Io, B. C., oggi, 27 gennaio 2024, in occasione della giornata della memoria, ho il piacere di ripubblicare il mio lavoro e la mia analisi critica sulla vita e sulle opere letterarie di Primo Levi.
Primo Levi nacque a Torino il 31 luglio 1919 da Cesare Levi (1878 – 1942) e da Ester Luzzati (1895 – 1991). Levi ricorderà il padre come uomo estroverso. Moderno per suoi tempi, amante del buon vivere e delle buone letture, poco curante delle cose di famiglia. Nel 1921 nacque la sorella Anna Maria, cui Primo resterà legatissimo tutta la vita. Dal 1925 al 1930 frequenta le scuole elementari; è di salute cagionevole. Nel 1934 si iscrive al Ginnasio-Liceo D’Azeglio. Levi è uno studente timido e diligente, gli interessano la chimica e la biologia, assai meno la storia e l’italiano. Nel 1937 alla licenza liceale è rimandato a ottobre in Italiano. Si iscrive al corso di chimica presso la facoltà di Scienze dell’Università di Torino. Nel 1938 il governo fascista emana le prime leggi razziali: è fatto divieto di frequentare le scuole pubbliche, tuttavia a chi è già scritto all’Università è consentito di proseguire gli studi. Nel 1941 Levi si laurea con pieni voti e lode. Il suo diploma reca la menzione “di razza ebraica”. Nel 1942 trova una sistemazione economica a Milano, presso la Wendar, una fabbrica svizzera di medicinali. Nel 1943 Levi si unisce a un gruppo di partigiani operante in Val d’Aosta, ma all’alba del 13 dicembre è arrestato presso Brusson con altri due compagni. Levi viene avviato nel campo di concentramento di Carpi- Fossoli, presso Modena. Nel febbraio del 1944 Levi viene preso da nazisti che lo inviano con altri prigionieri su un convoglio ferroviario con destinazione Auschwitz. Nel giugno Levi viene mandato a fare il manovale in una squadra di muratori che devono erigere un muro. Conosce un muratore di Fossano, Lorenzo Perrone, che lavora per un’impresa italiana trasferita d’ufficio ad Auschwitz, e ha una certa libertà di movimento. Prende sotto la sua tutela Levi, e ogni volta che può riesce a fargli avere una gavetta di zuppa, raccolta tra gli avanzi del suo campo. Per i suoi precedenti di chimica, Levi viene trasferito in un laboratorio. Nel mese di gennaio del 1945 contrae la scarlattina e viene ricoverato in una stanza adibita ai malati. Il 17 gennaio i tedeschi, sotto l’avvicinarsi delle truppe russe, evacuano il campo, abbandonando gli ammalati al proprio destino. Gli altri prigionieri vengono deportati verso altri campi di concentramento, ma muoiono quasi tutti. Levi vive per qualche mese a Katowice, in un campo sovietico: lavora come infermiere. Nel giugno inizia il viaggio di rimpatrio, che si protrarrà fino alla fine di ottobre. Nel 1946 scrive di getto e febbrilmente il racconto-testimonianza Se questo è un uomo. Levi trova lavoro presso una fabbrica di vernici la Duco-Montecatini, in Avigliana, vicino Torino. Si fidanza con Lucia Morpurgo, cui dedicherà diverse poesie. Nel giugno del 1947 si licenzia dalla Duco e tenta un lavoro autonomo con l’amico Alberto Salmoni. Nel settembre si sposa con Lucia Morpurgo. Nell’ottobre la casa editrice F. De Silva pubblica il libro Se questo è un uomo. Nel mese di dicembre entra alla SIVA, una fabbrica di vernici in cui lavora 12 anni. Nel 1948 nasce la figlia Lisa Lorenza. Nel 1957 nasce il figlio Renzo. Comincia a scrivere sistematicamente i capitoli del secondo libro La Tregua. Nel 1958 esce la nuova edizione di “Se questo è un uomo” nella collana dei Saggi Einaudi. Nel 1962 finisce di scrivere La tregua. Nel 1963 Einaudi pubblica La tregua, nella collana I coralli. Al premio Strega, La tregua ottiene il terzo posto. Nel 1965 torna ad Auschwitz per una commemorazione polacca. Nel 1966 pubblica i racconti in un volume intitolatati Storie naturali e adotta lo pseudonimo di Damiano Malabaila. Nel 1971 Levi raccoglie una seconda serie di racconti e li pubblica con il titolo Vizio di Forma, e questa volta li pubblica col suo nome. Nel 1972 fa alcuni viaggi in Unione Sovietica. Nel 1975 Levi decide di pensionarsi e lascia la direzione della Siva, di cui rimarrà consulente per altri due anni. Si dedica a tempo pieno al lavoro di scrittore. Nell’aprile Levi pubblica da Einaudi un altro libro di racconti Il sistema periodico, un’autobiografia in ventuno argomenti, ognuno dei quali trae spunto da un elemento della tavola di Mendelev. Nel 1978 Levi pubblica un romanzo La chiave a stella, storia di un operaio montatore piemontese che gira il mondo a costruire tralicci, ponti, trivelle petrolifere e racconta incontri, avventure, difficoltà quotidiane del proprio mestiere. A luglio il libro vince il Premio Strega. Nel 1981 Levi pubblica una raccolta di racconti con il titolo Lilit e altri racconti, scritti dal 1975 al 1981. Nel 1982 Levi pubblica il romanzo Se non ora, quando? con immediato successo. A giugno il romanzo vince il Premio Viareggio, a settembre vince il Premio Il Campiello. Compie la seconda visita ad Auschwitz. Traduce il romanzo Il Processo di Franz Kafka. Nel 1983 esce la traduzione del Processo di Kafka. Traduce Lo sguardo da lontano di Levi-Strauss. Nel 1984 esce il libro Dialogo, una conversazione registrata con il fisico Tullio Regge. Ad ottobre Levi pubblica da Garzanti la raccolta di poesie Ad ora incerta, che comprende le 27 liriche già pubblicate da Scheiwiller nel 1975, e altre 34 poesie apparse sul quotidiano “La stampa” più traduzioni da un anonimo scozzese, da Heine e da Kipling. Nel 1985 Levi raccoglie in volume con il titolo L’altrui mestiere, una cinquantina di scritti apparsi principalmente su “La stampa”. Nel 1986 Levi pubblica il libro di saggi I sommersi e i salvati, che rappresenta la summa delle sue riflessioni suggerite dall’esperienza del Lager. A novembre l’editrice “La stampa” raccoglie in volume le collaborazioni 1977 – 86 con il titolo Racconti e saggi. Nel 1987 in Germania prende corpo la polemica sul revisionismo storico. Levi interviene con un articolo, Buco nero ad Auschwitz, pubblicato su “La Stampa” del 22 gennaio. In marzo Levi subisce un’operazione chirurgica. L’11 aprile Levi viene trovato morto in fondo alla tromba delle scale nella sua casa di Torino.
Le opere letterarie, teatrali e poetiche di Primo Levi.
Opera prima. Se questo è un uomo.
Edizione de Silva, 1947.
Edizione Einaudi, 1958.
Riduzione radiofonica Rai, 1964.
Versione drammatica, 1966.
Opera seconda. La Tregua. 1963.
Terza opera. Storie naturali, 1966.
Quarta opera. Vizio di forma, 1971.
Quinta opera. Il sistema periodico, 1975.
Sesta opera. La chiave a stella, 1978.
Settima opera La ricerca delle radici, 1981.
Ottava opera. Lilit e altri racconti, 1981.
Nona opera. Se non ora, quando?
Decima opera. Ad ora incerta, 1984.
Undicesima opera. L’altrui mestiere, 1985.
Dodicesima opera I sommersi e i salvati, 1986.
Tredicesima opera. Racconti e saggi, 1986.
Modica 25 maggio 2019 Prof. Biagio Carrubba
Modica, 27/01/2024
Prof. Biagio Carrubba
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