
Per il primo giorno dell’anno 2017 auguro un anno pieno di gioie:
alla mia carissima e amata madre Ferlanti Assunta.
Purtroppo mio padre Carrubba Luigi è scomparso nel giugno 2013
ma ovviamente è nel mio cuore ogni giorno.
Auguro un felice anno nuovo
alla mia amata moglie Gina Rizza,
a mia sorella Carrubba Maria e a suo marito Guglielmo,
ai loro figli: Giorgio, Elisa e Luigi;
a mio figlio Leonardo e alla mia ex-moglie;
al mio amico Professore Giorgio Buscema ed ai suoi figli;
a Maria Vindigni e famiglia;
alla mia cara professoressa Flora Monteforte,
indimenticabile, insuperabile e bravissima,
insegnante di italiano e latino negli anni 1969-1973
nel Liceo Scientifico G. Marconi di Scicli.
Ricordo con tristezza e mestizia anche
mio zio Carrubba Michele (Michelino) morto nel 1999.
Ricordo anche sua moglie; la zia Giovannina, scomparsa
nell’agosto del 2014, che amava tanto le sue due figlie,
Maria e Lina e i suoi generi Carmelo e Bruno.
Ricordo anche mio zio Cavarra Luzio morto nel 1996;
rivolgo i miei migliori auguri ai miei parenti di Avola.
Rivolgo un augurio speciale alla famiglia di Mario Basile ed
alla sua cara moglie Maria Rizza e a tutti i suoi figli e nipoti.
Auguro a tutte le persone che versano in condizioni disagiate,
poveri, malati e bisognosi, una pronta guarigione e una vita sana e felice.
Auguro un felice anno al mio valido collaboratore
prof. Orazio Cerruto e a tutta la sua famiglia.
Spero che il 2017 sia un anno pieno di felicità e di speranza per tutti noi.
Modica, 31 dicembre 2016

Foto preziosissima – Classe IIB liceo scientifico Marconi – anno scol. 1966/67. Con la bravissima e giovanissima professoressa Flora Monteforte. Io sono a destra della carissima professoressa.
BUON ANNO 2017
Anche quest’anno presento, come mia consuetudine, la mia ultima poesia per il nuovo anno 2017.
Intingolo n. 2
L’Amore e le Rose.
(Versi liberi)
Epigrafe.
Tu, ragazza, cogli le rose finché sono fresche e tu sei giovane,
e non scordare che così precipita anche la tua stagione.
Da Rosis nascentibus in Antologia della poesia latina.
C’è nell’Amore un contagio feerico
di gioia e grazia, amore mio,
che mi fa dimenticare ogni cosa.
C’è nell’Amore un ardore vivo
di passione e tumulto, vita mia,
che mi fa svanire ogni pensiero.
C’è nella Rosa una corolla viva
di profumi e colori inebrianti
che accendono gli occhi splendenti
di passioni.
Si è vero!!! Le rose sono il miglior
correlativo oggettivo dell’Amore.
Le rose rosse infiammano il cuore,
l’amore risveglia il piacere erotico.
Le rose sbocciano sopra steli spinosi,
anche l’Amore fiorisce tra sentimenti,
aspri e lieti, giovanili, tristi e gioiosi.
I petali mostrano la loro morbidezza
e aprono il loro calice vellutato e odoroso
e scoprono i loro colori suggestivi e nitidi
che estasiano gli occhi incantati e entusiasti.
Alcune rose fioriscono, effondendo il loro olezzo,
altre schiudono le loro gemme purpuree,
altre avvizziscono in un breve lasso di tempo.
Sono contornate da verdeggianti foglie,
sono incastonate sopra arbusti superbi.
Anche l’Amore sorge e si profonde in tenera età
tra gli umori virginei e guance porporine.
E’ bello, eccitante, osservare due giovani
che si amano e si baciano, innamorati
e indifferenti alla gente che passa distratta.
C’è nell’Amore tanta speranza nuova
per una vita gaudiosa e generativa,
come c’è, in tutti, tanta euforica e
trepidante attesa,
piena di vigore e di timore,
per l’anno che sta per finire e
per l’anno che sta per cominciare.
Modica 31 /12 / 2016 Prof. Biagio Carrubba
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