DANNATI POLITICI DI DESTRA DELLA SECONDA METÀ DEL XX SECOLO.

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PARAGRAFO N. 19

Appena usciti dalla seconda baracca, io e Dante, proseguimmo

sulla strada principale e sulla destra vedemmo il terzo cartello

che portava la seguente scritta: DANNATI POLITICI DI DESTRA

DELLA SECONDA META’ DEL XX SECOLO. BARACCA N. 3.

Il terzo cumulo di anime dannate era pieno di post-fascisti

guidati dal delfino del famigerato camerata fascista. Il nuovo

delfino, dopo Giorgio Almirante, era Gianfranco Fini, che carico

e tronfio della sua prepotenza, della sua alterigia e della sua

superbia, si sporse fuori dal cumulo e protese la mano in avanti

per ostacolare il cammino di Dante e, strattonandolo, gli disse:

“Ma distendi oggimai in qua la mano; aprimi gli occhi”.

A queste parole Dante, irritato e con modo sgarbato e scortese

e con fare sbrigativo, gli rispose sdegnato e piccato:

“e cortesia fu lui esser villano”.

(Inferno. Canto XXXIII. Versi 148-150).

Questo delfino, ora, giace sulla Terra nell’oblio, dopo che,

per molti anni, era stato il segretario politico dell’MSI, il

partito del suo maestro. Il delfino, accorto e avveduto,

era riuscito, nel corso di qualche decennio, a racimolare

e rafforzare la sua popolarità, fra gli strati politici e sociali

del centro destra italiano. Poi, però, il delfino commise

due gravi errori che gli rovinarono la popolarità e la sua

carica di presidente del suo partito, a cui lui diede il nome

“Alleanza Nazionale”. Dopo, il delfino si alleò con Berlu-

sconi, il quale gli mangiò tutto il suo potere politico e

poi gli tolse, anche, la sua autonomia politica,

relegandolo in una posizione marginale del nuovo partito

uscito dall’alleanza, fondata il 09 marzo 2009 e chiamata:

Il Popolo della Libertà.

Celebre è rimasta l’apostrofe “Che fai? Mi cacci?” del

delfino, infuriato e deluso, che rivolse a Silvio Berlu-

sconi durante una riunione della Direzione Nazionale

del Partito, del 21 aprile 2010. Poi il delfino, vistosi

solo, emarginato e sconfitto, decise di rompere l’al-

leanza con Berlusconi. In seguito il delfino commise

un altro grave errore: si appropriò, a Montecarlo, di

un piccolo appartamento che non era suo, ma lasciato

in eredità da una vedova al partito di G.F. Fini, il quale,

ancora oggi, vive, ignoto e nascosto, qui sulla Terra.

Questi due gravi errori determinarono la sua oblianza,

che, ancora oggi, quaggiù, sulla Terra, persiste e per-

dura ormai da parecchi anni. La sua eredità politica,

la sua continuità ideologica di destra, retaggio del

partito fascista, e il suo posto, pubblico, sociale e

politico, è ora in mano ad una giovane donna bionda,

dalla tempra dura a morire, ma, ben presto, farà la

stessa fine del suo maestro, ancora in vita, e del suo

avo, conficcato nel cumulo dei dannati politici e messo

nell’oblio e nel dimenticatoio più assoluto, dal popolo

italiano, divenuto con la nuova Costituzione del 1948,

uno Stato libero, democratico, repubblicano e

ANTIFASCISTA.

MODICA 24 MARZO 2022

PROF. BIAGIO CARRUBBA

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