APOLOGIA DELL’ATEISMO N. 4.

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Io, B. C., penso, reputo e sostengo che tutte le forze fondamentali dell’universo, così come gli scienziati le conoscono e le reputano come forze fondamentali dell’universo, sono quattro e sono nate o insieme al big-bang, o esistevano già all’interno del big-bang, oppure si sono formate subito dopo il big-bang e che, a tutt’oggi, governano, presiedono, controllano, dispongono e prescrivono tutti i fenomeni fondamentali dell’universo. Come è noto le quattro forze fondamentali dell’universo sono: la forza elettromagnetica, la forza gravitazionale, la forza (nucleare) debole e la forza (nucleare) forte. A questo proposito, inoltre, io, B. C., penso, reputo e suppongo che vi possono essere anche altre forze fondamentali dell’universo che ancora gli scienziati del big-bang, delle galassie e delle stelle non hanno scoperto e quindi non le conoscono. Può darsi che, nel prossimo futuro, gli scienziati del big-bang e delle stelle possono scoprire le altre forze fondamentali dell’universo e così spiegare, anche la presenza della materia oscura che in questo momento è assente dalla loro comprensione e possano, anche, capire la presenza dell’energia oscura, che in questo momento è assente dalle loro conoscenze. Insomma, io, B. C., penso, reputo e suppongo che, grazie alla scoperta delle nuove forze fondamentali dell’universo, gli scienziati del big-bang, delle galassie e delle stelle capiranno, anche, il perché e il come l’universo si stia allargando ed espandendo sempre di più, cosicché, anche noi, uomini comuni mortali, ben presto comprenderemo la dinamica dell’espansione dell’universo e conosceremo anche il perché l’universo stia accelerando nella sua espansione verso l’ignoto e verso l’infinito. Per continuare questo paragrafo di questo articolo della mia tesi sulla inesistenza di Dio, io, B. C., voglio dire e affermare, anche, un’altra mia riflessione su questo argomento e cioè: chi ha stabilito e preordinato le quattro leggi fondamentali dell’universo e chi ha attivato e ha premuto il pulsante per fare scoppiare il big-bang? E per quale motivo e per quale fine questo tizio ha dato inizio allo scoppio e all’esplosione del big-bang? San Tommaso e Dante Alighieri hanno detto e scritto che Dio ha stabilito e preordinato tutte le leggi dell’universo e, secondo loro, il fine dell’universo consiste nel fatto che Dio è il principio e il fine a cui tende ogni cosa e ogni essere dell’universo. O come è scritto nell’Apocalisse di san Giovanni: Dio è l’alfa e l’omega di ogni cosa. Ecco il versetto di san Giovanni in cui Dio è descritto come il principio e il fine di ogni cosa.

                                                           Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio

                                                           Colui che è, che era, che viene, l’Onnipotente.

                                                           (Apocalisse. Capitolo I. Versetto 8)

Dal libro La Bibbia. Edizione san Paolo, a cura di Antonio Girlanda. Pagina 1302. Io, B. C., penso, giudico e reputo che questo modo di ragionare di Dio per dimostrare a sé stesso che era, che è, che sarà, sia, secondo me, un modo di ragionare assurdo e per assurdo; infatti, secondo me, Dio non ha bisogno né ha la necessità di dimostrare a sé stesso e né agli uomini che Dio è principio di sé stesso ed è fine di sé stesso. Invece, io, B. C., penso, reputo e giudico che gli scienziati, già oggi, hanno capito e sanno quale sia il motivo dell’esistenza delle forze fondamentali dell’universo, ma non hanno ancora le prove per dimostrare che le 4 forze fondamentali dell’universo e tutti gli altri fenomeni, come i buchi neri e le galassie, sono forze fondamentali nate, inerenti e insite al big-bang; il che esclude automaticamente l’esistenza di Dio; ma molti scienziati ancora non hanno il coraggio di escludere la presenza di una mente divina che possa aver dato l’incipit e l’avvio per la costruzione e l’espansione di un universo che, anziché regredire e ritornare al punto di partenza, cioè a Dio, continua ad espandersi e ad estendersi e non si sa ancora dove arriverà e quando finirà l’espansione di questo universo. Per procedere in questo paragrafo, io, B. C., dico e affermo che è necessario aspettare almeno altri 10 anni per sapere come stanno veramente le cose, perché oggi gli scienziati brancolano nel buio. Io, B. C., penso, reputo e giudico che fra un decennio, dopo le altre scoperte astronomiche necessarie per comprendere l’inizio del big-bang e la sua espansione, capiremo, scopriremo e sapremo come il tizio (Dio) non ha dato il primo input al big- bang e quindi non ha innescato il big-bang, cioè l’energia necessaria per dare inizio alla reazione nucleare che ha dato vita all’intero universo. Per finire questo paragrafo, io, B. C., mi chiedo: perché questa mente divina ha creato questo colossale e mastodontico universo, ricolmo di buchi neri, di galassie e di tanti altri fenomeni megagalattici pazzeschi, assurdi, grandiosi e maestosi per poi ritornare al punto di partenza, cioè a Dio stesso? Inoltre mi chiedo: perché questo tizio vuol nascondere il suo fine a noi uomini? La risposta a questa domanda l’ha già data san Paolo quando ha scritto: “Ma piuttosto: chi sei mai tu, o uomo, che ti metti in contraddittorio con Dio? Dirà forse l’oggetto plasmato a colui che lo plasmò: perché mi facesti così?”. (Lettera ai Romani. Capitolo IX. Versetto 20. Pagina 1200). Dante Alighieri condivide questi giudizi e pregiudizi di san Paolo e li riporta tali e quali, in diversi canti della Divina Commedia, come in queste terzine:

A sofferir tormenti, caldi e geli

simili corpi la Virtù dispone

che, come fa, non vuol ch’a noi si sveli.

Matto è chi spera che nostra ragione

possa trascorrer la infinita via

che tiene una sostanza in tre persone.

State contenti, umana gente, al quia;

ché, se potuto aveste veder tutto,

mestier non era partorir Maria;

e disiar vedeste senza frutto

tai che sarebbe lor disio quetato,

ch’etternalmente è dato lor per lutto:

(Purgatorio. Canto III. Versi 31 – 42).

Dante Alighieri, riprendendo lo stesso tema, ribadisce, ancora una volta, che Dio non è tenuto a dare conto agli uomini perché ha voluto creare e ordinare l’universo, così com’è fatto. Ecco come Dante spiega, ancora una volta, la sua idea con questi altri versi che coincidono con il giudizio di san Paolo.

Or tu chi sé, che vuo’ sedere a scranna,

per giudicare di lungi mille miglia

con la veduta corta di una spanna?

Certo a colui che meco s’assottiglia,

se la Scrittura sovra voi non fosse,

da dubitar sarebbe a meraviglia.

Oh terreni animali, oh menti grosse!

La prima volontà, ch’è da sé bona,

da sé, ch’è sommo ben, mai non si mosse.

Cotanto è giusto quanto a lei consuona:

nullo creato bene a sé la tira,

ma essa, radiando, lui cagiona>>.

(Paradiso. Canto XIX. Versi 79 – 90).

Ecco il brano di san Paolo, quando invoca e loda la straordinaria sapienza di Dio, sapienza che, con la sua imperscrutabilità e insindacabilità, nessuno uomo può arrivare a conoscere, a capire e a sapere:

“O profondità della ricchezza, sapienza e conoscenza di Dio! Quanto insindacabili sono i suoi giudizi e incomprensibili le sue vie! Chi conobbe infatti la mente del Signore? O chi fu suo consigliere? O chi gli dette per primo perché ne possa avere il contraccambio? Poiché tutte le cose provengono da lui, esistono in grazia di lui, tendono a lui. A lui gloria per i secoli. Amen.”

(Lettera ai Romani. Capitolo XI. Versetti 33 – 36. Pagina 1203).

In ultimo, Dante Alighieri, ancora una volta, riconferma e ribadisce lo stesso concetto sulla inconoscibilità del pensiero divino, il quale non può essere conosciuto non solo dagli uomini, ma, addirittura, non è conosciuto nemmeno dai beati e dagli angeli che sono e rivivono accanto a Lui.

Ma quell’alma nel ciel che più si schiara,

quel serafin che ‘n Dio più l’occhio ha fisso,

a la dimanda tua non satisfara;

però che  sì s’innoltra ne lo abisso

de l’etterno statuto quel che chiedi,

che da ogne creata vista è scisso.

E al mondo mortal, quando tu riedi,

questo rapporta, sì che non presumma

a tanto segno più mover li piedi.

(Paradiso. Canto XXI. Versi 91 – 99).

Dunque, san Paolo spiega che Dio non rivela agli uomini il suo fine perché Dio non deve dare conto agli uomini di ciò che fa, scrivendo e facendo una domanda retorica: “Oh non ha forse il vasaio (Dio) piena disponibilità sull’argilla, così da fare della stessa massa argillosa un vaso destinato a un uso onorifico e un vaso destinato ad un uso banale? (Lettera ai Romani. Capitolo IX. Versetto 21. Pagina 1200). Quindi, anche Dante Alighieri condivide l’idea di san Paolo, anzi rafforza e rimarca l’idea della limitatezza e della inconsistenza della ragione umana degli uomini (con la veduta corta di una spanna?). Invece, io, B. C., dopo che ho riportato questi due giudizi, teologici e letterari, molto importanti, di san Paolo e di Dante Alighieri, penso, affermo e asserisco che, mentre gli uomini comuni hanno una intelligenza limitata e turbata e quindi sono incapaci di studiare il cielo, di conoscere le stelle e di scoprire il big-bang, invece gli scienziati del big-bang, delle stelle e gli astronomi, che hanno una intelligenza preparata e perspicace, fra 10, o al massimo 20 anni scopriranno, effettivamente, l’origine del big-bang e affermeranno, anche, che le 4 leggi fondamentali dell’universo sono leggi insite e inerenti al big-bang e nate insieme ad esso. Grazie agli studi, alle scoperte e alle osservazioni telescopiche degli scienziati del big-bang e delle stelle, quando avranno le prove che le 4 leggi fondamentali dell’universo sono insite e inerenti al big-bang e quando capiranno e conosceranno tutta l’architettura dell’universo, anche noi uomini comuni mortali, ma desiderosi e curiosi di conoscere l’origine del big-bang e lo sviluppo dell’universo, così come adesso lo osserviamo dal pianeta Terra, conosceremo la verità sull’origine del big-bang e sulla inesistenza di Dio. Infatti, io, B. C., penso, presumo e presagisco che, se gli scienziati del big-bang, delle stelle e gli astronomi riusciranno a trovare le prove che dimostrino la struttura di tutto l’universo, dalla sua origine fino alla sua conclusione, allora anche noi uomini comuni mortali capiremo e sapremo che tutto l’universo non è altro che un fenomeno ed una manifestazione interna al big-bang. Allora, io, B. C., penso, presumo e presagisco che le prove interne e inerenti al big-bang, scoperte e provate dagli scienziati, dimostreranno, finalmente, automaticamente e inevitabilmente, l’inesistenza di Dio, perché il big-bang, dato che contiene tutto al suo interno, non abbia il bisogno di un Dio che prema il pulsante e che dia inizio al big-bang. Inoltre, io, B. C., penso, reputo, suppongo e giudico che le scoperte e le prove degli scienziati del big-bang e delle stelle dimostrino, dichiarino, annuncino, comunichino e manifestino, anche, la vittoria della Ragione Umana, fragile ma geniale, degli uomini su Dio, il quale, ancora oggi, si rifiuta di dare la sua spiegazione agli uomini sul perché Egli abbia dato vita e l’avvio all’origine, all’ordine e all’ordinamento dell’universo. Infine, io, B. C., penso, presumo e affermo, con sicurezza e con piacere, che questo Dio non dia la sua spiegazione agli uomini, non perché come affermano san Paolo e Dante Alighieri, ma non la esplicita e non la manifesta per il semplice fatto che questo Dio non esiste in quanto il big-bang contiene tutte le leggi inerenti allo sviluppo dell’universo. Infine, mentre san Paolo afferma che il Creatore Dio non deve spiegare niente ai creati, così come il vasaio non deve dare spiegazione ai vasi che plasma, e mentre Dante Alighieri afferma, invece, che la Ragione Umana è troppo limitata e fragile per capire l’infinita via di Dio, invece, io B. C., penso, reputo e suppongo che Dio, o questa supposta mente divina o pensiero di pensiero, non abbia mai dato nessun input a nessun big-bang e quindi non abbia dato inizio all’attuale nostro universo, per la semplice ragione che non esiste nessun Dio, ma è esistito, soltanto, un fenomeno esplosivo chiamato big-bang. Infine, io, B. C., sono sicuro e sono certo che nessun Dio, o mano divina, abbia mai dato l’input al big-bang, perché il big-bang, cioè quella materia iniziale o energia primordiale, ad un certo punto, per le alte temperature che circolavano all’interno della massa energetica primordiale, scoppiò ed esplose da sé stessa, dando l’avvio e l’inizio, così, al nostro attuale universo, così come un campo arido e secco, per autocombustione, autonoma e spontanea, prende fuoco da solo. Infine per questo motivo e per le mie riflessioni personali su questo argomento, l’inesistenza di Dio, io, B. C., penso, reputo e giudico che la rappresentazione dell’idea di Dio è, soltanto, una manifestazione fantastica della mente umana, la quale immagina che Dio abbia dato l’input iniziale al big-bang. Cosa del tutto falsa e impossibile. Invece, io B. C., reputo del tutto possibile e probabile che il big-bang sia dovuto ad una autocombustione iniziale dell’energia primordiale. Infine, io, B. C., penso, reputo e giudico che gli scienziati delle stelle e del big-bang e dei buchi neri e delle galassie, fra qualche decennio, scopriranno, finalmente, capiranno e spiegheranno, con leggi e dimostrazioni scientifiche, che cosa sia la materia oscura, che cosa sia l’energia oscura e financo, scopriranno, capiranno, illustreranno e divulgheranno quale sia stato il dove e il momento iniziale del big-bang.

Modica, 04 agosto 2023 Prof. Biagio Carrubba

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