Felici Auguri per il 2015

2015
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Per il primo giorno dell’anno 2015 auguro un anno pieno di gioie:
alla mia carissima e amata madre Ferlanti Assunta.
Purtroppo mio padre Carrubba Luigiè scomparso nel giugno 2013,
ovviamente è nel mio cuore ogni giorno.
Auguro un felice anno nuovo
alla mia amata moglie Gina Rizza,
a mia sorella Carrubba Mariae a suo marito Guglielmo,
ai loro figli: Giorgio, Elisa e Luigi;
a mio figlio Leonardo e alla mia ex-moglie;
al mio amico Professore Giorgio Buscema ed ai suoi figli;
a Maria Vindigni e famiglia;
alla mia cara professoressa Flora Monteforte.
Ricordo con tristezza e mestizia anche
mio zio Carrubba Michele (Michelino) morto nel 1999,
e mio zio Cavarra Luzio morto nel 1996;
rivolgo i miei migliori auguri ai miei parenti di Avola.
Rivolgo un augurio speciale alla famiglia di Mario Basile ed
alla sua cara moglie Maria Rizza e a tutti i suoi figli e nipoti ed
in particolar modo un augurio cortese a Graziana.
Auguro a tutte le persone che versano in condizioni disagiate,
poveri, malati e bisognosi, una pronta guarigione
e una vita sana e felice.
Spero che il 2015 sia un anno pieno di felicità e di speranza per tutti noi.

Come ogni anno dedico una poesia ed una piccola riflessione filosofica a chi visita il mio sito.
Auguri di Buon anno!

Poeta per diletto

O tu che passi, spinto da altri morti,
[…] fermati un minuto a salutare
quella che non si dolse mai dell’uomo
che qui rimane, odiato coi suoi versi,
uno come tanti, operaio di sogni.

Da “EPITAFFIO PER BICE DONETTI”
S.Quasimodo

[Versi liberi, ricercati ed armonizzati.]

I

Andante, allegro

Per diletto ho amato e goduto la Vita,
per diletto ho celebrato ed empito l’Amore,
per diletto mi sono sposato due Volte,
per diletto ho composto e creato Poesie.
Poeta si nasce ed io lo nacqui.

II

Andante, gravoso

 Con tormento ho esorcizzato ed esecrato la Morte,
con tormento ho disprezzato e detestato i Violenti,
con tormento ho odiato e ripugnato i pervertiti sessuali,
familiari ed estranei, dannati per l’eternità, e
coloro che mi hanno umiliato e maltrattato.

III

Andante, maestoso

Nella mia vita non ho mai posseduto
nulla di buono, né un “fisico bestiale”,
né tanto meno una salute di ferro;
ho avuto soltanto, per mia fortuna,
una piccola, sottile, leggiadra ma continua
vocazione poetica, che è stata la mia unica fonte
di piacere spirituale ed intellettuale e
di soddisfazione inventiva.

IV

Andante, onirico

Ora sono qui, dentro questa tomba,
dietro ad una lapide che sintetizza me stesso.
La morte mi possiede e mi distrugge
rendendomi polvere finissima, immateriale,
perché la vita rende belli mentre la morte rende brutti.
Ma voi là, sulla Terra, che siete ancora vivi e
respirate la dolce aria del cielo
ricordatemi com’ero da vivo:
tranquillo, pacioso, studioso e generoso,
amante dell’arte e della poesia,
dei film, dei libri e della TV,
vivace ed assiduo lettore e solitario pensatore,
ansioso di ravvivarmi ogni giorno e
premuroso di vivere bene le vacanze estive al mare.
Ora, voi che vivete ed assaporate le vacanze natalizie
e siete vicini al Nuovo Anno
ricordatevi di trascorrerle felici e sereni
perché ad ogni anno nuovo
ognuno rinasce un poco sempre più,
ognuno, ogni sera, muore un poco sempre più,
ognuno, ogni notte, trapassa dalla vita al sogno,
dove le immagini oniriche, vere e false,
fanno sprofondare in un abisso, senza inizio e senza fine.

P.S.: desidero che i primi cinque versi accurati siano trascritti nella mia lapide, più le prime due frasi preparatorie, di supporto e di spiegazione alla poesia.

II

LA RICERCA DELLA FELICITA’

Credo che la felicità sia seguire ed inseguire la felicità stessa, che si trova divisa e frammentata in piccole dosi ed in tante faccende, occupazioni e desideri. La felicità è composta da tante azioni e situazioni che procurano piacere, diletto e passioni. La felicità si può, quindi, paragonare all’oro che si trova in piccole dosi nei fiumi o nelle pepite delle miniere o nelle grandi cave e ci vuole molta pazienza, fatica, impegno e fortuna per trovare questi granelli e raccoglierli. Ma alla fine, come i ricercatori d’oro ne raccolgono una buona quantità e qualità, così anche i ricercatori della felicità alla fine della loro vita raccolgono i frammenti ed i momenti di felicità che hanno trovato lungo la loro strada e li conservano come un tesoretto nascosto. I periodi di felicità si trovano sicuramente nella famiglia, nei figli, nell’amore, nell’arte e nel lavoro e nella Pace, nella Natura integra, nell’Armonia familiare, nel Cinema, nella grande Letteratura, nella Poesia e nell’Equilibrio inventivo interiore, nella Contemplazione delle galassie ed in tutti i posti di ricerca e di impegno fisico ed intellettivo.
Chi seguita e perseguita nella ricerca della felicità, alla fine della sua vita, riesce a realizzare un minimo di felicità, in base alla vita ed al lavoro che ha svolto.
Si può quindi dire che ci sono due teorie di felicità:

  • La teoria della felicità generale;

  • La teoria della felicità speciale;

La prima riguarda la gente comune che cerca ed ottiene, nella sua vita, la sua felicità personale e sociale.
La seconda, invece, riguarda i grandi geni dell’umanità come gli scienziati, i filosofi, gli artisti, i politici e le altre grandi menti che operano nei diversi settori di ricerca, i quali riescono a scoprire, inventare o modificare la storia e lo sviluppo dell’umanità e la scienza che guida il progresso della storia.
In base a queste considerazioni la mia formula di felicità generale potrebbe essere questa:

F= f + f +f²

ovvero

La Felicità è uguale a: fare le faccende felici o felicemente.

Anche gli scienziati arrivano, felici o felicemente, alle loro scoperte ed ai loro risultati straordinari dopo anni di ricerca e lavoro.
La mia formula di felicità speciale, invece, potrebbe essere:

F= f + s + s²

ovvero

La Felicità è uguale a: fare le scoperte speciali² e più se ne fanno più la felicità diviene grande e preziosa come l’oro.

dicembre 2014 062

Biagio Carrubba

Modica, 31 dicembre 2014

 

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