarsene dal Governo, tutto

sgraziato, infuriato e deluso, e per aver rassegnato

le proprie dimissioni, facendo, così, un gesto e un’

azione, che lui non avrebbe mai pensato né im-

maginato di dover fare. Dimissioni volute e pretese,

sia dal Presidente della Repubblica, che già aveva

scelto, in segreto, e designato il flemmatico, taci-

turno e sconosciuto Mario Monti, sia dal popolo

indomito antiberlusconiano. Alla fine del mandato

governativo, nel 2011, Berlusconi lasciò l’Italia in

condizioni peggiori di quando Berlusconi, nel 2001,

aveva iniziato a governare. L’unica differenza, tra

l’inizio e la fine dei suoi governi, fu l’aumento del

debito pubblico che salì, ancora di più, a cifre record.

MODICA 26 MARZO 2022

PROF. BIAGIO CARRUBBA

Share Button

Replica

Puoi usare questi tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>